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Catone

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Contenuti inviati da Catone

  1. Alfa Romeo GP Tipo 512: progettata nel 1940, non è mai scesa in pista. Sinceramente non immaginavo che l'Alfa Romeo avesse costruito una Gran Prix a motore posteriore (le caratteristiche tecniche sono le stesse dell'Alfetta 158). E' stata la scoperta più interessante nella mia visita al museo dell'Alfa Romeo di Arese (andateci, è imperdibile). La didascalia al museo affermava che non aveva potuto vincere perché fermata dalla guerra. Strano, pensavo che la guerra avesse fermato anche Mercedes e Auto Union
  2. Catone

    F1 in Tv 2015

    Però, come staccava Jacques alla curva Ascari
  3. Altra foto di Christian Lautenschlager sulla Merceds GP, in azione al Gran premio di Francia del 1914 La Mercedes fu il paradigma della Germania: protagonista negli anni immediatamente precedenti le due guerre mondiali, rinascerà miracolosamente per due volte dalle proprie ceneri!
  4. Catone

    Gilles Villeneuve

    Leggiucchiando qua e là mi sono reso conto che il fatto che i meccanici lo adorassero era una leggenda. Ma non voglio certo sminuirlo: solo che, mito a parte, non mi pare fosse all'altezza di campioni come Stewart, Lauda o Senna.
  5. Secondo Wikipedia morì in prova a Monza nel 1923 al volante dell'Alfa Romeo P1.
  6. Christian Lautenschlager alla guida della mastodontica Mercedes GP: è ritratto prima della partenza e dopo l'arrivo del Gran Premio di Francia del 1914 da lui vinto. Da adolescente ero rimasto impressionato da una stampa di Turner, riportata sul libro "piloti che gente" che lo ritrae in lotta con la Renault di Szisz proprio ad un Gran Premio di Francia ante-prima guerra mondiale.
  7. La FIAT corse il primo Gran Premio d'Italia (che si corse a Brescia nel 1921) con il modello 802. Qui c'è Ugo Sivocci al volante. Da adolescente sognavo di guidare queste vetture
  8. La FIAT 806 del 1927, la prima gran prix monoposto mai costruita. Qui con Pietro Bordino Al Gran Premio di Milano del 1927 (che poi si correva a Monza). Fu l'ultima vettura da Gran Premio della FIAT. La cosa bella è che corse solo quella gara, vincendola. Subito dopo la FIAT si ritirò e ordinò la rottamazione della vettura. (Notare il nugolo di gerarchi fascisti che circondano Bordino )
  9. La FIAT costruì delle splendide vetture da Gran Premio (prima biposto poi monoposto) negli anni '20 del XX secolo Qui felice Nazzaro al gran Premio di Francia del 1922, sulla FIAT 804. Nazzaro vinse la gara.
  10. Le monoposto del biennio 1966-1967 sono di un'eleganza insuperata!
  11. Catone

    Gilles Villeneuve

    Sul fatto che Villeneuve fosse superiore a Pironi concordo anch'io e anche i risultati del 1981 lo testimoniano. Ma tra i limiti di Gilles vi erano anche quelli di natura caratteriale: è verissimo che fu leale nel 1979 ma questa cosa la fece sempre pesare alla squadra. Era sempre scontento e irritabile e se quest'atteggiamento poteva essere giustificato nel 1980, non poteva esserlo più dal 1981 in poi: la Ferrari si mosse al momento giusto con il turbo ed ebbe la macchina migliore nel biennio 1982-1983, senza peraltro cogliere quanto avrebbe meritato. I tecnici e i meccanici cominciavano a tirare dalla parte di Pironi: è più disciplinato, lavora in silenzio, fa crescere la macchina. Questo si diceva nel box Ferrari in quegli anni. E questo spinse Pironi, secondo me, ad osare il sorpasso e a tentare di rimescolare le carte per non essere visto più come lo scudiero di Villeneuve. Poi, purtroppo, in queste cose la Ferrari era un po' come la Williams e nel 1983 ne pagherà le conseguenze.
  12. Infatti, per ben due volte, 1981 e 1986 All'epoca ero simpatizzante della Williams e di Mansell, li reputavo sfortunati. Adesso diciamo che il mio pensiero si è ben più raffinato
  13. Catone

    Gilles Villeneuve

    A Gilles Villeneuve spetta senza dubbio il titolo di pilota più spettacolare della storia delle corse. Non solo ha fatto "numeri" mai visti, ma ha compiuto delle imprese strepitose in condizioni ben oltre il limite. Il sorpasso a ruote bloccate, che dà inizio alla saga di Digione, è qualcosa di strabiliante: persa la scia di Arnoux nel lunghissimo rettilineo, Gilles azzarda comunque il sorpasso e rimette in traiettoria la macchina (ormai oltre il limite) controsterzando a ruote bloccate. Una magia, paragonabile al celeberrimo gol di Maradona all'Inghilterra di Messico 1986. Un tempo ero solito paragonare la sua carriera a quella di Senna: se togliamo gli anni della McLaren (dal 1988 al 1993) sia Senna che Gilles si trovano ad aver corso 67 gran premi e ad averne vinti 6. Le similitudini non finiscono qui: Il suo 1994 diventa paurosamente simile al 1982 di Gilles; il 1987 di Senna praticamente identico al 1981 di Gilles. "Piccola" differenza: le pole di Ayrton sono 19, contro le 2 di Gilles. Nonostante questo adesso ritengo che Villeneuve sia stato un po' sopravvalutato: il talento c'era, le imprese pure ma probabilmente non era il migliore, neppure nella sua epoca. Basta vedere il confronto con i compagni di squadra: Scheckter (non di certo un fenomeno) fu alla sua altezza nel 1979, Reutmann lo bastonò regolarmente nel 1978. Lo stesso Pironi cominciava a rubargli il titolo di caposquadra in quel fatidico 1982: più di una voce conferma che a Maranello si cominciava a prendere posizione a favore di Didier e probabilmente fu per questo che Pironi si permise il famoso sgarbo di Imola 1982. Insomma, spettacolare si: ma gente come Clark, Stewart, Fangio, Senna, Lauda, Schumacher (ma anche Piquet e Prost) mi sembrano comunque di un altro pianeta rispetto a Gilles. PS: ho sempre sopportato poco l'accostamento di Gilles a Nuvolari, dovuto a una innocua battuta fatta al volo da Enzo Ferrari ("mi ricorda Nuvolari"); Nuvolari era un gran calcolatore, altro che! ma questo è un altro discorso...
  14. Gran Premio di Francia, 5 agosto 1907, Dario Resta sulla vettura n° 3 precede J. E. Hutton sulla n° 9 (copiata pari pari da Wikipedia, foto e didascalia)
  15. Montlhery, 26 luglio 1925: Antonio Ascari (n.8) scatta al secondo posto con la sua Alfa P2 Balzerà in testa alla corsa. Poi, al 22° giro, l'incidente mortale...
  16. Beh, la borsetta è in tinta con le scarpe... Però, che gn...a!
  17. Le tesi complottistiche sono la normalità nelle stagioni uccise dal dominio di un team. Nel 1988 l'Honda fu accusata di avere "pilotato" il finale del mondiale (con i suoi microchip) al solo scopo di far concludere il mondiale a Suzuka, sulla pista di casa, e con Senna vincitore. Carlo Cavicchi intitolò il suo editoriale su Autosprint "Chip chip, brindiamo".
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