Vai al contenuto

Catone

Appassionati
  • Numero messaggi

    177
  • Registrato

  • Ultima Visita

Contenuti inviati da Catone

  1. Ma Enzo Ferrari era fascista? Luca Dal Monte lo difende a spada tratta da questa "accusa" (se accusa può essere). Secondo Dal Monte Ferrari era un uomo dell'Ottocento, imbevuto di retorica risorgimentale che alcune volte ha fatto capolino in alcuni discorsi bollati come "fascisti". Dice che prese la tessera del PNF solo perché obbligatoria per chi doveva prendere il passaporto e a Ferrari il passaporto serviva. Offrì un validissimo aiuto alla resistenza, tanto da meritare la medaglia d'oro, anche se gli fu consegnata solo molto anni più tardi. Salvò il suo avvocato, Enzo Levi, dalle persecuzioni contro gli ebrei. Sarà, però... Io ho i miei dubbi, vi elenco quali: 1) Durante la Repubblica Sociale Italiana, Ferrari si barcamenò tra tedeschi, fascisti e resistenza né più né meno come fecero tanti imprenditori italiani. Senza schierarsi troppo e aspettando che la bufera passasse. Aiutò la resistenza, ma fece anche degli ottimi affari con gli occupanti: il numero di addetti raddoppiò nel 1944 rispetto al 1940, segno che c'erano commesse e lavoro. 2) Enzo Biagi ne era convintissimo, tanto che in un documentario disse che amava l'Italia e il Movimento Sociale Italiano, appoggiato in questa sua affermazione da un collaboratore di Ferrari (non mi chiedete quale, ho visto il documentario 17 anni fa e non l'ho mai trovato su youtube). 3) La storia del funerale fascista di Dino Ferrari vi è sicuramente nota. 4) Non mi risulta che fosse obbligatoria la tessera del PNF per avere il passaporto. Ho fatto delle ricerche, ma senza esito, se qualcuno trova qualcosa gliene sarei grato. 5) Enzo Levi era un amico di famiglia (padre di Arrigo, tra l'altro). Infine la mia prova, sempre tratta dal libro di Dal Monte. Subito dopo aver compiuto i novant'anni, la salute di Ferrari si deteriora a vista d'occhio. Alla FIAT lo sanno e cominciano a pianificare il futuro. Ferrari viene a sapere che Piccinini sarà rimosso dall'incarico. Gli manda un breve messaggio dove c'è scritto: "Marco, ti rimpiangeranno! Paradiso, 28 ottobre 1988". Quindi, già nella primavera del 1988 Ferrari sapeva che non avrebbe superato l'estate. Ma la data scelta più ambigua non potrebbe essere: il 28 ottobre 1922 c'è stata la marcia su Roma. Lui, che il fascismo lo ha vissuto tutto, quella data l'ha celebrata anno dopo anno per tutto il ventennio (era festa nazionale).
  2. Beh, allora siamo tutti uguali Sai che il libro "Piloti che gente" ha un segnalibro all'interno? Ebbene, il mio era fisso su Guy Moll. La sua parabola spezzata è affascinante.
  3. Ho appena finito di leggere "Ferrari Rex", 1.100 pagine, ci ho messo due mesi. Ne vale davvero la pena, scoprirete cose che non avreste neanche lontanamente pensato. Vi riporto solo una chicca, andando a memoria. Metà stagione 1985, a Maranello si accorgono che le turbine fornite alla Ferrari (dalla stessa ditta che forniva la Porsche), pur non essendo difettose, sono diminuite di qualità rispetto all'inizio stagione. Ferrari legge il rapporto dei suoi tecnici insieme a Piccinini e ad Alboreto. Subito dopo aver letto, pensando al sabotaggio, sbotta "cambiamo fornitore". Piccinini: "ma no Ingegnere, non mi sembra il caso". E Ferrari "Piccinini, cosa c'è scritto qui?" indicandogli il logo che ha sopra la giacca. "Beh, c'è scritto Ferrari"... "Ecco, Ferrari sono io e quindi si fa come dico io. Quando qui ci sarà scritto "Piccinini" si farà come dici tu"...
  4. Beh, Scheckter era ancora più giovane, 30 anni. Ma non si ritirò da campione del mondo: la pessima stagione 1980, forse la peggiore della storia Ferrari, è stata decisiva per un passo del genere. Perché l'ha fatto? E chi lo sa, lo sanno solo loro... E adesso VERSTAPPEN alla Mercedes!
  5. Secondo quattroruote è finito tutto a tarallucci e vino. Il Tar ha rinviato la decisione a data da destinarsi e Formula Imola ha preso atto che il Gran Premio di Monza è già nel calendario della FIA e quindi si accontenterà di ospitare eventi internazionali alternativi alla F1. http://www.quattroruote.it/news/formula_1/2016/10/27/gp_d_italia_il_tar_non_decide_ma_monza_e_imola_fanno_pace.html
  6. Catone

    Tazio Nuvolari

    Gli inglesi fanno come gli spagnoli: ogni parola straniera viene pronunciata come se fosse inglese. Sarebbe bene lo facessimo anche noi italiani, ma purtroppo non è così. E quindi un minimo ci si deve documentare.
  7. Catone

    Tazio Nuvolari

    In generale, quando pronunci un nome straniero, devi usare le regole del nome straniero senza però passare ad una inutile esibizione di stranierismi. Ad esempio: Caràcciola se fosse italiano, Caracciòla se tedesco. Sciumacher va benissimo, sciumaha (con l'acca ben aspirata) sarebbe un'inutile esibizione, visto che si userebbe un suono non presente in italiano. Quell'epoca l'ho vissuta, ero già grande: Terzo Raisc, Mersedes... da ignoranti... anche all'epoca...
  8. Catone

    Tazio Nuvolari

    Belli alcuni filmati. Bisogna però dire che all'epoca, in Italia, c'era davvero una scarsissima professionalità nel giornalismo sportivo (e forse non solo in quello): sentire pronunciare "mersedes" (come il nome proprio femminile spagnolo), "auto uniòn" (come se fosse una parola in dialetto napoletano) o, peggio ancora, "terzo raisc", beh, no comment! Anzi, già comment troppo!
  9. Catone

    Tazio Nuvolari

    Riprendo questo filmato che ho allegato per dare dell'ignorante a Nuvolari () per far notare, dal minuto 5:35 l'esecuzione di una perfetta curva "alla Nuvolari" come splendidamente descritta da Enzo Ferrari nei suoi libri di memorie.
  10. Catone

    Tazio Nuvolari

    Vero, in genere sono deludenti. Domanda a tutti: siete più andati al museo Nuvolari di Mantova? A me quel programmino museo+stracotto d'asino piaceva
  11. Catone

    Tazio Nuvolari

    g Io, invece, lavedo... Sent from my Dynamic Racing 3 using P300 FORUM mobile app
  12. Il suo libro "Piloti che gente" è da premio Nobel per la letteratura. Altroché Dario Fo o Bob Dylan (e parlo sul serio).
  13. Io avevo 17 anni, invece. Mio padre non ci portava mai in vacanza. Quel giorno aspettavo che fosse pronto il pranzo e nel frattempo ero sul letto a pensare. A quei tempi o pensavo alle donne o pensavo alla Formula 1. Siccome non ero in vacanza e siccome erano tutti partiti, non mi rimaneva che pensare alla Formula 1. Avevo già una discreta "cultura" in materia. Le mie fonti di informazione erano il Guerin Sportivo (che conservavo dal 1982), Autosprint (che conservavo dal gran Premio di Montecarlo del 1987) e vari libri: Gilles Vivo, Tazio Vivo, Storia della Formula 1 di Orefici-Argentieri e, soprattutto, "Piloti che gente" che per me era la Bibbia. Insomma, una bella biblioteca per quei tempi, tutto comprato per posta aspettando biblici tempi di consegna. Torniamo a quella triste giornata di agosto del 1988: riflettevo, in modo adolescenziale, sulla differenza tra Ferrari e Chapman, sul fatto che uno pilotasse aerei e l'altro auto da corsa quando aprì la porta mio padre e disse: "vieni, hanno appena detto che è morto Enzo Ferrari". Mi sentii frastornato, pensavo che quell'uomo, quel mito vivente, quel semidio fosse eterno. Fu la prima volta che capii "sic transit glora mundi".
  14. Allora, premettiamo che, finalmente, ho ripreso a leggere a ritmi forsennati. Devo molto alle nuove lenti progressive e agli occhiali specifici per il PC che sto usando. La sera ho gli occhi ancora al 95% e riesco a leggere per un'ora-due prima di andare a dormire. Eccezionali, questi sono progressi tecnologici al servizio dell'uomo... Peccato che il prezzo eccessivo... lasciamo stare discorso lungo. Fino a prima dell'estate la sera ero del tutto impossibilitato a leggere. Sabato sera ho cominciato a leggere anch'io Ferrari Rex e sono quasi a pagina 100 (ricordo che i miei impegni di lavoro e di famiglia limitano moltissimo i miei spazi di lettura). Ebbene, finalmente ci troviamo di fronte ad un'opera diversa, storica sul serio, nei toni e nella documentazione. Purtroppo un caso rarissimo nel panorama dei libri sportivi (e dello spettacolo in generale), troppe volte agiografici in modo adolescenziale o frutto di studi estremamente superficiali.
  15. Situazione più complessa di quello che ho scritto. Imola avrebbe il preaccordo firmato con Ecclestone per organizzare il Gran Premio d'Italia. Il marchio "Gran Premio d'Italia" sarebbe però dell'ACI che ha esplicitamente detto che lo dà solo a Monza. Imola si ribella, in base all'accordo con Ecclestone e ha portato l'ACI al TAR del Lazio sostenendo che l'ACI stessa non può negare il marchio al Gran Premio d'Italia alla gara organizzata da Imola. In palio il pubblico denaro messo a disposizione dal governo per chi organizzerà il Gran Premio d'Italia. La CODACONS è scesa in campo perché con Imola ci sarebbe un forte risparmio, visto che a quel punto non servirebbe il contributo della Regione Lombardia. Il TAR deciderà il 26 ottobre (di quale anno? il 3016? ). La colpa comunque è tutta di Ecclestone, che ha firmato il preaccordo. Maroni ha chiesto a Renzi di intervenire e di chiedere a Imola di farsi da parte. Io chiedo a un Videla italiano se può prenderli tutti (politici e papponi amici), caricarli su un areo e buttarli al largo dell'Oceano Pacifico. (si scherza, eh! ).
  16. Probabilmente pure tutti noi, a prescindere dall'età!
  17. Leggo su Autosprint che la firma è saltata perché Ecclestone aveva già firmato un accordo con Imola. Formula Imola è pronta a trascinare Ecclestone in tribunale e l'ACI e compagnia bella davanti al giudice amministrativo: il primo per non aver rispettato l'accordo; i secondi per aver turbato il mercato con pubblici finanziamenti. Anche CODACONS è pronta a scendere al fianco di Imola perché Imola farebbe tutto da sola, senza soldi di Regione e Governo.
  18. Evito sempre di parlare di politica sui forum ma su questo tema una parolina mi sento di dirla. Quello di Togliatti non fu un favore agli ex-neo-post-fascisti: fu solo una furbata. Dare l'amnistia ai fascisti, permettere l'esistenza di un partito come il MSI, significava mettere nel congelatore un bel pacco di voti che altrimenti sarebbero andati alla DC. Poi dei fascisti in circolazione sono sempre utili per le polemiche politiche più disparate, vedi quelle sul Governo Tambroni. Nel 1994 Eugenio Scalfari disse che l'unico (per lui) merito di Berlusconi era quello di aver "scongelato" i voti del MSI. Viste la figura da pagliacci degli eredi di Almirante, sarebbe stato forse meglio portare allo zero assoluto la temperatura del freezer o, meglio ancora, buttarli direttamente in spazzatura (sono politicamente così tonti che nella spazzatura ci si sono buttati poi da soli).
  19. Dall'articolo e da Wikipedia in francese, ricaviamo che le FIAT 803 e 804 furono l'evoluzione della 802 per adattarsi ai nuovi regolamenti per il 1922: regolamenti che avevano portato alla riduzione della cilindrata (che era di 3.000 cc) e alla istituzione di due categorie, una da 2.000 cc e una da 1.500 cc La 803 partecipava alla categoria "vetturette" (1.500 cc) Didascalia: Fiat 803 at Monza. The 803 was a four cylinder DOHC with 1486cc, At Monza in 1922 four 803s started and all four finished, taking for first four places.
  20. Dall'articolo intanto ricaviamo che questa era la FIAT 801
  21. Articolo bello ma incompleto: non si parla della 802 e Bordino, nel 1927, non vinse il Gran Premio di Monza ma il Circuito di Milano. Comunque è un altro tassello.
×
×
  • Crea nuovo...