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By Pascolo
Pubblico la lettera inviata al Dott.Costa quale idea progettuale per il museo dedicato a Senna:
Museo CHECCO COSTA
Spazio Ayrton Senna
Ho completato attentamente la lettura dei tuoi “pensieri†per cercare di comprendere a fondo lo spirito di ciò che vuoi creare.
Gioia, stupore, ricordo indelebile, voglia di ritornare.
Quindi il pensiero si è rivolto ad immaginare cosa “ vorrei vivere†nella Sezione Ayrton. Volontariamente non ho voluto prendere in mano la matita in quanto penso che in questa fase sia da condividere una filosofia in cui le linee si rivelano riduttive del pensiero. Più è forte l'emozione dell'idea progettuale, più è puro il concetto e più difficile sarà il lasciarsi fuorviare dai limiti/difficoltà del costruire. àˆ come avere in mano la bussola. Se so dove voglio andare non potrò perdermi…
Col disegno si traduce sulla carta un concetto, una emozione, un sentimento. Qui sta il difficile del progettista è vero, ma senza questi, l’opera non acquista un anima.
Il progetto è emozione
Progettare senza coinvolgimento è un mero esercizio grafico/compositivo: può essere corretto, formalmente ineccepibile ma senza personalità
La prima e fondamentale tappa è l’ingresso all’area e soprattutto il significato del gesto di entrare; già perché nulla deve essere banale, casuale.
L'idea progettuale parte dall'idea identificata al punto 4 dei tuoi “pensieriâ€: la ricostruzione fedele della curva del tamburello.
Bene, nel punto del muretto in cui è avvenuto il drammatico impatto anzi, semplicemente l’impatto (e in seguito capirai perché per me non vi è nulla di drammatico), all’interno della curva apriamo un varco. Curva fedelmente riprodotta attraverso la documentazione fotografica esistente.
A terra o sulla porta una scritta :
Là dove un grande uomo è diventato mito.
Nella curva ciò che tu hai previsto: balla con su scritto Doctor,
manichino meccanico segnalatore…ecc..
Aprendo la porta ci troviamo lui che sorride: in un ambiente buio viene proiettata una sua immagine sorridente su uno schermo Fog Screen ( schermo di fumo):
Nell'aria un intenso profumo di fiori d'arancio. Già … il fiore di maggio…ma non solo…
[ La scenografia olfattiva può conferire un valore che la renderà memorabile, una valenza emozionale che rimarrà impressa per sempre nella memoria di chi vi assiste.
In effetti, gli odori restano impressi nel cervello umano molto a lungo, sotto forma di emozioni legate alla situazione in cui sono stati sentiti. Quindi il loro effetto è più forte e incisivo di qualsiasi altro stimolo sensoriale e permette di ritagliarsi uno spazio non effimero nella memoria delle persone.
La Profumoterapia: Fiori di arancio: L’aroma di questi fiori di albero è celestiale e infonde un senso di pace e di spazio come un cielo azzurro. Il profumo dei fiori d’arancio simboleggia la purezza della vita spirituale e della pace del cuore. Il suo soave profumo è distensivo e calmante, ci permette di superare le ansie ed il panico. Questa fragranza così perfetta ci aiuta a riprendere contatto con le realtà angeliche e ci fa assaporare la pace interiore. ]
…Che facciamo ora ……….? La porta si chiude dietro di noi; davanti la nebbia su cui appare il volto del mito: andare avanti per noi poveri, limitati terrestri, ci pare dover superare uno …stargate
Ed allora …Attraversiamo magicamente questa nebbia, senza paura, ma con rispetto " entrando in lui" nel “suo universo†.
Di qui incomincia il percorso: Ayrton da bambino su una macchinina a pedali, poi il kart, la varie formule fino alla alla F1 con la macchina che sarà donata da mammamia. Tutto in nicchie , scrigni che contengono istantanee di " periodi di vita e di carriera" che si snocciolano lungo un corridoio.
In fondo la sua scultura di Senna, che, come dici, potrai avere.
A fine percorso un accesso immette nella saletta da 30/40 posti, dotata di un impianto audio importante e uno schermo, dove la sua voce, calma, calda, ti avvolge, ti penetra il cuore nel volgere dei suoi racconti.
Questa saletta presenta un momento di riflessione: seduti in contemplazione, emotivamente coinvolti, percorsi da un intimo pensiero. Sulle pareti frasi importanti che testimonino il “grande uomoâ€, come la scritta all'ingresso ci ricordava.
Personalmente mi piacerebbe vi fossero riferimenti alla Sua Fondazione, proprio a testimonianza della grandezza di ciò che è stato ma questo è un aspetto molto delicato che va condiviso con mammamia/Vivianne.
Se tu ritenessi sufficienti i posti, questa saletta con tanto di schermo e sonoro, potrebbe essere usata come saletta conferenze intitolata ad Ayrton Senna. Un modo per avere due ambienti in uno, entrambi con la stessa forte personalità dove la sezione permanente sia già attrezzata per la doppia veste, senza bisogno di modificare il layout. Ovviamente i posti si possono aumentare, ma non vorrei sottrarre troppo spazio al resto del Museo, abusando della Tua disponibilità .
Dopo questo “attimo†di raccoglimento, usciamo dalla sala: inebriati da tante emozioni, nelle narici fino al cervello il profumo di fiori d’arancio: come un fazzoletto profumato lasciatoci dal grande amore della nostra vita: …indimenticabile.
Questa è il percorso immaginario che questa notte ho vissuto visitando la sezione Ayrton Senna all’interno del Tuo museo e che con Te volevo condividere questa mattina
Mi permetto ancora alcune riflessioni ai tuoi “pensieriâ€, solo laddove tu ti sei posto delle domande: un mio personalissimo contributo.
“Seconda scalaâ€:
il visitatore che sale le scale è accompagnato da:
1silenzio
2 rombo di moto e di auto
3 colonna sonora
4 voci di speaker
Personalmente mi piacerebbe essere attratto da una voce che descrive un progetto, rilascia una intervista, racconta un aneddoto: non una voce qualsiasi ma quella di Checco Costa.
Questa voce non ci conduce nel salone del Museo, ma nel suo ufficio: una scrivania, con Lui (la sua statua iperrealistica) che ci riceve singolarmente, e ci dà personalmente il benvenuto, stringendoci metaforicamente la mano: alle sue spalle progetti, sulla sua scrivania bozze, oggetti a lui appartenuti.
In un lato della stanza una porta che Lui ci invita a superare: ci invita ad entrare nella sua creatura, “Il sogno dell'autodromo di Imola†, con i suoi miti , le sue storie che noi neppure immaginiamo cosa siano!...ma avremo modo di scoprirlo attraverso quella porta che lui ci indica.
All’ingresso tra le varie frasi opzionabili, personalmente non farei riferimento a quelle che contengono la parola morte.
La morte è legata a qualcosa di terreno. Il distacco da cosa conosciamo. Il certo per l'incerto.
Per questi personaggi, abituati a vivere con forte emozioni, sempre in overdose di adrenalina, con il concetto che “è meglio morire che annoiarsi†penso invece che sia un modo di valicare il limite…
Loro hanno la fortuna di essere splendide farfalle in volo. Noi siamo crisalidi che non avranno la fortuna o più semplicemente la capacità di trasformarsi. La morte in realtà è la trasformazione, il raggiungimento dello stadio supremo di quella radiosa bellezza dell'essere che tanto stupore genera.
Proprio per tale motivo, tra le 2 frasi rimanenti, quella che mi colpisce di più:
“Nell’entusiasmo della sfida arde il fuoco sacro dell’esistenza eternaâ€
Da qui si é partiti.
E Voi avete ora un'idea di cosa stiamo preparando.
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