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Carlomm73

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10 minuti fa, Muresan80 ha scritto:

un grande ! secondo me la gente non si rende conto di che razza di monumento vivente sia Meneghin, credo che avrebbe rotto molti culi pure in NBA, il Karl Malone italiano !

Non ricordo in quale partita della Nazionale, un avversario aggredì Andrea.

Dino partì al galoppo dalla panchina. Ho avuto paura io da casa per l'avversario :asd:

 

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Volodia Tkachenko, l'unico uomo che abbia messo paura a Dino Meneghin, 220 x oltre 140 Kg, affetto da gigantismo che fondamentalmente gli accorciò la carriera, ma una bestia di uomo con una buonissima conoscenza del gioco e una forza disumana, un fattore.

Modificato da Muresan80
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Dopo queste gradite digressioni, e ringrazio tutti per il contributo,  riprendo con la Storia Italo-Europea, e in particolar modo con le stagioni 1983-84 e 1984-85. 

Nella prima Milano, dopo la doppia delusione dell'anno precedente, è molto motivata e procede spedita, sia in Coppa delle Coppe, sia in campionato dove vince 25 delle 30 partite in programma in stagione regolare concludendo nettamente in testa con 6 punti di vantaggio su Bologna e Torino, mentre tutte le altre formazioni sono ancora più staccate.

In Coppa dei Campioni giocano per l'Italia sia Cantù, quale detentore, sia Roma, campione d'Italia ed entrambe arrivano al girone di semifinale dove i Brianzoli sono dati favoriti, ,assieme al Barcellona, per il raggiungimento della finale, fin quando la squadra Capitolina decide di puntare tutto su questa competizione e riesce in extremis a raggiungere uno dei 2 posti disponibili, a scapito dell'altra Italiana che deve dare l'addio ad un possibile tris. Lo sforzo della squadra della capitale, però, viene pagato in campionato dove, terminando al nono posto, sono fuori anche dai playoff (ed è la prima volta che accade nei pochi anni in cui avevano avuto luogo) .

Se per Roma è la prima partecipazione in assoluto alla Coppa dei Campioni, per il Barcellona no, ma anche i Catalani non avevano mai raggiunto la finale che è così totalmente inedita. Ecco una sintesi della diretta che diede la Rai, con la cronaca di Aldo Giordani che, forse per l'unica volta in carriera, perde la sua abituale pacatezza.

 

 

Tornando al campionato Italiano Milano raggiunge agevolmente la finale dove incrocia Bologna che in gara 1 espugna il campo avversario e ha la possibilità di chiudere i conti in casa in gara 2. Fino a quel momento la squadra Emiliana non aveva mai perso tra le mura amiche, tanto in stagione regolare quanto nei playoff, ma quella Lombarda fa il miracolo e porta la serie alla decisiva gara 3 con il pronostico che passa ancora dalla sua parte.

Cronaca non originale della partita intera

 

La squadra Meneghina arriva all'ultimo atto anche in Coppa delle Coppe (mentre in Korac quell'anno le Italiane fecero meno bene) dove raddoppia lo scontro Italia - Spagna perché l'avversaria è Il Real Madrid.

Non ci sono immagini di quella partita ma ricordo bene le cronache: il Real parte bene e prende un vantaggio che si dilata fino a +20, ma poi Milano, in stile diesel, esce alla distanza e comincia a rimontare. Rosicchia qualcosa fino a -15, poi -10, -8 etc fino al -1 e palla in mano: a dieci secondi dalla fine D'Antoni, play di Milano, chiama lo schema per andare lui in 1 contro 1 e con un perfetto arresto e tiro segna il canestro del sorpasso. Si riparte col Real che ha poco tempo per costruire l'azione ma riesce incredibilmente a trovare il canestro del contro-sorpasso allo scadere.

In 2 anni Milano ha perso altrettanti finali di Coppe Europee, entrambe di 1 punto, e 2 finali scudetto a gara 3 di cui una rocambolesca (potete immaginarvi le bestemmie).

Da segnalare che in questa stagione venne ripristinato anche la Coppa Italia che fu appannaggio sempre di Bologna in finale contro una Caserta.

 

Nel 1984-85 sia Roma che Bologna falliscono l'accesso alla finale della Coppa dei Campioni e la stessa Caserta non arriva neanche in semifinale in Coppa delle Coppe. Decisamente meglio in Korac dove Cantù e Livorno falliscono per un pelo l'accesso alle semifinali che invece sono invece raggiunte da Milano e Varese. Le due Lombarde sono dalla parte opposta del tabellone e, avendo ragione dei rispettivi avversari ci regalano una finale tutta Tricolore. Eccezionalmente la FIBA, che organizzava le Coppe, decide di far disputare la gara in una finale secca in campo neutro, anziché andata e ritorno come usuale per questa Coppa.

 

 

In Campionato una  Roma recuperata a livello Nazionale e la stessa Milano concludono in testa a pari punti la stagione regolare. Come 2 anni prima la classifica avulsa premia i Laziali che però nei playoff s'inceppano subito venendo eliminati da una Pesaro che aveva terminato all'ottavo posto in campionato. 

A questo punto Milano ha la strada in discesa e la finale con la stessa Pesaro è una mezza formalità che si chiude in 2 sole partite. I Marchigiani si possono consolare con la vittoria in Coppa Italia contro Varese.

Alcune immagini delle finali scudetto di quella stagione

 

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6 ore fa, Carlomm73 ha scritto:

La cosa curiosa fu quando provò a giocare a baseball

Curiosa si, ma mica tanto malvagia, ho fatto un tributo di oltre 3 ore su MJ che purtroppo per motivi di programma, non sono ancora riuscito a concretizzare in video e ascoltando le varie interviste mentre montavo, mi aveva colpito l'intervista del suo allenatore nei Barons che recitò : "Non potrà mai essere un giocatore da MLB ma di sicuro se giocasse con continuità potrebbe arrivare ad essere un buon giocatore da Minor."

Modificato da The Magic
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  • 2 weeks later...
 

“I don’t think there will ever be another 6’9” point guard who smiles while he humiliates you.”
--James Worthy, on longtime Lakers teammate Magic Johnson

“Larry Bird just throws the ball in the air and God moves the basket underneath it.”
--Cleveland Cavaliers public address announcer Howie Chizek after Bird set a club record with 60 points in one game and scored 48 in another during the 1984-85 season

“He would be another Dwight Clark. He doesn’t have lightning speed, but he’d find the open spot because he’s Magic. And he could make all the catches.”
--NFL great Ronnie Lott, on how Magic Johnson might fare as a wide receiver in football

“When the new schedule would come out each year, I'd grab it and circle the Boston games. To me, it was The Two and the other 80.”
--Magic Johnson

“The first thing I would do every morning was look at the box scores to see what Magic did. I didn't care about anything else.”
--Larry Bird

“Larry, you only told me one lie. You said there will be another Larry Bird. Larry, there will never, ever be another Larry Bird.”
--Magic Johnson, at Larry Bird's retirement party at Boston Garden on February 4, 1993

“It was the first game ever called on account of hugs.”
--Magic Johnson, who received a warm welcome from fellow players when he returned from retirement to score 25 points and win the MVP award at the 1992 All-Star Game

“Any living legend can take over a game in the last few minutes. Only Bird can take it over in the first few minutes.”
--Journalist Peter Vescey
 
 
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Il 1/4/2016 at 17:06 , Muresan80 ha scritto:

ragazzi ecco il mio quintetto italiano all-time :

Marzorati

Riva

Danilo Gallinari

Fucka

Dino Meneghin

 

Personalmente penso che elaborare un quintetto assoluto sia praticamente impossibile causa difficoltà di confrontare giocatori di epoche diverse, esattamente come quando si fanno le classifiche di F1 di tutti i tempi (Fangio con Clark o Senna e  Prost oppure Schumacher, sono confrontabili?). In questa noto che hai messo giocatori di epoche recenti o relativamente recenti (Marzorati e Meneghin negli anni '70 e '80, Riva '80 e '90, Fucka '90, e Gallinari attuale), tralasciando completamente chi aveva giocato nei decenni precedenti.

E se Meneghin e Gallinari ci stanno bene ho qualche dubbio in più su Fucka e Marzorati e molte riserve su Riva che è diventato un giocatore completo solo nell'ultima parte della carriera. A Cantù segnava e basta, e anche i primi anni a Milano: solo con D'Antoni in panchina ha imparato a centellinare di più i tiri e, soprattutto a difendere (ricordo con piacere una partita a Salonicco contro l'Aris in cui cercava di contrastare Galis, di certo non il primo che passava di lì per caso).

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57 minuti fa, Carlomm73 ha scritto:

 

Personalmente penso che elaborare un quintetto assoluto sia praticamente impossibile causa difficoltà di confrontare giocatori di epoche diverse, esattamente come quando si fanno le classifiche di F1 di tutti i tempi (Fangio con Clark o Senna e  Prost oppure Schumacher, sono confrontabili?). In questa noto che hai messo giocatori di epoche recenti o relativamente recenti (Marzorati e Meneghin negli anni '70 e '80, Riva '80 e '90, Fucka '90, e Gallinari attuale), tralasciando completamente chi aveva giocato nei decenni precedenti.

E se Meneghin e Gallinari ci stanno bene ho qualche dubbio in più su Fucka e Marzorati e molte riserve su Riva che è diventato un giocatore completo solo nell'ultima parte della carriera. A Cantù segnava e basta, e anche i primi anni a Milano: solo con D'Antoni in panchina ha imparato a centellinare di più i tiri e, soprattutto a difendere (ricordo con piacere una partita a Salonicco contro l'Aris in cui cercava di contrastare Galis, di certo non il primo che passava di lì per caso).

si Riva ero indeciso anche tra Riminucci e Myers...

Su Fucka idem, con Bargnani e Villalta

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49 minuti fa, Muresan80 ha scritto:

Ehi Robert (Horry) hai giocato con i migliori uomini d'area degli ultimi 25 anni , Shaq, Olajuwon, Duncan, chi è il migliore ?

Horry: ferma tutto non si comincia nemmeno , Olajuwon tutta la vita . 

prima scelta di un draft dove c'erano Jordan, Stockton e Barkley....

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Riprendo ancora per la parte Europea con un breve accenno alla stagione 1985-86, dove la stagione regolare del campionato è dominata da Milano che subisce solo 4 sconfitte e chiude con 8 punti di vantaggio su Cantù mentre al terzo posto arrivano appaiate una sorprendente Caserta e Torino. Quest'ultima viene classificata quarta secondo l'abituale discriminante della classifica avulsa.

Il regolamento dei playoff prevede la partecipazione delle prime 12 squadre di A1 e delle prime 4 di A2, per cui tutte, a a differenza degli ultimi anni, devono partire dagli ottavi di finale che registrano qualche sorpresa con le eliminazioni di Pesaro e Bologna. I quarti rispettano i pronostici della vigilia e le prime 4 teste di serie approdano alle semifinali, e qui ritornano i botti; infatti in gara 1 Caserta espugna Cantù e Torino va a vincere a Milano.

Al ritorno i Campani non perdono l'occasione e battendo nuovamente i Brianzoli raggiungono per la prima volta nella loro storia la finale mentre i Piemontesi non riescono a chiudere i conti e vengono poi sconfitti in gara 3.

Non ci sono immagini della serie di finale tra Milano e Caserta, vinta dai Lombardi per 2-1 con rispetto del fattore campo in tutte le partite, mentre ho trovato quello inerente alla finale di Coppa Italia tra la stessa Milano e Pesaro.

 

 

Per quanto riguarda le Coppe Europee Milano arriva terza nel girone di semifinale di Coppa Campioni, lasciando la finale a Cibona Zagarabia, che risulterà vincitore, e allo Zalgiris Kaunas di Sabonis.

In Coppa delle Coppe Pesaro raggiunge la finale ma viene sconfitto abbastanza nettamente dal Barcellona, mentre i risultati migliori vengono raggiunti in Korac, dove Caserta, Varese e Roma raggiungono le semifinali, con il quarto posto viene preso dai Francesi d'Antibes che, eliminando Torino per la differenza canestri, impediscono un am plein Italiano.

Tuttavia nella semifinale che vede di fronte i Capitolini contro i cugini d'Oltralpe non c'è praticamente storia con la Virtus che vince entrambe le partite, e per il secondo anno consecutivo ci sarà una finale tutta Italiana in questa Coppa.

Nella seconda semifinale tra Campani e Lombardi sono i primi a spuntarla, rimontando al ritorno uno scarto piuttosto consistente, ma poi in finale devono cedere e per Roma è la seconda coppa Europea in 3 anni dopo la Campioni dell'84.

Alcune immagini della semifinale tutta Italiana e della finale

 

 

 

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Riprendiamo con la stagione 1986-87: ai nastri di partenza delle Coppe Europee l'Italia schiera ovviamente Milano, con lo scudetto sul petto, in Coppa dei Campioni mentre Pesaro, che ha perso la finale di Coppa Italia contro la stessa Milano, partecipa per la seconda volta consecutiva alla Coppa delle Coppe e il quartetto per la Korac è costituito da Caserta, Cantù, Varese e Torino. Partiamo da qui con le ultime 2 che passano i turni preliminari e raggiungono ai gironi le altre Italiane che avevano il bypass per il miglior piazzamento in campionato. Tuttavia i risultati, a differenza delle stagioni precedenti, e soprattutto dell'ultima sono deludenti con la sola Caserta che, vincendo il proprio, accede le semifinali dove viene fermata dal Barcellona che poi vincerà la Coppa.

Ovviamente c'è anche il Campionato con Milano che dopo i due scudetti consecutivi comincia a pensare seriamente alla Coppa dei Campioni e per rinforzarsi pesca in Amerca Barlow e, soprattutto, McAdoo, ex prima scelta NBA. A sperare che la squadra del capoluogo Lombardo sia distratta dalla competizione continentale ci sono soprattutto Cantù e Torino, semifinaliste dell'anno precedente e da qualche stagione di buon livello. Caserta, sentendosi ancora in costruzione, nonostante la finale dell'anno precedente, non ha ambizioni di primissimo livello pur schierando tra le sue file il temibile tiratore Brasiliano Oscar e un giovane, ma già affermato, Nando Gentile. 

Di contro ci sono altre squadre come Bologna, Varese, Roma e Pesaro che cercano il rilancio o l'affermazione definitiva e questo porta una certa incertezza nei pronostici di inizio stagione. Nella prima parte di campionato è proprio Bologna che parte meglio di tutti e si porta in testa per tutto il girone d'andata e le prime giornate di quello di ritorno.

Nel mentre Pesaro spedisce abbastanza spedita in Coppa delle Coppe mentre Milano ha un clamoroso intoppo in Coppa dei Campioni quando dopo essere stata esentata dai preliminari e dal primo turno accede al secondo dove viene accoppiata dal sorteggio all' Aris Salonicco, allora sconosciuto. L'andata in Grecia è terrificante, il palazzetto una bolgia, e i padroni di casa, guidati da Galis, allora già quasi trentenne ma non a fine carriera,  si impongono con ben 31 punti di scarto che rendono il ritorno un miracolo più che un'impresa.

Fortunatamente nessuno a Milano si dà per vinto, a cominciare dal pubblico che riempe in ogni ordine di posti il palazzetto (non tanto grande per la verità) e incita la squadra che comincia bene e gioca il primo tempo in crescendo chiudendo con +19.  Nel secondo tempo la difesa funziona ancora meglio, Galis è limitato, e il vantaggio incrementa sopra i 20 punti, poi da +25 si passa in poco tempo a +30, ed ecco cosa succede negli ultimi minuti:

 

L'incredibile rimonta porta la squadra Lombarda ai gironi e a trascurare il campionato dove Bologna, dopo aver perso un'incredibile partita a Venezia caratterizzata dai 70 punti segnati da Dalipagic, Serbo della squadra Lagunare, comincia a perdere terreno prima e la testa della classifica poi. In testa vanno Cantù e Varese con questi ultimi che vincendo a Milano si aggiudicano 2 punti determinanti per la conquista del primo posto in stagione regolare. In una classifica comunque corta  la piazza d'onore va ai Brianzoli, staccati di soli due punti, e a loro volta col medesimo vantaggio su un terzetto formato da Bologna, Milano e Pesaro. Il 2-0 degli Emiliani nei confronti dei Marchigiani determina il terzo posto per i primi e il quinto per i secondi. Il sesto posto è appannaggio di Caserta, più staccata, e seguita, in ordine sparso dalle 2 squadre di Livorno, Roma e Venezia che completano il tabellone play-off insieme con le prime 2 della A2, Treviso e Firenze per la precisione.

Le prime 4, da regolamento, accedono direttamente ai quarti, dove Varese e Cantù hanno i compiti più agevoli e passano alle semifinali senza problemi. Gli altri 2 incontri sono Milano (4) vs Pesaro (5) da una parte del tabellone e Bologna (3) vs Caserta  (6) dall'altra. I Campani sfruttano il calo di forma degli avversari, che sembrano essersi completamente fermati dopo la sfuriata iniziale, e li eliminando raggiungendo la semifinale  dove compiono un mezzo capolavoro al Pianella, casa di Cantù, prendendo un buon vantaggio e resistendo nel finale alla rimonta avversaria. Al ritorno la strada è in discesa e arrivano alla seconda finale consecutiva. 

Nell'altro quarto Milano fa più fatica con Pesaro, avendo bisogno della bella, dopo aver vinto gara 1 in casa, ma perso gara 2 fuori. Paradossalmente più agevole la semifinale (vista in diretta TV su una rete privata) con vittoria larga a Varese e meno in casa, ma sufficiente a chiudere sul 2-0.

Sempre Pesaro è protagonista, ancora, nella finale di Coppa delle Coppe contro il Cibona Zagabria che, ahimè, vince per 89-74 anche se il punteggio può trarre in inganno: la partita era stata equilibrata per 30 minuti poi in circa 120 secondi gli Slavi hanno messo a segno un parziale di 15-0 infilando 5 tiri da 3 consecutivi e lo scarto finale è tutto lì. 

Qualche immagine (anche questa vista in diretta all'epoca)

 

Il calendario delle Coppe Europee s'incastra con quello dei playoff, che per la prima volta vede la serie di finale al meglio di 5 partite anziché 3 con una distribuzione curiosa: gara 1 sarà in casa dello peggio classificata in campionato, cioè Caserta, e poi 2 consecutive a Milano e proprio tra queste 2 ci sarà l'atto conclusivo della Coppa dei Campioni.

 

La prima gara di finale comincia bene per i padroni di casa che prendono qualche punto di vantaggio, ma nel secondo tempo capita un episodio che cambia le sorti della partita: sul +9 per Caserta Gentile segna da tre il canestro del +12 che sembra chiudere definitivamente il match ma nell'azione successiva D'Antoni risponde e da qui comincia la rimonta di Milano che poi si aggiudica il match.

In gara 2, come detto a campi invertiti, è ancora Caserta  a partire meglio, anzi raggiunge anche un vantaggio di +19 con Dan Peterson che non sa più cosa fare e dopo averle provate tutte fa alzare dalla panchina un giovane prodotto del vivaio Milanese, cioè Riccardo Pittis. Di lui si sentirà parlare molto in futuro e, soprattutto, è la mossa vincente: ancora una volta Milano rimonta e si porta sul 2-0 nella serie.

 

Ora tocca alla manifestazione continentale e gli avversari sono gli Israeliani del Maccabi Tel Aviv. Si gioca a Losanna e per la diretta la Rai affianca ad Aldo Giordani, prossimo alla pensione, Gianni Decleva che lo sostituirà di lì a poco.

 

 

Si ritorna in Italia e per gara 3 di finale lascio parlare le immagini:

 

Quell'anno Milano fa il grande slam aggiudicandosi anche la Coppa Italia in una finale contro Pesaro:

 

 

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