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Giro d'Italia 2013


Pep92

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Giro d'Italia - Crono a braccia alzate: Nibali sempre più in rosa
Il messinese dell'Astana vince la crono-scalata valida per la 18esima tappa del Giro d'Italia davanti a un bravissimo Samuel Sanchez (Euskaltel Euskadi) e a uno splendido Damiano Caruso (Cannondale). Scarponi (Lampre) è quarto di tappa. Evans, che chiude 25esimo di giornata, resta sempre secondo nella generale, ma scivola a 4'02'' dalla maglia rosa di Nibali...

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19^ tappa PONTE DI LEGNO-VAL MARTELLO/MARTELLAT 139 Km Alta Montagna (3 GPM categoria 3, si scala anche la Cima Coppi) Provincie attraversate: Brescia, Sondrio e Bolzano  !!TAPPA A RISCHIO ANNULLAMENTO!!

 

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Giro d'Italia - Danilo Di Luca ci ricasca: positivo all'Epo!
Il corridore della Vini Fantini-Selle Italia è stato trovato positivo all'Epo durante un controllo antidoping a sorpresa il 29 aprile scorso. E' il secondo caso di doping del Giro d'Italia 2013. Di Luca è recidivo: era già  stato squalificato nel 2009 per la sua positività  al Cera...

 

Giro d'Italia - Di Luca licenziato: “Chiederò le controanalisiâ€
Il corridore abruzzese, licenziato dalla sua squadra che ora procederà  contro di lui in sede civile per la richiesta di risarcimento danni, dice che chiederà  le controanalisi. “E’ una sorpresa – commenta Di Luca – le chiederemo e poi vedremo il da farsiâ€. Durissimo, nel frattempo, il comunicato stampa della Vini Fantini in seguito alla positività  del corridori e che vi proponiamo qui sotto.

 

Giro d'Italia - Ufficiale: 19a tappa annullata per maltempo
A causa delle condizioni climatiche avverse e la presenza di neve su tutto il percorso di gara, la 19a tappa del Giro d’Italia, Ponte di Legno-Val Martello, è annullata. La frazione odierna era già  stata in precedenza modificata con la cancellazione del Gavia e dello Stelvio. Si ripartirà  domani, si spera, con l'arrivo sulle Tre Cime di Lavaredo...

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20^ tappa SILANDRO/SCHLANDERS - TRE CIME DI LAVAREDO 210 Km Media Montagna (2 GPM categoria 2, arrivo sulla Cima Coppi) Provincie attraversate:Bolzano e Belluno  !!TAPPA MODIFICATA!!

 

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percorso e altimetria precedenti qua

http://www.raisport.rai.it/dl/img/2013/05/1367932222614planimetria_20.jpg

http://tinnapoli.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2013/04/tappa_dettagli_tecnici_altimetria_20.jpg

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Poetico il buon Marangoni su di Luca:

 

ALAN MARANGONI (@ALANMARANGONI)
Se camminando in un giardino perfetto trovi una m***a,non vuol dire che sei finito in un letamaio...vuol solo dire che hai trovato una m***a

 

Gio, se lo incontri stringigli la mano :asd:

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:asd:

 

Dovresti conoscere Alan di persona.

 

Suo padre, Giandomenico, ha dato l'anima per il ciclismo e lo fa ancora oggi. E' da almeno 35 anni il factotum della SC Cotignolese, nel senso che si è sempre sbattuto come un pazzo impegnando tutto il tempo libero, insieme alla moglie, per accudire, allenare, trasportare, far divertire, educare centinaia di bambini-ragazzini che volevano correre in bici.

 

Alan e il fratello minore Samuel sono cresciuti in mezzo alle bici ma il padre ha sempre fatto in modo di tenere alta la "fame" di corse, negandogli la possibilità  di avere vita facile nello sport.

 

Conoscendo l'umiltà  di Alan, non mi meraviglio di quel tweet. Lui può permettersi di scrivere cose del genere. Altri non so.

 

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16° tappa

 

Tappa molto vivace, grazie soprattutto alla salita di Andrate, di terza categoria ma molto dura, con pendenze anche del 15% e con l'aggiunta di una discesa tecnica nella prima parte. Fuga corposa, con ben 22 uomini; tuttavia, non c'era accordo tra di loro, dato che molti non tiravano. Il gruppo non ha lasciato spazio, riducendo ben presto i 5 minuti iniziali di svantaggio, nonostante l'assenza di uomini pericolosi per la generale. Dopo una serie di scatti e controscatti, Sella, Pate e Kelderman si sono sganciati dalla fuga, raggiunti successivamente da Bole, Herrada Lopez, Pirazzi, Verdugo e Navardauskas, mentre gli altri 14 si sono fatti riassorbire dal gruppo. La salita di Andrate ha creato scompiglio, con il gruppo della maglia rosa che ha ripreso tutti i fuggitivi ed ha visto lo scatto di uno spregiudicato Betancour in prossimità  del GPM, per poi insistere in discesa insieme a Samuel Sanchez. Nibali non ha lasciato spazio e nel giro di poche curve ha divorato il distacco dalla coppia di testa, dipingendo quel tratto in discesa con classe cristallina. Tutti i migliori si sono poi ricompattati in discesa, tranne Santambrogio, staccato in salita ed arrivato ad oltre due minuti di ritardo dal gruppo dei migliori, precipitando al 6° posto della generale. Per lui c'era l'incognita della preparazione, visto che è da gennaio che si trova in ottime condizioni, quindi un calo nella terza settimana del Giro è comprensibile. Finale molto bello, con diversi scatti nel gruppo dei migliori per la vittoria di tappa, tra cui Pellizzotti e Scarponi. Alla fine Intxausti vince, davanti a Kangert (che aveva dettato un passo molto alto sulla salita di Andrate) e Niemec (gli uomini di fatica più importanti rispettivamente di Nibali, insieme ad Agnoli, e Scarponi, anche se il secondo è ben messo anche nella generale) grazie al margine di una decina di secondi preso da questo terzetto sugli altri. Molto bravi Navardauskas e Herrada Lopez, che sono arrivati insieme al gruppo della maglia rosa, nonostante la fuga. Sfortunato Gesink, che ha forato proprio negli ultimi chilometri, perdendo diversi secondi a causa di questo inconveniente.

 

17° tappa

 

Poteva essere una tappa adatta ai velocista, ma il GPM di 4° categoria di Crosara ha sentenziato in maniera differente, complice un gruppo che ha tirato a tutta fin dall'inizio della salita per mettere in difficoltà  i velocisti, Cavendish in testa. Oltretutto c'è stato un errore tattico da parte dei velocisti stessi, che hanno provato a tener duro, finendo per pagare doppiamente, andando fuori giri. Ovviamente sono arrivati con 1-2 minuti di ritardo dal gruppo dei migliori ristretto a 20-30 unità , giusto per far capire la velocità  della fase finale della tappa. Niente da fare neanche per la fuga da lontano, composta stavolta da Belkov, Dockx, Durbridge e Rubiano, ripresi uno a uno. Il primo si è rialzato ancora prima della salita, avendo capito che non c'era possibilità  di riuscita nella fuga. Dockx e Durbridge hanno gettato la spugna all'inizio della salita, mentre Rubiano ha resistito fin sul GPM, venendo riassorbito dal gruppo nella discesa successiva. Tappa a Visconti, autore di un'altra grande azione dopo il capolavoro nella tappa del Galibier. E' scattato durante la salita, andando a riprendere Rubiano e Di Luca, che aveva attaccato in precedenza con un'azione di squadra con Pronti. Successivamente ha insistito nel suo attacco, piegando entrambi i rivali. Prima è toccato a Di Luca, poi a Rubiano, crollato negli ultimi 500-600 metri di salita (ha perso 16 secondi). A questo punto, è riuscito a mantenere i 32 secondi di vantaggio in discesa e nel tratto finale in pianura, vincendo con una ventina di secondi, complice la mancata collaborazione da parte del gruppo. Navardauskas e Mezgec completano il podio di tappa. Sfortunato Betancur che ha forato negli ultimi chilometri, ma non ha perso niente grazie alla neutralizzazione. Nessun cambiamento nella generale.

 

 

 

 

 

18° tappa

 

Nella cronoscalata di Polsa, prova ciclopica di Nibali, capace di vincere la tappa con enorme vantaggio e di ipotecare la maglia rosa, visto che il suo vantaggio su Cadel Evans (ed Uran) salire oltre i 4 minuti. Sul podio di tappa Samuel Sanchez (staccato di 58 secondi da Nibali!) e il sorprendente Damiano Caruso, ad una ventina di secondi dallo spagnolo.

 

Per quanto riguarda gli uomini di classifica:

 

A parte Nibali, il migliore è stato Scarponi, 4° sul traguardo ad 1'.21'' dal vincitore. Ottimo nella prima parte, quando aveva addirittura il secondo miglior intertempo. Nella seconda, invece, è un po' calato, data una non perfetta gestione delle sue energie. Subito dietro di lui si sono piazzati Majka (a 4 secondi da Scarponi) Uran (a 5 secondi da Scarponi) e Betancur (a 11 secondi da Scarponi). Il polacco, nonostante qualche difficoltà  negli ultimi km, si è ripreso la maglia bianca (salendo al 6° posto della generale) per due secondi sul colombiano, anche lui in calo nel finale. Uran, al contrario, è andato pianissimo nella prima parte, tanto da ritrovarsi a 48 secondi da Scarponi nell'intertempo, salvo metterci una pezza e recuperare tutto nella seconda parte, perdendo soltanto pochi secondi.

 

Resiste il compagno di squadra di Scarponi (e 5° nella generale) Niemec, che chiude a 35 secondi da Michele. Anche per lui difficoltà  nella seconda parte.

 

Crollano Santambrogio ed Evans. Il primo giunge sul traguardo ad 1'.12'' da Scarponi, precipitando all'ottavo posto nella generale. Un Cadel sempre combattivo (ma stavolta senza gamba) fa peggio di tre secondi, giungendo a 2'.36'' da Nibali. Sfumano così le possibilità  di vittoria del Giro ed ora dovrà  stare attento al secondo posto, visto che Uran si è portato a soli dieci secondi.

 

Bene Clement, Cataldo e Di Luca, nella top10 di tappa.

 

19° tappa

 

Niente da fare, tappa annullata causa maltempo. Oltre alle condizioni veramente complicate dello Stelvio e soprattutto del Gavia, il maltempo ha contribuito ulteriormente, in virtù di una nevicata importante nella notte. Conseguentemente, tutte le strade sono impraticabili ed anche il piano B è saltato, dato che la neve ha colpito anche il Tonale. Inevitabile la cancellazione, con a forte rischo anche l'arrivo sulle Tre cime di Lavaredo per domani, visto che è prevista neve su tutti i passi.

 

Intanto, caso di doping: il 29 Aprile (quindi una manciata di giorni prima del via al Giro) è stato trovato positivo all'Epo il corridore Di Luca, già  squalificato una volta, in passato.

 

Il ds della Vini Fantini, Luca Scinto, ha commentato così: “Di Luca è un idiota, non l'ho mai voluto. E' malato, ha bisogno di essere aiutatoâ€.

 

Sulla prima parte, beh, è vero, dato che il suo ingaggio aveva portato diverse discussioni, visto che i tecnici non erano convinti, anche se alla fine hanno ceduto agli sponsor del corridore (l'accordo è stato formalizzato il 26 Aprile, quindi Di Luca si è dopato 3 giorni dopo).

 

Sono d'accordo anche sulla seconda frase. Alla fine Di Luca era già  stato squalificato una volta, a causa del doping di terza generazione, ovvero il CERA. Ha 37 anni e la possibilità  di concludere almeno decorosamente la sua carriera. E rovina il tutto con l'EPO, che ormai viene individuato facilmente dalla analisi. Voglio dire, si tratta di stupidità  unita a dipendenza, non più di tentativo di fare il furbo, siamo ad un livello diverso.

 

Ora si prenderà  una squalifica a vita che non gli farà  perdere nulla. In questi casi credo che bisognerebbe vietare a gente del genere di poter assumere qualsiasi tipo di ruolo tecnico in seno alle squadre e nelle strutture giovanili.

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