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znarfdellago

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  1. Salve a tutti o più semplicemente non è "attrezzato" per questa situazione. Ovvero cerca soluzioni che non ha a livello, penso, mentale. La velocità c'è ma sappiamo bene quanto serva a poco se ogni 3x3 sbatte irreparabilmente o anche semplicemente di mette fuori dai giochi ... in più in Citroen gli mettono a fianco Mikkelsen e questo gli incasina ulteriormente la testa ... certo è che il benedetto salto da pilota veloce a ??? ancora non lo abbiamo visto ed a questo punto comincio a dubitare ! Del resto Chris non è il primo a far vedere quello che poi non è, negli ultimi anni abbiamo avuto tante promesse incompiute ... alla prossima Franz
  2. Salve a tutti 1972 PADDOCK – BRM Sull'onda del brillante finale di stagione '71, con la P167 (#P154-02>P167-01) e Brian Redman protagonisti prima ad Imola e poi ad Hockenheim, la casa inglese mette bl'Interserie tra gli impegni del '72, pur se subordinata alla F.1, dove l'arrivo del main sponsor Marlboro, pur con la perdita di due prime guide come Pedro Rodriguez e Jo Siffert, è attesa con impazienza. Il pilota indicato per l'assalto alla serie è il neozelandese Howden Ganley, che correrà sette delle nove gare della stagione dovendo saltarela seconda gara, a Imola e la tappa finale ad Hockenheim per le concomitanze con la F.1. La vettura sarà seguita sui campi di gara per quanto riguarda la parte tecnica da Reg Richardson, mentre della gestione del Team si occuperà Mike Pilbeam. Sport Moteur Sotto il profilo tecnico si lavora sul telaio alleggerendolo e modificando gli attacchi delle sospensioni per far lavorare bmeglio i nuovi Firestone. Abbandonato lo Chevy 7 litri per un più moderno, e leggero, blocco ''total-alu'' da 8,1 litri e oltre 750 cavalli, lo stesso viene montato più in basso approfittando del nuovo carter secco ed anche spostato in avanti di 5 cm così come il posto guida per il pilota. La macchina, che è comunque derivata all'origine dalla P154 del '70, dovrebbe risultare sufficentemente competitiva pur se contrapposta alle Porsche 917/10. In effetti la prima parte di stagione è veramente buona, con le due vittorie di Ganley, poi purtroppo una serie di problemi meccanici la costringe troppo spesso alla resa. Quello che è mancato è lo sviluppo durante la stagione, ma la F.1, obiettivo primario dopo l'illusione di Montecarlo con Beltoise ha di fatto prosciugato tutte le risorse. Nurburgring 300 km - #16 Howden Ganley – prove 4° 8'14''7 – gara 1° (1°-1°) Imola Coppa d'Oro Shell - #16 Helmut Marko – prove 5° 1'31''61 – gara 7° (NC-1°) Silverstone Super Sports 200 - #16 Howden Ganley – prove 4° 1'21''8- gara DNF (dnf-dnf) Zeltweg Preis von Tirol - #2 Howden Ganley – prove 3° 1'41''15 – gara 1° Hockenheim Sud-West Pokal - #16 Howden Ganley – prove 3° 1'59''5 – gara DNF (dnf-dns) Norisring 200 Meilen - #16 Howden Ganley – prove 7° 53''4 – gara DNF (dnf-dns) Keimola Finnish GP - #16 Howden Ganley – prove 5° - gara 9° (2°-dnf) Nurburgring Rheinland Preis - #16 Vern Schuppan – prove 5° 7'50''7 – gara DNF (dnf-dns) Hockenheim Baden Wurtenberg Preis - #16 H. Ganley – prove 8° 2'05''2 – gara 16° (dnf-3°) Detto della Brm ''ufficiale'' resta da citare anche la seconda P154, anzi nello specifico lo chassis #P154-01, che nella configurazione base, quella del 1970 che fu di george Eaton, dopo essere rimasta ferma in Brm per tutto il 1971 viene ceduta a David Hepworth che la schiera in tre occasioni con il miglior risultato nella 5° piazza a Silverstone, debutto stagionale. Lo stesso Hepworth rileverà a fine stagione anche la #P154-02>P167-01 per utilizzarla nell'Interserie '73. Mike Hayward La vettura, non subisce particolari evoluzioni se non un rialzo prima della cessione a Hepworth, con l'unica concessione della sostituzione dello Chevrolet 7 litri con un nuovo 7,6 litri, pur se ancora nella versione con le sole camicie in alluminio ed il blocco in ghisa. Silverstone Super Sports 200 - #49 David Hepworth – prova 10° 1'33'4 – gara 5° (6°-7°) Zeltweg Preis von Tirol - #3 David Hepworth – prova 11° 2'04''79 – gara DNF Hockenheim Sud-West Pokal - #49 David Hepworth – prova 11° - gara DNF (dnf-dns) alla prossima Franz
  3. Salve a tutti 1972 NURBURGRING – 300 Km GoodYear Pokal Il debutto stagionale avviene sulla Nordschleife, in occasione della 300 km; i protagonisti annunciati ci sono tutti ma 25 vetture (poi diventate 24 per il forfait dell'Alfa Romeo 33TT3 di Rolf Stommelen iscritta dall'Autodelta e non arrivata) non sono poi molte per la lunghezza del circuito. Le prove si svolgono sull'asciutto ed è Willy Kauhsen ad assicurarsi la prima Pole dell'anno con un 7'36''9 di tutto rispetto, lasciando Leo Kinnunen con l'altra Porsche 917/10 a 16''4. In seconda fila un brillante Reine Wisell con la Lola T280 Ford Cosworth dell'Ecurie Bonnier, 8'03''1 affiancato dalla Brm P167 Chevrolet 7,6 litri affidata a Howden Ganley ch precede un'altra ''Big Bangers'', la McLaren M8F Chevy 8,1 litri del Team Felder e guidata da Helmut Kelleners. A chiudere la terza fila la prima delle 2 litri, la Lola T 290 Ford Fvc 1.8, esaltata dalla guida brillante ed aggressiva di Guy Edwards. Visti i tempi delle prove, con distacchi in termini di decine di secondi, non ci si aspetta una gara molto interessante ma la sorpresa è sicuramente il tempo, visto che al via della prima manche la pista è allagata dal nubifragio appena cessato e sta comunque ancora piovendo, pur con una intensità ridotta. Al via Kauhsen sfrutta la Pole e si tiene libera la visuale mentre il gruppo corre alla ceca nella nube d'acqua sollevata dagli enormi pmeumatici che equipaggiano i ''mostri''. Per Kinnunen i problemi cominciano da subito, con il suo 5,4 litri atmosferico che non vuole saperne di andare oltre i 6500 giri impedendogli di fatto di lottare con i suoi avversari. Wisell rimane agganciato ai primi fino al secondo giro poi la pompa della benzina comincia a fare i capricci e lo costringerà all'abbandono. Al secondo giro, Ganley conferma la bontà del telaio Brm portando la P167 in testa con un sorpasso nella parte lenta dove la nube d'acqua lascia un briciolo di visibilità in più e prendendo subito margine su Kauhsen e la sua Porsche 917/10. La pista intanto va leggermente migliorando con il passaggio delle vetture e la pioggia che va scemando. Questo fa si che la cavalleria dello Chevrolet 8,1 litri di Kelleners gli permetta di liberarsi della compagnia di Edwards, con la Lola 2 litri e Casoni, con la Lola T222 Chevrolet 8,1, noleggiata alla Scuderia Brescia Corse dall'Ecurie Bonnier. Quindi finisce con Ganley vincitore indisturbato di questa prima frazione, Kauhsen a 56'', Kelleners a 3'18'', Kinnunen a 4'17'' e Jurgen Neuhaus, Campione della prima stagione, con la sua Porsche 917 Spyder spinta dal Flat 12 5 litri. La seconda frazione è un po' la fotocopia della prima, con Howden Ganley a scappare subito sulla pista ancora bagnata, con la sua Brm P167 che gli permette un ritmo insostenibile per gli altri. La somma dei tempi premia quindi il pilota neozelandese che pur controllando negli ultimi 10 giri ha massacrato la concorrenza, soprattutto quella delle Porsche 917/10 ... AutoMotorUndSport Willy Kauhsen, arrivato a 2'06''5 con la Porsche 917/10 spinta ancora dal 5 litri atmosferico, si consola per l'aver preceduto l'altra ''big bangers'' ... autodiva.fr la McLaren M8F Chevrolet di Helmut Kelleners che pur prendendosi qualche spavento ha avuto facilmente ragione dell'unica vettura ufficiale in pista (anche se la cosa è stranamente passata sotto silenzio) ... autodiva.fr la Porsche 917/10 di Leo Kinnunen che, nonostante l'affaccendarsi di ingegneri e meccanici intorno al suo motore, non è riuscito mai a spremere più di 6500 giri dal Flat 12-5400 , per cui il quarto posto è tutt'altro che da disprezzare, in attesa della versione Tc rivista anche nella carrozzeria ... autodiva.fr quinta piazza finale per il primo Campione Interserie, Jurgen Neuhaus, che al volante della sua fida Porsche 917 Spyder approfitta della potenza calmierata per togliersi qualche soddisfazione; peccato che questa rimarrà la sua unica uscita stagionale nella serie … Porsche werkphoto Mario Casoni si gioca alla grande le sue carte e con una gara attenta e veloce finisce buon sesto con la Lola T222 Chevrolet che la Brescia Corse ha noleggiato dall'Ecurie Bonnier, e che comunque accusa sicuramente il peso degli anni a livello telaistico, anche se la cavalleria garantita dallo Chevrolet 8,1 litri curato da McLaren Motors qualcosina fa. Ma il bagnato si sa … dietro troviamo un altro pilota che ha messo insieme tutti i pezzetti, pista bagnata, cavalleria ben distribuita e buon telaio, per prendersi una settima piazza da incorniciare, Guy Edwards che è stato lasciato indietro solo dall'asciugarsi della pista sul finire delle due manche. All'ottavo posto un'altra Porsche, la 917 Spyder del Team Boeri di Ernst Kraus. autodiva.fr Nella foto insieme a lui vediamo con il #53 la Chevron B21 Ford Fvc 1.8 di Trevor Twaites che nel suo piccolo può davvero ringraziare la sua buona stella … Nurburgring Collection infatti passato il traguardo alla fine del primo giro una pozzanghera lo ha spedito in testa-coda con l'effetto che vediamo nelle due foto; ma Trevor ne è uscito indenne e nemmeno tanto scosso, almeno lui ... Nurburgring Collection alla prossima Franz
  4. Salve a tutti Stagione 1972 ? ... 1972 – INTERSERIE la stagione Dopo due stagioni tutto sommato interessanti, anche se hanno solo lasciato intravedere le possibilità di una Can-Am europea, il '72 sembra, almeno sulla carta, quella del definitivo decollo; in primis il Mondiale Marche vedrà protagoniste le 3 litri lasciando di fatto ai ''boxes'' le grosse e favolose 5000, che potrebbero sbarcare nella Serie e, secondo punto sul quale gli organizzatori spingono forte, un ulteriore sforzo economico porta il montepremi a livelli decisamente alti per gli standard del continente. Non sarà così ma la stagione risulterà interessante almeno nella sua prima metà, complice la inconsuetà scarsa affidabilità della Porsche 917/10 di Leo Kinnunen, a tutti gli effetti una vettura ''casa'' seguita sulle piste da due ingegneri e diversi meccanici ma che, trovato il bandolo della matassa, diventerà un rullo compressore vincendo le ultime cinque prove e, ovviamente la serie. Per quanto concerne il regolamento gli iscritti vengono divisi in due classi, in base alla cilindrata: le grosse biposto Gruppo 7 e le Sport oltre i 2,5 litri rientrano nella classe ''Interserie'' e sono le sole a marcare punti per la classifica del Campionato mentre la ''S2'' ammette tutte le altre vetture che rimpolpano gli schieramenti e che spesso, seguite da Team preparati e ben guidate, forniscono un grande spettacolo, specialmente su certe piste ed in certe condizioni. Ultima annotazione riguarda il Regolamento Sportivo che demanda agli organizzatori lo svolgersi della gara e la definizione della Classifica assoluta; con l'eccezione di Zeltweg saranno tutte corse in due Manche ma come arrivare all'assoluta sarà un guazzabuglio di scelte alle volte assolutamente incomprensibili. Restando alle prime tre gare della stagione, al Nurburgring si va per una logica somma dei tempi, a Imola a sommarsi saranno le ''medie orarie'' ed a Silverstone la classifica ha origine dalla somma die piazzamenti. 1972.04.03 – Nurburgring …… 1° #16 Howden Ganley / BRM P167 Chevrolet S2 7° Guy Edwards / Lola T 290 Ford 1972.05.01 – Imola …… 1° #11 Willy Kauhsen / Porsche 917/10 – S2 non costituita 1972.05.21 – Silverstone …… 1° #1 Leo Kinnunen / Porsche 917/10 – S2 non costituita 1972.07.09 – Zeltweg …… 1° #2 Howden Ganley / BRM P167 Chevrolet – S2 non costituita 1972.07.16 – Hockenheim …… 1° #1 Leo Kinnunen / Porsche 917/10Tc S2 6° Roland Heiler / Lola T290 Ford 1972.08.06 – Norisring …… 1° #1 Leo Kinnunen / Porsche 917/10Tc – S2 non costituita 1972.08.27 – Keimola …… 1° # 1 Leo Kinnunen / Porsche 917/10Tc – S2 non costituita 1972.09.24 – Nurburgring …… 1° #1 Leo Kinnunen / Porsche 917/10Tc S2 4° Martin Raymond / Chevron B21 Ford 1972.10.01 – Hochenheim …… 1° #1 Leo Kinnunen / Porsche 917/10Tc S2 9° Jorg Obermoser / Lola T290 Ford Al di la di queste considerazioni il finlandese Leo Kinnunen si è rivelato competitivo lungo tutto l'arco della stagione, lavorando di concerto con la sua squadra e sfruttando nel migliore dei modi l'appoggio ''ufficiale'' che gli arrivava da Stoccarda. Il salto di qualità è certamente coinciso con l'arrivo del motore sovralimentato; l'unità da 4,5 litri (e per l'ultima gara il 5 litri Tc) ipervitaminizzata da due turbo KKK (a proposito quante K girano nell'Interserie) pur fonita anche a Willy Kauhsen (grazie al suo rapporto privilegiato con la casa madre visto che è stato lui a sviluppare la 917/10 insieme al Team Penske ed a Mark Donohue) gli ha dato una marcia in più. RSC alla prossima Franz
  5. Salve a tutti vero tutto ma Arturo in quel periodo si giocava la possibilità F1 ed essere al centro dei riflettori era buona cosa (prova ne sia che il lunedi al rientro dalla Nordschleife doveva provare la B3) ma Pierino era davanti al momento dello stop della seconda Matra col motore in fumo e quindi aveva già acquisito il ''diritto'' alla vittoria; Arturo lo superò ma era troppo tardi e lui ben lo sapeva ... Ferrari lo spiega bene anche se non ce n'era il bisogno, certi coup de théâtre i piloti li fanno spesso per i giornalisti ed anche Arturo stesso ammette a caldo che la sua tigna era per essere stato appiedato quando Ickx aveva fatto un doppio stint all'inizio, poi ripetuto nel finale, non tanto per la ''mancata vittoria'' che così non era ... e per il 1974 con più lungimiranza forse ... chissa ... magari ... alla prossima Franz
  6. Salve a tutti Piccolo offtopic... Stewart aveva deciso per il ritiro, e firmato il contratto come uomo immagine Ford, in primavera. Il dramma Cevert rafforzo' in lui la percezione di una scelta giusta e sensata. Poi, tornando a Rossi, sono pensieri del tutto personali e per questo lasciano il tempo che trovano (parlo ovviamente dei miei pensieri) ma cantando fuori dal coro ho consapevolezza che quanto penso/dico/scrivo possa non essere condiviso ... alla prossima Franz
  7. Salve a tutti mai stato "Rossiano" sfegatato! Ho sempre riconosciuto il valore del campione e di conseguenza non sono "offuscato"? dal personaggio oggi ... mi sembra che arrivare secondo, o terzo, da ormai enne anni continui a venir interpretato come le precedenti vittorie. Mentre più probabilmente è un lungo, e per me inutile, viale del tramonto ... per questo ho apprezzato a suo tempo Stewart. Saper smettere e alle volte più difficile del vincere ... ala prossima Franz
  8. Salve a tutti che poi sula loro reale efficacia nutro infiniti dubbi ... tutte le volte che in gara in un contatto il pilota X ha perso uno o più profili dell'ala anteriore o un deviatore all'altezza delle prese d'aria laterali la stimata perdita di carico cha avrebbe portato ad una perdita di efficenza aerodinamica con danno in termini di decimi di secondo non è mai stata dimostrata dal reale innalzarsi dei tempi sul giro o da un degrado maggiore degli pneumatici derivante dallo squilibrio sull'asse anteriore ... sono sempre stato favorevole ad un disegno più lineare delle carrozzerie (ritenendo che il carico utile, ovvero senza particolari effetti collaterali è quello dato dal corpo vettura) con ala anteriore monoprofilo e posteriore a doppio profilo, fine. Trovo queste F.1 orrende come quelle degli ultimi anni, più prestazionali sicuro e col grande merito di aver rimescolato le carte tecniche azzerando di fatto i vantaggi di pu; ma per il resto il fascino, la bellezza delle forme non è di queste vetture. Alla prossima Franz
  9. Salve a tutti la RBR 13 non cambierà nome, non sarebbe "producente", anche perché ci sarà un grande pacchetto Evo, ma niente di più, che riguarderà l'aerodinamica soprattutto per ridare al "rake" quella caratteristica, persa quest'anno, di chiudere l'angolo alle alte velocita . In quanto a rifare il telaio, cuoci una nuova scocca e passi il crash-test, tutto qui ... alla faccia di chi ti vuole male ... Ma poi di Adrian ricordiamo le idee vincenti ma anche lui ha avuto gli anni bui, e parecchi, quindi ... del doman non v'è ???? alla prossima Franz
  10. Salve a tutti comunque là si voglia vedere, difetti nella comunicazione o meno, questo Rossi è sempre più simile al "piangina" che lui criticava parecchi anni fa ... un altra chicca dopo la conferenza stampa di quel famoso giovedì ... desolato ma questo è il vero segnale del declino di un campione ... mi viene in mente la sua filippica sulle Bridgestone "vincenti" mentre lui remava con le Michelin, peraltro da lui sviluppate e deliberate ... alla prossima ... e pronto alla crocefissione sulla pubblica piazza Franz
  11. Salve a tutti ... ricordo ancora il viaggio di ritorno, sabato notte, non una parola, niente radio, poi arrivati, ognuno a casa sua ... sapevo che era tutto vero, che era successo ma non volevo credere che avessero potuto portarcelo via ... Ma sei e sarai sempre con noi ... salut Gilles Alla prossima Franz
  12. Si potrebbe persino aprire un 3D sulla Tasman Cup ...
  13. Salve a tutti Assolutamente si!!! alla prossima Franz
  14. Salve a tutti era l'ottava ed ultima prova della prima Tasman Cup riconosciuta, il South Pacifico Trophy a Longford, Australia, quando Timmy si uccide durante le prove ... ed è la gara che ha assicurato il Titolo al sua amico, mentore e patron Jack Brabham ... alla prossima Franz
  15. Salve a tutti 1971 Hockenheim – Preis von Baden Wurtenberg und Hessen Non sono i numeri di Imola, ma anche la chiusura ad Hockenheim, seconda trasferta sulla pista tedesca e di quelle da ricordare, con tutti i protagonisti schierati per il confronto finale che vede ancora una lotta aperta per il titolo, pur con Kinnunen e la sua Porsche 917 Spyder come favoriti. Syd Taylor porta sia la McLaren M8E per Derek Bell che la Brm P167 per Brian Redman; poi ci sono tutte e tre le 917 Spyder, la AAW per Kinnunen, la Gesipa per Weber e quella di Jurgen Neuhaus. Anche Loos onora il suo impegno schierando la McLaren M8E per lui stesso e la Ferrari 512M per Franz Pesh e Bonnier affida la sua Lola T222 a Peter Westbury. Per chiudere con le maggiorate, ci sono anche la McLaren M8E del Tam VDS per Teddy Pilette e quella di Siegfrid Rieger con l'aggiunta delle 51M della Brescia Corse per ''PAM'' e quella di Herbert Muller. E Brian Redman, che dopo Imola, sembra averci preso gusto, fa sua la Pole in 1'58''4, unico sotto il muro dei 2' con la bellezza di 3''4 di margine sul più veloce degli inseguitori e altra annotazione il tempo, nuovo record del tracciato, è migliore di 1/10 del 1'58''5 di Jacky Ickx con la 312B … autodiva.fr Michael Weber che finisce in prima fila allo start con il tempo di 2'01''8 ... Rallye Racing Terzo Teddy Pilette con la McLaren M8E in 2'02''1, miglior qualifica con Zolder e Keimola ... Rallye Racing Poi in gara, grazie ad una partenza perfetta Redman si è involato prendendosi subito un buon margine sulla Porsche 917 Spyder di Weber, anche se al secondo giro era Bell in seconda posizione con la McLaren M8E di Syd Taylor. Poi un problema al motore lo ha fermato già al giro successivo. Questo ha permesso a Kinnunen di issarsi al terzo posto prenotando la vittoria finale nella Serie. Si è trattato di una corsa tutto sommato noiosa con le posizioni presto ben delineate e le poche modifiche sono da ascriversi ad un ritiro o ad un problema meccanico e finisce così come era cominciata, con Brian Redman e la Brm P167, alla seconda vittoria consecutiva, primo con un ampio margine su Michael Weber, a guidare un terzetto di Spyder della casa di Stoccarda, che evita di un soffio il doppiaggio precedendo Leo Kinnunen che ha concluso nel migliore dei modi un'ottima stagione … autodiva.fr Ai piedi del podio l'ultima delle Porsche 917 Spyder, quella di Jurgen Neuhaus che non è riuscito a ripetere la vincente stagione '70 … Rallye Racing alle sue spalle il Team GeLo di Georg Loos al completo, con il ''patron'' al volante della McLaren M8E in quinta posizione … Schlegelmilch giusto davanti a Franz Pesch che, dopo aver preceduto il suo titolare per buona parte della gara ha poi avuto un calo di potenza accodandosi, si prende la sesta piazza con la Ferrari 512M del Team … forum-auto.com settima piazza per Peter Westbury, debuttante sulla Lola T222 di Bonnier direttamente dalla F.2 corsa alla vigilia sulla stessa pista... TNF altra bella gara di ''PAM'' con la Ferrari 512M della Scuderia Brescia Corse, che finisce ottavo cedendo solo nel finale a Westbury ed al duo GeLo ... autodiva.fr nona piazza per Ernst Kraus con la prima delle tre litri al traguardo, la Porsche 908/02 e decima posizione per Helmut Kelleners, che per buona parte della gara ha navigato nelle posizion nobili dalle parti di Kinnunen prima che l'ennesima dimostrazione di scarsa affidabilità della sua March 717 lo ricacciasse in fondo al gruppo.
  16. Salve a tutti 1971 PADDOCK – BRM P167 Chevrolet Anche la Brm nel 1971 bdecide di dare un seguito all'avventura con le Gruppo 7, evolvendo quella che nella stagione precedente era la P154 e che almeno di la dell'Atlantico non era andata così male gestita sui campi di gara dal Team di Syd Taylor. Praticamente un po' come la March, partendo da uno chassis P154 si è lavorato sulla distribuzione dei pesi per togliere quel fastidioso sottosterzo che l'aveva penalizzata e un gran lavoro di aerodinamica cercando, con un disegno a cuneo molto accentuato, di fare a meno dell'ala posteriore guadagnando in resistenza all'avanzamento. Per quanto concerne la motorizzaxzione, sempre Chevrolet, ora nella versione 7,6 litri e curata direttamente in casa, come nella stagione precedente, ma con un anno di esperienza in più sulle spalle che ha evitato il ripetersi di certi errori. TNF Pedro Rodriguez ci ha lavorato molto sopra, in test privati e nelle prove a Zolder, in occasione della Kent 300, secondo appuntamento stagionale della Serie, e già il pilota messicano si era accorto che rinunciare all'ala dietro era una strada irta di problemi di difficile soluzione, tanto che prorpio a Zolder si era visto un nolder molto pronunciato ad incorniciare la coda. Malauguratamente la sua scomparsa ha fatto si che la Brm stessa cedesse il progetto a Syd Taylor, che si è incaricato di ulteriori test ed ha definito con gli ingegneri della casa il progetto dell'ala dietro che ha poi definitivamente completato il progetto.La vettura ha cosi preso parte ale due ultime gare della stagione, la 500 Km di Imola e il Preis von Baden Wurtenberg a Hockenheim, vincendole entrambe e lasciando un po' l'amaro in bocca per quello che sarebbe stato un gran duelllo con le McLaren e le Porsche. Auto Motor und Sport Come British Racing Motor Zolder Kent 300 Prova 7° in 1'26''6 Gara DNS (Dns Heat 1-Dns Heat 2) #26 Pedro Rodriguez Come Syd Taylor Racing Imola 500 Km Prova 3° in 1'30''69 Gara 1° (1° Heat Qual) #38 Brian Redman Hockenheim Preis von B&W Prova 1° in 1'58''4 Gara 1° #38 Brian Redman alla prossima Franz
  17. Salve a tutti 1971 Imola 500 KM Indubbiamente il fascino e l'attrazione esercitati dall'autodromo sul Santerno sono tutti nei numeri e nella qualità dei partecipanti; la gara inaugurale della stagione aveva visto un parterre di quantità e soprattutto qualità da pensare fosse difficile eguagliarlo. Questa 500 Km settembrina, pur se osteggiata dalla pioggia ha fatto piazza pulità di ogni dubbio offrendo un clamoroso bis impreziosito da due presenze di grido, in primis l'ultima evoluzione della Ferrari 312P, destinata alla rincorsa Mondiale della prossima stagione, affidata a Clay Regazzoni e subito dopo il debutto della Brm P167 affidata alle sapienti mani di Brian Redman. Poi purtroppo tutti questi ''atout'' sono stati spazzati via dalla tragedia di Klaus Reish, pilota austriaco sempre meno sorpresa, dovuto ad un incidente legato alle condizioni di precaria aderenza per l'incessante pioggia, altro punto a sfavore del regolare svolgimento della corsa. Autosprint Magazine La corsa, con una entry List di oltre 40 vetture, si è disputata su due manche di qualificazione, la prima riservata alle Sport fino a 3 litri e la seconda per i mostri cui l'Interserie è dedicata, con i migliori di ogni serie a giocarsi la vittoria assoluta nella finale. Dopo prove velocissime sull'asciutto, dove per la prima volta si è raggiunta, e superata, la soglia dei 200 kmh di media sul giro, Gethin con l'ottima McLaren M8E di Syd Taylor ha fatto sua la Pole ma con soli 12/100 sulla Ferrari 312P magistralmente guidata da Clay Regazzoni, che faceva presagire un gran bel duello per la finale a dimostrazione che la filosofia per la supremazia tra le Sport non passa più obbligatoriamente per l'innalzamento delle cilindrate alla ricerca di facile cavalleria (parafrasi della brillate prosa di Enrico Benzing) ma anche e soprtattutto per un buon telaio, leggero ed una fine messa a punto delle sospensioni per lo sfruttamento di tutta la potenza. Ma tornando alla 500 Km, pur con la finale ridotta a soli 10 giri per la violenza della pioggia e l'accumulo dell'acqua sul tracciato è rimasto un gran bello spettacolo per il pubblico che ha fatto buon viso a cattivo gioco presenziando numeroso. La prima manche è un dominio di Clay Regazzoni … Autosprint Magazine che viaggia su ritmi impensabili per Carlo Facetti con l'Alfa Romeo 33/3, visto anche l'incidente in prova che ha impedito a Teodoro Zeccoli di schierarsi con la più performante 33 a telaio tubolare, per un probante confronto con la 312P. Ed un gran protagonista è anche Arturo Merzario con la piccola Abarth 2000 che lotta alla pari con Facetti sopravanzandolo per buona parte della manche e cedendogli la piazza d'onore solo sul finire. Tra i mostri, passata la sfuriata iniziale di Gethin presto rallentato da problemi di acqua nell'impianto lettrico con un fastidioso singhiozzo nell'erogazione della potenza, non proprio il massimo sul fondo allagato di Imola, Redman porta la sua Brm P167 davanti a tutti e pur girando 1'' più lento di quanto fatto da Regazzoni (1'41'6 il miglior crono dello svizzero), non è mai stato impensierito da Kinnunen, tanto che i vincitori delle due manche sono stati gli unici a ''navigare'' a pieni giri. Autosprint Magazine Per la finale, se possibile, piove ancora più forte e la vittoria sembra avere un predestinato in Regazzoni che tra i molti big è quello che sembra più a suo agio, favorito certamente anche dal guidare una tre litri, molto meno scorbutica e gestibile in questi frangenti. Ma le corse finiscono sempre sotto la bandiera a scacchi e quindi quando lo svizzero scatta in testa nessuno si stupisce, ma poi purtroppo ... Augusto Baldoni il classico pezzo da poche lire, nell'occasione la cinghia dentata di comando della pompa d'alimentazione, cede costringendo lo svizzero arallentare ed è un attimo di gloria per Facetti che prende la testa davanti a Redman e Kinnunen. Autosprint Magazine Poi una leggera sbandata al secondo giro permtte il sorpasso a Redman e subito dopo a Kinnunen, che si involano verso la bandiera a scacchi di una finale ridotta a soli 10 giri per ragioni di sicurezza, visto che anche con il cessare della pioggia la pista rimane comunque allagata e la guida dei grossi V8 molto problematica. In conclusione solo due parole sulla tragedia che ha funestato il week-end sul Santerno; in base alla ricostruzione fatta con le testimonianze degli altri piloti e di commissari, l'incidente è legato al fatale acquaplaning dopo il sorpasso di Venturi, che ha costretto Reish a passare fuori della traiettoria finendo nella parte più allagata della pista. Auto Motor und Sport Questo ha innescato la sbandata fatale ed il fatto che in precedenza Reish avessa già compiuto un testacoda e che fosse sceso per spingere la vettura e ripartire ha fatto si che fose senza cinture e quindi venisse sbalzato dalla vettura in occasione del primo dei due impatti con il muretto dei boxes. Autosprint Magazine alla prossima Franz
  18. Salve a tutti 1971 PADDOCK – March 717 Dopo la stagione del debutto, che aveva lasciato intendere la bontà del progetto, March sviluppa sul telaio #707-001 una evoluzione che viene battezzata nello stile della casa come ''717'', dall'anno, il 1971 e dal tipo, una Gruppo 7. forum-auto.com Il lavoro principale è stato indirizzato sulla ripartizione dei pesi, cercando di spostare le masse verso il posteriore, una criticità della 707 era proprio in accelerazione, ed alla ricerca di un migliore appoggio della vettura. A questo proposito il nuovo muso risponde ad entrambi i ''desiderata'', visto che cade in maniera abbastanza accentuata dando più carico all'asse direzionale e non prevede l'apertura per il radiatore dell'acqua che è stato spostato al posteriore in coppia a quello dell'olio. Per la motorizzazione, visti i positivi riscontri con lo Chevy-Chaparral della stagione precedente, si mantiene il rapporto con Gary Knudsen che lavora sul nuovo 8,3 litri tirandone fuoti oltre 700 cavalli con un range di utilizzo molto ampio. Ma se il 1970 aveva regalato soddisfazioni sia di là che di qua dell'Atlantico, la Casa Madre in questa stagione è troppo presa dalle monoposto, che stanno ottenendo risultati incredibili in F.1 con Ronnie Peterson, poi vice Mondiale di Stewart, senza dimenticare le F.2 e le F.3, con vittorie a ripetizione ed il Titolo Europeo della seconda Formula ancora con lo svedese. Lo sviluppo non c'è e la stessa partecipazione è affidata ad una struttura esterna con poche risorse, il Team Felder, ben oranizzato ma con poche o nessuna possibilità. La vettura è molto veloce ma necessiterebbe di test per essere sgrossata e messa a punto, risovendo quelle piccole noie che la rendono decisamente poco affidabile. Kelleners è spesso tra i primi in prova ed altrettanto spesso è col treno dei migliori ad inizio gara per poi essere fermato da noie meccaniche e relegato lontano in classifica. La situazione peggiora nel corso di una stagione priva di risultati ad eccezione del podio colto in occasione della trasferta di Keimola tra pochi intimi. Imola Coppa Shell Prova 5° in 1’36’’09 Gara 19° (4° Heat 1-Dnf Heat 2) #3 Helmut Kelleners Zolder Kent 300 Prova 10° in 1’27’’8 Gara 13° (6° Heat 1-Dnf Heat 2) #3 Helmut Kelleners Hockenheim Sudwest Pokal Prova 5° in 2’03’’7 Gara DNF #3 Helmut Kelleners Keimola Finnish Grand Prix Prova 2° 1'13''34 gara 3° (3° Heat 1-3° Heat 2) #3 H.Kelleners Imola 500 Km Prova 6° in 1’32’’4 Gara 10° (7° Heat 1-8° Heat 2) #3 Helmut Kelleners Hockenheim Baden Wurtenberg Prova 5° in 2’02’’2 Gara DNF (10°) #3 Helmut Kelleners alla prossima Franz
  19. Salve a tutti 1971 KEIMOLA Finnish Grand Prix La quinta gara della stagione è una corsa che vede al via pochi iscritti, vuoi per via della distanza del tracciato finlandese che un po' spaventa per via dei costi ma i principali protagonisti dell'Interserie ci sono tutti a partire da Leo Kinnunen che dopo i tre podi di inizio stagione ha lo zero del Norisring per il ritiro volontario in seguito all'incidente di Pedro Rodriguez e con lui ci sono le Porsche 917 Spyder di Neuhaus e Weber. Syd taylor ha portato la sua McLarem M8E che tanto bene ha fatto sin qui con le vittorie di Gethin a Zolder, completata dal la seconda piazza dello stesso al Norisring, e di Derek Bell nella prima trasferta a Hockenheim ed ha anche preiscritto la Brm P167, inizialmente prevista per Pedro Rodriguez, che l'aveva sgrossata in prova a Zolder, ed ora destinata a Brian Redman. Poi la gara in se non è stata un granchè, con Kinnunen via subito in solitudine nella prima manche aiutato dal fatto che Peter Gethin poi secondo sul traguardo è partito dal fondo per non aver fatto le prove essendo a Oulton Park per la Gold Cup. Terzo in questa prima manche Helmut Kelleners, con la March 717 Chevrolet, che sembra aver trovato il bandolo della matassa di un assetto molto problematico fin qui in stagione. La seconda manche è una fotocopia con Gethin che lotta con Kinnunen solo nei primi giri per poi accontentarsi di confermare un'altra bellissima prestazione. Quindi è Leo Kinnunen ad interrompere il suo digiuno e quello della Porsche, fin qui sempre battuta senza se e senza ma, con una vittoria e mettendo un bel mattoncino verso il titolo che precede Gethin con la McLaren M8E di Syd Taylor ... forum-auto.com ed Helmuth Kelleners con la rinata March 717 che riesce ad artigliare un podio che aiuta il morale, non tanto la classifica. Jurgen Wolfel Ai piedi del podio le Porsche 917 Spyder di Jurgen Neuhaus ... Rallye Racing e Michael Weber ... Rallye Racing che hanno approfittato dei problemi di Teddy Pilette nella seconda manche, sospensione anteriore danneggiata proprio in un contatto con Weber e che ha poi ceduto qualche giro dopo. Un peccato perchè Teddy quest'anno non è ancora riuscito ad essere convincente, mentre qui a Keimola è sembrato veloce e soprattutto consistente. autodiva.fr alla prossima Franz
  20. Salve a tutti PITLANE – La giornata nera del Norisring Se ne è scritto tanto, le versioni si sono susseguite così come le testimonianze, a caldo poco dopo l’incidente, e quelle dei giorni successivi. Il filmato che tutto doveva chiarire, non si è mai visto e le riprese esistenti chiariscono ben poco. Resta l’ennesima dimostrazione di una classe cristallina, di un pilota che dava sempre tutto, che non correva mai in base alle circostanze e che ha pagato il prezzo più alto ad una passione che ne aveva fatto un Campione. TNF Ad inizio gara Craft è scattato al comando ma Pedro già al secondo passaggio era davanti. ‘’… no resto in Brm! –aveva risposto in griglia ad un giornalista che gli chiedeva se la 512M di Muller nascondesse un eventuale ritorno alla Scuderia – la nuova macchina ha solo bisogno di una buona messa a punto ed anche per la Formula 1 siamo mesis bene …’’ Il suo nome nella Entry-List aveva fatto da grande richiamo per il pubblico tedesco, molto ferrato e competente. TNF La rottura al banco dello Chevrolet destinato alla sua Brm P167, quella che lui si stava cucendo addosso con lunghe sedute di test, l’aveva costretto a dare forfait. Ma per un perverso gioco del destino, gli organizzatori stessi si sono attivati per trovargli una macchina ed un altra tessera del puzzle del suo destino andava ad incastrarsi al suo posto quando Herbert Muller si dichiarava disposto a venire al Norisring con la seconda Ferrari 512M della sua scuderia. Autosprint Magazine L’impatto sulle barriere di destra è appena avvenuto, siamo in una vista frontale e la traiettoria ideale sarebbe a sinistra (destra nella foto); non ci sono tracce o testimonianze di un particolare rallentamento, quindi forse c’è stato un cedimento meccanico. L’ultimo tassello è quell’aereo preso al volo per non perdere la coincidenza ed arrivare in tempo per poter prendere in mano la vettura. A caldo un commissario, subito dopo la tragedia ‘’… mi sono visto venire incontra la Ferrari su tre ruote – racconta ancora scioccato – totalmente priva di controllo…’’ e c’è quella ruota lontana dal luogo dell’incidente, ma è una posteriore, cerchio e pezzi di sospensione danneggiati e staccati nell’impatto. Autosprint Magazine Altra ipotesi, mai confermata di un contatto tra lui e Kinnunen, che lo avrebbe sbilanciato e mandato verso le barriere, fuori traiettoria, ma in quel caso ci sarebbero segni di frenata e segni sulla vettura del finlandese, che al contrario non sembra proprio aver toccato nessuno. Anche il contatto con Hild è presto smentito da tutti i commissari che erano nelle postazioni in prossimità del luogo dell’incidente. Autosprint Magazine Hild probabilmente riporta danni nell’impatto con i detriti portati in pista da Pedro dopo l’impatto; nessuno ha mai parlato di un errore del pilota, siamo in un tratto praticamente rettilineo ed un lungo, per errore o problemi ai freni sarebbe avvenuto più avanti. Autosprint Magazine Una certa stampa diede poi credito alle voci che riferivano delle vetture di Herbert Muller come rottami, non più adatte all’impegno agonistico dopo l’utilizzo nel girato del Film ‘’Le Mans’’. Anche questa ipotesi si dimostrò molto presto priva di fondamento, quando lo stesso Muller fornì la documentazione che provava che la vettura acquistata dalla casa di produzione era andata direttamente a Maranello per essere completamente revisionata, prima di arrivare in svizzera nella sede del Team. In pratica rimane solo quell’intervista, fatta da Autosprint qualche giorno prima in cui Pedro raccontava del suo anello, scomparso, e della scaramanzia che accompagna spesso i piloti ed il rammarico per qualcosa che avrebbe potuto essere e non è stata … autodiva.fr alla prossima Franz
  21. PITLANE – McLaren Seguendo la stagione, in più di una occasione ci è sembrato di aver varcato l’Atlantico per sbarcare su un qualche circuito americano, in mezzo a Mclaren M8C, Lola T222, march 717 e Brm P1267 con un corollario di Porsche 917 Spyder e Ferrari competitive e ben guidate; poi siamo tornati alla realtà di un campionato ben organizzato e frequentato. Entrando nel pianeta McLaren, sono quattro le M8E schierate in stagione da quattro Team con ambizioni e programmi molto diversi tra loro. Sid Taylor Tean Castrol Racing La struttura di Sid taylor è quanto di meglio si sia visto in questa stagione; il team inglese non ha mai nascosto la rincorsa al montepremi (in ambiti franchi svizzeri) piuttosto che al Titolo nella Serie, e restano a riprova i suoi risultati, anche quando per questioni tanto per cambiare legate al denaro, ha cambiato marca e si è messo a seguire sui campi di gara la nuova Brm P167 pere conto della stessa casa inglese, attraversando anche l’Atlantico per farla debuttare nella Can-Am. La strana prestazione nelle ultime due gare, Imola e Hockenheim (coincidenza le uniche due piste sulle quali si è corso due volte) è senz’altro dovuta al fatto di seguire sul campo di gara anche la nuova Brm, cosa che probabilmente ha creato difficoltà a Sid Taylor, che giova ricordarlo quelle due gare le ha vinte con la debuttante P167. Virages Magazine Zolder Kent 300 – Prova 1° in 1’23’’7 – Gara 1° - #33 Peter Gethin Hockenheim Sudwest Pokal – Prova 1° in 1’59’’8 – Gara 1° - #33 Derek Bell Norisring 200 Meilen – Prova 11° in 1’18’’3 – Gara 2° - #33 Peter Gethin Keimola Finnish Grand Prix – Prova 8° No Time – gara 2° - #33 Peter Gethin Imola 500 Km – Prova 1° in 1’29’’35 – Gara 9° - #33 Peter Gethin Hockenheim Baden Wurtenberg – Prova 4° in 2’02’’2 – Gara DNF motore - #33 Derek Bell Ecurie Evergreen – Chris Craft porta in Interserie la sua McLaren M8E, con la quale aveva corso anche nel Mondiale Marche, dotandola di Un Ford Cosworth DFV. Purtroppo, nonostante prestazioni più che buone, problemi di sponsorizzazione hanno interrotto anzitempo la sua avventura. norisringhistorie.de Imola Coppa Shell – Prova 2° in 1’35’’07 – Gara 2° - #10 Chris Craft Zolder Kent 300 – Prova 2° in 1’24’’00 – Gara DNF (Dnf-4°) - #10 Chris Craft Hockenheim Sudwest Pokal – Prova 3° in 2’01’’9 – Gara DNF - #10 Chris Craft Norisring 200 Meilen – Prova 1° in 1’15’’1 – Gara 1° - #10 Chris Craft Racing team VdS – Il Conte Rudy schiera con il suo Team una M8C ad inizio stagione, per Teddy Pilette, poi dopo l’incidente di Zolder dalla trasferta di Hockenheim, terza gara della serie, arriva la nuova M8E, ma purtroppo, un poco per sfortuna ed un poco per impreparazione i risultati sono altalenanti e non all’altezza. autodiva.fr Imola Coppa Shell – Prova 22° No Time – Gara DNS - #6 Teddy Pilette Zolder Kent 300 – Prova 3° in 1’24’’9 – Gara DNF incidente - #6 Teddy Pilette Hockenheim Sudwest Pokal – Prova 13° in 2’15’’9 – Gara 10° - #6 Teddy Pilette Keimola Finnish Grand Prix – Prova 3° in 1’14’’07 – Gara DNF - #6 Teddy Pilette Hockenheim Baden Wurttenberg – Prova 3° 2’02’’1 – Gara DNF - #6 Teddy Pilette GE.LO. Racing Team – Georg Loos messa in piedi una struttura di un certo livello, debutta con la Ferrari 512M con la quale ha già corso nel Mondiale Marche; poi, annunciata per Zolder, ma arrivata solo ad Hockenheim per la terza gara, schiera anche lui una fiammante M8E giallo-rossa. Non ci sono exploit degni di nota a parte la quarta piazza nella 200 Meilen del Norisring. norisringhistorie.de Hockenheim Suidwest Pokal – Prova 11° in 2’13’’5 – Gara 9° - #20 Georg Loos Norisring 200 Meilen – Prova 9° in 1’18’’2 – Gara 4° - #20 Georg Loos Imola 500 Km – Prova DNP – Gara DNS - #20 Georg Loos Hockenheim Baden Wurttenberg – Prova No Time – Gara DNS - #20 Georg Loos alla prossima Franz
  22. Salve a tutti Norisring – 200 Meilen La 200 Miglia del Norisring si corre dalla seconda metà degli anni ’60, ma si è già ritagliata un suo spazio nel panorama motoristico tedesco ed internazionale. Entrando a far parte dell’Interserie fin dalla sua nascita (nella 1970 ne era stata la prima gara ufficiale), a maggior ragione attira Team, piloti e vetture di rango, vuoi per il ricco montepremi ma certo anche per il prestigio di una sfida dall’importanza riconosciuta; così sono gli stessi sponsor a premere per una partecipazione delle proprie vetture e l’Entry-List dell’edizione ’71 vede tutti i protagonisti rispondere presente. Poi, qualche volta succede che ragioni tecniche impediscano la presenza di qualche star. Il ritardo nella consegna dei nuovi Chevrolet, che dovrebbero ridare corpo alle ambizioni del Conte, impediscono al Team VdS di schierare la nuova McLaren M8E per Teddy Pilette, ed in casa Brm, sono problemi analoghi (anche qui uno Chevrolet preparato in casa che non è ancora giudicato affidabile per l’impiego in gara) ad appiedare uno speranzoso Pedro Rodriguez. E’ così che i tasselli di un tragico puzzle cominciano a trovare il loro posto. Uno degli organizzatori chiama immediatamente Herbert Muller, suo amico e titolare del Team omonimo che fa correre delle Ferrari 512M e che tra l’altro è già presente nell’elenco iscritti. L’accordo è presto raggiunto e lo svizzero accetta di portare una seconda 512M per affidarla al pilota messicano. Un ultima annotazione per precisare che il previsto forfait di Chris Craft e della sua McLaren (crisi di sponsor e quindi problemi economici) è rientrato ed il pilota inglese sarà regolarmente della partita. Pedro Rodriguez prende in mano la Ferrari 512M del Team Muller al venerdì, qualche giro per capirla e poi pochi altri per abbozzare un assetto almeno approssimato. Intanto Craft, con la McLaren M8E e Bonnier con la sua Lola T222 sono subito davanti con tempi interessanti. Alla fine Craft confermerà la sua M8E in Pole … … ma Pedro Rodriguez riesce comunque a mettere la Ferrari 512M del Team Muller in prima fila, ennesima dimostrazione di un talento innato … … mentre Bonnier deve accontentarsi della seconda, con il terzo tempo … … al suo fianco Jurgen Neuhaus, con la Porsche 917 Spyder a comandare il terzetto delle 917 Spyder che pur sul veloce circuito tedesco danno nuovamente prova delle loro qualità … … con Leo Kinnunen, quinto tempo e Michael Weber con il sesto. In quarta fila altre due Ferrari 512M; con il settimo crono Herbert Muller e quella che la Scuderia Brescia Corse affida abitualmente a ‘’PAM’’, ottavo tempo. A chiuder i primi dieci in qualifica, una quinta fila monopolizzata dal Team Gelo di Georg Loos che al volante della McLaren M8E ha segnato il nono tempo e Franz Pesch, con la 512M ereditata dal suo caposquadra. La domenica un caldo sole preannuncia uno spettacolo di qualità e la partenza della prima manche non delude tutte le attese del numerosissimo pubblico; il via lanciato non sfilaccia il gruppo e se Craft si infila per primo al tornantino, Pedro Rodriguez e Kinnunen, autore di uno scatto molto buono, sono subito alle sue spalle, tirandosi dietro Bonnier e le altre due 917 Spyder. Già al secondo giro Rodriguez salta Craft ed il giro dopo Kinnunen lo imita, riformando il duo che presto saluta la compagnia aumentando il vantaggio giro dopo giro. All’undicesimo passaggio nulla lascia presagire il dramma, con il messicano ed il finlandese separati da pochi decimi, ma passato il tornantino, nella successiva riaccelerazione verso la ‘’esse’’, una doppia 90° destra sinistra, la Ferrari esce dalla normale traiettoria sulla sinistra della carreggiata e stringe verso destra impattando violentemente contro la barriere. La vettura rimbalza sulla pista prendendo fuoco, mentre Kinnunen, evitando per un nulla l’impatto col la vettura va in testa coda e fa spegnere il motore. I soccorsi sono tempestivi, non sono passati 5 secondi dall’impatto che un commissario già sta contrastando le fiamme con un estintore e non si arriva a dieci che il mezzo antincendio dei pompieri irrora la vettura con il liquido estinguente. L’incendio è presto domato ed il pilota estratto dalla vettura non ha riportato ustioni importanti ma le sue condizioni appaiono immediatamente molto gravi per le fratture riportate nel violento impatto con le barriere. La gara è sospesa per permettere i soccorsi ed il ripristino delle barriere danneggiate nell’incidente e mentre tutte le operazioni vengono svolte in un clima innaturale, la Direzione gara dichiara conclusa la manche e dà la classifica secondo i passaggi sul traguardo all’11° giro. I giri mancanti vengono aggiunti alla seconda che verrà così disputata su 41 giri. Questa decisione conferma la leadership del pilota messicano ed è cosi Pedro Rodriguez, sulla Ferrari 512M del Team Muller il leader provvisorio della 200 Meilen, proprio quado in circuito arrivano le prime notizie, frammentarie, tra le quali quella che il pilota sarebbe deceduto. Il pubblico sugli spalti attende l’inizio della seconda manche che prende il via con un certo ritardo e con l’assenza di Herbert Muller .. … e Leo Kinnunen per ritiro volontario in seguito alla morte del loro compagno … quella di Kurt Hild la cui Porsche 910 è rimasta coinvolta nell’incidente e quella di Siegfried Rieger, che non fa in tempo a sostituire la frizione sulla sua McLaren M8C. Pur in una strana atmosfera, condizionata dalla notizia certa del decesso di Rodriguez, la seconda manche è moto combattuta. Con Weber che sfrutta tutto il potenziale della sua 917 Spyder per rimontare dall’11° piazza fino ad una incredibile quanto insperata vittoria di manche. Alla fine sarà Chris Craft a portare alla vittoria assoluta la sua McLaren M8E, bissando la seconda piazza della prima manche … Alle sue spalle un'altra McLaren M8E, quella di Sid Taylor, affidata nuovamente a Peter Gethin … … e sul terzo gradino del podio un convincente Jo Bonnier, che dopo averla noleggiata a Gianpiero Moretti nella prima parte della stagione, anche se in pista si è vista solo a Zolder con il brutto incidente che causò la morte di un commissario, è finalmente impegnato al volante della sua Lola T222 Chevrolet. La quarta posizione, dopo due manche passate a recuperare posizioni, è di Georg Loos con una terza McLaren M8E (sembra davvero di essere in America ad una tappa della serie Can-Am) … Dietro il pacchetto delle Gruppo 7 troviamo due Ferrari 512M, ad aggiungere rammarico alla tristezza per l’incidente a Rodriguez, quella della Scuderia Brescia Corse che ‘’PAM’’ ha guidato in maniera molto efficace, portandosi a casa una bella fetta dei franchi svizzeri del montepremi … … e quella del Gelo Racing Team, lasciata libera dal titolare ed affidata a Franz Pesch. Settima posizione per Michael Weber, Porsche 917 Spyder, che mette una pezza alla pessima prestazione della prima manche ed ottava per Alexander Nolte, primo tra le tre litri con la Porsche 908/2. Subito dietro un’altra Porsche 908/2, quella di Hans Dieter Weigel ed al decimo posto la prima delle due litri, la Chevron B19 Ford di Clemens Schickentanz. alla prossima Franz
  23. Salve a tutti chiudiamo con la National Standings del '56 dalla quale risulta che anche quest'anno Paul O'Shea con la sua Mercedes 300SL sarebbe stato il Campione assoluto ... poi al solito nomi nuovi e riconferme ... Bene, ora, visto l'andazzo, mi prendo una pausa. alla prossima Franz
  24. Salve a tutti probabilmente non mi sono spiegato ... non volevo dire che non fosse pertinente, ho solo sottolineato che non era una corsa sanzionata SCCA ... tutto qui! alla prossima Franz
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