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sundance76

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  1. LA "QUASI" MACCHIA NERA "Ebbene sì. Anch'io. Lo sportivo integerrimo. Ci sono cascato anch'io. Una macchia nera. O meglio, una "quasi" macchia nera. Si correva il rally di Sardegna 1966. Estemporaneamente, tornavo al volante della Giulia Quadrifoglio. Più adatta. Su quelle stradine sassose la Gta non avrebbe retto. Io e Dante Salvay eravamo in lotta per l'assoluto contro la Fulvia HF di Cella. Prima di arrivare a Nuoro, affrontammo una prova in salita. E lì, improvvisamente, senza preavviso, il motore cedette, fuso. Riuscii a portare la Giulia fuori della prova speciale. Subito dietro arrivò un'altra Giulia del Jolly Club. Noi col numero 64, loro con il 66. - Invertiamo i numeri di gara - propose Salvay - mettiamo il 66 sulla vettura 64. Noi continuiamo, perché possiamo vincere, gli altri si ritirano... Voleva dire sostituzione di auto. Voleva dire "barare". Nella demenziale concitazione, tutti dissero di sì. Io compreso. I numeri cambiarono di portiera. Con la Giulia sana andai a fare la prova successiva, la salita Nuoro-Monte Ortobene. Finì la prima tappa. Eravamo primi. Notte. Insonnia, il rimorso. La coscienza si ribellava. E mi faceva star male. Dal cervello allo stomaco, era tutto sottosopra. "No Arnaldo - mi ripetevo -, queste cose no". Ero caduto nella frode, ma potevo ancora vanificarla. Il mattino dopo comunicai a Salvay che non si ripartiva. Tutti a casa. Non me la sentivo di continuare. Non era ancora giunto il momento di vendere l'anima al diavolo". (Arnaldo Cavallari, campione italiano rally 1962-1963-1964-1968) foto di repertorio della stagione precedente.
  2. Dal settimanale a fumetti "Topolino" n.1185 dell'estate '78:
  3. Beh, al Castellet '78 Villeneuve e Reutemann finirono 12° e 18°, e nella stagione vinsero 5 Gran Premi.
  4. Proprio così, venne visto come del tutto artificiale, senza una personalità. In realtà il Castellet fu il prototipo e il precursore dei circuiti attuali.
  5. In attesa della gara, l'opinione d'annata di Jacky Ickx e di Jackie Stewart sul Castellet, con documenti recuperati a suo tempo da Duvel, che ringrazio:
  6. sundance76

    Jim Clark

    Sì, magari la fonte era errata, e forse si tratta del '67, ma non ho approfondito.
  7. sundance76

    Jim Clark

    Colin Chapman e Jim Clark in un momento di relax nel weekend del GP d'Italia 1965.
  8. sundance76

    Denny Hulme

    Una bella immagine del 1967, stagione che lo incoronò campione del mondo con la Brabham-Repco:
  9. Il punto in cui le macchine abbandonavano il tracciato della 24 ore ed entravano nel "circuito Bugatti".
  10. Per un attimo stamane mi è tornata nostalgia di quelle scene di prove e qualifiche nei quali i piloti dopo alcuni giri arrivavano ai box, scendevano, parlavano ai tecnici, mimando impressioni e sensazioni, e dialogavano su come risolverli. Qualcosa la si vedeva anche in tv. Era comunque fatale che il progresso della tecnologia cancellasse completamente certi aspetti del weekend.
  11. In attesa del GP, ricordiamo che nell'edizione di 40 anni fa a Digione Alain Prost su Renault colse la sua prima vittoria in F1:
  12. Stavo cercando altro, e per caso mi sono imbattuto nelle nove (9!) pagine di AutoSprint sul rally di Sanremo '82 Ecco i dati di gara: 3-10 ottobre (quindi su OTTO giorni) 5 tappe 735,5 km cronometrati totali 56 prove speciali (19 asfalto per km 295,50 e 37 terra per km 439) 2663 km di percorso totale 8 ore e 37 minuti il tempo del vincitore Blomqvist su Audi Quattro E niente. Torno a cercare quello che stavo cercando. Scusate l'OT.
  13. Quello che conta è la competizione, quindi io accetterei anche una F1 completamente elettrica. Non ho sterile nostalgia per pistoni, cilindri, benzine e olio di ricino. Ciò che mi rende perplesso è se esista un reale miglioramento, a livello industriale, con i veicoli elettrici, per quanto riguarda le problematiche ben note e che abbiamo ripetuto da tempo.
  14. in realtà coi biocarburanti i motori termici potrebbero avere un futuro non trascurabile, e la stessa F1 ci pensa.
  15. sundance76

    Rick Mears

    "Non ricordo molto le statistiche, è sufficiente consultare i libri o il web. Tuttavia di recente mi è capitato di dare un'occhiata ai miei risultati per un libro che dovevamo fare per la Penske, e mentre ripercorrevamo la mia biografia, una delle PR mi disse: "Signor Mears, lo sapeva che nelle sue 15 apparizioni a Indianapolis ha ottenuto la prima fila per 11 volte?". Allora ho pensato: "Wow, non ci avevo mai fatto caso". Ed è questo il genere di statistica che mi piace, perché mostra una continuità che è sempre stata il mio obiettivo, significa che eravamo quasi sempre a giocarci la vittoria". (Rick Mears)
  16. Certo, con l'attuale aerodinamica e le dimensioni delle auto, in mancanza di incidenti c'è la processione senza sorpassi, e non credo che la situazione migliorerà con la reintroduzione dell'effetto-suolo coi condotti-Venturi.
  17. Comunque questo circuito secondo me è selettivo, e non è brutto come si dice in giro.
  18. Qualche settimana fa sfogliavo degli AS dell'84, e mi ero imbattuto in una sua intervista. Peccato, non era molto anziano.
  19. Ci ho pensato subito anch'io. Brutto segno, perché vuol dire che i soloni del baraccone staranno già valutando.
  20. Con un'ammucchiata alla prima curva si fa un'altra partenza per un giro?
  21. I polli da sempre siamo noi telespettatori.
  22. Ma no, sono attori. Gli attori non sono in malafede, recitano.
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