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Showing content with the highest reputation on 01/10/19 in messaggi

  1. Christian Neunemann - Porsche 911 RS 3.8 1980 Ventilspiel 2018 - Gruppe 2 RedBull-Ring, Spielberg (AUT) October 6th 2018 GEAR Canon EOS 7D Mark II Sigma 50-150mm f/2.8 APO EX DC OS HSM F/7.1, 1/200, ISO-100, 95mm (2018) Miro Konôpka / Zdeno Mikulasko - Lamborghini Huracán GT3 Category: AM Team: ARC Bratislava (SVK) Race / Practice: International GT Open 2018 Hungaroring, Mogyoród (HUN) July 6th to 8th 2018 GEAR Canon EOS 7D Mark II Sigma 150-600mm 1:5-6.3 DG Ø105 F/6.3, 1/640, ISO-100, 300mm (2018) Fran Rueda / Andrés Saravia - BMW M6 GT3 Category: PRO Team: RACE / BMW Team Teo Martín (ESP) Race / Practice: International GT Open Monza Eni Circuit, Monza (ITA) September 22nd & 23rd 2018 GEAR Canon EOS 7D Mark II Canon EF 50mm f/1.8 STM F/11, 1/200, ISO-100, 50mm (2018) Ferrari 488 GT3 Category: PROAM Race / Practice: International GT Open 2018 Monza Eni Circuit, Monza (ITA) September 22nd & 23rd 2018 GEAR Canon EOS 7D Mark II Sigma 50-150mm f/2.8 APO EX DC OS HSM F/5, 1/1000, ISO-100, 150mm Max Smith-Hilliard - Shadow DN5 1975 - Tom Pryce Group: 'FIA Masters Historic Formula One Championship' 44th AvD-Oldtimer-Grand-Prix 2016 Nürburgring, Nürburg (GER) August 11th & 12th 2016 GEAR: Canon EOS 1000D Sigma 50-150mm f/2.8 APO EX DC OS HSM F/5.6, 1/200, ISO-100, 109mm (2016)
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  2. Pontus Tidemand testa la Ford Fiesta RS...
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  3. Qualche laico potrebbe anche pensare, leggendoci, che ne capiamo qualcosa...
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  4. Miti! Miti! I Coronel, per me, sono l'essenza del motorsport, sempre sorridenti, sempre sul pezzo... Grandi! Ma perché' attraverso il "rio"??? Mi sembra che potevano continuare anche di parte?
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  5. Svelata la livrea Acura Team Penske...
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  6. Ho approfittato della visita al museo Ferrari della settimana scorsa per comprare qualche libro riguardante il Superturismo in una delle innumerevoli librerie di Maranello. Ho acquistato i libri del 1993, del 1997 e del 1998 prodotti da Autosport e me li sto gustando. Sono incappato in questo trafiletto, riguardante i controlli che la TOCA (si parla di BTCC, i libri sono incentrati prevalentemente sul campionato britannico) operava sulle vetture. Un qualcosa di veramente meticoloso. Il 1993 fu l'anno del dominio quasi totale da parte delle ufficialissime BMW 318i del team Schnitzer e ovviamente le altre Case ebbero da ridire perché, specie ad inizio stagione, la differenza era davvero tanta. Doveva esserci qualcosa sotto. Dunque Peter Riches, supervisore della TOCA che era al capo della "squadra controlli" invocò una regola parecchio interessante, prevista dai regolamenti del campionato britannico (presumo ci sia ancora...). La "regola delle 72 ore": in pratica, la TOCA si prendeva tre giorni (successivi ad un weekend di gara) per controllare da cima a fondo una specifica vettura, quando richiesto. Una macchina poteva anche essere completamente smontata, se necessario. Ai tempi, e si parla ancora dei primissimi anni del Superturismo, le regole erano ancora più "stringenti" perché c'era un legame più forte con la produzione di serie, che poi si sarebbe leggermente "mollato". Nonostante l'accuratezza di questa regola, ci fu chi riuscì a raggirarla con grande stile. E qui una lacrimuccia scende. Perché ai tempi si potevano fare cose davvero incredibili e c'erano "scambi" assolutamente impressionanti tra produzione e competizioni. Mi immagino già la scena, verso fine 1993: "Siamo andati in Germania a martellare i crucchi nel DTM, ma non vogliamo fermarci. L'anno prossimo dobbiamo correre il BTCC, perché è il campionato Superturismo più importante al mondo. Abbiamo una macchina valida ma non abbastanza, perché la Biemmevu e la Pegiò ce le hanno suonate nel campionato italiano. Dobbiamo inventarci qualcosa ma bisogna attenersi alla produzione di serie. E che problema c'è? Prendiamo la 155, ci buttiamo su due alettoni e facciamo uscire un modello rivisitato apposta per correre nel BTCC. Mettiamo Tarquini in macchina e sparecchiamo la tavola". Il fatto è che va davvero così, perché l'Alfa produce le 2500 155 TS Silverstone (così si chiama) necessarie da regolamento e nelle prime gare Tarquini è inarrestabile. Ed ecco che gli avversari si lamentano, perché quando si perde accade spesso così. Non so se la "regola delle 72 ore" sia stata usata, è probabile ma non lo so, perché il libro del 1994 non ce l'ho. Sta di fatto che il cavillo lo trovano, perché la vettura è prodotta "di base" con gli alettoni chiusi ma ovviamente l'Alfa, all'occorrenza, li apre eccome. La meticolosa TOCA dice "chiudeteli" ma in Alfa capiscono male e ad Oulton Park chiudono direttamente il box e se ne tornano a casa, perché a conti fatti vengono esclusi dalle gare precedenti senza motivo. Tocca quindi alla FIA mettere ordine, se così si può dire, cambiando per sempre l'approccio con il Superturismo grazie all'obbligo di montare un alettone standard. Per il resto del 1994, la 155 Silverstone può continuare a correre con l'ala posteriore "chiusa" e intanto anche Renault, BMW e Peugeot producono serie limitate "aerodinamiche" delle loro vetture. Tarquini vince comunque il campionato e il Superturismo si accinge ad entrare in una dimensione clamorosamente competitiva (e costosa, purtroppo). Storie di un motorsport andato e che, quasi sicuramente, non tornerà mai più.
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  7. arrivano finalmente notizie da parte di ginetta.la Ginetta G60-LT-P1 AER,come era prevedibile, non ci sarà a sebring(a marzo), ma il progetto continua, nonostante tutto. ginetta sta cercando una nuova squadra per poter gareggiare a spa e a le mans, e per la prossima stagione 2019/2020. non è escluso però un impegno diretto da parte del costruttore per le ultime due gare del WEC di questa stagione.la macchina con il nuovo motore AER è stata testata solo ad agosto a silverstone. le due ginetta sono comunque pronte per tornare a gareggiare, come ha detto il presidente di ginetta Lawrence Tomlinson.
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  9. È questa la vera presa per i fondelli. Ideale sarebbe in chiaro prove ufficiali e gp. Collegamento 5 minuti prima e chiusura al termine del podio.
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  10. British Empire Trophy aka 4 ore di Silverstone del 1995... Che bel colorito di macchine morbose...
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  11. L’uccello canta ogni mattina. Allegria o disciplina? Ula Šemole...
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  12. Brabham torna nel motorsport, ha infatti annunciato l'intenzione di entrare nel WEC/24h le mans per la stagione 2021-2022 nella categoria GTE. la nuova GTE Brabham sarà basata sulla brabham BT62. l'intenzione è anche quella di competere in altre categorie con squadre clienti,come in gt3. il programma sarà gestito direttamente dalla casa automobilistica inglese.
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  13. DATI GENERALI Scuderia: Lucky Strike British American Racing Honda Anno di produzione: 2004 Motore: Honda RA004E V10 3000cc. Telaio: Monoscocca in carbonio a struttura nido d'ape Carburante e lubrificanti: Nisseki, Elf Pneumatici: Michelin Luogo di Produzione: Brackley, Northants NN13 7BD (GB) Progettista: Geoffrey Willis, Willem Toet, Mariano Alperin Impiegata nel: 2004 Piloti: Jenson Button, Takuma Sato, Anthony Davidson STATISTICHE GP Disputati: 18 Vittorie: 0 Podi: 11 Pole Position: 1 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: 2° posto Campionato Costruttori
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  14. DATI GENERALI Scuderia: Benetton Formula Ltd Anno di produzione: 1988 Motore: Ford Cosworth DFR V8 3494cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio composita Carburante e lubrificanti: Mobil Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Witney, Oxfordshire (GBR) Progettista: Rory Byrne Impiegata nel: 1989 Piloti: Alessandro Nannini, Johnny Herbert, Emanuele Pirro STATISTICHE GP Disputati: 8 Vittorie: 0 Podi: 1 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Benetton, 4° posto nel Campionato Costruttori 1989
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  15. DATI GENERALI Scuderia: USF&G Arrows Megatron Anno di produzione: 1988 Motore: Megatron M12/13 L4 1499cc, turbo (BMW sviluppato da Heini Mader) Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Castrol Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Milton Keynes (GBR) Progettista: Ross Brawn Impiegata nel: 1988 Piloti: Eddie Cheever, Derek Warwick STATISTICHE GP Disputati: 16 Vittorie: 0 Podi: 1 Miglior risultato: Arrows, 4° posto nel Campionato Costruttori 1988 A10B Il lavoro di sviluppo della vettura portato avanti da Ross Brawn e l'ulteriore evoluzione del motore Megatron reso assai più affidabile grazie all'intervento del tecnico BMW Gerdt Schuman, hanno reso la versione B della A10 una vettura davvero competitiva: il 1988 sarà così la migliore stagione della storia della Arrows, con il quinto posto in Classifica Mondiale Costruttori e numerosi piazzamenti a punti fra cui il terzo posto di Eddie Cheever a Monza. Purtroppo però quella stagione segnava anche la fine dell'era dei turbo e la vigilia di una rivoluzione tecnica che avrebbe mischiato pesantemente le carte costringendo tecnici e scuderie a ripartire da zero. ( Massimo Piciotti )
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  16. DATI GENERALI Scuderia: Benetton Formula Ltd Anno di produzione: 1987 Motore: Ford Cosworth GBA-TEC V6 1497cc, turbo Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio composita Carburante e lubrificanti: Mobil Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Witney, Oxfordshire (GBR) Progettista: Rory Byrne Impiegata nel: 1987 Piloti: Teo Fabi, Thierry Boutsen STATISTICHE GP Disputati: 16 Vittorie: 0 Podi: 2 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 1 Miglior risultato: Benetton, 5° posto nel Campionato Costruttori 1987 B187 L'ottima stagione 1986 aveva proiettato subito la Benetton nella ristretta cerchia dei top-team e così sembrò normale ai vertici del team anglo-italiano di continuare il progetto sotto l'insegna della continuità. La nuova "B187" non era altro che il perfezionamento e l'evoluzione della B186 dell'anno precedente con diverse migliorie aerodinamiche e tecniche. Due elementi però contribuirono a cambiare un po' le carte in tavola: l'ottimo Gerhard Berger non era passato inosservato e con la vittoria in Messico divenne un pilota ambito. La Ferrari lo ingaggiò per affiancare Michele Alboreto sulla F1/87. Al suo posto arrivò l'emergente belga Thierry Boutsen. Il secondo elemento fu la fine dell'accordo con la BMW che costrinse la Benetton a virare sui motori Ford che non erano esattamente la stessa cosa. Fu forse per questo motivo che la stagione 1987 fu alla fine discreta ma al di sotto delle aspettative. Boutsen ed il confermato Fabi colsero un paio di podi e staccarono qualche bella prestazione in prova, ma nulla di più ( Massimo Piciotti )
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  17. DATI GENERALI Scuderia: Dalton-Amon International - Chris Amon Racing Anno di produzione: 1974 Motore: Ford Cosworth DFV V8 2993cc.. Telaio: Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti: Pneumatici: Firestone Luogo di Produzione: Progettista: Gordon Fowell, Tom Boyce Impiegata nel: 1974 Piloti: Chris Amon, Larry Perkins STATISTICHE GP Disputati: 4 (+ 1 extra campionato) Miglior risultato: AMON AF101 Ci era riuscito Bruce McLaren, ci era riuscito Jack Brabham, ci stava provando con buoni risultati anche John Surtees. E per quale motivo non doveva coltivare un sogno da costruttore anche Chris Amon, il collaudatore prediletto di Enzo Ferrari? Per il neozelandese ormai da anni in Europa l'occasione si presentò nel 1973, mentre era pilota Tecno, costretto nelle retrovie dopo il ritiro della Matra a fine '72. Gordon Fowell, ingegnere ed ex-pilota inglese, collaboratore della Tecno e con alle spalle una lunga carriera da progettista in F.3, F.2 e F. Atlantic, stava mettendo a punto una propria vettura di F.1 e propose ad Amon di collaborare con lui. Il finanziamento "giusto" arrivò da John Dalton, a sua volta ex-pilota che aveva conosciuto Amon quando era manager di Tony Shelly, altro pilota neozelandese che corse in F.1 negli anni '60. Da quel connubio di sforzi nacque la Amon AF101 (A come Amon e F come Fowell) che mosse i primi passi nei test invernali del 1974 con Chris, naturalmente, al volante. La vettura era stata concepita con un curioso schema costruttivo che prevedeva una posizione di guida molto avanzata ed un unico serbatoio centrale posizionato fra l’abitacolo ed il motore. Sfortunatamente le problematiche di messa a punto si rivelarono molto complesse, anche per un grande collaudatore come Amon: le vibrazioni che percorrevano la vettura erano talmente forti da renderla difficile la guidare e da causare rotture frequenti. Così i diversi tentativi di qualificare per un Gran Premio la Amon AF101 si consumarono quasi sempre in delusioni e l'unica volta che arrivò alla griglia di partenza, a Jarama, fu costretta al ritiro dopo 22 giri per un guasto. Quando i soldi di Dalton finirono dopo l'ennesima mancata qualificazione a Monza, La Amon chiuse definitivamente i battenti. (Massimo Piciotti)
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  18. DATI GENERALI Scuderia: Warsteiner Arrows Racing Team Anno di produzione: 1979 Motore: Ford Cosworth DFV V8 2993cc. Telaio: Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti: Fina Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Milton Keynes (GBR) Progettista: Tony Southgate, Dave Wass Impiegata nel: 1979 Piloti: Riccardo Patrese, Jochen Mass STATISTICHE GP Disputati: 8 Miglior risultato: J.Mass 6° posto nei GP di Germania e Olanda 1979 A2 Certo, la Arrows A2 non sarà la vettura più vincente della storia delle corse. Anzi, per essere precisi, dal punto di vista dei risultati fu un vero fallimento. Ma è indubbio che dal punto di vista estetico e da quello del fascino che emana si tratti di una delle più accattivanti ed originali vetture mai costruite, certo la più celebre creatura di Tony Southgate. Il concetto che stava dietro alla vettura, soprannominata dalla stampa "rolling cigar" era una estremizzazione dell'effetto suolo, reso in modo più o meno analogo – e con gli stessi risultati mediocri – di come aveva fatto Colin Chapman con la Lotus 80. La "A2" aveva una carrozzeria estremamente bassa ed un disegno aerodinamico innovativo con un alettone posteriore molto arretrato e tutt'uno con il corpo vettura, mentre quello anteriore era posizionato dietro alle ruote. Il blocco motore-cambio, per permettere un innalzamento del baricentro, non era parallelo al suolo ma posizionato con un angolo di 4° con il retro sollevato. La sua gestazione fu lunga e difficile e quando apparve in pista, a metà stagione '79, fu presto chiaro che l'incredibile look le garantiva sì di restare incollata all'asfalto, ma la rendeva anche estremamente difficile da governare, poco maneggevole e, ultimamente, poco efficace. La "A3" che la sostituì tornò ad essere una vettura di concezione molto più tradizionale. ( Massimo Piciotti )
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  19. Cosa per altro non vera bufala pazzesca. Se vi fosse una denuncia per clickbait, bhe allora quel sito lì sarebbe passibilissimo di denuncia perché l’hanno sparata grossa gridando a un accordo con Liberty Media salvo poi dire che saranno semplicemente sponsor di f1 tv access che sapevamo già esistesse non avevo bisogno del loro stupido annuncio. Io tutto questo gliel’ho anche scritto in faccia nei commenti ma i codardi non hanno pubblicato. Non chiedo di avere tutto gratis nè a troppo poco, se uno vuole la f1 deve pagare e ok, ma esigo che non si prenda in giro il pubblico di appassionati
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  20. DATI GENERALI Scuderia: Barclay Arrows BMW Anno di produzione: 1985 Motore: BMW M12/13 L4 1499cc, turbo (sviluppato da Heini Mader) Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio e alluminio Carburante e lubrificanti: Valvoline Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Milton Keynes (GBR) Progettista: Dave Wass Impiegata nel: 1985 Piloti: Gerhard Berger, Thierry Boutsen STATISTICHE GP Disputati: 16 Miglior risultato: T.Boutsen 2° posto nel GP SanMarino 1985 A8 L'introduzione della fibra di carbonio in luogo dell'ormai vetusto alluminio utilizzato nella A7, costituì senza dubbio la più interessante evoluzione della nuova Arrows A8, disegnata da Dave Wass in vista della stagione 1985. Ed i risultati furono decisamente lusinghieri – fra essi spicca il secondo posto di Boutsen ad Imola – portando costantemente la scuderia nella parte medio-alta dello schieramento, con buone prestazioni specialmente in prova grazie anche alla perizia degli "astri nascenti" Gerhard Berger e Thierry Boutsen, confermato alla guida dopo la stagione precedente. Purtroppo il problema principale della vettura si rivelò la natura "semiufficiale" del motore: il preparatore Heini Mader, benché svolgesse un egregio lavoro, non aveva accesso né alle informazioni, né ai pezzi di ricambio ed alle evoluzioni che erano garantite a Brabham e Benetton seguite dalla casa-madre direttamente. La minor potenza a disposizione limitò quindi le prestazioni di una vettura decisamente riuscita, tanto che fu utilizzata anche nella successiva stagione 1986 a scapito della nuova A9 il cui sviluppo venne accantonato. ( Massimo Piciotti )
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  21. DATI GENERALI Scuderia: Arrows Grand Prix International Anno di produzione: 1989 Motore: Ford Cosworth DFR V8 3494cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Mobil Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Milton Keynes (GBR) Progettista: Ross Brawn, James Robinson Impiegata nel: 1989 Piloti: Eddie Cheever, Derek Warwick, Martin Donnelly STATISTICHE Gare disputate 16 Vittorie: 0 Podi: 1 Miglior risultato: Arrows, 7° posto nel Campionato Costruttori 1989 A11 L'ultima Arrows disegnata da Ross Brawn prima del suo passaggio alla Benetton è giocoforza una vettura completamente diversa dalla precedente, data la rivoluzione nei regolamenti che vedevano banditi i potentissimi motori turbo. Brawn riparte da un disegno estremamente compatto con una aerodinamica ancora più ricercata ed una "taglia" della vettura che comporterà qualche problema di ingresso nell'abitacolo per Eddie Cheever a causa della sua statura piuttosto alta. Il motore, per ottemperare alla nuova formula da 3,5 litri aspirata, era il rinnovato Ford Cosworth ora siglato DFR. Sebbene leggermente meno competitiva della A10B, anche la A11 ebbe tutto sommato un discreto successo, più in gara che in prova. Cheever fu ancora sul podio nel Gran Premio degli Stati Uniti a Detroit e sia lui che Warwick chiusero il Mondiale con un buon piazzamento. La A11 fece anche una fugace apparizione nella prima gara della stagione 1990. ( Massimo Piciotti )
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  22. DATI GENERALI Scuderia: Force India F1 Team Anno di produzione: 2007 Motore: Ferrari 056 V8 2398cc Telaio: Monoscocca composita in fibra di carbonio con struttura a nido d'ape (derivato dalla Spyker F8-VII-B) Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Silverstone (GBR) Progettista: Mike Gascoyne, John McQuillam, Mark Smith, James Key Impiegata nel: 2008 Piloti: 20 Adrian Sutil, 21 Giancarlo Fisichella, Vitantonio Liuzzi STATISTICHE GP Disputati: 18 Miglior risultato: Fisichella, 10° posto nel GP di Spagna 2008
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  23. Africa Eco Race Nelle moto a sorpresa vince Felix Jensen davanti a Patrice Carillon (+1'05") e a Simone Agazzi (+2'08"), seguono Ullevalseter (+3'44") e il leader Botturi (+5'44") che si vede ridurre a 5'15" il vantaggio in generale, Agazzi resta terzo oltre le 2h. Nelle auto vittoria di David Gerard davanti a Philippe Gosselin (+6'45") e Patrick Martin (+10'29"), Strugo sesto a 31' mantiene la leadership della generale con un'ora e venti di vantaggio su Martin. Nei camion vittoria per Ulrich Boemboom su Iveco davanti a Tomecek (+33'25") e alla Jacinto (+35'46") che rimane capolista generale con più di 2h su Essers.
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  24. BAR PR01 (1999) Pre season testing
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  25. 1 point
  26. BAR 006 (2004) Chinese GP sponsor 555 instead of Lucky Strike
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  27. Pronostico impossibile tra le donne, come sempre. La parte più alta del tabellone propone un remake dello US Open 2018 con il primo turno tra Halep e Kanepi. L'ultima volta la #1 del mondo si è presa una batosta dalla estone, vediamo stavolta. Sezione 1 da bombe a mano, perché se la romena dovesse passare si troverebbe poi in rotta con Kenin (giovane che sta crescendo molto bene), Venus Williams o Buzarnescu e poi, quasi sicuramente, Serena Williams. Il quarto turno, quindi, potrebbe proporre anche un'altra sfida tra le sorellone americane. Ci sarebbero altri nomi interessanti come Cornet, Suárez, Stosur e Bouchard, ma penso che verranno stese senza pietà. #27 del seeding, Camila Giorgi sarà nella seconda sezione, con un possibile terzo turno contro Plíšková. Dall'altro lato ci sono Kasatkina, che al primo turno troverà Bacsinszky, e la recalcitrante Muguruza che ormai non fa più di due match di fila senza problemi fisici. Si prospetta un terzo turno interessante anche nella sezione 3, poiché potrebbero trovarsi Osaka e Azarenka. La bielorussa però potrebbe avere a che fare con la Hsieh e con la giocatrice di Taipei non è mai facile, citofonare Halep. Cammino potenzialmente più facile per Sevastova. Sezione 4 capeggiata da Mertens e Svitolina. Anche qui i due terzi turni potenziali sono interessanti, perché la belga potrebbe trovare Madison Keys e l'ucraina "chiappe d'oro" Cibulková. Tra le altre pretendenti della sezione ci sono l'esperta Parmentier e Shuai Zhang. La sezione 5 vede invece scontri interessanti già al primo turno: Kvitová-Rybáriková, Benčič-Siniaková e Putintseva-Strýcová, le quali potrebbero poi affrontarsi nei turni immediatamente successivi. Strada più facile per Sabalenka, che al primo avrà una qualificata. Anche la sezione 6 vede un bel primo turno tra Sakkari e Ostapenko, seppur con la lettone in grande calo. La vincente potrebbe trovare la giovane australiana Priscilla Hon, un'altra di cui ultimamente si dice bene. Dovrebbe arrivare agilmente al terzo Ashleigh Barty. Sezione che porta ad un potenziale dream match al terzo tra Sharapová e Wozniacki, ma la danese inizierà la sua difesa titolata contro van Uytvanck, altra avversaria pericolosa. Per la sezione 7 sono curioso di vedere cosa farà Petra Martić, un'altra che nell'ultimo anno è cresciuta molto. Nel cammino che porta ad un terzo turno tra la croata e Sloane Stephens ci saranno soprattutto Babos e la giovanissima Vondroušová. Decisamente incerto l'altro lato della sezione con Kontaveit, Flipkens, Sasnovich, Puig, Pavlyuchenková, Riske e Bertens. Primo turno della sezione 8 tra Goerges e Collins. La tedesca, anche quest'anno come nel 2018, è in rampa di lancio ma ora sembra convincere molto di più. Anche Vekić-Mladenović sarà un altro match di cartello di inizio torneo. Kerber inizierà il suo Australian Open contro Hercog. C'è poi un'altra italiana in corsa per le qualificazioni ed è Martina Trevisan, che nel qualification round incontrerà Lin Zhu.
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  28. Habemus tabelloni dell'Australian Open. Tra gli uomini direi favorito Djoković, reduce da un 2018 inaspettatamente strepitoso e #1 del ranking. Al primo turno, il serbo troverà un qualificato, mentre al secondo turno potrebbe essere la volta di Tsonga. Nella sua stessa sezione troviamo anche Shapovalov, mentre dall'altra parte ci sono Goffin e Medvedev. Sorteggio buono per Fognini, che al primo turno troverà Munar e poi avrà le principali insidie in Mayer e Carreño. Dall'altro lato c'è Nishikori, che se possibile ha un tabellone ancora più facile dell'italiano. Più interessante la sezione 3. Zverev potrebbe sfidare Chardy al secondo e uno tra Sock e Simon al terzo, mentre dall'altra parte ci sono Chung, Querrey, Herbert, Wawrinka, Gulbis, Kyrgios e Raonić. Nei primi tre turni cadranno inevitabilmente molte teste e sarà una sezione che offrirà sempre match potenzialmente belli. La sezione 4 è quella di Cecchinato, che sfiderà Krajinović. Dovesse passare indenne i primi due turni, al terzo potrebbe presentarsi Ćorić e sarebbe già una bella sfida. Interessante Paire-Thiem al primo turno, con il vincitore che potrebbe trovare Mischa Zverev. Sezione 5 con Murray, ancora tutto da verificare (eventualmente) alla distanza. Per lui subito Bautista al primo turno, uno tra Delbonis e Millman al secondo e poi, nel caso, dovrà attendere Khachanov, che sulla sua strada però potrebbe trovare Sandgren. In alto in questa sezione c'è Čilić, #6 del seeding, che potrebbe trovare Rublev al secondo turno e Verdasco al terzo. Brutto sorteggio per Berrettini, entrato nella sezione 6 e subito contrapposto a Tsitsipas. Poco si può dire di questo pezzo di tabellone perché su 16 partecipanti ci saranno 5 qualificati, ancora da definire. Federer troverà Istomin, un qualificato sicuro al secondo turno e poi potrebbe essere la volta di Monfils, il quale però avrà Džumhur al primo turno. Bel campo minato anche la sezione 7, che propone un'altra potenziale maratona tra Anderson e Isner al quarto turno dalla parte del sudafricano però ci sono Mannarino, Tiafoe, López, Seppi e Johnson, mentre l'americano dovrebbe avere vita ben più facile. Fabbiano ha pescato la wildcard Kubler ma poi potrebbe trovare proprio Isner al secondo turno. Primo turno interessante nella sezione 8 tra Edmund e Berdych, con il vincente che potrebbe trovare Schwartzman al terzo. In basso c'è ovviamente Nadal, che a parte Struff e de Minaur non ha minacce particolari attorno. Ben quattro italiani possono ancora aggiungersi al tabellone, dalle qualificazioni: Sonego, Travaglia, Lorenzi e Vanni.
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  29. Eh... Boh Probabilmente volevano evitare di attraversare la duna che avevano alla loro destra, forse per paura di rimanere insabbiati. Nel "circumnavigarla" han sottovalutato la pendenza che li ha portati nel rio
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  30. Si, si, ma non capisco perche' e' venuto tanto vicino al rio... Va beh, importante che ne sono usciti... Comunque la Dakar in Peru' e' veramente uno spettacolo continuo di immagini...
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  31. Formula 3000... Ivan Capelli con la March 85B ingroppa la Williams di Lamberto Leoni... Siamo a Vallelunga nel 1985...
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  32. SPYKER F8-VII (2007) Car presentation before 2007 season and February pre season tests
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  33. Piccolo (?) cambio di livrea per Hyundai. Non è da escludersi che, avendo in squadra sia Neuville che Loeb, possano apparire i loghi RedBull sulle fiancate (magari come sponsor minore)
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  34. Dan Gurney vince a Mosport con la McLaren M8D... Siamo nel 1970...
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  35. Interesting approach to the illegal dual livery issue. Jacques Villeneuve's BAR PR01, 199
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  36. 1979 Team: Charles Clowes Racing - Pilota: Rupert Keegan 1979 Team: Charles Clowes Racing - Pilota: Ricardo Zunino 1979 Team: Melchester Racing - Pilota: Neil Bettridge 1980 Team: Ultramar Charles Clowes Racing - Pilota: Guy Edwards 1980 Team: Charles Clowes Racing - Pilota: Vivian Candy 1980 Team: Charles Clowes Racing - Pilota: Leon Walger
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  37. DATI GENERALI Scuderia: Ragno Arrows Beta Racing Team Anno di produzione: 1981 Motore: Ford Cosworth DFV V8 2993cc. Telaio: Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti: Valvoline Pneumatici: Michelin, Pirelli Luogo di Produzione: Milton Keynes (GBR) Progettista: Tony Southgate, Dave Wass Impiegata nel: 1981 Piloti: Riccardo Patrese, Sigfried Stohr, Jaques Villeneuve senior STATISTICHE GP Disputati: 15 Vittorie: 0 Podi: 2 Pole Position: 1 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: Arrows 8° posto nel Campionato Costruttori 1981
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  38. DATI GENERALI Scuderia: Mild Seven Benetton Renault Anno di produzione: 1997 Motore: Renault RS9/RS9B V10 3000cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Agip Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Witney, Oxfordshire (GBR) Progettista: Pat Symonds, Nick Wirth, Jean-Claude Migeot Impiegata nel: 1997 Piloti: Jean Alesi, Gerhard Berger, Alexander Wurz STATISTICHE GP Disputati: 17 Vittorie: 1 Podi: 7 Pole Position: 2 Giri Più Veloci: 2 Miglior risultato: Benetton, 3° posto nel Campionato Costruttori 1997 B197 Ross Brawn se ne era già andato durante la stagione 1996 per raggiungere Schumacher in Ferrari. Rory Byrne aveva comunque iniziato il progetto della nuova "B197" affiancato dai Nick Wirth e Pat Symonds, ma aveva poi lasciato la scuderia ad inizio stagione con l'intento di cambiare vita ed aprire una scuola di sub in Thailandia. Per la cronaca cambiò a breve idea approdando a sua volta in Ferrari, ma quella è un'altra storia. Insomma, per la stagione 1997 la "pelle" della scuderia Benetton era notevolmente cambiata. Restavano i due piloti, Alesi e Berger, ed una vettura stretta parente delle precedenti. Nonostante il motore Renault e l'idea di lottare per il Titolo Mondiale, la "B197" denunciò diversi problemi tecnici, il principale dei quali era la difficoltà nello sfruttare al massimo le gomme che da un lato andavano difficilmente in temperatura e dall'altro subivano spesso un deterioramento anomalo. Questo problema, mai del tutto risolto, rese la vettura realmente competitiva solo nei tracciati più veloci, mentre i molti altri era incostante e tendeva a peggiorare nel corso della gara. Per questo Hockenheim e Monza furono i tracciati dove la "B197" regalò i migliori acuti. In Germania Berger, che aveva già annunciato il suo ritiro a fine stagione, dominò l'intero fine settimana staccando pole, giro veloce e restando al comando dall'inizio alla fine della gara. In Italia, Alesi segnò la pole position e partì in testa, ma un errore dei box nel corso del rifornimento gli costò la vittoria a vantaggio di David Coulthard. ( Massimo Piciotti )
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  39. Bella domanda, ci sono casi dove il guasto meccanico è stato riconosciuto ma da perizie esterne tipo quello famoso di cui oggi ricorre l'anniversario o quello di Rindt (pur con alcune teorie contrastanti o di comodo). Mi viene in mente anche il caso di Revson (cedimento sospensione) ma mi sfuggono gli autori della perizia. Qui l'incidente di Brilli Peri nell'articolo de La Stampa
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  40. DATI GENERALI Scuderia: T.W.R. Arrows Anno di produzione: 1996 Motore: Hart 830 V8 2996cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio a struttura nido d'ape Carburante e lubrificanti: Castrol Pneumatici: Bridgestone Luogo di Produzione: Milton Keynes (GBR) Progettista: Alan Jenkins Impiegata nel: 1996 Piloti: Kenny Brack STATISTICHE GP Disputati: 0 (solo Test gomme)
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  41. La presentazione con la doppia livrea, poi vietata dalla FIA
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