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Showing content with the highest reputation on 11/02/18 in messaggi

  1. E Massa si ricorda che è stato più a lungo campione del mondo con la Ferrari di Vettel e Alonso messi insieme
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  3. in occasione della petit le mans di ottobre, porsche ha utilizzato per le sue 911 rsr la livrea della porsche 911-gt1 98, vincitrice della 24 ore di le mans del 1998 e in gara nella prima edizione della petit le mans dello stesso anno.
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  5. La 8CM è la prima monoposto realizzata dalla Maserati, un’auto da corsa in grado di aggiudicarsi parecchi successi importanti nel biennio 1933-1934 soprattutto con Tazio Nuvolari. Scopriamo insieme la sua storia. La Maserati 8CM, nata nel 1933 e prodotta fino al 1935 in 19 esemplari, è dotata di una carrozzeria in alluminio e monta un motore 3.0 V8 sovralimentato in grado di generare una potenza di 250 CV. La vettura è estremamente veloce (può raggiungere i 250 km/h) ma anche parecchio difficile da guidare per via del telaio – preso in prestito dalla meno potente 4CM 1100 – poco adatto a gestire propulsori così grossi. La Maserati 8CM ottiene le vittorie più belle nel 1933 con Tazio Nuvolari: il “mantovano volante” è reduce da una lite con Enzo Ferrari (in seguito al rifiuto del Drake di creare un team insieme) e – pur essendo ancora sotto contratto con l’Alfa Romeo e con la Scuderia Ferrari – firma un accordo con la Casa del Tridente per partecipare al GP del Belgio. La partnership tra “Nivola” e la Casa modenese non prevede supporto tecnico e impedisce qualsiasi modifica alla vettura: dopo un breve test, però, Tazio decide di irrigidire il telaio e di cambiare l’avantreno per migliorare il comportamento stradale. Non avendo disputato le prove Nuvolari parte il 9 luglio con la 8CM in ultima posizione ma riesce comunque a vincere la gara, l’unica “Grande Épreuve” (categoria che racchiude i Gran Premi più importanti) conquistata da questa vettura. Il 30 luglio Tazio Nuvolari si presenta alla Coppa Ciano con la Maserati 8CM e i giorni prima della corsa la nasconde nel negozio di un ciabattino di Livorno per evitare di farsi scoprire da Enzo Ferrari. Partecipa alla gara con la vettura del Tridente, la vince e realizza il miglior tempo sul giro e il record del tracciato. Il 6 agosto sale nuovamente sul gradino più alto del podio a Nizza. Nel 1934 la 8CM non riesce a tenere il passo delle più competitive monoposto tedesche ma arriva comunque qualche vittoria nelle corse minori: l’americano Whitney Straight domina Donington e il Mountain Championship, il francese Benoît Falchetto (noto per aver causato indirettamente sette anni prima la morte della ballerina Isadora Duncan, strangolata dalla sciarpa rimasta impigliata nelle ruote a raggi della sua automobile) prevale in Piccardia mentre il transalpino Philippe Étancelin si aggiudica il GP di Dieppe.
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  7. DATI GENERALI Scuderia: Mild Seven Benetton Ford Anno di produzione: 1994 Motore: Ford Cosworth EC Zetec-R V8 3494cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Witney, Oxfordshire (GBR) Progettista: Ross Brawn, Rory Byrne, Nicholas Tombazis Impiegata nel: 1994 Piloti: Michael Schumacher, Jos Verstappen, JJ.Lehto, Johnny Herbert STATISTICHE GP Disputati: 16 Vittorie: 8 Podi: 4 Pole Position: 6 Giri Più Veloci: 8 Miglior risultato: Benetton, 2° posto nel Campionato Costruttori 1994 Michael Schumacher, Campione del Mondo Piloti 1994 B194 Inutile ricordare a tutti gli appassionati come il 1994 sia stato un anno irripetibile e drammatico. Cosa sarebbe successo senza la tragica morte di Ayrton Senna ad Imola è difficile dirlo, ma la storia – a volte crudele – scrive le sue pagine senza guardare in faccia a nessuno. Michael prima o poi avrebbe vinto lo stesso: la sua B194, figlia della precedente B193 e spinta dal nuovo motore Ford Cosworth Zetec-R era assai competitiva, ma quel Mondiale 1994 non si può certo raccontare solo per i verdetti che finì per sancire. L’anno iniziò con la Federazione Internazionale che proibì gli "ausili elettronici" alle vetture: sospensioni intelligenti e controllo di trazione. Fu forse un tragico errore che rese le vetture, già in parte sviluppate con le “vecchie” soluzioni, veloci e pericolose. Byrne e Brawn, con il nuovo tecnico dell'aerodinamica Nicolas Tombazis, modificarono dunque il loro progetto originale, ma senza stravolgerlo. Che la strada imboccata fosse quella giusta lo dimostrarono le quattro vittorie consecutive di Michael nelle prime quattro gare stagionali. Ma le tensioni e le polemiche – forse anche incrementate dall'enorme impatto emotivo dei tragici fatti di Imola – montarono da quel momento a dismisura. Si cominciò con i sospetti sulla vettura che finì sotto indagine della FIA per un sistema di partenza che sembrava celare il bandito controllo di trazione: il caso "fantasma 13" – dal nome dell'opzione del software sotto accusa rinvenuto nella centralina Benetton – non si chiarì mai del tutto ma alla fine si chiuse sostanzialmente senza sanzioni e conseguenze per il team. Si continuò con la clamorosa polemica di Silverstone, quando Schumacher non si fermò a scontare uno stop-and-go di penalità ritenendolo ingiusto e non rispettò nemmeno la successiva bandiera nera che gli fu mostrata in seguito. Ne seguirono una ridda di discussioni e di veleni che esplosero letteralmente dopo una seconda squalifica in Belgio, per l'irregolare usura del fondo piatto, che tolse a Schumacher una vittoria in pista. La successiva sospensione per due gare del tedesco decisa con ritardo dopo i fatti di Silverstone, permise a Damon Hill, suo rivale, di rimontarlo in classifica. Si deve dunque capire la condotta del giovane Michael che si sentiva "perseguitato" da una Federazione che sembrava fare di tutto per "riparare" alla perdita di Senna favorendo la Williams. L'epilogo è divenuto celebre: in Australia, ultima gara, i due rivali arrivano divisi da un solo punto a favore del tedesco. Che al trentacinquesimo giro non ci pensò su due volte nel chiudere con decisione un tentativo di sorpasso dell'inglese, centrandolo in pieno. Quell'anno difficile e polemico divenne quindi quello del primo Titolo Mondiale di Michael Schumacher e di un pilota Benetton. Contro tutto e contro tutti. ( Massimo Piciotti )
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  8. DATI GENERALI Scuderia: AGS Racing Anno di produzione: 1988 Motore: Ford Cosworth DFR V8 3493cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Gonfaron (FRA) Progettista: Christian Vanderpleyn, Michel Costa Impiegata nel: 1989 Piloti: Philippe Streiff, Joachim Winkelhock, Gabriele Tarquini, Yannick Dalmas STATISTICHE GP Disputati: 10 Miglior risultato: G.Tarquini, 6° posto nel GP Messico 1989 JH23B La "JH23B" era una versione aggiornata della "JH23" del 1988 con cui la AGS affrontò la prima parte della stagione 1989. La differenza più evidente rispetto all'originale era senza dubbio l'utilizzo del nuovo motore Ford Cosworth DFR al posto del "DFZ" che lo equipaggiava. Nonostante fosse una vettura di transizione, la JH23B ha avuto il merito di regalare alla AGS il secondo ed ultimo punto iridato della sua storia, grazie al sesto posto di Gabriele Tarquini al Gran Premio del Messico. Purtroppo però la vettura ha avuto parte da protagonista anche in un evento tragico: Philippe Streiff nel corso di una sessione di prova in vista del Gran Premio d'esordio in Brasile, ebbe un tremendo incidente dal quale uscì con gravissime lesioni alla spina dorsale che lo ha costretto su una sedia a rotelle. ( Massimo Piciotti )
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  9. Just uploading a image of Arie Luyendyk's Indy 500 winning car I drew.
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  10. Welcome to our new members: @Cris Nunes @DimaRice @LASCAP92 @DM1 @Richard III @Quercus @Joaquin54 @hugopitta @ECMenard @johngarrodart@btinternet.c @Leo B @ronalddevrs @Robert Gatewood @Jorgebarao123 @KauaBritto @brabhambt1
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  11. Il via, con le due Renault di Arnoux e Jabouille affiancate da Jones
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  12. Con la versione old style la partenza dura praticamente fino a curva 3. Sarebbe spettacolare. Anche se davvero a livello di sicurezza, con gli standard attuali, sarebbero troppi i lavori da fare per garantire adeguate vie di fuga. Sulle proposte presentate, la #1 di @Pep92 la reputo migliore e, credo, facilmente attuabile. D'altronde, ad Interlagos si presenterà a breve termine lo stesso problema del Red Bull Ring, ovvero di un giro troppo veloce con le monoposto di questa fase storica.
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  13. This discussion could be transferred to 'Indycar Series' section, so that we could start to write about 1997 edition of 500th Indianapolis race, with other images, articles, comments and all that jazz ...
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  14. rischio altissimo Verstappen Stroll Sirotkin Sauber
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  15. Elena Fanchini ha sconfitto il tumore e a gennaio tornerà a gareggiare.
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  16. here is a 1988 Jaguar Le Mans and a 1996 Riley & Scott Daytona
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  18. Hi Robert welcome. Nice design and I like Le Mans cars too ..
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  19. oltre a gianna velarde e laia sanz (moto), Cristina Gutierrez sarà in gara per il terzo anno consecutivo con il nuovo Mitsubishi Eclipse Cross T1. piccola curiosità: sia lei che sanz sono anche presenti nel videogioco ufficiale della dakar uscito lo scorso settembre.
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  20. Carlo Chiti, Phil Hill e Richie Ginther...
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  21. "Accusare un uomo di omicidio quaggiù in Vietnam era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis". (Capitano Willard, "Apocalypse Now")
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  22. la peugeot 3008dkr che userà loeb sarà la versione del 2017, con diverse modifiche. quella di quest'anno non è più idonea ai regolamenti, come lui stesso ha detto.
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  23. Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta... Ashley Arre...
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  24. Beh, io non ho dubbi per chi fare il tifo...
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  25. Paul Pietsch in Germania nel 1952...
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  26. "Proprio prima di scollinare avevo visto davanti una colonna di fumo nero che saliva. Non avevo detto nulla, Tiziano continuava a darmi le note. [...] Arrivato ad un'ampia curva a sinistra, che chiudeva molto, realizzai in un attimo. E con me Tiziano. Tutto si svolse ad una velocità pazzesca, addirittura più forte dei gruppi B che guidavamo. "E' una macchina, sta bruciando", le prime parole di Tiziano. [...] Non sapevamo chi fossero. Avevo bloccato la S4. Dall'altra parte della valle avevo visto la 205 T16 di Saby che stava tornando indietro. Realizzai immediatamente: "Sono Henri e Sergio". Toivonen partiva due minuti davanti a me e uno prima di Saby. La delta S4 era due metri sotto la carreggiata, con il muso all'ingiù. Capovolta. Completamente avvolta dalle fiamme. Diventate altissime e si stavano propagando alla vegetazione. Io avevo spostato la mia auto un po' più indietro per paura che esplodesse, tanto era il calore. "L'estintore, l'estintore", Tiziano si era tuffato nell'abitacolo per estrarre la piccola bomboletta rossa. Sapeva che non poteva fare nulla. [...] "Non è possibile, non è possibile", continuava a ripetere Bruno Saby. Era la scena davanti ai nostri occhi che ci rendeva pazzi. Si, eravamo pazzi. Vedevamo i corpi dei nostri due amici Henri e Sergio che bruciavano, appesi alle cinture di sicurezza. E noi là davanti non potevamo fare nulla. Impotenti. Un'immagine terribile. [...] Tornando verso la fine della P.S. il nostro silenzio era raccoglimento e preghiera. Fiorio, Lombardi, Ninni Russo, ci attendevano. La tragedia era tutta nei loro volti. I meccanici sparpagliati nella piazzola ancora adibita ad assistenza. Alcuni avevano gli occhi fissi nel vuoto, altri piangevano dentro i furgoni. "Adesso arriva l'elicottero, andate in albergo", disse con un filo di voce Cersare Fiorio. [...] "Miki, ti giuro che farò di tutto, affinchè queste macchine non corrano più. [...]" Tratto da Miki Biasion, storia inedita di un grande campione Queste invece dovrebbero essere le parole di Toivonen nell'intervista all'inzio del video: "That kind of modern car we should not race this kind of rally" and then when the reporter asks "This really takes me tired and brains aren't enough for this hustle"
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  27. Non è lercio, ma la realtà della F1: http://autosprint.corrieredellosport.it/news/formula1/2018/10/15-1757948/formula_1_2019_calendario_confermato_novita_sulla_bandiera_a_scacchi/
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