sundance76 Posted May 15, 2013 Share Posted May 15, 2013 Il mese di maggio è conosciuto come uno dei periodi in cui più spesso lo sport automobilistico (non solo i Grand Prix) ha pagato dolorosi tributi di sangue. Senna, Villeneuve, Lorenzo Bandini, Alberto Ascari, Attilio Bettega, Sergio Cresto, Henri Toivonen e tanti altri ancora (compresi i vari incidenti della Indy 500). E il 15 maggio non è soltanto il giorno del ricordo della prematura scomparsa di Elio De Angelis. Infatti proprio oggi cade il 75° anniversario di due tragici incidenti, avvenuti nella stessa gara. Il 15 maggio 1938 si correva il 12° Gran Premio di Tripoli (in Libia), una gara ricca di prestigio ma anche economicamente generosa per l'alto livello dei premi in palio per i piloti così come per la gente comune che acquistava i biglietti della famosa Lotteria abbinata alla corsa, primo esempio del genere in Italia, che all'epoca era padrona della Libia (dopo una faticosa e sanguinosa ventennale guerra di conquista, 1912-1932). Ogni pilota era abbinato ad un biglietto della Lotteria. Tuttavia il dominio delle Case tedesche, Mercedes e Auto Union, che da quattro anni dominavano quasi tutte le gare internazionali, aveva progressivamente assottigliato gli schieramenti di partenza, coi piloti privati che sempre più raramente potevano tentare di affrontare le Case ufficiali. Così, a Tripoli, venne fatta una scelta singolare. Una delle condizioni per dare vita alla Lotteria era quello di avere almeno 30 auto al via (così voleva il Regio Decreto del '32 che istituì il concorso), quindi per ottenere l'agognato numero minimo di partenti gli organizzatori ammisero al via anche vetture e piloti della categoria cadetta (le cosiddette Vetturette, cioè le GP2 dell'epoca). In tal modo, oltre alle 13 vetture tipo "Grand Prix" (così erano chiamate le F1 dell'epoca) iscritte nella classe "oltre 1500 cc" (in realtà erano tutte 3000 sovralimentate, tranne le Delahaye che erano 4500 aspirate), c'erano anche 17 "Vetturette", tutte con cilindrata di 1500 cc. Su un circuito ultraveloce come quello della Mellaha (il grandioso autodromo alle porte di Tripoli costruito tra il '33 e il '34, con poco più di 13 km di lunghezza), era evidente il pericolo di fare correre in contemporanea due categorie così diverse come velocità . Tanto per dire: in prova, il più veloce tra le macchine da GP fu Lang (Mercedes) con 3'26"24, mentre tra le Vetturette il tempo migliore fu di Cortese in 4'16"38.... Per la gara, si prevedevano tanti doppiaggi, forse troppi. E molto pericolosi.... 4 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post sundance76 Posted May 15, 2013 Author Popular Post Share Posted May 15, 2013 Tra i piloti della categoria GP, c'era anche Eugenio Siena, 33 anni, con un passato di collaudatore all'Alfa Romeo e cugino del grande Giuseppe Campari. Fu anche meccanico di Enzo Ferrari quando il futuro Drake era pilota della Casa milanese. Eccolo ai box di Tripoli. Siena, dopo varie esperienze (aveva vinto la 24 ore di Spa nel 1932 e poi aveva corso alcuni anni con una sua scuderia privata nella categoria delle Voiturettes) era tornato all'Alfa Romeo come pilota ufficiale, con Biondetti e Farina. Tripoli era la sua prima gara stagionale. All'ottavo giro, l'appuntamento col destino. Dopo l'interminabile rettilineo dei box, Siena si trovò a dover doppiare un'auto, forse la piccola Maserati 6CM di Franco Cortese. L'alfista si portò sulla sinistra, ma le ruote finirono oltre il ciglio della strada. Dalle tracce che vennero rilevate sull'asfalto, sembra che il pilota tentò disperatamente di riportare la macchina sull'asfalto, sterzando bruscamente verso l'interno della curva, ma l'auto, dopo aver percorso una dozzina di metri di traverso, finì sulla sabbia volando su una duna e sbattendo violentemente contro una casa. Eugenio morì sul colpo. 9 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 15, 2013 Author Share Posted May 15, 2013 Un ricordo di Eugenio Siena lo tramanda Enzo Ferrari nel suo libro "Piloti, che gente..": “Tra le diverse gare alle quali partecipai in quell’epoca, ricordo con particolare soddisfazione la mia vittoria a Pescara nel 1924, con l’Alfa Romeo RL. Con questa macchina avevo vinto a Ravenna il Circuito del Savio e a Rovigo il Circuito del Polesine, ma nella Coppa Acerbo di Pescara siglai la mia notorietà di pilota. Riuscii infatti a battere la Mercedes, appena reduce dal trionfo nella Targa Florio. Nella squadra dell’Alfa c’era anche Campari con la famosa P2, ma dovette purtroppo ritirarsi. Il mio meccanico era Eugenio Siena, cugino di Campari, pieno di uno spirito agonistico che soverchiava i doveri di parentela, che doveva poi perire a Tripoli nel Gran Premio del 1938 quando stava laureandosi pilota internazionale. Come d’accordo, sin dal primo giro dovevo cercare nel retrovisore, se fossi passato in testa, la sagoma della P2 di Campari per lasciarle sollecitamente il passo. Ebbi un inizio velocissimo e ad ogni giro ripetevo la ricerca nello specchietto, ma invano: la P2 non si vedeva. Preoccupato per questa assenza – il mezzo di Campari era più veloce del mio – e per l’incalzare delle Mercedes di Bonmartini e di Giulio Masetti, guardai Siena con un primo accenno a rallentare. Ma Siena lanciò un grido in cui non v’era nemmeno l’ombra di una preoccupazione per il ritardo del cugino:â€Via, via che ghe la fem!â€. Insistetti così al primo posto, e vinsi. Campari mi spiegò poi che, ritiratosi per un’avaria al cambio, aveva nascosto la macchina in una viuzza laterale, affinché gli avversari non si avvedessero troppo presto della sua resa.†Da sinistra, Eugenio Siena, Tazio Nuvolari e Umberto Baconin Borzacchini: 4 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post sundance76 Posted May 16, 2013 Author Popular Post Share Posted May 16, 2013 Ma il GP di Tripoli, quel 15 maggio '38, continuava. Al 13° giro, Nino Farina (futuro campione del mondo di F1 nel 1950) con la sua Alfa 312 3000 sovralimentata si trovò a dover doppiare per la seconda volta la piccola Maserati 4CM 1500 del pilota ungherese Laszlo Hartmann. Hartmann si era fatto un nome nelle gare in salita e nella categoria Voiturettes. I suoi risultati in quelle gare indussero la Maserati ad avere un occhio di riguardo per il corridore magiaro, fornendogli una maggiore assistenza rispetto agli altri piloti privati. "La paura delle macchine grosse" Ma torniamo sul circuito africano e a quel maledetto 13° giro. C'è una testimonianza diretta, raccolta da Valerio Moretti nel suo bel libro "Grand Prix Tripoli 1925-1940", ed è costituita dalle parole del Conte Giovanni Lurani Cernuschi, che quell'anno era in gara anche lui con una Maserati 1500 e che arrivò 8° assoluto e 3° tra le Vetturette: "La preoccupazione maggiore, per noi "millecinquecentisti", era quella di non capitare tra le ruote delle macchine grosse che ci raggiungevano e ci superavano a più di trecento all'ora. Entravano in curva a 250 all'ora e a stargli dietro era uno spettacolo agghiacciante.. Quando ci arrivavano alle spalle, malgrado ci sembrasse di camminare al massimo, cercavamo di toglierci di...torno al più presto!" Purtroppo i timori non erano infondati: "Mentre lungo il mare stavo per affrontare il tratto in lieve salita, vidi la strada mezza ostruita da una macchina rossa, rovesciata sulla sinistra mentre nel campo coltivato sulla destra, a pochi metri dalla pista, giaceva con le quattro ruote all'aria una macchina azzurra, che aveva dipinta sulla coda una bandiera tricolore. Riconobbi subito la Maserati di Là¡szlà³ Hartmann, che portava i colori ungheresi...." Il comunicato ufficiale della direzione-gara parlava di un colpo di vento che avrebbe colpito l'Alfa di Farina e la Maserati di Hartmann proprio nel momento del doppiaggio, scaraventando fuori pista le due auto. Moretti però nel suo libro raccolse anche la testimonianza del Colonnello Giovanni Battista Mancini, che nel 1938 era un giovane Tenente medico addetto alla medicazione della Torretta n. 4 (all'epoca, per i giovani ufficiali delle guarnigioni interne, era un premio essere distaccati a Tripoli per il Gran Premio). Secondo la testimonianza di Mancini sembra che Hartmann "non sia stato abbastanza svelto a togliersi di mezzo" e che Farina lo abbia letteralmente spazzato via dalla pista. Mancini, con i suoi militi della Croce Rossa, soccorsero Hartmann con la spina dorsale fratturata e lo trasportarono all'Ospedale, insieme a due feriti lievi (un soldato e uno spettatore), mentre Nino Farina uscì praticamente indenne dal volo, eccetto qualche escoriazione. Hartmann morì in ospedale durante la notte. Aveva 36 anni. 6 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 16, 2013 Author Share Posted May 16, 2013 In seguito alla duplice tragedia, il tradizionale sontuoso ricevimento serale organizzato dal Governatore Balbo fu cancellato. La decisione di far correre le monoposto da GP con le Vetturette venne aspramente criticata col senno di poi. Il pilota tedesco della Mercedes Hermann Lang (vincitore del Gran Premio), a proposito dell'incidente tra Farina e Hartmann che costò la vita al secondo, scrisse nella sua autobiografia: "Farina, che era completamente innocente, non aveva potuto evitare l'incidente. Restò colpito dalla tragedia e affrontò il viaggio di ritorno verso Napoli (col piroscafo, n.d.s.) totalmente devastato dal punto di vista psicologico". 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
duvel Posted May 16, 2013 Share Posted May 16, 2013 Grazie Sundance PS non si vede l'immagine di Siena ai box (2° messaggio) 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 17, 2013 Author Share Posted May 17, 2013 Grazie Sundance PS non si vede l'immagine di Siena ai box (2° messaggio) In effetti è un pò pesante. Ora cerco di alleggerirla, e aggiungo anche un'altra foto di Siena in corsa. 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 17, 2013 Author Share Posted May 17, 2013 Il notiziario dell'Istituto Luce, pur facendo una sintesi della corsa, non dà alcuna notizia dei due incidenti mortali: 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Albi66 Posted May 17, 2013 Share Posted May 17, 2013 Grande Sun!! 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ayrton4ever Posted March 26, 2014 Share Posted March 26, 2014 In seguito alla duplice tragedia, il tradizionale sontuoso ricevimento serale organizzato dal Governatore Balbo fu cancellato. La decisione di far correre le monoposto da GP con le Vetturette venne aspramente criticata col senno di poi. Il pilota tedesco della Mercedes Hermann Lang (vincitore del Gran Premio), a proposito dell'incidente tra Farina e Hartmann che costò la vita al secondo, scrisse nella sua autobiografia: "Farina, che era completamente innocente, non aveva potuto evitare l'incidente. Restò colpito dalla tragedia e affrontò il viaggio di ritorno verso Napoli (col piroscafo, n.d.s.) totalmente devastato dal punto di vista psicologico". Anche perchè Farina, dopo Comminges 1936, era al secondo incidente mortale di cui era involontario protagonista in due anni 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 15, 2015 Author Share Posted May 15, 2015 Un ricordo per Eugenio Siena e Laszlo Hartmann. 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 15, 2015 Author Share Posted May 15, 2015 Eugenio Siena in coppia con Brivio vince la prestigiosa 24 ore di Spa-Francorchamps 1932 su Alfa. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
RoccoL Posted May 15, 2015 Share Posted May 15, 2015 Chiedo scusa per non aver prestato attenzione a questo articolo....bello. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 15, 2015 Author Share Posted May 15, 2015 Laszlo Hartmann nella gara di casa, il 1° Gran Premio d'Ungheria, disputato nel 1936 all'interno del Parco Neplyget al centro di Budapest. Il pilota magiaro è ritratto al box, mentre cura la messa a punto della sua Maserati 8CM con motore 3000, iscritta privatamente dallo stesso Hartmann (al retrotreno si nota il disegno della bandiera tricolore ungherese). La sua vettura a volte era dipinta interamente coi colori della bandiera nazionale ungherese, come in questo caso, sulla copertina del mensile inglese MotorSport, in occasione del GP di Città del Capo 1937. Doveva apparire più o meno così: 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Captain Blood Posted May 15, 2015 Share Posted May 15, 2015 Bell'articolo Sundance, grazie! 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
leopnd Posted January 30, 2016 Share Posted January 30, 2016 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
leopnd Posted May 26, 2016 Share Posted May 26, 2016 Link to comment Share on other sites More sharing options...
leopnd Posted May 26, 2016 Share Posted May 26, 2016 Hermann Lang... Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted September 19, 2016 Author Share Posted September 19, 2016 Il fatto è che i miei post in questo thread erano dedicati agli incidenti e al ricordo delle carriere dei due piloti morti a Tripoli '38. Mi pare un pochino forzato averli inseriti come thread della gara... Link to comment Share on other sites More sharing options...
leopnd Posted November 17, 2018 Share Posted November 17, 2018 Achille Varzi con la Maserati 8CTF... Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted March 8, 2019 Author Share Posted March 8, 2019 Caracciola attende la partenza parlando coi meccanici, seduto sulla ruota posteriore destra della W 154. Arriverà terzo. 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted May 20, 2019 Author Share Posted May 20, 2019 Un altro bel filmato: http://www.aparchive.com/metadata/youtube/dad80192665e4a988a1dd0dcef03d8d1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
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