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Wexx

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  1. Wexx

    Fernando Alonso

    No, semplicemente non c'è bisogno di Vettel per far vincere le macchine di Newey. Va benissimo Raikkonen, che per altro non considero inferiore a Seb fino a prova contraria
  2. Wexx

    Fernando Alonso

    Secondo me quando Marchionne dice "dipende da cosa chiedono" riferito ai piloti, si riferisce al discorso che Nando voleva poteri oltre a quelli nell'abitacolo, probabilmente travalicando in qualche modo il ruolo di Mattiacci. Bisogna vedere cosa fa il Banco adesso.
  3. Wexx

    Fernando Alonso

    Perdere Alonso non suona bene, ma bisogna capire che cosa chiedeva davvero l'asturiano, e secondo me il nodo non sono i soldi. Quando leggo che voleva avere voce nella scelta dei tecnici... magari Nando desiderava un ruolo dirigenziale alla lunga. Chi lo sa. In ogni caso auguri in McLaren e auguri a chi lo sostituirà l'anno prossimo. Con una macchina progettata da Allison il prossimo pilota della Ferrari potrebbe scoprire a sue spese che Raikkonen non è affatto bollito
  4. Wexx

    Fernando Alonso

    Di sicuro Nando ha del coraggio ad andare con Ricciardo
  5. Wexx

    Ayrton Senna

    Ah, ok, grossissimi problemi con l'italiano per il traduttore di Richard Williams
  6. Wexx

    Ayrton Senna

    Eh, ma finisce sul più bello! Chi è il "solo pilota di Formula 1 con cui lo si possa davvero confrontare. . "???
  7. Wexx

    Fernando Alonso

    Alonso a Marchionne: "Che fai, mi cacci?"
  8. Wexx

    Fernando Alonso

    Beh, per Alonso sarebbe solo l'ennesima beffa . Ce lo vedo Kimi che domina mentre Alo non vede la Q3 e colleziona ritiri con l'Honda ancora da svezzare
  9. A questa Clara Paget assegno volentieri il mio Seal of Approval
  10. Wexx

    Fernando Alonso

    Non è un'ipotesi così remota! Se Alonso leva le tende e azzeccano la macchina (magari con le caratteristiche che piacciono a Raikkonen) Kimi se la gioca di sicuro.
  11. Eh, domanda a cui è difficile rispondere. Per certi versi Baudolino è la chiusura perfetta per il percorso narrativo di Eco, penso soprattutto alla pagina finale. Sa un po' di titoli di coda e di saluto commosso ai lettori che hanno avuto voglia di viaggiare con lui. Il suo ultimo libro, "Storia delle terre e dei luoghi leggendari" (che non ho ancora letto, ma l'ho spulciato) per certi versi mi fa proprio ripensare a Baudolino, e pensando a Eco oramai senile che lo ha appena scritto... forse, dico forse, tra i romanzi andrebbe per ultimo (io però li ho letti, del tutto casualmente, nell'ordine Isola-Rosa-Pendolo-Baudolino-Loana-Praga). L'Isola è un altro grande romanzo storico, e in un certo senso secondo me sta bene letto prima di Baudolino (anche se è ambientato dopo). Il Pendolo è un discorso a parte, è ambientato negli anni '70 e '80 (e nella seconda guerra mondiale), ed è un libro diverso da tutti gli altri di Eco (salvo, come dicevo, Loana). Non saprei, alla fine sono romanzi tutti slegati tra loro e l'ordine in realtà non importa.
  12. Sono molto molto contento per Lorenzo, gran Campione. Peccato per Rossi perché sembrava molto competitivo sull'asciutto. In cuor mio lo penso anch'io, ma quest'anno è stata scritta una storia diversa c'è poco da dire. Vediamo in avanti.
  13. Quando si dice invitare il matto alle sassate Allora, allora, allora. Sul Cimitero di Praga (premettendo che è un libro di Eco e quindi tu lettore di passaggio che stai leggendo e che non hai mai letto Eco sappi che il più brutto dei libri di Eco è più bello del tuo libro preferito! ), devo dire che l'ho trovato un po' debole in alcuni punti. La struttura è sensazionale e l'idea di fondo bellissima (davvero, "sulla carta" il progetto più interessante di Eco addirittura, un discorso sul falso filosofico e sul falso storico ancora più strutturato di quello di Baudolino) ma la realizzazione un po' scialba e poco "emotiva". Le caratterizzazioni culinarie del protagonista sono un po' fini a se stesse, così come alcuni passaggi oramai scolastici nello stile dell'Autore. Eco non osa più, stilisticamente, e fa quello che sa fare ma con una perdita di verve dovuta senz'altro all'età . E' come se si vedesse in filigrana il lavoro di collage delle fonti che altrove è invisibile. E il finale, beh, Eco in un certo senso si ripete.. (ma non dico altro ). La Misteriosa fiamma è un po' un libro che lascia un senso di incompiutezza. Ha degli slanci lirici (i capitoli ambientati in epoca fascista, sia di guerriglia che casalinghi) bellissimi, ma è un po' un Pendolo minore. Riprende infatti alcune tematiche di quel testo, ma con molto meno sviluppo di trama e replicandone un po' la poetica delle Occasioni (solo in parte debitrice a Montale) in tono minore. Diciamo alti e bassi, dove il basso, e lo dico per te lettore di Dan Brown che stai curiosando, è in una scala da uno a dieci 13,5 - cioè un po' pochino per il Nostro. Sul Pendolo, che dire? Non è accettabile l'obiezione del tuo amico, cioè dire che sia "troppo pieno di citazioni". Il nome della rosa è composto INTERAMENTE di citazioni (Eco si vanta di non averne scritto neppure una riga e Costantino Marmo, mio ex prof di semiotica, ne ha reperito tutti i 900 e passa testi utilizzati avendo avuto accesso alla biblioteca privata di Eco a Milano (oltre 50.000 volumi)). Il citazionismo (enigmisticamente nascosto e palesato soltanto a tratti quando poeticamente necessario) è uno dei pilastri della letteratura di Eco, e se non lo si apprezza (il che è indice di ingenuità , anche Susanna Tamaro cita, solo che non sa cosa cita) non si può apprezzare Eco tout court. Diciamo che le citazioni sono a volte volutamente oscure, come l'esergo del primo capitolo presentato in ebraico (ma sei vai nell'indice, ecco che si trova un accenno della traduzione italiana, indizio voluto). Ma l'oscurità è il tema del testo, che è una grande apologia dell'antifascismo e dell'anticomplottismo (questo, un sottoinsieme dell'altro) mediante la messa in scena di una vicenda drammatica e ilare al tempo stesso il cui valore universale non smette di commuovermi. Il Pendolo è il libro in cui Eco si è esposto, "ha messo in gioco tutto se stesso", e ha alzato la posta. E' un libro politico, melanconico, biografico, totalmente struggente e caleidoscopico. E' Eco che rompe gli indugi, come Schumacher a Interlagos 2006 Ed il testo più compiutamente morale della sua produzione. Supera, per universalità dei contenuti e attualità indeperibile monumenti come L'uomo senza qualità o Il tamburo di latta. A tanti anni di distanza, con tutto quello che è successo nel mondo, continua ad essere "il grande libro sul vuoto di questi anni, e lo dichiara, se appena uno sa leggere. Ed è il duro, metallico libro che insegna a vivere con questo vuoto e a diventare adulti nell'unico tempo concesso". Ma capisco che non sia accogliente al primo impatto (ma Eco è così, scrisse le prime cinquanta (o erano cento?) pagine del Nome della rosa volutamente "difficili" per allontanare il lettore "casual"). Eppure se c'è una lettura necessaria, beh, è il Pendolo. L'unica cosa è che va tassativamente preceduto almeno dalla lettura del breve saggio "sul fascismo eterno" contenuto nei Cinque scritti morali, davvero la chiave per il Pendolo oltre che una delle cose più intellettualmente oneste che io abbia mai letto. Per quanto riguarda Apocalittici, che dire? E' uno dei pochissimi testi di Eco autenticamente datati, ciononostante è talmente divertente, schiarente (non saprei come definire questa capacità di Eco di rendere chiari concetti difficili e farti sembrare tutto lapalissiamo) e ricco che va letto lo stesso. I saggi sul kitsch e su Superman (in cui Eco si pone la domanda cruciale: perché Superman non salva il mondo dalla fame e dalla povertà ?) sono comunque non datati e assolutamente storici. E in generale di fumetti si parla parecchio, come in Il superuomo di massa, altro testo di un brillante che non si può descrivere (sì, caro il mio utente che pensi che Eco sia una palla, si piange dal ridere in gran parte dei suoi libri). Di Dylan Dog non so nulla se non che c'è un numero in cui un personaggio, Humbert Coe (mi pare) è un tributo al Nostro e sinceramente non ricordo quando Eco ne parli (ma non dubito l'abbia fatto). In generale Eco è grande appassionato dei Peanuts e di Corto Maltese (su cui ha scritto molti articoli). Ah, brevemente su Baudolino. Leggendolo noterai che è un libro spezzato in due. Devi sapere che Eco a un certo punto si arenò, terminata la prima parte (il lavoro di anni di ricerche, come suo costume) e non sapeva come proseguire né se proseguire. Poi scrisse di getto (solo in sei mesi!) la seconda parte, molto diversa dalla prima e che, io Sun manco delle parole necessarie, è un viaggio talmente magico e ricco che si può ben dire che leggerla e rileggerla è una delle cose belle della vita. Anche qui, anche se Eco detesterebbe questa espressione, c'è il cuore dell'Umberto, attraverso il suo "avatar" Baudolino, e tutta l'immensa brillantezza melanconica della suo poetica emerge con così tanta forza da questa coesione "fantasty" tra i bestiari medievali e le eresie cristiane dello stesso periodo... naaaaa, mi fermo, leggilo e basta E beato te che stai per fare un viaggio che non finirà mai in tutta la tua vita. Sì perché non ho detto nulla dell'Isola del giorno prima. Pfffffff, Sun, tu sei sulla porta di casa che stai per partire per il Paese dei Romanzi (Baudolino, Isola, Pendolo...), ti invidio e al tempo stesso ti aspetto dall'altra parte
  14. PAZZOOOOOOOOOOO!!!! Non posso credere che tu non avessi ancora letto Baudolino! Mia personale classifica dei sei romanzi di Eco: 1- Il pendolo di Foucault 2- Baudolino 3- L'isola del giorno prima 4- Il nome della rosa 5- La misteriosa fiamma della regina Loana 6- Il cimitero di Praga I primi quattro sono di un altro livello rispetto agli ultimi due, che sono ultimi anche cronologicamente. Anche Eco invecchia Baudolino e l'Isola li metto sullo stesso piano, ma Baudolino è talmente divertente e spumeggiante che forse lo preferisco ai punti. Per chi fosse interessato ad approfondire la filosofia di Eco, che è ovviamente uno degli elementi cardine della sua narrativa, consiglio questo percorso di lettura (libri da leggere nell'ordine) che potrebbe cambiarvi la vita: 1- Semiotica e filosofia del linguaggio 2- I limiti dell'interpretazione 3- Kant e l'ornitorinco 4- Cinque scritti morali (cruciale per capire il Pendolo e l'antifascismo di Eco) Ma, in generale, non c'è un libro di Eco che non sia memorabile. Anche le raccolte di articoli e divertissment sono sensazionali, su tutte i due Diario minimo. Per tacere dei libri di critica letteraria, semplicemente illuminanti (Sulla letterature, Sei passeggiate nei boschi narrativi, Poetiche di Joyce...). Stiamo parlando del più grande pensatore del ventesimo secolo, e scrive in italiano!! Siamo molto fortunati a poterlo leggere nella sua lingua madre. Lingua alla quale, per inciso, ha dato un discreto contributo. Sun quando sarai al capitolo intitolato "Baudolino attraversa il Sambatyon" vedrai che cosa può la lingua italiana
  15. Wexx

    Ayrton Senna

    Mah, accostamento molto riduttivo per Ayrton
  16. Wexx

    Lewis Hamilton

    per quanto riguarda il mio quote a) ne abbiamo già discusso b) non prendertela, ma discutere con un tifoso alla lunga stanca. Davvero, lo dico senza offesa e senza voler essere minimamente supponente, è che non mi intriga/interessa
  17. Wexx

    Fernando Alonso

    Certo, per via della maggiore affidabilità . Voglio dire, fosse stata anche affidabile la McLaren sarebbe stata migliore, da cui il discorso dei demeriti altrui.
  18. Ho trovato questa. Incredibile quanto è vecchio il Mig-25!! Wow. Anche questa:
  19. Wexx

    Fernando Alonso

    Concordo con Ale. 1997, 1998, 2010, 2012 sono state annate in cui un grande campione ha saputo portare sul suo limite una macchina buona ma non dominante, rischiando di vincere titoli che sarebbero stati incredibili. Alla fine il colpaccio (vittoria con auto inferiore anche grazie a demeriti altrui) è forse riuscito solo a Prost nel 1986 e a Nando nel 2005, dove con un auto prestazionalmente seconda ai principali rivali e grazie ai demeriti di questi rivali sono effettivamente riusciti a vincere un titolo non con l'auto più veloce. Ma è sempre un concorso di colpe e meriti, sennò non si spiega come l'auto più veloce perda il titolo.
  20. Wexx

    Fernando Alonso

    La differenza è negli occhi di chi guarda
  21. Grazie mille della delucidazione, io comunque intendevo il Mig25 che mi sembra assomigli all'F15. Ma raga l'ultima volta che ho dedicato un neurone a 'ste cose non avevo ancora la barba quindi portate pazienza
  22. Wexx

    Fernando Alonso

    Una reazione posata nei confronti di Ralf
  23. Ahahahahahahah, maledetto Però vi giuro che non ho capito. Cioè, mi sembrano simili pensavo che uno fosse la scopiazzatura dell'altro. No, eh?
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