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  1. Incredibile medaglia d’argento per De Aliprandini e ancor più incredibile medaglia d’oro per Faivre. Pinturault esagera e si sdraia sulla pista buttando un oro che poteva essere già al collo.
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  2. Giappone, 9 ottobre 1966, gara di Formula Indy al Fuji extra-campionato. Vince Jackie Stewart su Lola Ford.
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  3. DATI GENERALI Scuderia: Mild Seven Benetton Ford Anno di produzione: 1994 Motore: Ford Cosworth EC Zetec-R V8 3494cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Witney, Oxfordshire (GBR) Progettista: Ross Brawn, Rory Byrne, Nicholas Tombazis Impiegata nel: 1994 Piloti: Michael Schumacher, Jos Verstappen, JJ.Lehto, Johnny Herbert STATISTICHE GP Disputati: 16 Vittorie: 8 Podi: 4 Pole Position: 6 Giri Più Veloci: 8 Miglior risultato: Benetton, 2° posto nel Campionato Costruttori 1994 Michael Schumacher, Campione del Mondo Piloti 1994 B194 Inutile ricordare a tutti gli appassionati come il 1994 sia stato un anno irripetibile e drammatico. Cosa sarebbe successo senza la tragica morte di Ayrton Senna ad Imola è difficile dirlo, ma la storia – a volte crudele – scrive le sue pagine senza guardare in faccia a nessuno. Michael prima o poi avrebbe vinto lo stesso: la sua B194, figlia della precedente B193 e spinta dal nuovo motore Ford Cosworth Zetec-R era assai competitiva, ma quel Mondiale 1994 non si può certo raccontare solo per i verdetti che finì per sancire. L’anno iniziò con la Federazione Internazionale che proibì gli "ausili elettronici" alle vetture: sospensioni intelligenti e controllo di trazione. Fu forse un tragico errore che rese le vetture, già in parte sviluppate con le “vecchie” soluzioni, veloci e pericolose. Byrne e Brawn, con il nuovo tecnico dell'aerodinamica Nicolas Tombazis, modificarono dunque il loro progetto originale, ma senza stravolgerlo. Che la strada imboccata fosse quella giusta lo dimostrarono le quattro vittorie consecutive di Michael nelle prime quattro gare stagionali. Ma le tensioni e le polemiche – forse anche incrementate dall'enorme impatto emotivo dei tragici fatti di Imola – montarono da quel momento a dismisura. Si cominciò con i sospetti sulla vettura che finì sotto indagine della FIA per un sistema di partenza che sembrava celare il bandito controllo di trazione: il caso "fantasma 13" – dal nome dell'opzione del software sotto accusa rinvenuto nella centralina Benetton – non si chiarì mai del tutto ma alla fine si chiuse sostanzialmente senza sanzioni e conseguenze per il team. Si continuò con la clamorosa polemica di Silverstone, quando Schumacher non si fermò a scontare uno stop-and-go di penalità ritenendolo ingiusto e non rispettò nemmeno la successiva bandiera nera che gli fu mostrata in seguito. Ne seguirono una ridda di discussioni e di veleni che esplosero letteralmente dopo una seconda squalifica in Belgio, per l'irregolare usura del fondo piatto, che tolse a Schumacher una vittoria in pista. La successiva sospensione per due gare del tedesco decisa con ritardo dopo i fatti di Silverstone, permise a Damon Hill, suo rivale, di rimontarlo in classifica. Si deve dunque capire la condotta del giovane Michael che si sentiva "perseguitato" da una Federazione che sembrava fare di tutto per "riparare" alla perdita di Senna favorendo la Williams. L'epilogo è divenuto celebre: in Australia, ultima gara, i due rivali arrivano divisi da un solo punto a favore del tedesco. Che al trentacinquesimo giro non ci pensò su due volte nel chiudere con decisione un tentativo di sorpasso dell'inglese, centrandolo in pieno. Quell'anno difficile e polemico divenne quindi quello del primo Titolo Mondiale di Michael Schumacher e di un pilota Benetton. Contro tutto e contro tutti. ( Massimo Piciotti )
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  4. E niente, il regolamento dei pit-stop in Enduranca Cup cambia anche quest'anno: cambio gomme e rifornimento si potranno fare contemporaneamente. Voglio ricordare che la Ferrari ha vinto la 1000 km del Pual Ricard perché nell'ultimo pit-stop cambiò solo due gomme risparmiando tanto tempo.
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  5. Questi i 25 qualificati al Gigante di domani. Per Hubertus il suo 19° mondiale in carriera finisce col 75° posto.
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  6. DATI GENERALI Scuderia Emeryson Cars Anno di produzione 1956 Motore Alta GP L4 2472 cc Telaio Portante a longheroni e traverse Pneumatici Dunlop Luogo di produzione Londra (GBR) google.maps Progettista Paul Emery Impiegata nel 1956 e 1958 Piloti Paul Emery Statistiche GP Disputati 1 (+5 fuori campionato) Miglior risultato Vittorie 0 Emeryson 56 La prima "creatura" di George e Paul Emery, era una "special" costruita nel 1947 in configurazione da Formula Uno con gli scarsi mezzi economici di cui disponevano i due. La vettura debuttò in una gara "open" sul circuito di Douglas, sull'Isola di Man, nell'agosto di quell'anno guidata da Eric Winterbottom e spinta da un vecchio motore Lagonda Rapier 1087cc sovralimentato datato 1934. Successivamente il propulsore fu sostituito da un potentissimo Duesenberg a otto carburatori proveniente da una vettura precedentemente utilizzata dal noto pilota dell'anteguerra Whitney Straight. Bobby Baird divenne il pilota "scelto" degli Emery ma i risultati furono poco incoraggianti anche nella successiva stagione. Sei anni dopo, dopo aver ottenuto un discreto successo con la Emeryson 500 in F.3 nei primissimi anni '50, Paul Emery decise di tentare la produzione di una monoposto di F.2, eleggibile anche per la F.1 sfruttando le modifiche dei regolamenti internazionali che avevano "abbassato" il limiti di cilindrata delle due categorie equiparandoli. Emery installò sul telaio di una sua "500" prima il vecchio propulsore Alta F2, sostituendolo poi quasi subito con un motore Aston Martin derivato dalle sportcar che lui stesso, con la consueta inventiva, aveva personalmente "ridotto" a 2 litri per rientrare nelle normative vigenti. Nacque così la "Emeryson Special" che debuttò nel '53 guidata dallo stesso Emery: la vettura è legata alla curiosa circostanza di essere stata affidata a Colin Chapman nell'unica apparizione in un evento di F.1 in veste da pilota del fondatore della Lotus durante l'edizione '54 dell'International Trophy a Silverstone. La "Special" – a volte anche individuata nelle entry-list come "53" – ebbe vita decisamente lunga e fu costantemente modificata ed evoluta dall'intraprendente Emery, a dispetto dei pochi soldi disponibili. Per questo la si trova iscritta come "Special 54" e "Special 55" negli anni successivi. Nel '54, stante il nuovo innalzamento dei "limiti" di cilindrata a 2,5 litri, Emery sostituì ancora il motore Aston Martin con un potente propulsore Alta GP di fine anni '40 acquistato di seconda mano cui tolse il compressore, non più ammesso in pista, ed elevò la cilindrata a 2471, ai limiti consentiti. Le prestazioni della "Special" crebbero, fino a diventare decisamente competitive nell'ambito nazionale inglese. E' difficile comprendere senza ombre il motivo per cui Paul Emery cominciò, nel 1956, ad iscrivere la sua vettura come "56", senza più il suffisso "Special". E' assai probabile il fatto che la vettura fosse sostanzialmente la stessa del 1955, con un limitato numero di modifiche non sostanziali. Ciò che conta, in effetti, è il fatto che la "56" oltre a segnare il debutto della Emeryson in una gara valida per il Mondiale, fu senza dubbio la vettura che ottenne i migliori risultati fra quelle costruite da Emery, con lusinghieri piazzamenti specialmente negli eventi minori sul suolo britannico. Nel '57 Emery fu "distratto" dal coinvolgimento in altri progetti "paralleli", cosa che gli fece mettere il secondo piano la vettura che aveva costruito. Fece comunque qualche apparizione in pista durante quell'anno e quello successivo: nel '58 sembra anche che avesse tentato di utilizzare al posto dell'Alta, un motore Jaguar derivato sportcar con cui partecipò al Glover Trophy a Goodwood, salvo poi ritornare presto sui suoi passi.
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  7. La congiunzione reale Nunzio Micale su Flickr: La "grande" congiunzione 2020: eccola in questo mio scatto! Un evento unico, osservare Giove e Saturno insieme è davvero emozionante, addirittura a 4000 mm di focale stretti in quel bacio prospettico che ricorderò per il resto della mia vita. Non trovo parole, spero sia di buon auspicio per il 2021. Somma di: 10 scatti da 5" - ISO 800 per le lune, 5 scatti per i dischi planetari da2/5"-ISO 800. Canon eos 1200 D + Barlow x3, Celestron 8", Advanced Vx NexStar+.
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