11 - Gran Premio di Germania 1974

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Ronnie Peterson, Lotus 72/R8 - Ford (prova) e Lotus 76/2 JPS10 - Ford (gara)

L'incidente in prova rende inservibile la 72.

 

In gara Ronnie si deve arrangiare con la 76, preparata come muletto, alla quale è stato accoppiato il posteriore della 72.

Quarto posto finale, prima ed unica bandiera a scacchi per la 76.

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Jacky Ickx, Lotus 72/R5-2 - Ford

Conferma la sua maestria sul circuito tedesco, ma la vecchia 72 non gli consente nulla di più del 5° posto finale.

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Jody Scheckter, Tyrrell 007/1 - Ford

La sua partenza manca in crash il computer austriaco e gli vale un prestigioso secondo posto.

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Patrick Depailler, Tyrrell 007/2 - Ford

In lotta per il 4° posto nel gruppetto guidato da Mass, perde il controllo al ponte di Adenau, sbatte con la posteriore sinistra e si deve ritirare.

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Emerson Fittipaldi, McLaren M23/8 - Ford

Durante le prove del venerdì Emmo prova un alettone molto a sbalzo che aggira il regolamento tecnico e suscita molte polemiche.

 

Al sabato ritorna alla configurazione normale.

 

Il suo GP si conclude al momento del via, quando resta fermo sullo schieramento e viene tamponato da Hulme. Rientrato ai box per sostituire la gomma forata, si ritira poco dopo per i danni alla sospensione.

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Denny Hulme, McLaren M23/6 - Ford

Weekend disastroso per la scuderia di Colnbrook.

Hulme tampona il compagno di squadra alla partenza, abbandona la vettura danneggiata e riparte col muletto facendo finta di niente. Fermato con bandiera nera.

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Carlos Reutemann, Brabham BT44/1 - Ford

Prosegue il momento positivo per Lole che torna sul podio che non vedeva da Kyalami.

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Carlos Pace, Brabham BT44/3 - Ford.

Problemi di assetto per il brasiliano, non ancora a suo agio sulla BT44.

PS Bernie abbondava di font per i numeri

[Carlomm73]

I numeri così grandi probabilmente servirebbero a qualche telecronista di oggi

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Hans Joachim Stuck, March 741/1 - Ford

Deludente in prova, è autore di una bella rimonta che lo porta dal 20° al 7° posto, per la gioia dei suoi numerosissimi sostenitori.

Per l'occasione la March del figlio del Bergkönig è sponsorizzata dalla Jägermeister.

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Clay Regazzoni, Ferrari 312 B3/016

Telaio nuovo di zecca per Clay che lo sfrutta nel migliore dei modi, costruendo quella che passerà alla storia come la sua gara capolavoro.

Con questa vittoria (la seconda della sua carriera in F1), unita agli "zero" di Fittipaldi e Lauda, lo lencia nettamente al comando del mondiale piloti, con 3 punti di vantaggio su Scheckter ma soprattutto con 7 e 8 punti sui due avversari più pericolosi.

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Niki Lauda, Ferrari 312 B3/012

Seconda battuta d'arresto consecutiva e pesantissima per il 25enne austriaco che domina le qualifiche ma non ha ancora la freddezza necessaria a gestire il dualismo col proprio compagno di squadra che lo sorprende al via, come a Montecarlo.

 

Il giovane DS Ferrari è perplesso.

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Tom Pryce, Shadow DN3/5A - Ford

Sesto posto al Ring, primo punto iridato per il gallese. Mica male per un rookie.

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Jean-Pierre Jarier, Shadow DN3/2A - Ford

Ottavo posto per Jarier, pensieroso nella scocca della sua DN3. Il nuovo compagno di squadra si rivela essere un osso molto duro anche per un racer come lui.

PS: Notare la lavorazione della scocca e immaginate cosa succedeva quando c'era da effettuare una riparazione.

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Derek Bell, Surtees TS16/02 - Ford

Durante le prove la Surtees sperimenta un muso con ala aggiuntiva ma la soluzione non dà i risultati sperati e per la gara si torna al classico muso avvolgente. Undicesimo classificato.

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Jochen Mass, Surtees TS16/03 - Ford

Gara superlativa del pilota tedesco che, dopo un'onorevole qualifica (10°), porta la sua Surtees in quarta posizione e si tiene alle spalle tre mastini come Peterson, Depailler e Ickx per un terzo di gara. Il suo V8 cede a 100 km dal traguardo, quando è comodamente quinto.

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Arturo Merzario, Williams FW03 - Ford

Ennesimo ritiro per un banale guasto meccanico (rottura dell'astina dell'acceleratore) dopo una bella gara.

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Jacques Laffite, Williams FW02 - Ford

Debutto in F1 per il 30enne francese, protagonista dell'Euro F2 con Stuck e Depailler.

Portamozzo rotto al secondo giro.

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James Hunt, Hesketh 308/3 - Ford

Scocca nuova, storia vecchia. Rompe il cambio quando si trova in ottava posizione.

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Howden Ganley, Maki F101/1 - Ford

La squadra giapponese ritenta la qualificazione ma la durezza del Ring spiega benissimo che la F1 non può essere improvvisazione.

 

Durante il primo giro delle libere, una sospensione cede ad Hatzenbach, la vettura viene semidistrutta e Ganley ci rimette entrambe le caviglie.

 

Agli aspiranti costruttori non resta che raccogliere i pezzi e cercare un autodemolitore. Il 1974 della Maki Engineering finisce qui.

 

Si conclude la carriera di pilota di Ganley che vestirà poi egli stesso i panni del costruttore fondando la Tiga in società con Tim Schenken.

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Graham Hill, Lola T370/HU2 - Ford

Nono al traguardo, in scia a Jarier. Per dire.

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Guy Edwards, Lola T370/HU1 - Ford

Non qualificato. Per dire.

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John Watson, Brabham BT44/4 - Ford

John Goldie mette mano al capiente portafogli e acquista una BT44 nuova di zecca per il pilota irlandese che ottiene il 14° posto sullo schieramento ma esce di pista nel corso del primo giro.

Sulla destra Paul Michaels, proprietario del team Hexagon Racing.

 

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Chris Amon, Amon AF1/01 - Ford

Anche per il neozelandese vale lo stesso discorso fatto per la Maki.

Durante il primo giorno di prove, oltre a mille altri problemi, si verifica la deformazione degli attacchi del motore. Il giorno seguente Amon denuncia un malessere e lascia il volante a Larry Perkins.