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Krusty

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Contenuti inviati da Krusty

  1. Carlone nazionale <3 WhatsApp Video 2017-07-16 at 15.51.10.mp4
  2. Non si possono accorciare i rapporti durante la stagione
  3. Hanno esposto le LMP1 Audi e Porsche 2016 nell'autodromo austriaco. Roba che fino ad un anno fa era impensabile
  4. Mi sembra che sia saltato l'MBR. Con cosa è in dual boot?
  5. Imho volevano solo farlo cagare addosso Bene così comunque, son sicuro non accadrà più
  6. Premesso che non seguo minimamente il calcio e vengo a conoscenza inevitabilmente degli eventi più clamorosi, ma una cosa così è scandalosa. Perchè stavolta il pilota X è andato contro il pilota Y apposta durante la SC, ma chi dice che non potrebbe farlo in un contesto di gara e quindi a velocità più sostenute?
  7. Quelli sono contatti avvenuti in un contesto di gara (manovra sbagliata, aggressività eccessiva, eccetera). Quella di Vettel è stata una manovra con l'unico intento di dare una botta all'auto di Hamilton. Un crash intenzionale, e imho è una cosa gravissima (tipo il calcio di Totti a Balotelli). La velocità non c'entra niente, è il gesto che non va assolutamente bene. Detto questo, spero che la polemica finisca qui e che lunedì ci sia al massimo una multa.
  8. Le distanze al momento del contatto sono queste: Come vedi la distanza di Perez era molto maggiore
  9. Era la penultima curva del circuito, non so quanti km mancavano alla linea della SC. Poteva benissimo staccarsi di qualche metro (com'era Perez dietro di lui). Si sarebbe potuto riavvicinare come e quando voleva
  10. E allora giochiamo agli autoscontri: mi sei venuto addosso? Domani ti sbatto fuori io Finché qualcuno non si fa veramente male
  11. Quanto andava quando è entrato in curva? Perchè la grafica in sovrimpressione era sbagliata
  12. https://it.motorsport.com/f1/news/hamilton-i-commissari-hanno-visto-la-telemetria-non-c-era-brake-test-923458/ "Sono entrato in curva con una pressione di 50 bar sul pedale del freno, e non l’ho aumentata." Va detto che i commissari sportivi hanno richiesto la telemetria di Hamilton e non hanno trovato alcuna prova che Lewis abbia fatto un brake test, né che abbia sollevato all'improvviso il piede dall'acceleratore all'uscita della Curva 15. L'indagine della FIA, che si è svolta nel corso della gara, non ha mostrato delle evidenze che Hamilton avesse frenato. Inoltre, l'analisi delle immagini ha mostrato che Hamilton si era comportato esattamente nello stesso in quel punto della pista anche quando si preparava la ripartenza dalla prima safety car.
  13. L'incertezza si ottiene anche spruzzando acqua sul tracciato al lancio di dadi, anzi, ci sarebbe molta più incertezza. Il fatto è che preferisco vedere una gara vera senza sorpassi, che questa pagliacciata. Perchè finché si corre in circuiti larghi tali da far passare due vetture, dritti che fanno superare 300km/h e solo ed esclusivamente curve a 90°, questo è il risultato: uscita una SC, non si riusciva più a correre per la quantità di contatti e quindi detriti lasciati in pista ad ogni santa ripartenza.
  14. Alonso con i se e con i ma vince sempre Quando invece avrebbe potuto vincere realmente qualcosa, non è si visto (2010, 2012) D'altra parte è dovuto andare in McLaren a subire una penitenza forzato da una pistola puntata alla testa..
  15. Ad una settimana dalla gara più bella del mondo, questa oscenità è risultata ancor più patetica. A cominciare dal mitico Marc Gene. E Vanzini che se ne esce con "magari tutte le gare fossero così": questa non è stata una gara, questa è stata una gazzarra
  16. Come, quando e perchè sono arrivati i prototipi a LeMans? La gara è nata perchè i costruttori di auto volevano dimostrare alla gente che le auto potevano percorrere anche grandi distanze senza rompersi. Ma quando è arrivata la distinzione tra prototipi e GT?
  17. Lui era team manager, e il suo team si è appoggiato a quello francese indicato ufficialmente. "Lì a LeMans il più sano ha la rabbia" "[Al di fuori di LeMans] se devi lavorare coi giapponesi è un casino. Per alzare l'ala di un grado abbiamo dovuto aspettare l'ok dal Giappone. E loro son tutti così" Conosce Pirro e ha detto che è una persona squisita e con molta testa. Conosce Capello solo di vista. Ha fatto anche la 24h di Daytona. Che invidia ragazzi, che invidia..
  18. [SemiOT] Ero sdraiato a vedere la gara sul mio divano quando entra in casa il mio vicino di casa. "Cosa stai vedendo? La 24h di LeMans?" "Si" "Ma sai che io l'ho fatta?" LeMans 1999, prototipo #13. Da quel che leggo su Wikipedia ha fatto il 6 posto
  19. Veramente l'articolo dice chiaramente che Raikkonen fosse un po' più lento di Vettel. Ma è anche chiaro che se Vettel si fosse fermato prima (cosa che sinceramente sarebbe stata scontata), non avrebbe mai passato Kimi, nonostante fosse più veloce. “Secondo Lewis Hamilton è chiaro che la Ferrari ha scelto Sebastian Vettel come il suo pilota numero uno per il campionato mondiale di Formula 1 2017. A me sembra chiaro che la Ferrari abbia fatto la sua scelta – ha commentato Hamilton dopo il Gran Premio di Monte Carlo - stanno spingendo al massimo per assicurarsi che Sebastian possa ottenere il massimo dei punti in ogni weekend di gara. Con una strategia normale è molto difficile che la vettura di testa perda il comando a favore di chi la segue, a meno che la squadra non decida di favorire la seconda monoposto, quindi è molto chiaro quanto è accaduto oggi”. https://it.motorsport.com/f1/news/hamilton-la-ferrari-ha-deciso-di-puntare-solo-su-vettel-912031/ Non c'è nulla di male nel voler puntare su un solo pilota per il mondiale, per carità. Ma almeno che sia chiaro fin da subito. E la cosa dispiace per Raikkonen, perchè non è la prima volta che per "strategia diversificata" finisce dietro
  20. I tifosi di Raikkonen (e quindi già mi escludo) lamentano il fatto che Raikkonen sia stato fatto fermare prima in una gara in cui bisognava fermarsi il più tardi possibile. Il passo c'entra poco Ed infatti: Il GP di Monaco si è deciso fra il 34° e il 38° giro. Quando Raikkonen è stato fermato ai box per il pit stop mentre Vettel è rimasto in pista a macinare giri veloci. Quando Kimi si è arrestato, aveva meno di 2 secondi di vantaggio su Vettel. Poteva bastare se l’undercut avesse funzionato bene. Invece quattro giri dopo, Kimi è arrivato alla staccata di Santa Devota e si è trovato Vettel che usciva dai box. Nettamente davanti a lui. A quel punto con la vittoria in pugno. Che è successo? In quei quattro giri ha dormito Raikkonen, ha volato Vettel oppure è il team che ha deciso di sacrificare il finlandese per mettere davanti il capitano? Sono successe un po’ tutte e tre queste cose. Spieghiamole per bene. Quando Verstappen, rompendo gli equilibri di un gara fino a quel punto d’attesa, ha deciso di andare ai box al 32° giro, ha innescato una serie di conseguenze. Le ultrasoft che avevano su tutti quanti potevano durare almeno altri venti giri senza deteriorarsi, ma siccome Verstappen con la mossa dell’undercut rischiava di fare giri veloci a raffica e ritrovarsi davanti agli avversari molti hanno pensato di proteggersi. Fermandosi a loro volta per marcare l’olandese della Red Bull. Al giro dopo, il 33° lo ha imitato Bottas. Che, “pittando” così rapidamente, ha mantenuto la posizione. In Ferrari hanno deciso di marcare Verstappen e Bottas ma... l'hanno fatto con Raikkonen che era in testa alla gara, non con Vettel come sarebbe stato più logico, visto che era quello più vicino agli avversari e che avrebbe avuto più da perdere. Nel richiamare ai box Raikkonen al giro 34 (dove tra l’altro ha perso circa 1” di troppo sostando ben 3”4 invece che i 2,5/2,7 secondi soliti) il box rosso ha rimandato in pista Kimi quando erano appena passati Wehrlein e Button, doppiati, che già l’avevano ostacolato dieci giri prima. Vettel invece, furbamente, ha preferito restare fuori in pista visto che aveva risparmiato le gomme ultrasoft. E con le viola è riuscito a inanellare tre velocissimi giri sul passo di 1’15” basso. E Raikkonen? Ha sprecato le sue chances di vittoria nel giro di ingresso (1 secondo di troppo) e in quello di ripartenza , che ha percorso in 1’19”518. Addirittura 1” più lento del giro di ripartenza di Vertsappen e un decimo più lento di quello di Bottas, la cui Mercedes a gomme fredde non ha certo la performance della Ferrari. È lì che Kimi ha perso la corsa. Due o tre secondi sprecati che peseranno come macigni nella classifica finale. Senza nulla togliere alla bravura di Vettel che ha saputo inanellare tre giri velocissimi che lo hanno collocato in testa alla gara, sono più i secondi persi nel giro di ripartenza da Kimi che quelli guadagnati da Seb ad aver deciso l'assegnazione della vittoria. Il tempo perso in pista non è stata tutta colpa di Kimi. Anzi, lui, poveretto, c’entra poco. Non è che Kimi ha dormito nel giro di ripartenza. Il problema è che il box Rosso l’ha rimandato in pista proprio dietro due doppiati, Wehrlein e Button. E Raikkonen nel primo giro lanciato ha dovuto superarli completando di conseguenza il giro molto più lentamente. E non sfruttando il vantaggio extra che ti dà la gomma nuova nel primo giro veloce. Poi nei passaggi successivi anche Kimi ha spinto a fondo, quasi come avrebbe fatto Vettel tre giri dopo. Kimi si stava difendendo, eccome. Se mettiamo a confronto i tempi incrociati di Raikkonen (con gomme supersoft nuove) e di Vettel (con gomme ultrasoft usate) in quei passaggi dal 35° al 37° giro, vediamo che il finlandese non ha accusato un grande divario contro un Vettel indiavolato. Kimi ha stabilito nell’ordine i seguenti crono: 1’16”133 (contro 1’15”587 di Vettel nello stesso giro), 1’15”606 (contro 1’15”238 del tedesco) e 1’15”527 nel giro che Vettel è andato a fare il pit stop. Come potete desumere, rispetto a Vettel, Raikkonen in pista ha perso nei giri “puliti” poco tempo: 9 decimi circa in tre passaggi. Non è un'esagerazione. Di più non poteva fare. Se si è ritrovato dietro Seb alla fine della danza dei pit stop quindi è soprattutto per colpa di quei 3” lasciati per strada al primo giro lanciato a causa dei doppiati che ha dovuto superare. Se c’è una responsabilità nella sconfitta di Raikkonen, perciò è più della squadra che del pilota. Primo perché ha fermato per primo Raikkonen quando logica vuole che si provi l’undercut (anche di difesa) con il pilota dietro, non con quello davanti. Che di solito aspetta ad agire che chi è alle spalle faccia una mossa tattica, non lo precede. Ma si è saputo poi che la squadra aveva deciso nel pre-gara di differenziare le strategie prima della corsa. Però ci lascia stupiti l'ingenuità di rimandare Kimi in pista nel traffico dei doppiati. La squadra al momento topico non poteva non sapere che c’erano quei doppiati in giro che Raikkonen, sostando, si sarebbe ritrovato davanti proprio nel momento peggiore: nel giro di ripartenza a gomme fredde. Quando è più difficile superare uscendo di traiettoria. Persino su un qualsiasi iPad di uno spettatore dotato della App della F1 c'è la piantina della pista con la dislocazione in tempo reale delle macchine in pista, vuoi che al muretto box, dove ci sono ingegneri col GPS di tutte le vetture in gara, non sappiano dove sono i doppiati? Non pensiamo che la Ferrari abbia fatto apposta ad inguaiare Kimi e favorire Vettel anche perché se volevano compiere un gioco di squadra in questo senso, l’avrebbero effettuato fin dal via. Ma certo nell’episodio del pit stop di Raikkonen il team non ha dimostrato quella scelta di tempi perfetta nelle strategie e nelle tempistiche che aveva permesso alla Ferrari la vittoria in altre occasioni. Ma è un dato oggettivo incontestabile che la mossa ha premiato l’altra Ferrari, tra l’altro quella che faceva più comodo vincesse, cioé quella di Vettel. Raikkonen per impedirlo avrebbe dovuto trovarsi con 5” di vantaggio su Vettel al 34° giro, non con meno di 2”. Ad essere cinici, si può pensare come disse gelidamente Enzo Ferrari a Gilles Villeneuve quando si lamentava dei favoritismi a Pironi a Imola ‘82: in fondo ha sempre vinto una Ferrari no? Di certo la smorfia sul podio di Raikkonen mentre tutti gli altri festeggiano ha un sapore amaro. Quello del pilota che si sente defraudato. E non per colpa sua. La prova viene dal linguaggio del corpo. La faccia delusa, mogia e arrabbiata faceva capire chiaramente che Kimi non rimproverava se stesso per la sconfitta, ma additava la responsabilità dell’insuccesso a fattori esterni. Nell’intervista a fine gara ha anche lanciato una velata accusa a mezza voce, quando ha detto: “È stato lontano dall’ideale finire dietro un doppiato dopo che sono uscito dai box, ma non era nel mio controllo”. Come dire: doveva pensare il team a non mettermi in quella condizione. http://autosprint.corrieredellosport.it/news/formula1/nel-mirino/2017/05/28-876074/formula_1_montecarlo_raikkonen_incolpevole_per_la_vittoria_mancata/
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