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Isotta fraschini

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Contenuti inviati da Isotta fraschini

  1. Secondo me , San Fernando o meno, pioggia o meno faticheremo non poco ad arrivare a punti Sergio
  2. Raikonen ai box , i tagli alle spese non gli hanno permesso di fare benzina Speriamo bene Sergio
  3. Il Segretario Comunale di Biassono Rag. Emilio Romanò, scrisse su “Blasionum Memorie storiche e amministrative del comune di Biassono. 2a min. 1928/29â€, un’accorata descrizione degli avvenimenti.
  4. 9 settembre 1928 Nel corso del Gran Premio d’Europa, vinto da Luigi Chiron su Bugatti, seguito da Achille Varzi su Alfa Romeo e da Tazio Nuvolari su Bugatti, si verificò un gravissimo incidente provocato dall’uscita di strada del campione d’Italia Emilio Materassi su Talbot. L’incidente provocò la morte dello stesso pilota e di un gran numero di spettatori. Biassono fu colpita con la morte del piccolo Luigino Perego di anni tredici, figlio del Podestà Cav. Paolo Perego.
  5. voto Mercury l'atmosfera che sapeva creare LUI nei concerti era sbalorditiva Sergio
  6. LA STORIA DELLA SOPRAELEVATA La costruzione, le competizioni, i record, i piloti, le automobili, le emozioni I progettisti della pista ad alta velocità dell'Autodromo di Monza realizzata nel 1955, gli ingegneri Antonio Beri ed Aldo Di Renzo, avevano un obbiettivo da raggiungere: permettere velocità medie elevatissime in condizioni di marcia uniformi, evitando cambi di marcia e l'uso dei freni. Si decise quindi di realizzare un anello ad alta velocità simile nello sviluppo a quello originale del 1922 ma di concezione più moderna. Fu così disegnato un tracciato costituito da due curve semicircolari con un raggio di circa 320 metri unite da due rettilinei di 875 metri ciascuno per una lunghezza totale del circuito di 4250 metri. Il primo grosso problema affrontato nella progettazione fu causato dall'inclinazione delle curve, indispensabile all'epoca per consentire alle autovetture di raggiungere velocità di percorrenza elevatissime. Si optò per un inclinazione massima dell'80% che avrebbe consentito ai piloti velocità di percorrenza intorno ai 300 Km/h lungo tutto il circuito. I lavori per la costruzione della pista cominciarono a metà marzo 1955; purtroppo l'azienda incaricata dei lavori di costruzione fallì prima di concludere l'opera ma la direzione del circuito decise ugualmente di completare l'opera e i lavori, nonostante non fossero stati ultimati in modo ottimale, terminarono alla fine di agosto 1955, giusto in tempo per consentire la disputa del classico Gran Premio d'Italia di Formula 1. Quell'edizione, la prima disputata sul nuovo circuito di 10 Km, fu considerata da alcuni giornalisti un vero e proprio azzardo; a poche settimane dal tragico incidente di Le Mans in cui perirono piu' di 80 persone, molti considerarono l'anello ad alta velocità molto pericoloso sia per i piloti che per gli spettatori. La corsa prese comunque il via regolarmente ed il successo di pubblico fu enorme: oltre 150.000 spettatori invasero l'autodromo per assistere all'evento. Vinse Juan Manuel Fangio davanti a Taruffi e Castellotti favorito comunque dal boicottaggio delle squadre inglesi che non parteciparono al Gran Premio. L'anno successivo la griglia di partenza fu piu' nutrita, 25 i piloti iscritti. I team inglesi questa volta si iscrissero alla gara dopo aver accuratamente preparato per giorni le loro vetture che dovevano sopportare le alte sollecitazioni provocate dal velocissimo circuito brianzolo. La corsa iridata del 1956 fu vinta da Stirling Moss su Maserati davanti a Juan Manuel Fangio e la sua Lancia-Ferrari. Nel 1957 la pista sopraelevata vide protagoniste per la prima volta le vetture americane di Indianapolis per la prima edizione della 500 miglia di Monza. Questa gara fu riservata alle vetture americane ed alle Formula 1 europee, tutta da correre sull'anello ad alta velocita' in senso antiorario; la corsa fu denominata "Monzanapolis - Race of two world". La cosa comincio' a prendere forma quando l'Ing. Bacciagaluppi, presidente dell'Automobile Club di Milano, invito' Duane Carter, direttore di gara americano, a Monza. fonte:Monzanet.it continua.......
  7. Variazioni del tracciato nel corso degli anni Precedenti configurazioni del circuito Circuito originale (1922–1933) Circuito Florio (1935–1937) Seconda variazione (1938–1954) Le curve di porfido al posto della curva sud e rettifilo centreale Terza variazione (circuito combinato). Venne realizzato un nuovo ovale con l'aggiunta della curva parabolica (1955–1969) Terza variazione (circuito stradale) (1955–1973) Quarta variazione(1972–1973) con l'aggiunta di chicane provvisorie Quinta variazione (1974–1975) Sesta variazione (1976–1993) Introdotte le varianti della Roggia, Goodyear e Ascari Settima variazione (1994) Riduzione del raggio delle due di Lesmo, variazione vie di fuga a Lesmo, Ascari e Parabolica Ottava variazione (1995–1999) Il tracciato dal 2000 ad oggi. Rinnovata la variante Goodyear. Continua........
  8. Il recinto parco comprendeva gradinate all’esterno delle curve per l'alta velocità , della curvetta sud ed in prossimità della confluenza tra le due piste.L'apertura ufficiale dell'impianto avvenne il 3 settembre 1922 in una giornata di pioggia, alla presenza del Presidente del Consiglio Facta, con la disputa di una gara per vetturette che fu vinta da Pietro Bordino su una Fiat 501 modello corsa. Il giorno 8 settembre seguì il Gran Premio motociclistico delle Nazioni - conclusosi con la vittoria assoluta di Amedeo Ruggieri su Harley Davidson 1000 e caratterizzato dalla splendida affermazione di Gnesa con la Garelli 350 due tempi nella classe 500 - mentre il 10 settembre si gareggiò per il secondo Gran Premio automobilistico d'Italia che fu appannaggio ancora di Bordino sulla Fiat 804 a 6 cilindri. continua.....
  9. Al di la dello spettacolo che , non fosse stato per la SC credo non avremmo visto (hanno risparmiato la benza che serviva) anche io non ho ben compreso il gesto di Alonso sul traguardo, sapete nulla a riguardo? Sergio
  10. L'Autodromo di Monza: Gennaio 1922: per i 25 anni dell'automobile Club di Milano e per ottenere rivincita dell'amara sconfitta dell'industria automobilistica italiana, venne presa la decisione di costruire nel Parco di Monza un impianto di 14km,la quale, pochi giorni dopo l'inizio dei lavori,riceverà il veto dal ministero di Roma per motivi di valore artistico e conservazione del paesaggio. Dopo parecchie pressioni della stampa e dell'opinione pubblica il ministero cambiò idea,autorizzando i lavori chiedendo sostanziali modifiche al progetto Aprile 1922: costotuzione della S.I.A.S (società incremento dell'automobilismo e dello sport) a capitale interamente privato con i principali animatori del primo progetto di un circuito automobilistico permanente in Italia: il sen Crespi Silvio, l'uff Mercanti Arturo e l'ing Puricelli Piero.La società doveva provvedere alla costruzione e gestione dell'impianto progettato dall'arch Rosselli. Maggio 1922: realizzazione dell'impianto automobilistico all'interno del Parco di Monza per un totale di 10 km con una spesa prevista di 6 milioni di lire.La realizzazione durò,per essere pronti nel mese di settembre e per motivi d'orgoglio, solo 110 giorni 3 settembre 1992: inaugurazione del circuito di Monza, con una gara per vetturette e ben 100.000 visitatori accorsi per l'evento che segnò l'inizio di una lunga serie, che per ben 90 anni d'attività fece poi diventare la pista famosa e leggendaria in tutto il mondo. UN'OPERA GRANDIOSA COSTRUITA IN SOLI 110 GIORNI I lavori di costruzione cominciarono alla fine del febbraio 1922: La prima pietra venne posata da Vincenzo Lancia e Felice Nazzaro ma qualche giorno dopo si manifestarono le prime perplessità di carattere ecologico e cosi i lavori furono immediatamente sospesi.Nell'intricato sviluppo delle polemiche prevalse la tesi dell'assoluta necessità di un autodromo fisso e permanete e cosi ben presto arrivò il benestare per i clavori che cominciarono il 15 maggio. La consegna dell'opera completa doveva avvenire per il 15 agosto e per questo furono impiegati ben 3500 operai,200 carri, 30 autocarri e una ferrovia di 5 km con 2 locomotori e 80 vagoni.L'autodromo fu costruito a tempo di record, in 110 giorni, e la pista fu percorsa per la prima volta nell'intero suo sviluppo da Felice Nazzaro a bordo di una Fiat 570.Il circuito, ideato dall'architetto Rosselli, comprendeva un anello per l'alta velocità della lunghezza complessiva di 4,5km caratterizzato da 2 curve sopraelevate sul terrapieno che si elevavano di 2,60 metri dal livello del terreno, avevano un raggio di 320 metri e consentivano una velocità massima teorica di circa 190 km/h.Le curve sopraelevate erano raccordate da 2 rettifili lunghi 1070 metri ciascuno,mentre la pista stradale aveva uno sviluppo di 5,5 km e comprendeva curve di diverso raggio,da un massimo di 600 metri a un minimo di 90 metri con larghezza massima della sede stradale di 12 metri.I 2 rettifili principali erano collegati a sud dalla "curvetta" di 155 metri di raggio con lieve sopraelevazione. La pista stradale e quella di velocità si intersecavano a 2 livelli mediante un sottopasso in zona Serraglio; la pavimentazione dei rettifili era stata realizzata in macadam catramato, mentre quella di tutte le curve era in calcestruzzo, anch'esso catramato, il pubblico era invece ospitato in 2 zone distinte: il recinto tribuna includeva la tribuna d'onore con capienza di 3000posti e sei tribune laterali della capienza di 1000 posti l'una.. Continua........
  11. Isotta fraschini

    Monza

    Buongiorno appassionati di motori mi piacerebbe iniziare una discussione sul nostro amato Circuito di Monza ,dalla costruzione ad oggi, considerato dai più il tempio della velocità , unendo gli articoli disponibili on-line al fine di avere una scorrevole ed appassionante discussione. Essendo appunto disponibili on-line non credo si violi nessun diritto o copiright, a scanso di equivoci attendo comunicazioni dallo staff prima di iniziare, Grazie Sergio
  12. Come non mi piace vedere tutto quello smanettare di pulsanti sul volante, e devono pure controllare gli specchietti ecc ecc Sergio
  13. nella prossima sessione proviamo le gomme dure a sinistra e morbide a destra Sergio
  14. Questo si che è "rombo di motori" Sergio
  15. ho letto ora di un "ipotetico" Briatore al muretto box Ferrari come Motivatore,spero sia una bufala ossegnur....aspettiamoci il confessionale per i piloti Sergio
  16. ripristinare i birilli della prima esperienza sarebbe già un bel passo, sono sicuro che avendo la possibilità di "osare" verrebbe meno da subito , il saltellamento antipatico dovuto dal non poter smanettare Sergio
  17. beh, alla terza esperienza, come minimo, trova la persona giusta e chiedi di essere l'ultimo, spiegando, che oltre al casco hai altro da mostrare Sergio
  18. se hai la valvola per sgonfiarti, poi ti rigonfi a misura di abitacolo, aderenza perfetta (con ilarità . ovviamente) Sergio
  19. beh, i tempi sono comprensibili, ormai conosci la pista ed hai praticamente fatto 7 giri dietro alla SF, ti avrei voluto vedere " libero dai coni, sicuro da ogni sbandieramento Sergio
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