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Da 'Motorsport', Agosto 1999 pagg. 46-47 (per una migliore visualizzazione scegliere 'Visualizza immagine' dopo aver premuto il tasto destro del mouse):
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3 ore fa, aleabr ha scritto:
....in soldoni, carlin entrerebbe come supporter di andretti così da acclimatarsi per il 2017... ho inteso male?
In collaborazione con qualche scuderia ma non necessariamente con quella di proprietà di Michael Andretti. A dire la verità sarei sorpreso di vederli in qualità di team autonomo nel 2017, felice di essere smentito.
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$ 1.200.000 Will Power
$ 800.000 James Hinchcliffe
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E' una notizia profondamente devastante. Riposi in pace.
Ero rimasto ottimista quando, qualche settimana fa, furono date rassicurazioni sul decorso della malattia ma, evidentemente, nella vita non bisogna mai farsi facili illusioni.
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Ieri sera ho letto appassionatamente questa splendida discussione, portata avanti con impegno, solerzia e profonda analisi critica. Vi ringrazio molto per alcuni contributi a me inediti, tra cui quelli su Riva e sul Mondiale del 1934. Ho trovato veramente interessanti alcuni articoli postati, compreso lo stralcio del libro di Paolo Villaggio!
Vorrei aggiungere, tra i nomi dei calciatori stranieri di lusso che hanno calcato la scena della 'Serie A' degli anni '80, quello di Liam Brady, probabilmente il migliore giocatore irlandese di sempre per tecnica ed intelligenza tattica assieme a John Giles. Negli anni Settanta ed Ottanta l'Irlanda aveva molti giocatori di alto livello e lo stesso Brady crebbe nelle giovanili dei 'Gunners' assieme ad altri due noti noti, O'Leary e Stapleton. Purtroppo, non è mai riuscito a rientrare tra i convocati della propria nazionale in vista delle fasi finali degli Europei o Mondiali.
Qui riporto un bell'articolo pubblicato in un sito che avete già citato ('storiedicalcio') e che personalmente seguo, da lettore, ormai da molti anni. Viene dato molto risalto alla sua esperienza italiana:
http://www.storiedicalcio.altervista.org/liam-brady.html
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Per la gioia di coloro che vorrebbero un maggior numero di scuderie e, conseguenzialmente, di vetture in pista, ecco una bella notizia, tratta da racer.com.
Il proprietario della scuderia 'Carlin Motorsport' 'has been contacted by at least one Indy 500 entrant to assist in running its program in May'. Tra i passaggi più significativi dell'articolo in questione: "We'd be ready to help and can put a great team together for someone if it happens" (omissis) "If we were able to begin a relationship with IndyCar at Indianapolis this year, it would be fantastic, and even if that does not work out, it is still our goal to enter the series as soon as it is feasible to do so".
Volendo esporre un'opinione a titolo personale, credo si possa trattare di una collaborazione con 'Andretti Autosport'.
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Visto che non posso commentare le gare in diretta, almeno cerco di contribuire con lo scrivere un pò di tutto ciò che potrebbe essere considerato 'di contorno'. Spero di non interferire con il lavoro di quegli utenti del forum che partecipano alla vita del sito anche in qualità di autori di articoli.
Hildebrand è stato confermato sul sedile della terza 'ECR' per le due gare di Indianapolis. Lo sponsor, 'Preferred Freezer Services', sarà lo stesso dello scorso anno, quindi aspettiamoci una colorazione analoga. Inoltre la vettura di Newgarden avrà il succitato sponsor, come partner principale per le gare di Toronto e Boston.
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È la Penske di Pagenaud. Certo, sarebbe bello se la distribuzione degli sponsor tra le scuderie fosse meno sperequata.
Quella di Munoz sarà simile a quella di Andretti:
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È un bel tuffo negli anni Novanta. Leggo che non sarà schierata soltanto in occasione delle gare ad Indianapolis ma anche ad Elkhart Lake. Sono davvero molto contento.
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Delle livree sfoggiate nel 1983 alcune non sono state ancora inserite in questa discussione. Ne metto un paio:
Marc Surer - San Marino 1983 (anche la n.30 di Chico Serra ha la stessa colorazione)
Sempre Marc Surer ma stavolta di scena a Zandvoort, Olanda.
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La vignetta a fondo pagina mostra come si possono precorrere i tempi: negli anni a venire la Minardi avrebbe avuto a che fare con qualche toro.
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La n.35 di Tagliani vista dall'alto:
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38 minuti fa, Andrea Gardenal ha scritto:
Sicuramente è il 1992. Mi sfugge il luogo
Io pensavo, ma forse è una deduzione troppo forzata, alla gara finale di Laguna Seca. La vettura n. 1 di Michael, nella foto, monta pneumatici consumati (forse siamo al termine di una gara?). Ammesso che sia vero ciò di cui sopra, possiamo ipotizzare che padre (Mario) e figlio (Michael) siano sorridenti per via della vittoria di uno dei due? E se così fosse, saremmo costretti a constatare che l'unico ad aver vinto almeno una gara in quella stagione fu proprio Michael: delle cinque vittorie ottenute, quella di Laguna Seca può essere considerata 'particolare' ed adatta ad una foto di tal sorta, in quanto Michael vinse proprio davanti al genitore. Ricordiamo anche che, probabilmente, quella gara, a parte l'appuntamento fuori campionato di Nazareth, sarebbe potuta risultare l'ultima della carriera di Michael nel campionato 'Cart' (ed in quello 'USAC'), dal momento che lo stesso Michael era in procinto di emigrare in F1 a tempo indeterminato. Infatti, l'annuncio fu dato dopo Monza 1992, prima della gara del 18 Ottobre a Laguna Seca. Insomma, detto ciò, potrebbe essere comprensibile la volontà di tutti di immortalare il momento in una fotografia 'intima'.
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Foto di famiglia (Mario, Marco, Michael) ma non saprei dire dove sia stata scattata:
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15 Agosto 1976 - Zeltweg: Merzario, Harald Ertl, Brett Lunger
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Si riconoscono distintamente:
Danny Ongais - Parnelli VPJ-6B (forse il telaio '002') - Cosworth DFX V8 'Interscope' n.25
Al Unser - Lola T500 - Cosworth DFX V8 - 'Chaparral Racing- First National CityTravelers Checks ' n. 2
Rick Mears - Penske PC6 - Cosworth DFX V8 - 'Penske Racing - Gould Charge' n . 7
Gordon Johncock - Wildcat MK 3 - DGS 158ci turbo - 'Patrick Racing Team - North American Van Lines' n. 20
Johnny Rutherford - McLaren M24B - Cosworth DFX V8 - 'Team McLaren - First National CityTravelers Checks' n. 4
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James Hunt
In Piloti
Nella prova di 'Formula 3', tenutasi al 'Circuit de Montjuic' nel 1971, Hunt fu protagonista con la sua March 713-Ford 1600cc n.10, ottenendo il miglior tempo nella sessione di prove libere il Giovedi, davanti a Andy Sutcliffe (Lotus 69-Ford). In griglia di partenza ottenne il terzo tempo, dopo Manfred Mohr (Lotus 69) e Colin Vandervell (Brabham-Ford BT35). La gara, bagnata, si corse il sabato con la pioggia ed Hunt fu costretto al ritiro dalla corsa, dopo aver guidato il gruppo fino al ventiduesimo giro. Quell'edizione, di trentacinque tornate complessive, sarebbe stata vinta da Bernard Lagier (Opal / Brabham BT35-Ford), l'unico a non essersi fermato ai box, seguito da Sutcliffe, Tim Goos (March 713-Ford ), Chris Skeaping (Chevron B17-Ford) e David Purley (Brabham-Ford BT28), quest'ultimo a ben 8 giri dal primo. Qui sotto una foto di Hunt, prima della partenza:
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Per completare il discorso già iniziato:
'Daily Empress Indy Silverstone' - 1 Ottobre 1978 - A.J. Foyt su Coyote-Foyt/Ford 159 turbo V8 - Scuderia 'Foyt Enterprises Gilmore/Citicorp'. Vittoria dopo essere partito decimo. Dovrei avere la foto della partenza da qualche parte, ma credo che inserirla qui in questa discussione sia fuori luogo.
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'500 Miglia Indianapolis 1993' - Lola T9300 - Menard (un Buick V6 modificato) - Scuderia 'Team Menard Arisco-STP'
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Parteciperà anche alla gara stradale di Indianapolis. Il n.35 è stato scelto perchè Foyt ha preso parte alla '500 Miglia di Indianapolis' per trentacinque volte consecutive (1958-1992). I colori della vettura di Tagliani rappresentano un chiaro richiamo alle livree della n.14 mostrate dal 1986 in poi.
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1 ora fa, The Rabbit ha scritto:
Penso che Juancho intendesse un'altra cosa: sicuramente in IndyCar c'è più varietà al vertice (questo il senso di "può vincere chiunque") (omissis)
Si, sono della stessa opinione. In Formula Uno è più marcata la condizione per cui un pilota, per poter sperare di emergere da vincente, innanzitutto, deve essere ingaggiato da una squadra dalle prestazioni di fascia elevata e, poi, riuscire a guadagnare la posizione di prima guida all'interno della scuderia di appartenenza. In concomitanza di questi due requisiti, si può sperare di vedere il pilota di turno primeggiare.
In Indycar, pur limitandoci a considerare le ultime stagioni, quantunque sia ben possibile affermare che, quanto a vittorie di campionati piloti, abbiamo assistito ad un monologo Ganassi-Penske (con l'inserimento di Hunter-Reay nel 2012), c'è da considerare che, almeno una gara, se la sono portata a casa i seguenti nomi e le relative 'poco competitive' - giudizio che è da ponderare equitativamente, avendo riguardo alle potenzialità di Ganassi, Penske ed Andretti - scuderie: Rahal (Newman-Haas-Laningan e Rahal Letterman Laningan), Will Power (Walker Racing-KV), Hunter-Reay (Rahal Letterman Racing), Justin Wilson (Newman-Haas e Dale Coyne), Dan Wheldon (BHA), Ed Carpenter (Sarah Fisher Racing ed ECR), Takuma Sato (Aj Foyt Racing), Mike Conway (Dale Coyne ed ECR), Simon Pagenaud (Schmidt Peterson Motorsports), Charlie Kimball (che personalmente considero un team satellite di Ganassi), Carlos Huertas (Dale Coyne), Sebastien Bourdais (KV), James Hinchcliffe (SPM), Josef Newgarden (ECR). In Formula Uno, a parte la strana stagione 2012 (Maldonado con Williams e Raikkonen con Lotus), si fatica a ricordare una vittoria fuori dal 'comune', dovendo, infatti, risalire a Kubica (Montreal 2008) ed a Vettel (Toro Rosso).
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Mario Andretti
In Piloti
Inviata
Da 'Motorsport', Marzo 1998 pagg. 90-91 (con il tasto destro del mouse cliccare su 'Visualizza immagine' per ottimizzare la lettura dell'articolo):