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Showing content with the highest reputation on 12/31/17 in messaggi

  1. BUON 2018 a TUTTI... senza se e senza ma non serve a molto sperare, anzi non serve proprio a nulla quando si desidera fare meglio... Un piccolo esempio di cosa vuol raggiungere P300?
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  2. E un altro è andato. Personalmente è stato un anno con diversi cambiamenti, quindi per il 2018 vorrei fermarmi un po' e stabilizzarmi, ecco. Senza troppi giri di parole voglio augurare a tutti un anno fantastico. Voglio ringraziare in modo particolare i ragazzi che danno una mano come sempre a portare avanti tutto questo. Per la prossima annata vorrei cercare di migliorare ancora di più, in questi giorni di ferie ci penserò bene. Festeggiate, divertitevi, non bevete se dovete guidare. Auguroni a tutti
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  3. Ancora Surer ai test di Kyalami
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  4. Su ROMBO dell'epoca scrissero che, dapprima, fu contattato Mario Andretti ma le trattative non proseguirono in tempo utile. Poi, fu scelto Tambay che si trovava in vacanza alle Hawaii e dovette risolvere delle pratiche burocratiche legate al visto. Io sapevo anche che gli organizzatori del GP sudafricano avevano intenzione di fare da mediatori fra la Arrows e Ian Scheckter per dare a questi la possibilità di guidare la vettura. Di certo, sponsor locali non difettavano per allestire questo progetto. Sempre su ROMBO venne scritto che vi erano fratture multiple 'che interessano entrambi gli arti ma quello che preoccupa di più è la lesione alla caviglia destra'. "Senza un furto ci sarebbe stato Baldi nell'Arrows 'volata'". A parlare è Baldi: Questa, invece, è un'altra fotografia di Surer nel test a Kyalami:
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  5. E dopo aver visto Alessandro trasformarsi in zio Bernie, buon 2018 a tutti
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  6. L'affannoso lavoro dei meccanici Osella ai box del gp del Sud Africa del 1982... Da notare il Cosworth appoggiato sull'erba...
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  7. Effettivamente è Surer, ma l'auto è quella iscritta per Baldi, ed è la stessa con cui Surer ebbe l'incidente... Dopo l'incidente a Surer venne diagnosticato una frattura ai talloni e venne dapprima sostituito da Tambay, che fece alcune tornate ma preferì lasciare perdere, la vettura era inguidabile e l'aria che si respirava ai box in quei giorni, dopo lo sciopero dei piloti, non era delle più salubri, e poi da Brian Henton che si trovava sul circuito per seguire la corsa da spettatore... Comunque Kyalami non fu fortunata alla Arrows, un'auto distrutta, un pilota all'ospedale e non qualifica per la n.29 di Henton e la n.30 di Baldi, che era al debutto nel Circus...
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  8. Salve a tutti 326 1957 VOLVO Special (EM) - Victress body Intorno ad un motore Volvo 1600, unico resto utilizzabile di un incidente, Eric Priest ha costruito la sua ''Special'' con la collaborazione di Reg Wilson e Ron Pearson. Al costo di circa 4000$ e di qualche centinaio di ore di lavoro, sottratte al tempo libero. Sportscar Si tratta di un tradizionale traliccio tubolare con le sopensioni a molle elicoidali ed ammortizzatori coassiali ai quattro angoli ed un impianto frenante idraulico. Lo sterzo è un misto con cremagliera a vite senza fine per un angolo di sterzata incredibilmemte ampio ed il cambio, probabilmente un Siata-Fiat, é a cinque velocità più retromarcia, cosa che garantisce la possibilità di avere sempre un rapporto ottimale in accelerazione, visto che la ''special'' doveva misurarsi in classe EM fino a 2 litri con soli 1600 cc. Comunque Priest ha sempre spezzato una lancia in favore del 4L Volvo, che grazie alle misure da superquadro (alesaggio 3,125 e corsa 3,15) con rapporto di compressione spinto fino ad un 8,9:1 ed ai doppiocorpo SU eroga oltre 90 cavalli a 5500 rpm alla ruota ed é probabilmente il pezzo forte della special. Il peso globale è stato poi ulteriormente contenuto con la scelta di un fiberglass body Victress (con distribuzione dei pesi 52% avanti e 48% al posteriore) su cui è stata apposta la scritta Volvo presa direttamente dal rottame. Nella primavera del '58 viene3 utilizzata la nuova versione del body Victress, più profilata e con una presa d'aria anteriore più contenuta grazie al riposizionamento, ora inclinato verso l'avanti, del radiatore acqua. (forgottenfiberglass – TrendBook 178) PALMARES 26.10.1957 Prel Pomona Mod+1.5 272 Volvo Special Eric Priest DNF 27.10.1957 Cons Pomona Mod 272 Volvo Special Eric Priest 5°-1°EM 27.10.1957 Pomona S+1.5 272 Volvo Special Eric Priest 14°-6°EM 7.12.1957 Prel Paramount R. Mod+1.5 274 Volvo Special Eric Priest 12°-4°EM 8.12.1957 Paramount Ranch Ladies 274 Volvo Special Joan Hirsh 4°-2°EM 8.12.1957 Paramount Ranch S+1.5 274 Volvo Special Eric Priest 9°-2°EM 8.2.1958 Prel Pomona Mod+1.5 171 Volvo Special Eric Priest DNF 9.2.1958 Pomona S+1.5 171 Volvo Special Eric Priest 11°-6°EM 9.2.1958 Cons Pomona Mod 171 Volvo Special Eric Priest 23°-1°EM 9.2.1958 Pomona Ladies 171 Volvo Special Joan Hirsh 4°-2°EM 23.3.1958 Prel Stockton Nov Sports 159 Volvo Special Red Geesaman 10°-2°EM 1.6.1958 Santa Barbara BCDEM 271 Volvo Special Reg Wilson DNF 1.6.1958 Santa Barbara Ladies 271 Volvo Special Joan Hirsh ?°-3°EM 15.6.1958 Scca Laguna Seca CDEM 167 Volvo Special Red Geesaman 9°-4°EM 23.11.1958 Pomona EFGHM Volvo Special Eric Priest 8°-2°EM 1.1.1959 Ascot Main Volvo Special Jack Murphy 8°-?°EM 8.3.1959 USAC Pomona 271 Volvo Special Reg Wilson DNQ 8.3.1959 Pomona GHM Volvo Special Eric Priest 7°-1°EM 24.5.1959 Scca Thompson CEFGM 777 Volvo Special Art Tattersall 10°-2°FM 19.7.1959 Scca Thompson CDEFGM 777 Volvo Special Art Tattersall 9°-1°FM 19.7.1959 Scca Thompson EFP 777 Volvo Special Art Tattersall ?°-?°FM 16.8.1959 LISCA Thompson Open Volvo Special Art Tattersall ?°-?°FM 7.9.1959 Scca Thompson CDEFM 777 Volvo Special Art Tattersall 11°-3°EM 4.10.1959 Scca Thompson EFGM 777 Volvo Special Art Tattersall 13°-2°EM la la special ha comunque destato curiosità tanto che SportsCar nel numero speciale che ogni anno dedicava alle creazioni artigianali e non del panorama motoristico a stelle e strisce la presenta dedicandole due pagine. alla prossima Franz
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  9. Salve a tutti 325 1957 PARAMOUNT RANCH – 75 Miles Prima di ritrovarsi tutti a Nassau per l'ormai classico appuntamento dicembrino che chiude la stagione e di fatto la riapre, c'è ancora tempo di andare, per la terza volta nell'anno, a Paramount Ranch sul caratteristico e bellissimo tracciato ad otto con un fitto programma fatto di Preliminary, Consolation ed i due Main per le Sport Under e Over 1500. Dan Gurney, arrivato da poco alla corte di Frank Arciero, che gli ha fatto fare il salto di qualità dalle Production alle Sport & Modified, vince la Preliminary e si ripete nel Main Event per le Sport Over 1500 con la Ferrari 375 Plus (#0478AM). Allan Kuhn Il duello con la l'Aston Martin DB3S di Bob Oker dura si e no un terzo di gara poi il divario si fa importante ed il pilota della Sport inglese tira i remi in barca tenendosi stretta la piazza d'onore. Nelle fasi iniziali di gara i due leader hanno appena doppiato la Spark & Bonney (post 251 del '56) di Hal Dolden. Allan Kuhn Tra le Modified Under 1500 è #50 Ken Miles che fa l'assoluta, e vince la FM, precedendo Jean Pierre Kunstle (che in precedenza avava fatto sua la Preliminary) in una doppietta Porsche con le 550 RS. Nella foto vediamo Miles che doppia #210 Vaclav ''Vasek'' Polak (storico importatore e poi titolare di un Team che ha fatto correre le vetture tedesche e fior di piloti in praticamente ogni categoria) al volante di una vettura analoga. hemmings.com Un po' di gloria anche per un pilota ed una special gia visti più voltre e di cui rimando la presentazione perchè ci sarà il momento giusto, Frank ''Duffy'' Livingstone con la Eliminator Special, che vince la classe FL nella Preliminary per le Modiifed Over 1500. tamsoldracecarsite.net alla prossima Franz
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  10. Qui a Ischia si spera vivamente in un miglioramento..
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  11. Cambiata anche questa con poche modifiche
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  12. La sequenza del testacoda di Gilles, causato dalla gomma che si stava sgonfiando
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  13. Salve a tutti 324 1957 FERRY 750 Special Renault (HM) Questa è una ''Special'' un po' speciale, in quanto nasce in Europa ed arriva in America come bagaglio di Jim Parkison (lo stesso della ''Jaguar Special'') che ne era rimasto folgorato. Jack Reynolds Pierre Ferry non è un Ingegnere ma è uscito dal Conservatoire des Arts et Métiers della Sorbona e, sicuramente quello che non è scritto sul ''pezzo di carta'' è solidamente radicato nella sua testa con la passione per la meccanica che arriva da lontano, sin dalle sue prime applicazioni alle vetture dei parenti e degli amici (invito a cliccare sul link in calce che è interessante e abbastanza completo). Principalmente il suo lavoro è legato alla preparazione ed alla elaborazione di pezzi e vetture Renault, ma rimaniamo alla Ferry 750; si tratta di una classica struttura tubolare con ordinate in lamiera di acciaio per dare rigidità all'insieme e dotata di un Renault 750, ''ottimizzato'', per usare la sua terminologia, con una cura maniacale nel montaggio e nella equilibratura ed accoppiato ad un cambio, sempre di origine Renault, a 5 velocità con selettore a sinistra del pilota. Nata per le ''endurance'' è inizialmente dotata di un serbatoio da 40 litri, posizionato dietro l'abitacolo, la cui capacità verrà poi ridotta nell'impiego in America. La carrozzeria è un insieme di lastre di alluminio, completamente asportabili per un più comodo accesso alla meccanica, con la possibilità di montare anche dei pannelli copriruota. Debutta nel '55 e la troviamo iscritta a Le Mans ed alle principali corse di durata della stagione, da Reims a Montlhery e nel '56 corre pure alla Mille Miglia dove è vittima di un incidente sotto la pioggia che la costringe al ritiro. E sembra che sia proprio qui che Jim Parkinson veda il potenziale delle vettura, che si scontra abitualmente con Osca, Stanguellini e Moretti e decida di acquistarla e portarsela dietro fin negli States, dove la guidano lui e Ted Block in un paio di occasioni sul finire della stagione per poi utilizzarla in maniera sistematica nella stagione '57 alternandosi con F.E. Parker, suscitando curiosità ed interesse tanto da finire sul paginone centrale di Road & Track nel numero di aprile del '58. Pur non ottenendo risultati incredibili, la vettura ha sempre dimostrato una più che buona velocità, tanto da far si che la SCCA (cosa davvero rara e probabilmente legata ad un istinto protezionistico) ne chiedesse la verifica della cilindrata poi risultata assolutamente regolare. (http://gtfrance.free.fr/ferry.html – tamsoldracecarsite.net) PALMARES 29/09/57 Willow Springs Mod 149 Ferry 750 Special Renault Ted Block ?°-?°FM 17.11.1957 Scca Riverside FHM 131 Ferry 750 Special Renault Jim Parkinson 12°-1°HM 8.2.1958 Prel Pomona Mod 1.0 131 Ferry 750 Special Renault Jim Parkinson 2°-2°HM 9.2.1958 Pomona S1.5 131 Ferry 750 Special Renault Jim Parkinson 10°-1°HM 2.3.1958 Scca Phoenix HM 34 Ferry 750 Special Renault F. E. Parker 10°-3°HM 2.3.1958 Scca Phoenix Main 34 Ferry 750 Special Renault F. E. Parker 24°-2°HM 2.3.1958 Scca Phoenix S1.5 34 Ferry 750 Special Renault F. E. Parker 16°-3°HM 2.3.1958 Scca Phoenix HM 132 Ferry 750 Special Renault Jim Parkinson 4°-1°HM 23/03/58 Stockton Nov Modified 131 Ferry 750 Special Renault EarlCallicut 9°-1°HM 23/03/58 Stockton Mod 1.5 131 Ferry 750 Special Renault Larry Albedi 8°-1°HM 13.4.1958 Scca Palm Springs FGHM 34 Ferry 750 Special Renault F. E. Parker DNS 28.6.1958 Prel Riverside Mod 1.0 131 Ferry 750 Special Renault Jim Parkinson ?°-1°HM 29.6.1958 Riverside FGHM 131 Ferry 750 Special Renault Jim Parkinson DNF 04/07/58 Orange County Modified 90 Ferry 750 Special Renault Jim Parkinson ?°-?°FM 1.2.1959 Pomona EFGHM 33 Ferry 750 Special Renault Ted Block DNF 8.3.1959 Pomona GHM Ferry 750 Special Renault Ted Block 12°-4°HM 3.9.1960 Prel Santa Barbara HM 33 Ferry 750 Special Renault Ted Block 7°-7°HM alla prossima Franz
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  14. Salve a tutti 323 1957 RIVERSIDE – 80 Miglia Siamo giunti all'atto conclusivo del Campionato Nazionale e la quindicesima tappa a Riverside non ha più molto da dire ma certamente siamo di fronte a quella che a tutti gli effetti è la dichiarazione di una scissione tra la SCCA e il CSCC che al termine del week-end premia ufficialmente i suoi Campioni dopo il trittico di gare che oltre a chiudere la stagione sono state le tre tappe del primo California Scca National Point. Quello che appare chiaro a tutti è che si tratta di una provocazione in quanto se deve essere una scissione non dovrei mettere nella Titolazione l'acronimo dell'Associazione dalla quale voglio dividermi ma è altrettanto chiaro che il malessere montante non deve essere solttovalutato, anche perchè la Usac con la sua serie annunciata ha in calendario quattro prove di cui solo l'ultima ad Ovest … Programma serrato comunque anche a Riverside. Le Prodution aprono il week-end con Lew Bracker che fa volare la Porsche 356 Carrera vincendo Gara 1 e la classe FP mentre Fred Woodward fa sua la GP finendo terzo con l'Alfa Romeo Super Spyder. Allen Kuhn Nelle grosse cilindrate è Jerry Austin a far sua Gara 2 e la classe BP con la Corvette, con Bill Love a vincere la EP con la AC Ace Bristol finendo pure terzo nell'assoluta. Per le altre classi, nella CP vince Bob Fletcher con la Mercedes 300 SL, quinto assoluto e Hugh Pryor che vince la DP finendo ottavo con l'Austin Healey 100. Prima di lasciare il tracciato al Main Event per le Modified resta il tempo a Ruth Levy, quinta assoluta in Gara 3, di far sua la classifica per le Ladies con la Porsche 550 Spyder, mentre Jean Geslin vinceva tra le F.III con la Cooper e Per Nystrom tra le Sedan con la Volvo 444. EdgarMotorsport.com Tra le piccole gran corsa di Jack McAfee che si prende la vittoria nell'assoluta Under 1500 con la Porsche 550 RS Spyder si Stan Sugarman precedendo sul traguardo un Pat Pigott in gram spolvero con la Lotus Mk11, spinta da un Climax maggiorato, a dimostrazione delle gran qualità del telaio della creatura di Colin Chapman. William Hewitt La terza piazza di Skip Conklin con un'altra Lotus Mk11 motorizzata con un classico Climax 1,1 litri, con vittoria tra le GM, conferma queste sensazioni. Robert Engberg Dodicesimo assoluto e primo tra le HM, Jim Parkinson al volante di una Ferry F750 Renault (che vedremo più dettagliatamente a breve). William Hewitt Quando è l'ora delle Modified Over 1500, il pubblico è quasi rassegnato ad una passerella di Carroll Shelby che ha dominato le qualifiche con la Maserati 450S di John Edgar. Ma le corse finiscone sempre e soltanto con la bandiera a scacchi ed al quinto giro Carroll si gira e riparte in fondo al gruppo cominciando una corsa che lo porterà sì alla vittoria annunciata, assoluta e di classe CM, ma anche a regalare al pubblico uno spettacolo inaspettato. William Edgar Coll. Per gli altri relegati un po' al ruolo di comprimari non resta che fare da contorno all'assoluto protagonista del week-end. Discorso che vale per Dan Gurney, che resiste un paio di giri prima di essere infilato ed irrimedibilmente staccato con la Ferrari 375 Plus dei fratelli Arciero … Allen Kuhn ma ancor di più per Masten Gregory terzo con la Maserati 450S del Temple Buell, per Walt Hansgen che non festeggia il titolo in CM con la Jaguar D Type come avrebbe voluto, solo quarto e per Richie Ginther, quinto con la Ferrari 410 Sport che però completa il buon week-end di John Edgar. Per le altre classi John von Neumann fa sua la DM con la sua Ferrari 625 TRC finendo sesto nell'assoluta … William Hewitt Pete Lovely vive una giornata meno favolrevole di quella di Laguna Seca finendo settimo assoluto ma consolandosi col primato in EM al volante della Ferrari 500 TR di Fred Ambruster … William Hewitt e Max Balchowsky si porta a casa un altra vittoria di classe BM pur finendo ad una deludente undicesima piazza con la sua gialla ed irrispettosa Ol'Yeller Mk1 Buick. William Hewitt alla prossima Franz
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  15. DATI GENERALI Scuderia: Arrows Racing Team Anno di produzione: 1982 Motore: Ford Cosworth DFV V8 2993cc. Telaio: Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Pirelli Luogo di Produzione: Milton Keynes (GBR) Progettista: Dave Wass Impiegata nel: 1982 Piloti: Marc Surer, Mauro Baldi, Brian Henton STATISTICHE GP Disputati: 15 Miglior risultato: M.Surer 5° posto nel GP Canada 1982 A4 La prima Arrows interamente concepita da Dave Wass non si rivelò particolarmente competitiva: la A4 era una vettura piuttosto tradizionale sull'ormai consueto schema Cosworth-Hewland e se a ciò si aggiunge la perdita di Riccardo Patrese passato alla Brabham non c'è da meravigliarsi se i risultati furono nel complesso proco brillanti. Nel corso della stagione la Arrows tentò anche di lanciare una nuova vettura nel tentativo di migliorare le prestazioni, ma anche la A5 non ottenne i risultati sperati. ( Massimo Piciotti )
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  16. Parlo, tanto per cambiare per esperienza dovuta all'anagrafe :senilità: L'avvento di McRae per quello che allora era ancora il Mondiale Rally e non ancora il WRC ebbe l'impatto di un elettroshock. Il pallidissimo pilota figlio d'arte aveva dalla sua una cosa che altri, seppur grandissimi, non avevano: lo stile Intendiamoci, quella era un epoca zeppa di campioni figlia di un epoca piena di campionissimi Si era passati infatti dai vari Alen, Toivonen, Mikkola, Blomqvist, Bettega e Darniche a gente come Sainz, Kankkunen, Auriol, Biasion e compagnia cantante. Però fra questi pilotissimi nessuno aveva la sfrontatezza, l'esuberanza e l'incoscienza di calcare ogni ps come faceva lo scozzese, convinto probabilmente che quella era l'unica prova speciale messa a disposizione dalla vita. Mi avventuro in un paragone scomodo. Detto da me è piu' scomodo ancora . McRae (quel McRae) stava ai rally come Gilles Villeneuve era stato alla Formula 1. Era esuberante, grintoso e spericolato al limite del fastidioso e spesso questo lo portava ad andare anche molto oltre. Ma era quella la sua forza, la sua magia, il suo carisma. Ebbe poi il grandissimo merito di sdoganare i rally e farli propri anche di chi no capiva un accidenti di road book e controlli orari. Non era solo una questione di videogiochi di successo: McRae ed il suo rotolantissimo stile di guida condussero le competizioni su strada ad una popolarità che non si vedeva (in italia) neanche ai tempi della 131, giudicata da molti troppo naif seppure proletaria, neanche ai tempi del Drago di Cavarzere o dei mostri Gruppo B La sua guida aveva un sapore speciale ed esaltante. Lo vidi all'opera sul campo in quattro o cinque occasioni. L'ultima di queste la ricordo bene Era il Sanremo del 2000 se non ricordo male. Dopo aver dormito sulla brina di un prato del monte Ceppo venni svegliato dal borbottio dei primi ricognitori :vaffanculo: Ero nei pressi di una svolta, una sorta di mini Motodrom posto sulle alpi marittime, posto bellissimo. Poco dopo le nove cominciarono i passaggi del primo giro: Panizzi, Delecour, Makinen, Sainz....compivano una sinistra destra che li faceva atterrare in un piazzalone, dove compivano una lunga sinistra che li faceva scomparire nel bosco....tutti molto puliti (eccezion fatta per Auriol con la Seat) ed apprezzati dal pubblico, esperto e non, tutti esaltati ed esaltanti. Ma quando passato Liatti il tipo del camioncino degli hotdog che seguiva la ps in compagnia di un commissario captò dalla radiolina che il prossimo sarebbe stato lui lo disse in modo da far circolare la voce e fu così che si zittirono (quasi) tutti. Dico sul serio, cambiò l'atmosfera. E quando apparve preannunciato dall'elicottero fu qualcosa di particolare. Gli altri guidavano, sterzavano, cambiavano marcia, sbandavano.... Lui, che non era certo un genio del tarmac faceva qualcosa di diverso. Sembrava danzare, leggero. Sempre di traverso ma senza mai lasciare una traccia sull'asfalto. Un secondo e la Focus non c'era piu'. Fu solo allora che la gente, conscia di aver assistito a qualcosa di speciale, tornò a respirare normalmente, anche perché stavano arrivando le Hyundai Corse qualche stagione di troppo. Il McRae della Citroen e della Skoda non aveva piu' senso. Era come un leone che aveva perso la fame. E' la cosa piu' brutta che possa esserci. Ma il primo McRae, quello che esaltava e rotolava, quello che per poco non perse un mondiale già vinto ed un altro paio li buttò per colpa sua nel cesso, quello che faceva dannare, quello che cercava fama denaro ma anche pace interiore attraverso la guida, cosa che non gli riusciva mai, quello che non era mai abbastanza soddisfatto del tempo ottenuto, non lo dimenticherò mai.
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  17. Italiano di nascita, cittadino inglese, ebbe la consacrazione di campionissimo quando emigrò negli Stati Uniti. Un servizio di Umberto Cattani sul mensile "Epocauto" di giugno 2017.
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  18. Nassau speedweek si ma 1956 ... la#117 e la Vette di Ray Crawford mentre la #15 e la #36 sono quelle schierate da Ed Cole per Dick Thompson e Jim Jeffords. Quella che intravediamo a destra poi è la Kurtis Cadillac di Lou Brera (che avrà un "fatal accident" nel 1957). alla prossima Franz
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  19. Salve a tutti 328 1957 NASSAU Speed Week L'ormai classico appuntamento alle Bahamas sul bellissimo e rinnovato Oakes Circuit, quest'anno portato a qualche metro più di otto kilometri, ha vissuto una vigilia travagliata per il cartello che i corridori di spicco hanno creato per alzare il tetto degli ingaggi e che gli organizzatori hanno brillantemente aggirato aprendo trattative private con i singoli big. Morale della favola il gioco delle parti si è esaurito in poco tempo e, con ben poche eccezioni, l'Entry List brillava come sempre. Spalmato su otto giorni di cui quattro di gare è un week-end memorabile per Stirling Moss che iscritto con l'Aston Martin DbR2 ufficiale vince sia il Memorial, sulle 100 Miglia che il Nassau Trophy sulle 250 con la Ferrari 290MM del Temple Buell. Avvicendamento dovuto al fatto che la vettura era iscritta anche nella Ladies Race e Ruth Levy, splendida protagonista di una stagione ricca di vittorie, la stropiccia in un incidente. Terry O'Neil Tornando alle vicende puramente sportive, il programma entra nel vivo il venerdi con il Governo's Trophy suddiviso per le Sport Under e Over 2000. Tra le piccole è Ed Crawford che vince gara e Classe F con la Porsche 550 RS spyder precedendo Ricardo Rodriguez, giovanissima promessa messicana al volante di un'identica vetura. Terry O'Neil Tra le Over è Phil Hill a vivere il suo momento di gloria con la Ferrari 335 Sport di George Tilp che precede Masten Gregory e Carroll Shelby su due Maserati 450S e lo stesso Stirling Moss con la Aston Martin Ufficiale. Nella Ladies Race è Denise McCluggage con la Porsche 550 RS spyder a regolare un agguerrito gruppo di donne al volante. Tom Burnside Quando si arriva al clou domenicale, Stirling Moss ha già raggiunto un accordo con il Temple Buell e si chiera per la 100 Miglia Memorial Trophy con la loro Ferrari 290 MM e fa sua la corsa precedendo sul traguardo Richie Ginther con Ferrari 410 Sport di John Edgar Terry O'Neil e John Fitch con la Maserati 200SI di Vincent Andrus che è anche primo in classe E. WolfZweifler L'inglese si ripeterà poi nella 250 Miglia Nassau Trophy davanti a Carroll Shelby con la Maserati 450S dell'Edgar Motorsport e Phil Hill con la Ferrari 335 Sport di George Tilp. alla prossima Franz
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  20. dal 2009 è stata l'erde della vecchia Dakar, il pilota più vincente è Jean-Louis Schlesser che dovreste conoscere (2 gp in F1 e 7 24h di Le Mans) e l'anno scorso tra le moto ha vinto Gev Teddy Sella a soli 18 anni. mi sembra che l'ha fatta nascere Auriol questa gara. http://www.africarace.com/en
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  21. Salve a tutti 327 1957 HAGEMANN Chrysler Special (BM) – Dr. Alex Budurin Torno a parlare della Hageman Special venduta sul finire dell'estate '57 al Dr Alex Budurin. Il Dottore non riuscira a ripetere le performance di John Barneson, ma sono da apprezzare alcuni risultati, come il primo a Phoenix tra le Modified nel 1957 e la seconda piazza a Del Mar nel 1959. Altra annotazione a favore del Dr Budurin è il fatto di aver affidato la vettura ad altri piloti quando era impossibilitato a guidarla personalmente. Questo ha portato altre tre vittorie, tutte di Wayne Leary, a Tucson nel 1959, nel 1960 e nel 1962. (tamsoldracecarsite.net) PALMARES Alex Budurin & others 08.12.57 Phoenix [Mod] 44 Hagemann Special Alex Budurin DNF 08.12.57 Preliminary Phoenix [Mod] 44 Hagemann Special Alex Budurin 1°-1°BM 01.03.58 Phoenix [S+1.5] 44 Hagemann Special Alex Budurin 7°-2°BM 02.03.58 Phoenix [Main] 44 Hagemann Special Alex Budurin DNF 13.04.58 Palm Springs [BCDEmod] 14 Hagemann Special Alex Budurin DNS 17.05.59 Salt Lake [BCDmod] Hagemann Special Alex Budurin 6°-1°BM 18.07.59 Riverside [BCDEFmod] 37 Hagemann Special Alex Budurin 11°-1°BM 06.09.59 Santa Barbara [BCDmod] Hagemann Special Alex Budurin 4°-1°BM 20.09.59 Del Mar [BCDEFmod] Hagemann Special Alex Budurin 2°-1°BM 10.10.59 Riverside [Mod] 169 Hagemann Special Alex Budurin 4°-2°BM 11.10.59 200 mile Riverside 169 Hagemann Special Alex Budurin DNF 30.10.59 Prel.El Paso [Mod] Hagemann Special Alex Budurin ?°-1°BM 21.11.59 Prel.Tucson [other] 69 Hagemann Special Wayne Leary 1°-1°BM 22.11.59 Tucson [BCDEFGmod] 69 Hagemann Special Alex Budurin ?°-2°BM 15.05.60 Del Mar [BCDEFmod] Hagemann Special Alex Budurin 11°-2°BM 27.11.60 Tucson [Novice] Hagemann Special Wayne Leary 1°-1°BM 27.11.60 Tucson [BCDEFGmod] Hagemann Special Bob Bondurant 2°-1°BM 22/01/61 Palm Springs BCDEFM Hagemann Special Bob Bondurant DNS 01/04/62 Tucson CDEFM Hagemann Special Alex Budurin DNF 01/04/62 Prel Tucson Novice Hagemann Special Wayne Leary 1°-1°CM alla prossima Franz
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  22. I miei migliori auguri a tutti E grazie di tutto
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  23. Buon capodanno a tutti!!! Vi auguro un' anno pieno di belle cose!!!!
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  24. ma dove?? Aveva appena sbagliato un'azione su un lancio troppo lungo
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  25. Sì, ma è da inizio stagione che lo sostengo.
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  26. Prima o poi l'anno nuovo deve essere migliore di quello vecchio, magari questa è la volta buona
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  27. Credo sia Surer al test di Kyalami prima dell'incidente
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  28. È un momento così così ma la squadra è da terzo-quinto posto, quindi, per quanto mi riguarda, io sono soddisfatto, soprattutto dei punti che ci ritroviamo. Perišić ha fatto gli straordinari in questi mesi, lo posso capire. Continua a piacermi Cancelo, sembra avere chiare le idee ogni volta che tocca palla e da terzino è meglio che da esterno alto.
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  29. Olivier Panis, undicesimo con la Ligier...
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  30. Il generale Breckenridge inaugura il nuovo traciato... La partenza...
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  31. 22 anni fa Colin diventava campione del mondo al Rally RAC
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  32. 015 Salve a tutti, B.N.C. 527 & George Caswell Fascino francese B.N.C. è l'acronimo di Bollack, Netter e Cie, i tre che l'hanno pensata e fatta diventare realtà, questa piccola "maison" che si è messa a cpstruire vetture sportive di piccola cilindrata. Inizialmente la sede era a Rueil Malmaison, vicino a Parigi ma presto si sono spostati in un capannone più adatto all'attività a Levallois, un sobborgo della capitale. (Gijsbert-Paul Berk) I primi modelli erano ispirati dal mondo delle cyclecars JMK, eleganti ma ancora spartani, ma tra il 1924 ed il 1931 dalla BNC sono venute fuori diverse sportve molto attraenti, dotate di una meccanica evoluta, con alcuni modelli dotati di compressore. Le motorizzazioni erano perlopiù Ruby nelle due versioni 1095 e 1097, prodotti dalla Godefroy et Leveque, in una fabbrica molto vicina a Levallois. Tra l'altro a levallois sono, e saranno di casa, Delage, Citroen ed l'operazione Chapron. C'era la Manica a dividere due mondi, in realtà molto prossimi come scelte, se sotto la Regina si correva con MG, Riley ed Austin, sotto la Manica era un fiorire di piccole scattanti sportive come la Amilcar, la Salmson, od anora la Mathis. In tutti i casi, piccola sportiva o meno la BNC nel 1929 è andata a Le Mans. (Gijsbert-Paul Berk) Un ibrido franco-americano Non c'è notizia di come la B.N.C. 527 sia arrivata in America. George Caswell, buon pilota tra gli anni '30 e '40, sembra l'abbia acquistata da George Taylor, rivenditore di moto, nei primi anni '40. Otto Linton, amico di George Caswell e suo socio in affari, conferma che George era il proprietario di questa vettura ed aveva intenzione di adottare una motorizzazione di maggior cilindrata. Quindi la foto sotto potrebbe essere datata con buona approssimazione, 1943: si vede la B.N.C. 527 con già installato il Ford V8-60, che sarà la configurazione della vettura negli anni a venire. (Otto Linton) Sia Otto Linton che George Caswell erano attirati dalla concezione moderna del telaio B.N.C., seppur concepito parecchi anni prima ma non erano atratti dalla piccola motorizzazone Ruby da 1,1 litri, che anche nella versione dotata di compressotre non garantiva una potenza tale da renderla competitiva nelle classifiche assolute. Il Ford V8-60 era la motorizzazione ottimale, affidabile e con una buona potenza, oltretutto con una architettura interna più moderna di quella dei blocchi V8 derivati dalle motorizzazioni dei pick-up e dei mezzi pesanti normalmente utilizzate fino ad allora. La B.N.C. 527 a Darien nel 1943, già motorizzata Ford V8-60, con ancora il radiatore originale che ha creato qualche problema di surriscaldamento per le sue ridotte dimensioni. (Otto Linton) Questa configurazione di motore, da 136 pollici cubici, è stata la base del successo delle Midget, proprio per le sue ridotte domensioni, la potenza più che discreta ed una affidabilità proverbiale. Oltre alla B.N.C. Di Caswell, questa unità è stata scelta ed utilizzata anche da John Fitch per la sua Special "Bitch", Da Phil Hill che lo ha montato su una MG TD (e come lui molti altri meno famosi piloti in quegli anni) come pure Richie Ginther Fairfield 1944 Un paddock in cui la B.N.C. è in primo piano. La terza vettura è la Sceli Special motorizzata Hudson 8 Complex (Otto Linton) Sia Linton che Caswell entrano a far parte della nuova organizzazione SCCA e passando dai primi eventi a livello di semiclandestinità si arriva a quel 1948 in cui personaggi che hanno sposato la filosofia delo "fare" arrivano alla fatidica data del 2 ottobre, quando il Watkins Glen Grand Prix ha dato la svolta creando i presupposti per arrivare nel 1951 al primo Campionato Nazionale SCCA. Watkins Glen 1949 Otto Linton, a sinistra con la MG J4 e George Caswell a destra con il caschetto in tessuto vicino alla B.N.C. 527. (Eric Davidson) Caswell corre con la B.N.C. 527 in alcue corse in salita prima di arrivare al Grand Prix. Ed è proprio in queste occasioni che George si rende conto dei problemi di raffreddamento causati dal piccolo radiatore ancora montato sulla vettura. Ed è ancora in collaborazione con Otto Linton che vengono apportate le modifiche che porteranno alla versione che correrà il Grand Prix e altre gare successivamente. Il radiatore più ampio e con una diversa cuffia che ha risolto i problemi di raffreddamento del Ford V8-60 (Eric Davidson) Per il Grand Prix a Watkins Glen oltre alle modifiche per il raffreddamento sembra che il ponte dietro fosse di una Bugatti. George Caswell al Glen nel 948 – Qui è ritratto alla Thrill Corner, futura Milliken Corner. (Evelyn Caswell) Per la B.N.C. e per Caswell quella del '48 sarà l'ultima partecipazione al Glen mentre Otto Linton ci tornerà ancora. Linden 1949 la B.N.C. 527 nuovamente con la cuffia del radiatore originale. (Bill Giltzow) PALMARES 16.06.29 24 h Le Mans 29 Lajeune / Faure B.N.C. DNF 16.06.29 24 h Le Mans 30 Doré / Treunet DNF 1932 Bol d'Or Mehais 3rd 19.06.32 24 h Le Man 27 Duverne / Boréal R. Labric DNF 15.09.47 Bol d'Or 12 Dubois 10th 02.10.48 GP Watkins Glen 5 George Caswell Caswell DNQ 10.10.48 Langhorne 5 George Caswell 1st George Caswell su B.N.C. 527 - Watkins Glen 1948 (Harold Lance) Alla prossima Franz
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  33. 014 Salve a tutti, le road race sono l'anima della rinascita negli anni dopo la guerra quale road race è meglio di una hillclimb? Le salite sono parte integrante del panorama ed hanno seguito, creano miti, alimentano leggende ... 1948/1949 Grover Special Chevy 1948 Herb Bryers (Popular Mechanics Magazine) Questa Special è stata pensata e costruita appositamente per la Pike's Peak. E direi che è stato tempo speso bene; nel 1948, sua prima uscita, Herb Bryers è giunto secondo assoluto in 16'33"2 e l'anno successivo, nelle mani di Charles Bryant è ancora arrivata a podio, terza ma migliorando il suo tempo con 16'28"6. Special di nome e di fatto, mix di pezzi vari con la particolarità che William Grover ha scelto un blocco V6 Chevy del 1941 da camion, alimentato da tre carburatori Ford con collettori di aspirazione e scarico fatti in casa. Lo stesso Grover, che ora si limita a costruire la Special ed a affidarla ad altri, non è estraneo al fascino della Salita al Picco di Pike, nel 1930 al volante di una Durant fini terzo in 26'18"1. 1948 William Grover a dx (Art Wilcox) 1949 Charles Bryant (Stewart Comm Photo) La Pike's Peak non è l'unica hillclimb in quegli anni, (è quella che è sopravvissuta fino ai giorni nostri anche se ormai snaturata dall'asfalto) a farle compagnia la salita al Mount Equinox o quella al Mount Washington erano parte integrante del calendario SCCA e frequentate dal meglio tra piloti e macchine in circolazione. Alla prossima Franz
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