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  1. [col][/col][col]2013 Formula 1 SingTel Singapore Grand Prix - Singapore 891° Gran Premio Round 13/19 20-21-22 Settembre 2013[/col] [col]INFO Lunghezza del circuito: 5,073 km Giri da percorrere: 61 Distanza totale: 309,316 km Numero di curve: 23 Senso di marcia: antiorario Mescole Pirelli: supersoffice/media Apertura farfalla: 44% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:45.599 - K Raikkonen - Ferrari - 2008 Distanza: 1h56:06.337 - L Hamilton - McLaren Mercedes - 2009 Vittorie pilota: 2 - F Alonso, S Vettel Vittorie team: 2 - Red Bull Pole pilota: 2 - L Hamilton Pole team: 2 - Ferrari, McLaren Km in testa pilota: 497 - S Vettel Km in testa team: 497 - Red Bull Migliori giri pilota: 2 - F Alonso Migliori giri team: 2 - Ferrari Podi pilota: 4 - F Alonso Podi team: 5 - Red Bull[/col][col]Orari del Gran Premio di Singapore Venerdì 20 Settembre 18:00-19:30 (12:00-13:30) Prove Libere 1 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 21:30-23:00 (15:30-17:00) Prove Libere 2 - Sky sport F1/Rai Sport 1 Sabato 21 Settembre 18:00-19:00 (12:00-13:00) Prove Libere 3 - Sky sport F1/Rai Sport 1 21:00-22:00 (15:00-16:00) Qualifiche - Sky sport F1/Rai Due Domenica 22 Settembre 20:00 (14:00) Gara - Sky sport F1/Rai Uno Tra parentesi gli orari per l'Italia[/col] Salutata l’Europa col Gran Premio d’Italia, la Formula 1 si sposta in Asia per il Gran Premio di Singapore, sul circuito di Marina Bay, tredicesimo appuntamento del mondiale 2013. A Monza ha vinto, e posto la definitiva ipoteca sul mondiale, Sebastian Vettel. Il pilota della Red Bull, scattato dalla pole, ha svoltato primo alla prima variante e lì è rimasto fino al termine della gara. Dietro di lui sono giunti Fernando Alonso e Mark Webber. Tra il pilota di Heppenheim e il mondiale si frappongono davvero poche gare: Alonso non potrebbe strappargli il titolo neanche se vincesse tutti i Gran Premi da qui alla fine della stagione. Al tedesco, infatti basterebbe, concludere sempre in seconda posizione e comunque porterebbe a casa il quarto alloro iridato. La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dalla vera e propria “bomba” di mercato scoppiata mercoledì. In realtà se ne parlava da giorni, ma l’ufficialità è arrivata solo in settimana: Kimi Raikkonen, attuale pilota Lotus e ultimo campione del mondo al volante della Ferrari tornerà a Maranello il prossimo anno affiancando Fernando Alonso. Il cavallino schiererà così la coppia di piloti più forte. Si spera per loro che il team possa mettere a disposizione una vettura competitiva. Massa lascia la Ferrari dopo otto stagioni e undici vittorie. Il Gran Premio di Singapore si disputa sul Marina Bay Street Circuit, un circuito cittadino che si snoda tra i punti più belli e caratteristici della città -stato del sud-est asiatico. Il circuito è un cittadino vecchio stampo: totale assenza di vie di fuga, muretti vicinissimi e piloti molto inclini all’errore per le varie “trappole” disseminate lungo il percorso. àˆ, a nostro giudizio, il migliore tra i Gran Premi di recente introduzione, la mancanza di tradizione motoristica del luogo è ampiamente compensata dalla difficoltà intrinseca di questa gara. Lewis Hamilton ha affermato che guidare a Singapore è due volte più difficile che a Monte Carlo. Come tutti i nuovi circuiti, le curve non hanno denominazione, solo nel 2009 a seguito di un concorso indetto tra la locale popolazione, tre curve sono state “battezzate”. La prima, conosciuta come Sheares Corner dal nome del secondo presidente di Singapore; la settima, Memorial Corner in onore delle vittime della Seconda Guerra Mondiale; la decima, la Singapore Sling dal nome del famoso cocktail tipico della città . A proposito della curva 10, è stato deciso di apportarvi delle modifiche: in parole povere non si tratta più della micidiale chicane con i cordoli a “tartaruga” (come disse Massa) che ha fatto vittime illustri nel corso degli anni. Sono stati infatti tolti i cordoli e la chicane è diventata una vera e propria curva. Si pensa che la modifica possa abbassare il tempo di percorrenza sul giro di circa un secondo, il che vuol dire risparmiare circa un minuto sulla distanza totale della gara. Tuttavia l’estrema tortuosità del circuito e la probabile entrata della Safety Car porta comunque la durata del Gran Premio a sfiorare il limite massimo delle due ore. Caratteristica principale del Gran Premio di Singapore è il suo svolgimento in notturna, in modo da permettere agli spettatori europei di godere del classico orario di trasmissione pomeridiano. L’impianto di illuminazione del circuito è stato realizzato dalla ditta italiana Valerio Maioli di Ravenna. Nella prossima stagione anche il Gran Premio del Bahrain si disputerà in notturna. L’annuncio ufficiale è arrivato pochi giorni fa. In cinque edizioni fino ad ora disputate si sono imposti tre piloti: due volte Alonso, nel 2008 su Renault (nella famosa gara del crash-gate) e nel 2010 (su Ferrari), due volte Vettel (2011 e 2012), e una volta Hamilton (2009). Proprio a Singapore lo scorso anno la Red Bull, che sembrava fuori dai giochi iridati dopo il doppio ko di Monza, seppe imprimere un netto cambio di rotta che portò Vettel ad imporsi in quattro gare consecutive andando così a vincere il terzo mondiale. A Singapore la Ferrari tenterà l’ultimo assalto a Vettel e alla Red Bull con un nuovo pacchetto di aggiornamenti. Qualora si rivelassero non sufficienti il cavallino inizierà a concentrare tutti gli sforzi in ottica 2014. Da tenere d’occhio anche le Mercedes che a Monte Carlo aveva fatto molto bene. Domenico Della Valle Passione a 300 all'ora
  2. 61066

    Lotus E21 (2013)

    Online launch for Lotus. The E21 will be unveiled on team's YouTube channel on January 28 from 7.15pm (GMT), 8.15pm CET
  3. [col][/col][col]Formula 1 Magyar Nagydij 2013 - Budapest 888° Gran Premio Round 10/19 26-27-28 Luglio 2013[/col] [col]INFO Lunghezza del circuito: 4,381 km Giri da percorrere: 70 Distanza totale: 306,630 km Numero di curve: 14 Senso di marcia: orario Mescole Pirelli: soffice/media Apertura farfalla: 58% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:19.071 - M Schumacher - Ferrari - 2004 Distanza: 1h35:26.131 - M Schumacher - Ferrari - 2004 Vittorie pilota: 4 - M Schumacher Vittorie team: 11 - McLaren Pole pilota: 7 - M Schumacher Pole team: 8 - McLaren Km in testa pilota: 1.215 - M Schumacher Km in testa team: 3.019 - McLaren Migliori giri pilota: 4 - M Schumacher Migliori giri team: 9 - Williams Podi pilota: 7 - A Senna, M Schumacher Podi team: 22 - McLaren[/col][col]Orari del Gran Premio d'Ungheria Venerdì 26 Luglio 10:00-11:30 Prove Libere 1 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 14:00-15:30 Prove Libere 2 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 Sabato 27 Luglio 11:00-12:00 Prove Libere 3 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 14:00-15:00 Qualifiche - Sky Sport F1/Rai Due Domenica 28 Luglio 14:00 Gara - Sky Sport F1/Rai Due[/col] Dopo tre settimane di pausa ritorna l’appuntamento con il circus della Formula 1. Il prossimo weekend si disputerà , sul circuito dell’Hungaroring, il Gran Premio d’Ungheria, decima prova del mondiale 2013 ed ultimo appuntamento prima della pausa estiva. Lo scorso Gran Premio in Germania ha visto ancora una volta il trionfo di Vettel, vincitore per la prima volta in casa, davanti alle due Lotus di Raikkonen e Grosjean, a loro agio con le temperature insolitamente alte che si sono registrate sulle alture dell’Eifel, che hanno mandato in palla tutte le previsioni fatte dopo le prove libere del venerdì con un clima decisamente più fresco. Giunti a metà campionato sembra di poter dire che anche questa stagione si sta indirizzando verso Sebastian Vettel e la Red Bull. Il tedesco ha già vinto quattro gare e guida la classifica iridata con 34 punti di vantaggio su Fernando Alonso. Il divario non è enorme, ma l’anno scorso di questi tempi il ferrarista era primo in classifica con un vantaggio perfino più ampio ed ha perso il titolo a fine anno, e in tutta onestà non si capisce come potrebbe vincere stavolta che è addirittura costretto ad inseguire con un mezzo oltretutto niente affatto all’altezza. Il Gran Premio d’Ungheria si disputa sul circuito dell’Hungaroring alla periferia est di Budapest, nella piccola cittadina di Mogyorod che conta poco meno di 6.000 abitanti. Si tratta del circuito più corto del mondiale dopo Monte Carlo e, proprio come Monte Carlo, è anche molto lento e tortuoso. Hakkinen diceva spesso che correre all’Hungaroring era come correre nel Principato, ma senza le case e i marciapiedi. Anche su questo tracciato, come a Monaco, la qualifica è fondamentale: partire tra i primi è indispensabile per poter ottenere un buon risultato in gara su questo piccolo toboga. Il tracciato durante l’anno è usato pochissimo. Per questo la pista è sempre molto sporca e ciò causa seri problemi di aderenza durante tutto il weekend. Inoltre, in genere, da queste parti fa sempre molto caldo, non di rado l’asfalto supera i 40°C e questo, insieme con l’alta abrasività del manto stradale, costringe ad adottare strategie abbastanza conservative con gli pneumatici. Si tratta a tutti gli effetti di una pista ad alto carico aerodinamico con un solo vero rettilineo, quello del traguardo, lungo circa 800 metri. Dalla sua introduzione in calendario ad oggi, il layout del tracciato è cambiato pochissimo: nelle prime tre edizioni sul breve allungo tra le curve 3 e 4 c’era una chicane poi soppressa, da allora il tracciato è rimasto sempre lo stesso fino al 2003. Successivamente il rettilineo principale fu allungato di circa 300 metri e chiuso da una curva dal raggio molto più stretto. Inoltre furono apportate modifiche alle curve 12 e 13. Quando Nuvolari con la sua Alfa 8C della Scuderia Ferrari tagliò da vincitore il traguardo del 1° Gran Premio d’Ungheria, disputato nel 1936 tra le vie del parco Nepliget, nel centro di Budapest, era difficile immaginare che per la seconda edizione della gara si sarebbe dovuto attendere esattamente mezzo secolo, cioè la stagione 1986, quando l’Ungheria divenne il primo tra i Paesi dell’allora blocco socialista ad ospitare un Gran Premio del Mondiale di Formula 1, sull’Hungaroring, pista appositamente costruita. In quella prima edizione “iridata” il brasiliano Nelson Piquet su Williams Honda (turbo) è protagonista di una lotta con un giovane connazionale, il paulista Ayrton Senna su Lotus Renault, culminata in uno storico sorpasso all’esterno della prima curva, decisivo per la vittoria del pilota carioca. Nelson riesce a fare subito il bis nel 1987 grazie alla cosmica sfortuna del suo compagno di squadre Nigel Mansell, che perde il bullone di una ruota dopo aver dominato 71 giri su 76. Nigel si vendica vincendo al volante di una Ferrari l’edizione del 1989, quando riesce addirittura a rimontare dalla dodicesima posizione su una pista notoriamente ostica per i sorpassi: l’inglese ha ragione di Ayrton Senna, che da parte sua trionfa in Ungheria nel 1988 quando batte il suo compagno-rivale per il titolo, Alain Prost, in una stagione totalmente dominata dalle loro McLaren Honda. Ayrton si ripete nel 1991 (prendendosi la rivincita su Nigel, giunto secondo) e ancora nel 1992 nel giorno in cui Mansell, nuovamente secondo, vince matematicamente il suo unico e sospiratissimo titolo mondiale, ottenuto con largo anticipo sulla fine del campionato anche grazie a una Williams Renault pressoché imbattibile. La scuderia inglese è prima anche nel 1990 col belga Boutsen, che sfrutta alla perfezione la sua pole position non concedendo spazi agli avversari più veloci, che finiscono per buttarsi fuori in contatti ravvicinati (Nannini con Senna, Mansell con Berger). Tre anni dopo la Williams Renault permette a Damon Hill, collaudatore promosso al rango di gregario del caposquadra Prost, di vincere il suo primo Gran Premio in Formula 1 (affermazione ripetuta nel 1995). Dieci anni dopo anche Fernando Alonso, su Renault, conoscerà tra le curve di Budapest la gioia per aver rotto il ghiaccio con la vittoria, come accade pure a Jenson Button nella piovosa e rocambolesca edizione 2006, quando l’inglese ottiene quella che per lui è la prima affermazione (si ripeterà nel 2011 con la McLaren Mercedes) ma che rappresenta anche l’unica per la Honda nel suo secondo periodo in Formula 1 (dopo il primo negli anni ’60) come Costruttore totale. Nel 1994 vince Michael Schumacher su Benetton Ford, nel mezzo di una stagione infuocata di polemiche. Il pilota tedesco, passato alla Ferrari, si ripete altre tre volte risultando tuttora il primatista di vittorie in questo Gran Premio: in particolare resta memorabile la sua affermazione del 1998, quando in corsa il muretto ferrarista decide di cambiare strategia passando da due a tre soste, imponendo al pilota tedesco un ritmo da qualifica per il resto della gara che gli permette di ottenere una delle sue vittorie più belle. L’affermazione di Schumacher nell’edizione 2001 sarà anche quella che gli permette di vincere matematicamente il suo secondo titolo con la Ferrari, ottenendo pure il duplice aggancio ai record di Alain Prost, che viene uguagliato a quota quattro titoli mondiali e contemporaneamente a 51 Gran Premi vinti. Negli anni ’90 il sostanziale dominio tecnico delle Williams Renault (progettate da Adrian Newey) viene confermato dalla doppietta nel biennio 1996-1997 di Jacques Villeneuve, la seconda delle quali ottenuta soltanto nelle ultime curve ai danni della sorprendente Arrows Yamaha del suo ex-compagno Damon Hill, aiutata anche dalle gomme Bridgestone. A fine decennio a fare doppietta è Mika Hakkinen, che vince nel 1999 e nel 2000 con la McLaren Mercedes (anch’esse “figlie” di Newey). Il successivo periodo vincente della Ferrari permette anche a Barrichello di vincere un’edizione, nel 2002, edizione che consegna matematicamente il campionato costruttori alla casa di Maranello. Il tramonto dell’era Schumacher vede diversi piloti tuttora in attività che si spartiscono l’albo d’oro delle recenti edizioni del Gran Premio d’Ungheria: nelle ultime sei stagioni Hamilton ottiene ben tre vittorie (la prima delle quali in rovente polemica col compagno Alonso) tutte con la McLaren Mercedes, scuderia che vince anche nel 2005 con Raikkonen, nel 2008 con Kovalainen (al suo primo e unico successo in Formula 1, diventando il centesimo pilota a vincere un Gran Premio iridato) e, come detto, nel 2011 con Button. La Red Bull qui ha fatto bottino pieno soltanto nel 2010 e non col tricampione Vettel, bensì con l’ormai partente Webber, che vinse un’edizione caotica dove, l’ingresso della Safety Car, creò pericolo ai box e indusse all’errore il suo compagno e attuale iridato in carica. Questo senza dimenticare le polemiche per il sorpasso operato da Barrichello (Williams) su Schumacher (Mercedes) che non gli facilitò la manovra, stringendo progressivamente verso il muretto dei box il pilota brasiliano, che riuscì a passare in uno spazio letteralmente millimetrico. Anche in quel di Budapest Vettel tenterà di allungare in classifica su Fernando Alonso e tutto lascia presiagire che ci riuscirà . Mentre è probabile, vista la conformazione del tracciato, che anche in questo Gran Premio la casa di Maranello sarà costretta a correre in difesa. Favorite per un buon piazzamento e forse anche per la vittoria le Lotus che si trovano perfettamente a loro agio con le alte temperature che si incontreranno a Budapest. Un’incognita la Mercedes, al Nurburgring Hamilton ha ottenuto la pole position strappandola proprio a Vettel ma in gara si è dovuto arrendere alle difficoltà della sua Mercedes che potrebbero ripresentarsi. Al termine del Gran Premio d’Ungheria, la Formula 1 andrà in vacanza per circa un mese. Infatti, a gara conclusa tutti i team ritorneranno alle loro sedi e si entrerà nel periodo estivo di pausa forzata anche per quanto riguarda il lavoro in fabbrica. Il prossimo Gran Premio si terrà in Belgio sulla mitica pista di Spa-Francorchamps il 25 Agosto. Buone vacanze! Domenico Della Valle - Francesco Ferrandino Passione a 300 all'ora
  4. [col][/col][col]Formula 1 Grosser Preis Santander von Deutschland - Nurburgring 887° Gran Premio Round 9/19 5-6-7 Luglio 2013[/col] [col]INFO Lunghezza del circuito: 5,148 km Giri da percorrere: 60 Distanza totale: 308,863 km Numero di curve: 15 Senso di marcia: orario Mescole Pirelli: soffice/media Apertura farfalla: 62% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:29.468 - M Schumacher - Ferrari - 2004 Distanza: 1h32:35.101 - M Schumacher - Ferrari - 2004 Vittorie pilota: 4 - M Schumacher Vittorie team: 21 - Ferrari Pole pilota: 4 - J Clark, J Ickx Pole team: 19 - Ferrari Km in testa pilota: 1.391 - J Fangio Km in testa team: 6.878 - Ferrari Migliori giri pilota: 5 - M Schumacher Migliori giri team: 16 - Ferrari Podi pilota: 7 - M Schumacher Podi team: 51 - Ferrari[/col][col]Orari del Gran Premio di Germania Venerdì 5 Luglio 10:00-11:30 Prove Libere 1 - Sky Sport F1 14:00-15:30 Prove Libere 2 - Sky Sport F1 Sabato 6 Luglio 11:00-12:00 Prove Libere 3 - Sky Sport F1 14:00-15:00 Qualifiche - Sky Sport F1 Domenica 7 Luglio 14:00 Gara - Sky Sport F1 Differita delle Qualifiche su Rai Due alle ore 18:00 Differita della Gara su Rai Due alle ore 21:00[/col] Le verdi colline dell’Eifel riaccolgono la Formula 1 per il Gran Premio di Germania, che si disputa sul circuito del Nurburgring, nona prova del mondiale di Formula 1 2013. Come accade dal 2008, negli anni pari la gara tedesca si disputa ad Hockenheim, mentre in quelli dispari si corre al Nurburgring. Il circus giunge in terra teutonica direttamente da Silverstone, dove è andato in scena un Gran Premio da film dell’orrore, una gara che i veri amanti della Formula 1 non avranno di certo apprezzato. Si è assistito al festival delle gomme Pirelli letteralmente esplose, che hanno messo i piloti in situazioni di grave pericolo. A farne le spese sono stati Hamilton (che guidava la gara e probabilmente l’avrebbe anche vinta); Massa, Perez, Vergne e Gutierrez. Hanno rischiato la stessa sorte Vettel, Alonso e Hulkenberg le cui gomme sono state sostiuite prima di possibili problemi. I piloti hanno definito “inaccettabile” la situazione attuale e si era addirittura parlato di un possibile boicottaggio del Gran Premio di Germania. Appare ormai evidente lo stato confusionale in cui versa la Pirelli che ha annunciato che in Germania le gomme posteriori saranno dotate di una struttura in kevlar, materiale utilizzato per gli pneumatici dello scorso anno. In più, mercoledì si terrà una riunione tra la FIA, i team e la Pirelli per discutere della situazione pneumatici. La Federazione è corsa comunque ai ripari e ha consentito che i test per i giovani piloti che si dovevano tenere a Silverstone dal 17 al 19 luglio prossimi vengano convertiti in test veri e propri, con i piloti titolari, dedicati allo sviluppo delle gomme. Non parteciperà , la Mercedes colpita dalla sentenza del Tribunale Internazionale a causa del test segreto di metà maggio. In Inghilterra ha vinto Nico Rosberg, alla seconda vittoria della stagione dopo quella di Monte Carlo, davanti a Webber e Alonso che ha accorciato le distanze in classifica nei confronti di Vettel. Il tedesco, ritrovatosi al comando dopo lo scoppio della posteriore sinistra di Hamilton, si è dovuto arrendere ad una decina di giri dalla fine per la rottura del cambio. L’affidabilità , da sempre punto debole della Red Bull ha riaperto forse i giochi per il titolo. Il Gran Premio di Germania si disputa sul circuito del Nurburgring, a metà strada tra Francoforte e Colonia. Il nome non inganni, l’attuale tracciato non ha niente a che vedere con lo storico Nurburgring, altrimenti noto come inferno verde, che sorge proprio a nord dell’attuale circuito ed è in un ottimo stato di conservazione: tutti infatti possono, dietro il pagamento di un pedaggio, percorrere un giro del tracciato storico che è anche usato annualmente per la 24 Ore del Nurburgring, una gara di durata ispirata alla 24 Ore di Le Mans. Il nuovo tracciato, il cui nome completo è Nurburgring Gp-Strecke, non è molto tecnico, ma è caratterizzato dalla presenza di notevoli sali-scendi dovuti alla normale conformazione della zona circostante, ed è spesso in grado di offrire gare abbastanza avvincenti anche a causa delle condizioni atmosferiche sempre imprevedibili in questa zona della Germania. Il disegno del circuito è rimasto pressoché immutato da quando è stato introdotto fino al 2002, quando è stato allungato di circa 600 metri nella parte iniziale creando la Mercedes Arena. In pratica il tratto nuovo è quello che va dalla curva 1 alla curva 4. Il Gran Premio di Germania si disputò per la prima volta nel 1926, sul circuito berlinese dell’AVUS, costituito in pratica da due rettilinei (facenti parte della locale autostrada) raccordati da due curve: in quella prima edizione, flagellata dalla pioggia che provocò gravi incidenti (Rosemberger finisce addosso a una postazione di cronometristi, uccidendone tre), a vincere è Rudolf Caracciola, il pilota che a tutt’oggi detiene il record di affermazioni in questa gara (ben sei) cinque delle quali ottenute al Nurburgring, il leggendario circuito sul quale il Gran Premio si trasferisce sin dalla seconda edizione nel 1927. Gli anni successivi vedono il dominio di macchine e piloti di casa: oltre alle sei vittorie di Caracciola (tutte su Mercedes, tranne quella del 1932 su Alfa), trova gloria anche l’Auto Union, la prima a rendere vincente la soluzione del motore posteriore e che ottiene proprio al Nurburgring nel 1934 la sua prima vittoria in un Gran Premio grazie ad Hans Stuck, mentre nel 1936 è il grande Bernd Rosemeyer a portare alla vittoria la casa dei Quattro Anelli. Uniche eccezioni al dominio tedesco sono l’affermazione di Louis Chiron con la Bugatti nel 1929 e il leggendario trionfo di Nuvolari nel 1935, quando con l’ormai anziana Alfa P3 riesce a battere, contro ogni ragionevole pronostico, un formidabile schieramento di cinque Mercedes e quattro Auto Union. La vittoria di Caracciola nel 1939, ultima affermazione della carriera per il grande asso tedesco, segna la fine di un’epoca: scoppia la seconda guerra mondiale, al termine della quale la Federazione mette al bando per cinque anni macchine e piloti tedeschi, a cui è vietato partecipare ad ogni competizione motoristica. Questo fino al 1950, quando il Gran Premio di Germania viene nuovamente organizzato, sebbene al di fuori del neonato Campionato Mondiale. A vincere è Alberto Ascari su Ferrari, che si ripete anche nei due anni successivi: un tris che dà all’italiano il titolo di “Ringmeister” riservato proprio a chi vince tre volte sul circuito tedesco con un auto da Gran Premio. Nel 1954 la pista è teatro del primo lutto da quando esiste il Mondiale: in prova muore Onofre Marimon, il pupillo di Fangio (che poi vincerà la gara su Mercedes). L’anno successivo la gara non si disputa per il contraccolpo emotivo seguente alla tragedia di Le Mans. Fangio vincerà ancora nel 1956, su Ferrari, e poi nel 1957 con la Maserati, quando con una esaltante rimonta coronata proprio all’ultimo giro ottiene la sua ultima vittoria, che gli darà virtualmente il quinto titolo mondiale. Nel 1958 Collins con la Ferrari esce di pista al Pflanzgarten rimanendo ucciso mentre insegue la Vanwall di Tony Brooks, che vince e fa il bis su Ferrari l’anno successivo, quando il Gran Premio torna all’AVUS (accorciato perché la parte orientale è finita in zona d’occupazione sovietica). Nel 1960 la gara tedesca è nuovamente fuori dal Mondiale e si corre sull’anello Sud del ‘Ring: Bonnier porta alla vittoria la sua Porsche F2. Negli anni 60 i piloti di scuola anglosassone salgono definitivamente in cattedra: memorabile la vittoria di Moss con la Lotus nel 1961 contro la strapotente Ferrari: le rosse di Maranello si riscattano con una due vittorie di fila nel 1963-64 grazie a John Surtees. Il dominatore della Formula 1 anni 60, Jim Clark, vince il suo secondo titolo mondiale trionfando proprio al ‘Ring nel 1965. A fine decennio si profila la rivalità tra altri due grandi interpreti del circuito tedesco: Jackie Stewart (tre vittorie, leggendaria quella del 1968 in mezzo a nebbia e pioggia) e Jacky Ickx (due affermazioni). Nel 1970 la Formula 1 si trasferisce per la prima volta ad Hockenheim (vittoria di Rindt allo sprint su Ickx) per il contraccolpo dovuto alla morte di Courage a Zandvoort: i piloti cominciano a rivendicare maggiore sicurezza, e il Nurburgring coi suoi 23 km in mezzo alle foreste non è certo il massimo sotto questo punto di vista. Comunque, il Circus tornerà tra le foreste di Adenau fino al 1976, quando l’incidente di Lauda segna definitivamente la fine del ‘Ring come sede del Gran Premio di Germania, che dal 1977 (vittoria proprio di Lauda) si trasferisce stabilmente ad Hockenheim in piena Foresta Nera. Nel 1985 eccezionalmente si corre sul nuovo tracciato del Nurburgring, nulla a che vedere con la mitica Nordschleife, bensì un circuito moderno, sicuro, ma anche asettico e impersonale, in futuro sede anche del Gran Premio d’Europa: a 50 anni dall’affermazione di Nuvolari, un altro italiano, Michele Alboreto, porta nuovamente alla vittoria una rossa vettura italiana col cavallino rampante sulle fiancate. A cavallo tra gli anni 80 e 90 sono due assi brasiliani a farla da padrone: Nelson Piquet (nel 1982 protagonista di una scazzottata con Salazar, reo di averlo buttato fuori pista) e Ayrton Senna vincono tre volte ciascuno, trovando comunque validi e blasonati avversari come Mansell e Prost (due vittorie a testa). A metà anni 90 un altro valido interprete della pista, Gerhard Berger, ottiene su questo circuito le sue ultime due vittorie in Formula 1 (e sfiorandone una terza nel 1996, quando un guasto all’ultimo giro spiana la strada a Damon Hill). Nel 1999 il ferrarista Salo, temporaneo sostituto di Schumacher, deve cedere “per contratto” la vittoria al compagno Irvine, impegnato nei panni per lui inediti di caposquadra. L’anno successivo Barrichello, subentrato in Ferrari al posto dell’irlandese, vince la sua prima gara in Formula 1 in una corsa caratterizzata dalla pioggia e dall’invasione di pista di un ex operaio Mercedes che protesta per il suo licenziamento. Dopo Caracciola, è un altro pilota tedesco, Michael Schumacher, a detenere più vittorie nella gara di casa: il sette volte iridato vince per la prima volta il Gran Premio di Germania nel 1995, ma deve attendere varie stagioni per ripetersi, vincendo altre tre volte ad anni alterni dal 2002 al 2006. Proprio dal 2002 la pista di Hockenheim viene radicalmente modificata: i due lunghissimi rettilinei tra i boschi, che costituivano la maggiore caratteristica di questo circuito, vengono eliminati al fine di ottenere un tracciato più corto e “telegenico”. Nel 2007 la gara non viene disputata, mentre dal 2008 è in vigore un’alternanza tra Hockenheim e il Nurburgring per lo svolgimento del Gran Premio. In queste ultime stagioni il pilota più vincente è Alonso, tre volte primo (una con la Renault, le altre su Ferrari), la cui affermazione del 2010 ad Hockenheim fu fonte di infinite polemiche per il maldestro ordine di scuderia (che all’epoca era vietato) al compagno Massa, il quale lasciò malvolentieri strada allo spagnolo. L’asturiano con la vittoria dell’anno scorso sembrava aver fatto un decisivo passo verso il titolo 2012, che però come sappiamo è stato vinto da Sebastian Vettel (finora mai vincitore in questa gara). Tra i piloti in attività , Hamilton vanta due affermazioni (2008 e 2011) con la McLaren-Mercedes, mentre Webber nel 2009 ottenne proprio al Nurburgring la sua prima vittoria in Formula 1. Disputandosi ad una sola settimana di distanza da Silverstone, non bisogna aspettarsi troppi stravolgimenti nelle prestazioni, anche se le temperature che si preannunciano molto più fresche potrebbero influire notevolmente. Red Bull e Mercedes dovrebbero confermarsi sui livelli di Silverstone, mentre bisognerà vedere come si piazzerà la Ferrari, reduce da una qualifica disastrosa in Inghilterra: Alonso ha definito seria la situazione del cavallino i cui aggiornamenti, pare, sono tornati in fabbrica perchè non hanno reso quanto ci si aspettava. Non è così che si vincono i mondiali! Domenico Della Valle - Francesco Ferrandino Passione a 300 all'ora - http://www.passionea300allora.it/2013/07/03/gran-premio-di-germania-2013-anteprima/ PS Piccola nota: le statistiche (vittorie, pole, ecc...) si riferiscono alle gare valide per il Campionato.
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    Toro Rosso STR8 (2013)

    Toro Rosso announce they will launch the STR8 on February 4th at Jerez, four hours after Mercedes
  6. [col][/col][col]2013 Formula 1 Santander British Grand Prix - Silverstone 886° Gran Premio Round 8/19 28-29-30 Giugno 2013[/col] [col]INFO Lunghezza del circuito: 5,891 km Giri da percorrere: 52 Distanza totale: 306,227 km Numero di curve: 18 Senso di marcia: orario Mescole Pirelli: media/dura Apertura farfalla: 62% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:30.874 - F Alonso - Ferrari - 2010 Distanza: 1h24:38.200 - M Webber - Red Bull Renault - 2010 Vittorie pilota: 5 - J Clark, A Prost Vittorie team: 16 - Ferrari Pole pilota: 5 - J Clark Pole team: 15 - Ferrari Km in testa pilota: 1.693 - J Clark Km in testa team: 5.090 - Ferrari Migliori giri pilota: 7 - N Mansell Migliori giri team: 19 - Ferrari Podi pilota: 7 - A Prost, M Schumacher Podi team: 50 - Ferrari[/col][col]Orari del Gran Premio di Gran Bretagna Venerdì 28 Giugno 10:00-11:30 (11:00-12:30) Prove Libere 1 - Sky Sport F1 14:00-15:30 (15:00-16:30) Prove Libere 2 - Sky Sport F1 Sabato 29 Giugno 10:00-11:00 (11:00-12:00) Prove Libere 3 - Sky Sport F1 13:00-14:00 (14:00-15:00) Qualifiche - Sky Sport F1 Domenica 30 Giugno 13:00 (14:00) Gara - Sky Sport F1 Tra parentesi gli orari per l'Italia. Differita delle Qualifiche su Rai Due alle ore 18:00 Differita della Gara su Rai Due alle ore 21:00[/col] Anche quest’anno il mondiale di Formula 1 torna nella terra che gli ha dato i natali: Silverstone! Sebbene non si possa affermare che lo sport motoristico sia nato qui, è però qui che il 13 maggio 1950 si disputò il primo Gran Premio valido per il Campionato del Mondo di Formula 1. Da allora la Formula 1 è sempre ritornata in Gran Bretagna dove trova un pubblico competente, appassionato e molto esigente. Il circus arriva a Silverstone dopo tre settimane di pausa dall’ultimo Gran Premio, disputatosi in Canada. GP che ha salutato come vincitore Vettel ed è anche stato protagonista, purtroppo, di una tragedia: a gara finita, mentre gli addetti al circuito stavano rimuovendo la vettura di Gutierrez, uno di loro è stato travolto dalle ruote di un camion-gru. Purtroppo nulla è servito per salvargli la vita. Nelle ultime due settimane la Formula 1 non è rimasta con le mani in mano: ha tenuto infatti banco la vicenda Mercedes-Pirelli sui test che la casa tedesca ha eseguito in incognito sul circuito di Barcellona alla metà di Maggio. Nella giornata di venerdì 21 Giugno è arrivato il verdetto del Tribunale Internazionale, al quale era stata rimessa la questione: Mercedes e Pirelli se la sono cavata con una reprimenda e in più la Mercedes non sarà ammessa ai test destinati ai giovani piloti. Insomma poco più di un buffo sulla guancia. Tutto è finito in una bolla di sapone. Ad uscirne con le osse rotte, da questa storia, è ancora una volta la credibilità della Formula 1. Le attenzioni del circus si spostano ora sul Gran Premio di Gran Bretagna. Lo scenario è il circuito di Silverstone, un villaggio di appena 2000 abitanti poco a nord di Milton Keynes, nel cuore della campagna inglese su un altipiano continuamente spazzato dai venti freddi che provengono dal nord. Le condizioni atmosferiche sono alquanto variabili e la pioggia viene spesso a trovare i Gran Premi scombussolandone l’andamento. Il tracciato di Silverstone è uno dei più tecnici ed impegnativi del mondiale, nonostante nel corso degli anni abbia subito numerose modifiche, in particolare l’ultima, che nel 2010 lo ha radicalmente cambiato: il circuito è stato allungato di 760 metri e la parte tra la vecchia curva Abbey e la Brooklands non è più utilizzata. Nella stagione 2011 poi, il traguardo è stato spostato sul rettilineo successivo alla curva Club. Il tracciato, ricavato dall’unione delle strade che circondavano un vecchio aeroporto in uso alla RAF durante la Seconda Guerra Mondiale, è caratterizzato da curve molto veloci e punti di complessità tecnica notevoli. Affrontare la serie di “s” Maggotts, Becketts e Chapel in piena velocità richiede un piede deciso e un ottimo bilanciamento della vettura. L’aerodinamica è molto importante e, come a Barcellona, anche a Silverstone si ha modo di comprendere quali vetture siano tecnicamente le più performanti. La prima edizione del Gran Premio britannico si disputò sulla pista che costituisce il luogo di nascita dell’automobilismo inglese, vale a dire Brooklands, il primo impianto sportivo permanente al mondo specificamente dedicato alle corse automobilistiche. Nella prima edizione, svoltasi nel 1926, Senechal e Wagner portano la Delage alla vittoria. La Casa francese fa il bis l’anno successivo quando il dominatore della stagione 1927, Robert Benoist, viene seriamente impegnato dalla Bugatti del nostro Emilio Materassi (poi ritirato). Negli anni successivi, l’unica gara inglese di rilievo internazionale sarà il Gran Premio di Donington, ma bisogna aspettare una ventina d’anni, nel 1948, per vedere nuovamente il Gran Premio di Gran Bretagna nel calendario agonistico, che viene disputato per la prima volta a Silverstone: vince Gigi Villoresi su Maserati, mentre l’anno successivo il barone svizzero de Graffenried ottiene, con un po’ di fortuna, la vittoria più prestigiosa della sua carriera. Esattamente trent’anni dopo un altro svizzero, Clay Regazzoni, trionferà sulla stessa pista ottenendo la sua ultima vittoria ma anche la prima per il team Williams in Formula 1. Nel 1950 viene istituito il Campionato Mondiale Piloti, ed è ancora un italiano a vincere, Nino Farina su Alfa Romeo che a fine anno sarà anche il primo campione del mondo. La Casa milanese, dominatrice in quegli anni, subisce la prima storica sconfitta proprio a Silverstone l’anno successivo, ad opera della Ferrari, che con l’argentino Gonzalez (scomparso pochi giorni fa) ottiene la prima vittoria iridata della sua storia. La Ferrari domina anche gli anni successivi con una doppietta del grande Alberto Ascari (finora l’ultimo italiano a vincere la gara d’oltremanica) mentre nel 1954 è ancora Gonzalez ad ottenere un’altra vittoria “storica” per Maranello: infatti il corpulento sudamericano batte le fortissime Mercedes che due settimane prima avevano debuttato con una schiacciante affermazione in Francia. La stella a tre punte si prenderà la rivincita l’anno successivo, con Fangio che lascia vincere il giovane Moss, alla sua prima vittoria nel Mondiale, stavolta sulla pista di Aintree che fino al 1962 si alternerà con Silverstone. Proprio ad Aintree nel 1957, per la prima volta una gara iridata viene vinta da un’auto inglese, la Vanwall, per di più guidata da un pilota di casa, anzi due, visto che Brooks, in non perfette condizioni fisiche, cede la vettura al compagno Moss. Da questo momento in poi, diverrà evidente la prevalenza di vetture e piloti di scuola inglese, si pensi alla doppietta di Jack Brabham nel 1959-60, preludio ai suoi due titoli mondiali con la Cooper a motore posteriore, oppure alle cinque affermazioni di Jim Clark tra il 1962 e il 1967. Dal 1964 Silverstone si alterna col bellissimo ma difficile circuito di Brands Hatch, dove Jo Siffert quattro anni dopo coglie con una Lotus la sua prima vittoria ma anche l’ultima per il team privato di Rob Walker. Spettacolare il duello tra Rindt e Stewart nel 1969 tra le curve di Silverstone: vincerà lo scozzese che si ripete anche due anni dopo. Rindt invece prevale nel 1970 a Brands, aiutato dall’incredibile panne di benzina che colpisce Jack Brabham (1° sul circuito londinese nel 1966) all’ultima curva. Nel 1975 un nubifragio colpisce il Gran Premio: tra caotici cambi gomme e varie uscite di pista, la gara viene sospesa, ma mentre è chiara la vittoria di Fittipaldi (1° anche nel 1972), ci vogliono ben tre giorni per ufficializzare l’intero ordine di arrivo. Nel 1976 la vittoria della McLaren di Hunt viene annullata dopo due mesi su ricorso della Ferrari (che si ritrova vittoriosa a tavolino con Lauda, primo su McLaren anche nel 1982 e nel 1984, sempre a Brands). Hunt comunque l’anno successivo vince senza discussioni, nel giorno di due debutti particolari: quello della Renault con l’inedito (in Formula 1) motore turbocompresso, e quello del canadese Gilles Villeneuve. Nel 1978, a Brands Hatch, con Reutemann la Ferrari torna alla vittoria in terra inglese (non accadeva dal 1961 con von Trips), mentre nel 1981 l’affermazione di John Watson a Silverstone segna una svolta per la tecnica costruttiva delle monoposto da Gran Premio: la sua McLaren, progettata da Barnard, è la prima con telaio in carbonio, elemento tutt’ora utilizzato nella costruzione delle vetture di Formula 1. L’edizione del 1986 sarà l’ultima per il circuito di Brands Hatch: vittoria di Nigel Mansell su Williams Honda dopo una lotta col coltello tra i denti con il compagno-rivale Piquet, dopo che alla prima partenza una enorme carambola pone fine alla carriera di Jacques Laffite, che aveva appena agganciato Graham Hill (mai vittorioso nella gara di casa) a quota 176 GP disputati (un record per l’epoca). Mansell si ripete nel 1987 a Silverstone, e sempre contro il nemico in casa Piquet, annichilito da uno spettacolare sorpasso alla Stowe a due giri dalla fine. Nigel vincerà altre due volte la gara di casa (1991-1992) a bordo della sua Williams Renault, sempre tra il tripudio del pubblico inglese. Più ancora di Mansell, un autentico specialista del circuito del Northamptonshire è Alain Prost, vittorioso per ben cinque volte tra il 1983 e il 1993. Il suo storico rivale, Ayrton Senna, trionfa sull’ex aeroporto soltanto nel 1988, quando un autentico nubifragio induce Prost ad abbandonare la gara. Nel 1994, in un’edizione dilaniata dalle polemiche per la bandiera nera ignorata dalla Benetton di Schumacher, Damon Hill ottiene la vittoria che al padre era sempre mancata. I due saranno protagonisti l’anno successivo di una collisione che eliminerà entrambi spianando la via al primo successo nella massima serie di Johnny Herbert. Dopo la doppietta di Jacques Villeneuve nel 1996-97 con la Williams Renault, resta memorabile la vittoria di Schumacher nella bagnatissima edizione 1998: vistosi comminare uno stop&go a tre giri dalla fine, il tedesco rientra ai box per scontare la penalità proprio all’ultima tornata, tagliando il traguardo in pit lane, e vincendo così il Gran Premio. Una furbata escogitata al muretto Ferrari sfruttando un buco del regolamento. Nei due anni successivi lo scozzese Coulthard porta alla vittoria la sua McLaren Mercedes (prima al traguardo anche nel 2001 con Hakkinen e nel 2005 con Montoya). Dal canto suo, Schumacher si ripete nelle due stagioni di massimo dominio ferrarista (2002 e 2004): in mezzo va ricordata la vittoria del suo compagno in Ferrari, Barrichello, che nel 2003 compie una delle sue corse più belle andando a vincere un’edizione caratterizzata dall’invasione di pista da parte di uno spettatore, Neil Horan, sull’Hangar Straight che causò l’ingresso della Safety Car. L’ultimo pilota di casa a vincere è stato Lewis Hamilton su McLaren Mercedes nel 2008, al termine di una gara dominata sotto la pioggia. Anche gli altri campioni del mondo in attività vantano almeno una vittoria a Silverstone, come Raikkonen su Ferrari nel 2007 proprio nei giorni in cui stava esplodendo il caso della spy-story, e Vettel nel 2009, mentre Fernando Alonso ha al suo attivo l’affermazione del 2006 con la Renault bissata nel 2011 con la Ferrari nell’unica gara stagionale in cui i team decisero di vietare l’uso degli scarichi soffianti nei diffusori, suggellando con una vittoria il sessantesimo anniversario della prima affermazione di Maranello in Formula 1, proprio sulla stesso circuito. Va segnalato anche l’ottimo ruolino di marcia dell’australiano Webber, che negli ultimi quattro anni ha vinto due volte, nel 2010 e nel 2012, piazzandosi sul podio nelle altre due occasioni. La Formula 1 entra in una fase abbastanza delicata, nella prossima settimana si terranno ben due Gran Premi, a Silverstone appunto e poi subito al Nurburgring. Ottenere buoni risultati sarà determinante in ottica mondiale, specialmente per chi insegue. Il vantaggio in classifica della Red Bull e di Vettel sta iniziando a divenire notevole e gli avversari semplicemente non sembrano affatto in grado di contrastare il team austriaco: la Ferrari soffre di cronici problemi in qualifica che necessariamente si riflettono sulla prima parte di gara; la Mercedes continua ad avere problemi con le coperture posteriori; la Lotus non è semplicemente all’altezza dei primi. C’è davvero bisogno di tirare fuori il coniglio dal cappello se Alonso e colleghi vogliono evitare che Vettel si porti a casa anche il mondiale 2013! Domenico Della Valle - Francesco Ferrandino Passione a 300 all'ora
  7. Il circuito Gilles Villeneuve di Montreal ospita il Gran Premio del Canada, settima prova del mondiale di Formula 1 2013, giunto alla cinquantesima edizione, la quarantaquattresima valida per il Campionato del Mondo. La gara in Quebec interrompe la stagione europea del circus che torna sempre volentieri dalle parti di Montreal grazie ad un pubblico appassionato, molto competente e che riempie sempre le tribune. La Formula 1 però arriva in Canada reduce da un Gran Premio di Monaco disputato sulla scia delle polemiche. Poco prima della partenza della gara monegasca è stata rivelata la notizia circa un test segreto che la Mercedes e la Pirelli avrebbero condotto sul circuito di Barcellona pochi giorni dopo il Gran Premio di Spagna. I contratti che legano la Pirelli con la FIA e le squadre consentono al fornitore italiano di svolgere 1000 km di test. Fin qui tutto normale, il punto centrale della discussione sta nel fatto che la Mercedes ha utilizzato la vettura che sta disputando l’attuale campionato e questo è contrario ai regolamenti che invece prevedono, per ogni appuntamento in pista extra-F1, l’utilizzo di vetture vecchie di almeno due anni. La Mercedes si difende affermando di aver avuto un’autorizzazione scritta da Charlie Whiting, che però resta in silenzio. La situazione è molto controversa, Ferrari e Red Bull hanno protestato ufficialmente e l’intera questione è stata rimessa al Tribunale Internazionale della FIA, organismo istituito da Jean Todt nel 2011 per dirimere ogni questione regolamentare insorta nel corso dei vari campionati patrocinati dalla Federazione. In quel di Monaco ha trionfato Nico Rosberg, esattamente trent’anni dopo il padre Keke che si impose davanti a Piquet e Prost su una Williams motorizzata Ford. Rosberg jr. ha avuto la meglio su Vettel e Webber e solo la Safety Car ha impedito una probabile doppietta delle frecce d’argento, Hamilton si è infatti ritrovato in quarta posizione dalla seconda che occupava. Abbastanza male le Ferrari vittime anche di misteriosi problemi tecnici, soprattutto sulla vettura di Massa protagonista di due incidenti identici nelle prove libere del sabato e in gara. Il Gran Premio del Canada si disputa sul circuito intitolato all’idolo ferrarista Gilles Villeneuve, che vinse proprio nella prima edizione della gara disputatasi a Montreal. Il tracciato disegna il perimetro dell’isola artificiale di Notre Dame sul fiume San Lorenzo, realizzata con il terreno asportato dal sottosuolo della città durante i lavori di costruzione della metropolitana. àˆ un tracciato semipermanente: una parte del circuito è usata per la normale viabilità , la restante parte invece non è adoperata per tutto l’anno. Si tratta di un tipico tracciato stop and go, dove lunghi rettilinei si concludono con decise staccate a cui seguono veloci chicane. Che sia asciutta o bagnata, la pista è ricca di insidie. In particolare alla chicane che precede il traguardo, il celebre Muro dei Campioni, ribattezzato così dopo che nel 1999 vi si andarono a schiantare ben tre campioni del mondo: Schumacher, Villeneuve e Hill. La ricerca del compromesso aerodinamico tra alte e basse velocità deve privilegiare un profilo raffinato per essere veloci in rettilineo, sfruttare la scia e, ahinoi, con l’aiuto del DRS effettuare sorpassi. Da queste parti bisogna prestare molta attenzione alle condizioni atmosferiche: in questo periodo può fare un gran caldo ma allo stesso tempo non sono infrequenti violenti temporali che trasformano il circuio in una piscina. Molto sollecitati sono i freni per via delle violente staccate, e le gomme posteriori a causa delle brusche accelerazioni. L’estrema vicinanza delle barriere rendono il tracciato di Montreal molto simile ad un circuito cittadino come Monaco, ma tremendamente più pericoloso per le elevatissime velocità raggiunte dalle vettura. La pressochè assenza delle vie di fuga causa spesso l’ingresso della Safety Car che va a sconvolgere l’andamento delle gare. Il Gran Premio del Canada, prima di diventare un appuntamento abituale del Mondiale di Formula 1, ebbe un prologo durante il quale, con lo stesso nome di “Canadian Grand Prix”, vennero indicate cinque edizioni valevoli per il campionato nazionale Sport e una anche per il popolare torneo della “Can-Am”. A vincere, tra gli altri, ci sono vari nomi che hanno degnamente figurato anche in Formula 1, come Masten Gregory, Mark Donohue e Pedro Rodriguez (due volte primo con una Ferrari Sport). Nel 1967 ecco il primo vero Gran Premio di Formula 1: si corre sul circuito di Mosport, una sorta di piccolo Nurburgring pieno di impegnativi saliscendi. La gara viene organizzata nell’ambito dell’Esposizione Universale di Montreal. Pioggia e vento flagellano quella prima edizione, vinta da Jack Brabham su Brabham-Repco. Fino al 1970 Mosport viene usata in alternanza con la pista di Mont Tremblant-St. Jovite, altro circuito molto difficile sul quale nel 1968 (vittoria di Hulme) il pilota della Ferrari Jacky Ickx si frattura una gamba alla curva “del diavolo”: il belga coglierà la sua rivincita trionfando due anni dopo, bissando il successo colto a Mosport nel 1969. Dal 1971 si torna stabilmente a Mosport. Stewart piazza una doppietta con la Tyrrell ma resta memorabile la confusione dell’edizione 1973: i cronometristi vanno in tilt per via dell’entrata in pista della prima Safety Car nella storia della Formula 1, e assegnano la vittoria alla McLaren di Revson, ma a tutt’oggi gli storici sono convinti che il reale vincitore sia Fittipaldi (vittorioso nel 1974). Il Gran Premio non si disputa nel 1975 per via di un contenzioso tra Ecclestone (già allora padrone del Circus) e gli organizzatori. La gara sarà esclusa dal Campionato altre due volte, nel 1987 e nel 2009. Hunt vince nel 1976 dando vigore alle sue aspirazioni iridate nei confronti del convalescente Lauda. L’anno successivo, invece, Scheckter su Wolf corona con una vittoria la sua grande stagione con l’esordiente scuderia canadese, ma stavolta il titolo è già da tempo nelle mani di Lauda: è l’ultima edizione a Mosport. Nel 1978 si corre per la prima volta sul tracciato semipermanente di Montreal e a vincere tra il tripudio della folla di concittadini è il canadese Gilles Villeneuve su Ferrari. Gilles sfiora il bis nel 1979 quando dopo un lungo duello deve cedere alla Williams di Jones, primo anche nel 1980 quando vince il Mondiale dopo aver mandato a muro il suo antagonista Nelson Piquet. Proprio il brasiliano è uno dei piloti che meglio si adattano al circuito, vincendo in totale ben tre volte: la vittoria del 1982 (nel giorno della morte di Riccardo Paletti) è la prima affermazione per il turbo BMW che equipaggia la sua Brabham (e che verrà ripetuta due anni dopo). Ma abbastanza fortuita è la vittoria del 1991, ultima di Nelson in Formula 1, ottenuta grazie all’incredibile ritiro all’ultimo giro della Williams Renault di Nigel Mansell (comunque vittorioso nell’1986 con la Williams Honda turbo). Spettacolare l’ultima apparizione di Gilles Villeneuve davanti al suo pubblico quando, nell’edizione del 1981 (vinta dalla Ligier di Laffite, ultima vittoria per il simpatico francese), riesce ad arrivare sul podio con la sua Ferrari dominandola per gran parte della gara sull’asfalto viscido e senza l’alettone anteriore, volato via dopo una serie di contatti. La Ferrari vince il Gran Premio nel 1983 con Arnoux e poi nel 1985 con Michele Alboreto, che alimenta le speranze, poi deluse, di avere un italiano campione del mondo. Ayton Senna, due volte vincitore, manca per pochissimo il tris nel 1989 quando si ritira a pochi chilometri dal traguardo favorendo così la prima vittoria in Formula 1 di Boutsen. Montreal è il teatro del primo trionfo in carriera anche per Jean Alesi che si impose nel 1995 su Ferrari, che purtroppo resterà anche l’unico nella sofferta carriera del pilota italo-francese. Inizia l’era di Michael Schumacher, che dopo aver vinto l’edizione del 1994 su Benetton, coglie altri sei trionfi con la Ferrari nell’arco del decennio successivo, stabilendo l’eccezionale record di sette vittorie sullo stesso circuito. Solo Hakkinen, su McLaren, nel 1999 e il fratello Ralf, su Williams BMW, nel 2001 interrompono saltuariamente la dittatura Schumi-Ferrari. Raikkonen, Button e Alonso vantano una vittoria ciascuno, ma negli ultimi anni è soprattutto Lewis Hamilton ad imporsi nell’albo d’oro vincendo tre edizioni con la McLaren Mercedes, la prima nel 2007, anno del pauroso ma fortunatamente incruento incidente di Robert Kubica. Passa un anno, e il giovane talento polacco si prende la rivincita ottenendo proprio in Canada la sua prima vittoria in Formula 1 con la BMW. Hamilton si ripete nel 2010 e nel 2012. Appannaggio di Button l’edizione 2011. Durante le prove libere del venerdì del Gran Premio del Canada, i team proveranno in via sperimentale le nuove coperture posteriori che la Pirelli dovrebbe far debuttare a partire dal successivo Gran Premio di Gran Bretagna a fine giugno. Le nuove gomme dovrebbero tornare alla struttura in kevlar, come quelle dello scorso anno, in modo tale da evitare la delaminazione i cui effetti nefasti si sono visti in Bahrain e a Barcellona. La situazione in classifica iridata sorride alla Red Bull che a Monaco ha guadagnato punti importanti sui diretti inseguitori. Alonso avrà bisogno di attaccare e la Ferrari di tornare alla vittoria dopo le delusioni monegasche. Anche Lewis Hamilton è in cerca del riscatto dopo un Gran Premio di Monaco dove sì ha disputato una buona corsa ma non all’altezza del compagno di squadra più veloce in tutto il weekend. Tuttavia, la sensazione è che anche a Montreal a tenere banco saranno quindi le polemiche relative agli pneumatici. Rimane davvero frustrante che tra appassionati ed addetti ai lavori si passi il 90% del tempo a discutere di beghe politiche o di gomme inadeguate piuttosto che di motori, piloti, innovazioni meccaniche! Domenico Della Valle - Francesco Ferrandino [/row] Passione a 300 all'ora
  8. Formula 1 Grand Prix de Monaco 2013 - Monte Carlo 884° Gran Premio Round 6/19 23-25-26 Maggio 2012 INFO Lunghezza del circuito: 3,340 km Giri da percorrere: 78 Distanza totale: 260,530 km Numero di curve: 19 Senso di marcia: orario Mescole Pirelli: supersoffice/soffice Apertura farfalla: 42% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:14.439 - M Schumacher - Ferrari - 2004 Distanza: 1h40:29.329 - F Alonso - McLaren - 2007 Vittorie pilota: 6 - A Senna Vittorie team: 15 - McLaren Pole pilota: 5 - A Senna Pole team: 11 - McLaren Km in testa pilota: 1.459 km - M Schumacher Km in testa team: 3.057 km - McLaren Migliori giri pilota: 5 - M Schumacher Migliori giri team: 16 - Ferrari Podi pilota: 8 - A Senna Podi team: 48 - Ferrari Orari del Gran Premio di Monaco Giovedì 23 Maggio 10:00-11:30 Prove Libere 1 - Sky Sport F1 14:00-15:30 Prove Libere 2 - Sky Sport F1 Sabato 25 Maggio 11:00-12:00 Prove Libere 3 - Sky Sport F1 14:00-15:00 Qualifiche - Sky Sport F1 Domenica 26 Maggio 14:00 Gara - Sky Sport F1 Qualifiche in differita su Rai Due alle 18:00 Gara in differita su Rai Due alle 21:00 Il Gran Premio più bello e affascinante dell’intero calendario torna ad allietarci il prossimo weekend nella sua consueta collocazione di fine maggio. A partire da giovedì infatti il circus a quattro ruote sarà impegnato per le stradine di Monte Carlo per il Gran Premio di Monaco, un appuntamento unico nell’intero mondiale di Formula 1. Come si può descrivere questa gara? Folle? Assurda? Incredibile? Forse “impressionante” è l’aggettivo che la descrive meglio: è impressionante vedere al giorno d’oggi bolidi progettati per superare i 300 km/h percorrere strette stradine in una continua lotta con dossi, tombini, muretti e marciapiedi. A Monaco non si lotta con gli altri piloti, ma con le proprie abilità , il rischio di sbagliare è costante, ogni curva nasconde un’insidia, un pericolo, un trabochetto. 78 lunghissimi giri da percorrere alla massima concentrazione, niente può essere lasciato al caso. La Formula 1 si lascia alle spalle il Gran Premio di Spagna e la vittoria dell’idolo di casa Fernando Alonso, che si è imposto davanti a Raikkonen e all’altro ferrarista Massa. In difficoltà le Red Bull, giunte a 40 secondi dal vincitore, ma soprattutto le due Mercedes. La casa di Stoccarda anche, in Spagna, ha conquistato la pole position con Rosberg, ma tempo dieci giri ed è stata costretta ad alzare bandiera bianca. Le frecce d’argento soffrono, cronicamente, dello stesso problema: un eccessivo degrado delle gomme. Proprio la questione gomme si è imposta con decisione nella scorsa settimana: in Spagna si è assistito al festival dei pit stop, davvero troppi, e agli ennesimi problemi di sfaldatura delle gomme Pirelli che a partire dal Gran Premio del Canada saranno modificate! La notizia è stata accolta favorevolmente da Red Bull e Mercedes, meno da Ferrari e Lotus, soprattutto da quest’ultima che è riuscita a trovare un buon equilibrio tra prestazioni e tenuta dello pneumatico permettendosi la possibilità di effettuare in media una sosta in meno degli avversari. Il Gran Premio di Monaco si disputa sul circuito cittadino di Monte Carlo, anche se in verità la maggioranza del tracciato si trova nel quartiere de La Condamine: solo la zona del Casinò e di Mirabeau si trovano effettivamente nel quartiere denominato Monte Carlo, caratterizzato appunto dalla presenza della famosa casa da gioco e dai locali notturni. Il circuito, dalla sua introduzione in calendario ad oggi, è cambiato pochissimo. E’ un mix di precisione, eccellenza tecnica e audacia che rendono questo appuntamento una gara a sè stante dove le qualifiche giocano un ruolo cruciale: partire davanti è importantissimo, in condizioni meteo normali già partire dalla terza/quarta posizione è compromettente. Il tracciato comprende 19 curve. Subito dopo la partenza tutte le vetture si ritrovano nella stretta curva di Santa Devota (patrona del Principato) per poi affrontare un breve allungo in salita denominato Beau Rivage che si conclude con una piega a sinistra, Massenet, che immette nel quartiere di Monte Carlo con la curva del Casino e di Mirabeau. Si scende quindi alla curva della vecchia stazione, il punto più stretto e lento dell’intero mondiale di Formula 1. Superata la curva del Portier ci si immette nel tunnel al termine del quale si raggiunge la velocità più elevata sui 280/290 km/h. Superata la chicane del porto i piloti affrontano un altro breve allungo che immette nella zona più tortuosa del tracciato: la curva Tabac, una veloce piega a sinistra seguita immediatamente dalle due chicane della piscina. Ci si avvia a concludere così il giro affrontando La Rascasse e l’ultima curva la Anthony Noges, dal nome dell’industriale del tabacco che organizzò le prime edizioni del Gran Premio. Tuttavia, Monte Carlo, circuito cittadino per eccellenza, nacque proprio nell’epoca in cui i tracciati permanenti erano una netta minoranza, e i cittadini erano la regola o quasi, ma divenne subito un classico unico nel suo genere. “Secondo me non ha senso correre in quell’assurdo carosello di stradine con le nostre velocissime vetture”. A parlare non è un pilota di oggi, ma Rudi Caracciola, che su questa pista ci rimise cinque centimetri alla gamba destra in un incidente nel 1933, e che poi riuscì a vincere l’edizione 1936. In quei primi anni, i migliori assi del momento si alternano nell’albo d’oro, compresi i nostri Varzi, Nuvolari e Fagioli. Dopo un decennio di pausa dovuto al secondo conflitto mondiale, è ancora un italiano a riannodare i fili della storia, con Farina vincitore nel 1948. Due anni dopo, la prima delle due vittorie di Fangio è anche un esempio della sua sagacia: alla curva del Tabaccaio si sviluppa una gigantesco groviglio al primo giro, mentre Fangio, in testa, sta per arrivare ignaro sul posto. Vedendo che gli sguardi del pubblico non erano rivolti a lui, leader della gara, ma verso il Tabaccaio, capì al volo che c’era un problema: riuscì così a rallentare e a evitare tutte le auto incidentate e a farsi, dirà poi annoiato, i restanti 99 giri della corsa. Gli incidenti sono infatti una componente costante di una pista che resta claustrofobica e praticamente senza alcuna via di fuga: altro esempio di incidente multiplo è quello innescato dallo spettacolare volo di Daly nel 1980 che rimbalza tre volte in mezzo al gruppone mettendo KO incredibilmente solo quattro macchine. In compenso, quasi mai gli esiti degli incidenti sono stati fatali: le due sole vittime del circuito sono due piloti italiani: il primo dei quali, Fagioli (vincitore nel 1935) muore in seguito a complicazioni dopo un’incidente all’uscita del tunnel in quella che rimase l’unica edizione del Gran Premio dedicata alle vetture Sport (1952). L’altro pilota italiano vittima della pista è Lorenzo Bandini, il cui spaventoso rogo alla chicane nell’edizione del 1967 fece esplodere definitivamente il problema della sicurezza nei Gran Premi. Dopo Fangio, si afferma definitivamente la scuola inglese, con le tre vittorie di Stirling Moss (memorabile quella del 1961 ottenuta con una Lotus privata del team Walker contro lo squadrone Ferrari dotato di auto ben più potenti) e soprattutto con Graham Hill, ben cinque volte vincitore negli anni 60 con BRM e Lotus. Anche Jackie Stewart diviene specialista del circuito con tre trionfi (1966-71-73) il primo dei quali viene ottenuto davanti alle macchine da presa della troupe hollywoodiana che, agli ordini del regista Frankenheimer, lavorano al film “Grand Prix”. In quel periodo resta memorabile l’edizione del 1970, decisa letteralmente all’ultima curva (il Gasometro, che poi verrà cancellata due anni dopo) quando il leader Jack Brabham (vincitore nel 1959), braccato dalla Lotus di Rindt, sbaglia l’ultima frenata propiziando così l’inaspettato trionfo dell’austriaco davanti a uno sbigottito direttore di corsa che dimentica persino di sventolare la bandiera a scacchi. Ma l’edizione del 1982 è ancor più pirotecnica: anche a causa di una leggera pioggia negli ultimi giri, la leadership della corsa passa di mano cinque volte, una vera roulette da cui esce vincitore Riccardo Patrese su Brabham, che ottiene la sua prima vittoria in Formula 1 e riporta un italiano sul più alto gradino del podio, risultato che i nostri colori ripeteranno, a tutt’oggi, solo con Trulli nel 2004 (su Renault). A partire dal 1973 il circuito viene modificato aggiungendo il complesso della Piscina e della Rascasse. Lauda e Scheckter vincono due volte ciascuno, ma con gli anni 80 arrivano sulla scena due super-assi in grado di attaccare il record di Baffo-Hill: Alain Prost vince tre volte consecutive il Gran Premio ma poi si ferma al quarto trionfo, ottenuto nel 1988 approfittando di un incidente del leader. E sarà proprio quest’ultimo, Ayrton Senna, a riuscire nell’impresa: ben sei trionfi tra il 1987 e il 1993, un limite che il solo Schumacher ha poi avvicinato ma non eguagliato. Il tedesco, prima su Benetton poi su Ferrari, si ferma a cinque trionfi tra il 1994 e il 2001, ma fallendo sempre l’aggancio negli anni seguenti. I cinque campioni del mondo attualmente in attività hanno tutti vinto almeno una volta il Gran Premio di Monaco, con Alonso che ha fatto doppietta nel 2006-07. Due trionfi anche per Webber (2010-12), che negli anni ha dimostrato un notevole adattamento al toboga monegasco. A Monaco la Pirelli si presenterà con le mescole più soffici della gamma: le supersoft e le soft. Il circuito è un cittadino, le gomme saranno molto meno sollecitate rispetto ad altre piste ma i problemi di degrado non mancheranno. La Mercedes sembra essere il team più quotato a partire in pole anche nel principato e approfittando dell’impossibilità di effettuare sorpassi potrebbero anche condizionare la prima parte di gara, almeno fino al decadimento delle Pirelli. Chi è in cerca di conferme è la Ferrari che manca la vittoria tra le stradine di Monaco da ben dodici anni, la pista ci dirà , come sempre, chi la spunterà ! Domenico Della Valle - Francesco Ferrandino Passione a 300 all'ora
  9. [col][/col][col]Formula 1 Gran Premio de Espaà±a 2013 - Catalunya 883° Gran Premio Round 5/19 10-11-12 Maggio 2013[/col] [col]INFO Lunghezza del circuito: 4,655 km Giri da percorrere: 66 Distanza totale: 307,104 km Numero di curve: 16 Senso di marcia: orario Mescole Pirelli: media/dura Apertura farfalla: 57% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:21.670 - K Raikkonen - Ferrari - 2008 Distanza: 1h31:36.230 - F Massa - Ferrari - 2007 Vittorie pilota: 6 - M Schumacher Vittorie team: 11 - Ferrari Pole pilota: 7 - M Schumacher Pole team: 13 - Ferrari Km in testa pilota: 1.938 - M Schumacher Km in testa team: 3.746 - Ferrari Migliori giri pilota: 7 - M Schumacher Migliori giri team: 14 - Ferrari Podi pilota: 12 - M Schumacher Podi team: 32 - Ferrari[/col] [col]Orari del Gran Premio di Spagna Venerdì 10 Maggio 10:00-11:30 Prove Libere 1 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 14:00-15:30 Prove Libere 2 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 Sabato 11 Maggio 11:00-12:00 Prove Libere 3 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 14:00-15:00 Qualifiche - Sky Sport F1/Rai Due Domenica 12 Maggio 14:00 Gara - Sky Sport F1/Rai Uno[/col] La stagione 2013 entra nel vivo con l’inizio degli appuntamenti europei. Il prossimo weekend il circus farà girare le sue monoposto in Spagna, sul circuito di Catalogna, situato nella cittadina di Montmelò alla periferia nord di Barcellona. Dopo quattro gare tra l’Oceania e l’Asia, l’Europa torna al centro del mondiale di Formula 1 e, salvo l’intermezzo canadese di metà giugno, resterà tale fino al Gran Premio d’Italia previsto per gli inizi di settembre. Lo scorso Gran Premio del Bahrain ha visto vincere, per la seconda volta quest’anno, Sebastian Vettel. Il tedesco della Red Bull si è imposto davanti a Raikkonen e Grosjean replicando il podio dello scorso anno. Nerissima la gara della Ferrari, con Alonso rallentato da un problema al DRS che l’ha costretto a due soste impreviste, e con Massa tradito dalle coperture Pirelli. Il vantaggio di Vettel in classifica sta diventando abbastanza consistente, e l’alfiere della Ferrari è già costretto ad inseguire. Se si vuole tentare di vincere il titolo non ci si può lasciar sfuggire alcun punto e già in Spagna dovrà arrivare il riscatto. Molto in forma in questo inizio di stagione sono apparse le due Lotus. Leggermente meglio rispetto al 2012 è stato l’avvio mondiale della Mercedes. Molto negativa invece, in queste quattro gare, la prova offerta dalla McLaren, che in Bahrain ha saputo esprimersi meglio di quanto non aveva fatto nei tre precedenti appuntamenti. Il circuito di Montmelò è un punto di riferimento dei valori tecnici delle vetture. Ciò perchè è stato scelto, ormai da anni, dai team come circuito di collaudo (soprattutto quando i test non erano soggetti ai rigidissimi vincoli attuali); ed è a tutt’oggi sede principale dei test invernali. All’epoca della sua introduzione il tracciato catalano era visto come un moderno circuito dove i sorpassi erano difficili e le gare abbastanza noiose; oggi, nell’era delle nuove piste progettate da Tilke, è considerato quasi come un tracciato “vecchia scuola”, e costituisce un test probante per l’aerodinamica delle vetture, elemento ormai quasi esclusivo per determinare la competitività della macchina. Sul tracciato di Barcellona le squadre raccolgono moltissimi dati e informazioni, al punto che si può benissimo affermare che qui tutti si sentono “a casa”, e, proprio per questo motivo, nessuno può dirsi avvantaggiato sugli altri. I team arrivano in autodromo già con gli assetti impostati, bisogna solo scendere in pista e attenderne il responso. Il circuito è caratterizzato da un lungo rettilineo di partenza e da una continua sequenza di curvoni in appoggio abbastanza veloci. Dal 1991 ad oggi il disegno del tracciato ha subito pochi cambiamenti. Il più evidente è stato operato nel 2007 quando, tra ta le ultime due curve, la Europcar e la New Holland, è stata introdotta una chicane che ha contribuito ad abbassare notevolmente la media sul giro. Una piccola modifica fu effettuata anche le 2004 quando venne leggermente anticipata e ristretta la curva La Caixa. Il circuito può essere utilizzato in tre configurazioni diverse: quella da Gran Premio, la più lunga; la configurazione denominata Nacional di 3 km; e quella conosciuta col nome di Escuela di 1,7 km utilizzata per lo più dai kart. Il tracciato utilizzato per il Gran Premio prevede una successione di lunghe curve medio-veloci; esclusa la frenata della prima curva, neanche troppo netta a dire il vero, non c’è una staccata in grado di faciliare il sorpasso. L’impianto è utilizzato anche dal Motomondiale che però adopera la configurazione originaria con le curve Caixa e New Holland così come erano state disegnate nel 1991. Il legame che unisce la Spagna con la Formula 1 è molto profondo e getta le fondamenta nel lontanissimo 1913; quest’anno infatti, il Gran Premio di Spagna festeggia i cento anni dalla sua prima edizione, sebbene ci siano stati lunghi periodi nei quali la gara non fu organizzata. Infatti, dopo la prima edizione nel 1913, si dovette attendere un decennio per un altro Gran Premio, svoltosi sul nuovissimo circuito quasi ovale di Sitges-Terramar dove il pilota francese Divo vinse con la sua Sunbeam. La pista, tuttavia, rivelò qualche errore di progetto nelle curve sopraelevate che insieme al mancato rientro dei costi di realizzazione decretò la sua rapida uscita dal giro delle corse internazionali. Così il Gran Premio iberico si spostò sul circuito stradale di San Sebastian, e la gara ebbe anche la titolazione di corsa valida per il Campionato Mondiale appena istituito. Così le vittorie di Costantini su Bugatti nel 1926 e di Benoist su Delage l’anno dopo, coincisero con i titoli mondiali vinti dalle rispettive Case costruttrici. Nel biennio successivo il Gran Premio fu riservato alle vetture Sport (entrambe le volte vinse Louis Chiron su Bugatti, primo anche nel 1933 su Alfa) mentre nel 1930 è il nostro Achille Varzi a prevalere su Maserati. Fagioli su Mercedes si impone nel 1934, mentre l’anno successivo la gara è valida per il Campionato Europeo Piloti, e la vittoria di Caracciola (che divenne anche Campione d’Europa su Mercedes) chiude la fase anteguerra della storia di questa gara. Infatti già nel 1936 la Spagna precipita nella sanguinosa Guerra Civile che fa da prologo al secondo conflitto mondiale. Il Gran Premio torna nel 1951 sul circuito di Pedralbes, ed è subito inserito nel Campionato Mondiale del quale diviene appuntamento decisivo: Ascari su Ferrari e Fangio su Alfa si giocano il titolo, che va all’argentino. Tre anni dopo, la vittoria della Ferrari di Hawthorn è una delle poche volte in cui viene battuta l’armata Mercedes dominatrice nel biennio 1954-55. In seguito alla tragedia di Le Mans nel 1955, il Gran Premio di Spagna non viene più disputato fino al 1967, quando sul nuovo circuito del Jarama, vicino Madrid, viene disputata un’edizione extra-campionato, vinta da Jim Clark su Lotus. Il campione scozzese non farà in tempo a vedere il ritorno della Spagna nel Mondiale perché morirà un mese prima dell’edizione del 1968, vinta dal suo compagno Graham Hill. Per i successivi sette anni il Gran Premio iberico si disputa in alternanza tra il circuito madrileno e il tracciato cittadino di Montjuich a Barcellona, dove Baffo-Hill nel 1969 è protagonista di uno spettacolare quando incruento incidente con la sua Lotus che perde l’alettone sopraelevato, disavventura che colpisce anche il suo compagno Jochen Rindt, rimasto lievemente ferito: l’episodio convince le autorità sportive a regolamentare in modo stringente le nuove appendici aerodinamiche. Nel 1970 Stewart vince con una March privata del team Tyrrell: a tutt’oggi è l’ultima vittoria di una squadra che compra altrove la vettura. Drammatico lo scontro tra Oliver e la Ferrari di Ickx che si incendia: per fortuna il belga se la cava con ustioni lievi. Stewart con la nuova Tyrrell si ripete nel 1971 al Montjuich battendo proprio il ferrarista, nel giorno in cui la Good Year introduce un nuovo tipo di pneumatico senza battistrada: viene chiamato “slick”. Dopo un biennio dominato dal brasiliano Emerson Fittipaldi con la sua nera Lotus sponsorizzata JPS, nel 1974 al Jarama Niki Lauda con la Ferrari ottiene il suo primo trionfo iridato in carriera, mentre l’anno successivo al Montjuich un altro gravissimo incidente decreta la fine del circuito cittadino: la Lola di Stommelen perde l’alettone posteriore e piomba sulla folla uccidendo quattro persone. Il Gran Premio di Spagna resta al Jarama, dove nel 1976 la vittoria della McLaren di Hunt viene contestata per mesi da reclami e ricorsi in tribunale per le misure irregolari dell’alettone, dando il via alla tormentata ed emozionante stagione che verrà raccontata dal film “Rush” di imminente uscita. Nel 1980 vince Jones su Williams, ma siamo nel pieno della lotta FISA-FOCA, e la gara viene successivamente dichiarata non valida per il Mondiale. L’anno successivo il Jarama saluta per sempre il Campionato con quello che viene considerato il capolavoro di Gilles Villeneuve, primo al traguardo con una Ferrari turbo inadeguata al tormentato circuito dopo aver resistito per giri e giri a una muta scatenata di avversari incollati alla sua vettura. Dopo cinque anni di silenzio, i motori delle Formula 1 tornano a rombare in terra iberica sul circuito andaluso di Jerez de la Frontera, che ospiterà per un lustro il Gran Premio spagnolo: a vincere queste edizioni sono nomi pesanti come Senna, Mansell e Alain Prost. Nel 1991 il Gran Premio si sposta sulla sede attuale, al circuito di Catalunya-Montmelò, segnato da un duello memorabile tra Senna e Mansell con la vittoria di quest’ultimo che si ripete l’anno dopo quando la città catalana è sede anche delle Olimpiadi. Successivamente si apre il ciclo di Michael Schumacher, con ben sei vittorie (una su Benetton, tutte le altre su Ferrari) che proprio qui ottenne il primo dei suoi innumerevoli trionfi in rosso. Anche il suo rivale Mika Hakkinen trova molta gloria vincendo tre volte consecutive la gara catalana e mancando per un soffio il poker nel 2001, ritirandosi all’ultimo giro: Schumi commosso ringrazia. Gli ultimi anni vedono l’alternarsi sul podio più alto dei campioni del mondo in attività , Alonso, Raikkonen, Vettel, Button, oltre a Massa e Webber, mentre è degno di nota l’exploit di Pastor Maldonado dell’anno scorso che con la sua Williams riesce ad interpretare alla perfezione le gomme Pirelli regalando a Sir Frank una vittoria che mancava da addirittura otto anni e che a tutt’oggi è l’ultima per il glorioso team di Grove. In queste tre settimane trascorse dall’appuntamento in Bahrain, i team hanno approfittato per mettere a punto le novità tecniche che apporteranno alle vetture; il tracciato spagnolo infatti è così ben conosciuto che è lo scenario ideale per far debuttare elementi nuovi che, se daranno responso positivo, verranno poi utilizzati durante tutto l’anno. Confidano molto nei nuovi elementi soprattutto in casa McLaren che dovrebbe apportare numerose modifiche alla macchina, sebbene Jenson Button abbia già affermato di essere molto cauto circa la bontà degli aggiornamenti. Negli ultimi giorni si è anche parlato del 2014, in particolare vista l’introduzione dei nuovi motori turbo. Pare che la FIA, di comune accordo con le squadre, stia studiando una nuova possibile penalità che potrebbe essere inflitta a partire dalla prossima stagione: in luogo delle retrocessioni in griglia, ai piloti penalizzati potrebbe essere inibito, o quantomeno limitato, l’uso del turbo per qualche giro. Onestamente farebbe piacere che organi sportivi e squadre concentrassero i loro sforzi per offrire un prodotto di qualità piuttosto che un’insieme di regole sportive decisamente discutibili. Domenico Della Valle - Francesco Ferrandino Passione a 300 all'ora
  10. [col][/col][col]2013 Formula 1 Gulf Air Bahrain Grand Prix - Sakhir 882° Gran Premio Round 4/19 19-20-21 Aprile 2013[/col] [col]INFO Lunghezza del circuito: 5,412 km Giri da percorrere: 57 Distanza totale: 308,238 km Numero di curve: 15 Senso di marcia: orario Mescole Pirelli: media/dura Apertura farfalla: 63% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:30.252 - M Schumacher - Ferrari - 2004 Distanza: 1h28:34.875 - M Schumacher - Ferrari - 2004 Vittorie pilota: 3 - F Alonso Vittorie team: 4 - Ferrari Pole pilota: 2 - M Schumacher, S Vettel Pole team: 3 - Ferrari Km in testa pilota: 552 - F Massa Km in testa team: 1.124 - Ferrari Migliori giri pilota: 1 - MSC, DLR, ROS, MAS, KOV, TRU, ALO, VET Migliori giri team: 3 - Ferrari Podi pilota: 5 - K Raikkonen Podi team: 9 - Ferrari[/col][col]Orari del Gran Premio del Bahrain Venerdì 19 Aprile 10:00-11:30 (09:00-10:30) Prove Libere 1 - Sky Sport F1 14:00-15:30 (13:00-14:30) Prove Libere 2 - Sky Sport F1 Sabato 20 Aprile 11:00-12:00 (10:00-11:00) Prove Libere 3 - Sky Sport F1 14:00-15:00 (13:00-14:00) Qualifiche - Sky Sport F1 Domenica 21 Aprile 15:00 (14:00) Gara - Sky Sport F1 Tra parentesi gli orari per l'Italia. Qualifiche in differita su Rai Due alle 18:00 Gara in differita su Rai Due alle 21:00[/col] Golfo Persico, circuito di Sakhir alla periferia di Manama, questo lo scenario del Gran Premio del Bahrain, quarta tappa del mondiale di Formula 1 2013. Neanche il tempo di analizzare il Gran Premio di Cina di domenica scorsa, che già bisogna concentrarsi sull'appuntamento in medio oriente. Si giunge nel Golfo direttamente da Shanghai dove ha vinto lo spagnolo della Ferrari Fernando Alonso davanti a Raikkonen ed Hamilton che era scattato dalla pole. La gara cinese, ha offerto per l'ennesima volta uno spettacolo agghiacciante per quanto riguarda gli pneumatici: in qualifica i piloti hanno girato pochissimo o non hanno proprio girato per non consumare treni di gomme nuovi che sarebbero poi tornati utili in gara, dove le gomme soft hanno offerto una nuova orrenda performance dimostrando di non durare neanche 50 km. Incolore la prestazione della Red Bull che con Vettel non è mai stata in gara per la vittoria e con Webber è incorsa in una serie di problemi fin dal sabato durante le qualifiche. Il piccolo e ricchissimo regno del Bahrain ha fatto il suo ingresso nel dorato mondo della Formula 1 nel 2004 quando si disputò il primo Gran Premio in medio oriente della storia del circus. L'idea di portare la massima serie motoristica nei paesi arabi risaliva già alla fine degli anni novanta, e concorrevano per assicurarsi un posto in calendario anche Egitto, Libano ed Emirati Arabi (che comunque debutteranno poi nel 2009), ma solo nel 2002 Bernie Ecclestone riuscì a raggiungere un accordo con i governanti del Bahrain per la costruzione di un nuovo autodromo in grado di ospitare i bolidi a quattro ruote. Il Bahrain International Circuit sorge nel piccolo villaggio di Sakhir a sud di Manama capitale del regno ed è stato edificato in pieno deserto dallo studio dell'architetto tedesco Tilke. Il costo totale per la realizzazione dell'impianto si è aggirato sui 150 milioni di dollari. Il tracciato può essere utilizzato in sei differenti configurazioni, quella adoperata per ospitare le gare di Formula 1 è denominata "Grand Prix Circuit" ed è stata sempre utilizzata tranne che nel 2010 quando, per festeggiare il sessantesimo compleanno della Formula 1, si decise di usare la configurazione "Endurance" di quasi un km più lunga. Il circuito del Bahrain è il classico esempio-tipo dei nuovi circuiti moderni con una sede stradale molto larga e numerose vie di fuga che, in caso di incidenti o uscite di pista, riescono a garantire un livello di sicurezza molto più elevato dei ben più affascinanti circuiti tradizionali. Bisogna prestare molta attenzione alle variabili caldo e sabbia: il caldo mette a durissima prova la tenuta delle componenti meccaniche; la sabbia, spinta dal vento sempre abbastanza forte che c'è in zona, invade le pista e ciò provoca seri problemi di grip ed è per questo che la superfice del circuito è composta di grovacca aggregata, un materiale ad altissima aderenza, fatto arrivare via nave appositamente dall'Inghilterra. Otto sono le edizioni fin qui disputate del Gran Premio del Bahrain. Nel 2004 a trionfare fu Michael Schumacher su Ferrari che precedette Barrichello. La prova offerta dalla Ferrari in quel weekend fu superba, con distacchi abissali rifilati agli avversari. Nera la gara di Raikkonen che fu costretto al ritiro al settimo giro. Le edizioni del 2005 e del 2006 hanno visto la vittoria di Fernando Alonso su Renault. Sempre nel 2006 Michael Schumacher eguagliò il record di pole di Ayrton Senna fissato dal brasiliano a quota 65 ben dodici anni prima. Due vittorie consecutive per Felipe Massa nel 2007 e nel 2008, mentre a vincere nel 2009 fu Button sulla Brawn GP, vera saetta nelle prime gare di quell'anno, seguito da Vettel e Trulli. Alonso torna alla vittoria nell'edizione 2010, disputata sulla versione lunga del circuito, precedendo il compagno di squadra Massa. I due ferraristi beneficiarono di un problema tecnico alla vettura di Vettel che, scattato dalla pole, era agevolmente al comando fino a pochi giri dal termine. L'edizione 2011 non si è disputata a causa dei moti popolari da inquadrare nell'ambito della cosiddetta primavera araba. Lo scorso anno il Gran Premio dopo un lungo tira e molla è stato inserito in calendario e si è svolto regolarmente seppur in un clima di tensione con piloti e personale dei team sotto scorta, a vincere fu Vettel che precedette le due Lotus di Raikkonen e Grosjean. Il team che ha ottenuto i migliori risultati in questi nove anni di gare in Bahrain è la Ferrari e vedremo se dopo la vittoria in Cina sarà possibile ripetersi. In questo weekend bisognerà fare molta attenzione agli pneumatici: dopo lo spettacolo, che definire penoso è poco, offerto in Cina dalle coperture Pirelli, la casa italiana, con una decisione che non ha precedenti da quando è stato introdotto il monogomma nel 2007, ha modificato la scelta, già fatta con mesi di anticipo, delle gomme da portare in Bahrain: confermata la specifica hard, al posto della gomma soft verrà portata la copertura media. In tutta onestà ai tifosi e agli appassionati di Formula 1 piacerebbe assistere a gare dall'elevato contenuto sportivo-agonistico e non ad una specie di lotteria dove vince chi quel giorno ha la fortuna di vedersi il suo numero estratto dalla dea bendata. E' stato sconfortante ascoltare team radio con i piloti costretti a chiedere il permesso al muretto se potessero spingere o meno. La Formula 1 dovrebbe essere competizione, velocità , agonismo; queste coperture la stanno riducendo in una lotteria neanche tanto interessante. Domenico Della Valle . .. Passione a 300 all'ora
  11. [col][/col][col]2013 Formula 1 UBS Chinese Grand Prix - Shanghai 881° Gran Premio Round 3/19 12-13-14 Aprile 2013[/col] [col]INFO Lunghezza del circuito: 5,451 km Giri da percorrere: 56 Distanza totale: 305,066 km Numero di curve: 16 Senso di marcia: orario Mescole Pirelli: soffice/media Apertura farfalla: 55% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:32.238 - M Schumacher - Ferrari - 2004 Distanza: 1h29:12.420 - R Barrichello - Ferrari - 2004 Vittorie pilota: 2 - L Hamilton Vittorie team: 3 - Ferrari, McLaren Pole pilota: 3 - S Vettel Pole team: 3 - Red Bull Km in testa pilota: 480 - F Alonso Km in testa team: 774 - McLaren Migliori giri pilota: 2 - L Hamilton Migliori giri team: 3 - McLaren Podi pilota: 4 - K Raikkonen, J Button, L Hamilton Podi team: 9 - McLaren[/col][col]Orari del Gran Premio di Cina Venerdì 12 Aprile 10:00-11:30 (04:00-05:30) Prove Libere 1 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 14:00-15:30 (08:00-09:30) Prove Libere 2 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 Sabato 13 Aprile 11:00-12:00 (05:00-06:00) Prove Libere 3 - Sky Sport F1/Rai Sport 1 14:00-15:00 (08:00-09:00) Qualifiche - Sky Sport F1/Rai Due Domenica 14 Aprile 15:00 (09:00) Gara - Sky Sport F1/Rai Uno Tra parentesi gli orari per l'Italia[/col] Archiviati i Gran Premi di Australia e Malesia, il prossimo weekend torna l'appuntamento con il circus della Formula 1 che fa tappa, per la terza gara stagionale, a Shanghai per il Gran Premio di Cina giunto alla decima edizione. Il carrozzone della Formula 1 si lascia alle spalle il Gran Premio di Malesia e tante polemiche, soprattutto in casa Red Bull. La gara malesiana ha visto la vittoria di Vettel che, contravvenendo ad un ordine di scuderia, ha nel finale superato il compagno di squadra Webber "scippandogli" la vittoria: musi lunghissimi sul podio e fiumi di inchiostro sull'argomento. Situazione leggermente tesa anche in casa Mercedes: Hamilton è giunto in terza posizione ma ha beneficiato di un congelamento di posizioni imposto via radio a Rosberg da Ross Brawn. Ordine rispettato in questo caso, ma comunque tante polemiche. La Formula 1 ha piantato radici ben solide in Cina e difficilmente se ne staccherà , anche se problemi finanziari degli organizzatori hanno messo a rischio la gara qualche anno fa. Il gigante d'oriente è un'economia in piena espansione ed è facile prevedere che a questi ritmi di crescita, presto le case automobilistiche guarderanno alla Cina come primo mercato mondiale. Questo spiega non solo l'approdo della Formula 1 in Cina, ma anche in tutti gli altri paesi che con la storia della massima serie hanno poco a che fare, basti pensare alle gare in India e medio oriente e all'imminente Gran Premio di Russia. Nonostante il primo Gran Premio di Cina sia datato 2004, l'idea di portare il circus a quattro ruote nel grande paese orientale è della metà degli anni novanta. Si realizzò anche un circuito, a Zhuhai sulle coste del Mar Cinese Meridionale, ma gli ispettori della Federazione non lo ritennero adatto per la Formula 1 così non fu omologato, ed oggi è utilizzato da altre categorie. Il progetto di portare la Formula 1 in Cina sembrava arrestato, ma la tenacia dei promotori portò all'individuazione di un'area disabitata alla periferia di Shanghai dove fu realizzato l'attuale tracciato. Lo Shanghai International Circuit è situato nella zona nord della città e la costruzione del circuito, progettato appositamente per ospitare il Gran Premio di Formula 1, è stata curata dallo studio dell'architetto tedesco Tilke, padre di tutti i circuiti di ultima generazione. I lavori, costati la bellezza di mezzo miliardo di dollari, sono stati niente affatto agevoli, basti pensare che sono serviti più di 40.000 pilastri solo per puntellare il terreno paludoso scelto per la realizzazone dell'impianto, e sono partiti alla fine del 2003, per essere pronti a metà 2004 pochi mesi prima del debutto dell'impianto nel calendario iridato. Il tracciato è stato disegnato in modo da assomigliare all'ideogramma cinese "shang" che significa "sopra" ed è alla base del nome della città di Shanghai. Si tratta di un circuito che appartiene alla nuova generazione di autodromi: il tracciato è interessante ed ha uno sviluppo piuttosto lungo e si distingue per contemperare un buon mix di curve lente e veloci e per la presenza di un lunghissimo rettilineo, che si conclude con una secca frenata, secondo solo a quello del circuito di Abu Dhabi. Particolare attenzione alla prima curva, una spirale che si arrotola su se stessa, sulla falsariga della prima curva di Sepang, e che crea un vero imbuto alla partenza. La parte centrale è caratterizzata da una serie di curve molto veloci da affrontare quasi una di seguito all'altra. Per i piloti è molto difficile trovare il miglior assetto delle monoposto, perchè include tutti i tipi di curve, ampie e strette, lente e veloci. E nessuna assomiglia all'altra. Il Gran Premio di Cina ha una storia recentissima. La prima edizione, nel 2004, vide la vittoria di Rubens Barrichello, su Ferrari e il peggiori risultato in una stagione trionfale per Michael Schumacher, classificatosi dodicesimo. Grande festa in casa Renault nel 2005 con doppietta e vittoria del mondiale costruttori dopo quello piloti con Alonso. L'edizione 2006, forse la più bella di quelle fin qui disputate, ha visto il trionfo di Michael Schumacher che ottenne la novantunesima ed ultima vittoria della carriera in una gara segnata dalle cattive condizioni atmosferiche. Il tedesco partito in sesta posizione e con gomme poco performanti si rese protagonista di una grande rimonta e andò ad appaiare, sebbene temporaneamente Fernando Alonso nella classifica iridata. Incredibile l'edizione del 2007 col "suicidio" di Hamilton rimasto in pista con gomme finite e insabbiatosi poi nella via di fuga in ingresso alla pit lane. Episodio che probabilmente costò il mondiale all'inglese. A vincere fu Kimi Raikkonen che regalò così alla casa di Maranello la duecentesima vittoria della sua storia. L'inglese della McLaren si rifece l'anno dopo imponendosi davanti a Massa e a Raikkonen. Hamilton ha centrato il bis nel 2011 sopravanzando Vettel nel finale in crisi con le gomme. Vettel, Button e Rosberg si sono imposti nel 2009, nel 2010 e lo scorso anno. La gara dell'anno passato, prima vittoria in carriera di Rosberg, è stata il punto più alto raggiunto dalla casa di Stoccarda da quando è rientrata in Formula 1 come team autonomo nel 2010. Su dieci edizioni, l'unico pilota ad imporsi più di una volta è stato Lewis Hamilton, ora in forze alla Mercedes che ha già messo le mani avanti affermando la quasi impossibilità di ripetere il successo dello scorso anno. Al termine del Gran Premio di Cina, team e piloti si recheranno subito in Bahrain, dove la settimana immediatamente successiva si disputerà la quarta tappa del mondiale. Anche quest'anno ci sono preoccupazioni per la sicurezza a causa delle rivolte popolari mai sopite nell'ambito della cosiddetta primavera araba. Lo scorso anno la gara si svolse senza problemi, si spera accada lo stesso quest'anno. Domenico Della Valle Passione a 300 all'ora - http://www.passionea300allora.it/2013/04/06/gran-premio-della-cina-2013-anteprima/
  12. [col][/col][col]2013 Formula 1 Petronas Malaysia Grand Prix - Kuala Lumpur 880° Gran Premio Round 2/19 22-23-24 Marzo 2013[/col] [col]INFO Lunghezza del circuito: 5,543 km Giri da percorrere: 56 Distanza totale: 310,408 km Numero di curve: 15 Senso di marcia: orario Mescole Pirelli: media/dura Apertura farfalla: 65% della percorrenza RECORD Giro gara: 1:34.223 - J Montoya - Williams BMW - 2004 Distanza: 1h30:40.529 - G Fisichella - Renault - 2006 Vittorie pilota: 3 - F Alonso, M Schumacher Vittorie team: 6 - Ferrari Pole pilota: 5 - M Schumacher Pole team: 7 - Ferrari Km in testa pilota: 937 - F Alonso Km in testa team: 1.707 - Ferrari Migliori giri pilota: 2 - M Schumacher, M Hakkinen, J Montoya, M Webber Migliori giri team: 4 - McLaren Podi pilota: 5 - F Alonso, M Schumacher Podi team: 12 - Ferrari[/col][col]Orari del Gran Premio di Malesia Venerdì 22 Marzo 10:00-11:30 (03:00-04:30) Prove Libere 1 - Sky Sport F1 14:00-15:30 (07:00-08:30) Prove Libere 2 - Sky Sport F1 Sabato 23 Marzo 13:00-14:00 (06:00-07:00) Prove Libere 3 - Sky Sport F1 16:00-17:00 (09:00-10:00) Qualifiche - Sky Sport F1 Domenica 16:00 (09:00) Gara - Sky Sport F1 Tra parentesi gli orari per l'Italia. Qualifiche in differita su Rai Due alle 14:00 Gara in differita su Rai Uno alle 14:00[/col] Messo in archivio il Gran Premio d'Australia, già si pensa alla Malesia, seconda tappa del mondiale 2013 sul circuito di Sepang, poco a sud di Kuala Lumpur. Il Gran Premio di Malesia è ormai giunto alla quindicesima edizione, si tratta, se così si può dire, della gara storica tra quelle moderne. Il tracciato di Sepang è infatti stato il primo, nel 1999, ad aprire la strada a tutti quei circuiti di nuova generazione che ormai affollano il calendario del mondiale di Formula 1. La scorsa domenica in Australia ha trionfato Kimi Raikkonen su Lotus davanti ad Alonso e Vettel. Il pilota finlandese ha vinto adottando una strategia sulle due soste al contrario dei diretti avversari che avevano optato per tre stop. E' presto per esprimere ogni giudizio, ma se la Red Bull sul giro da qualifica sembra ancora la vettura migliore, sul passo gara sembrano molte le scuderie che possono competere per la vittoria, e già nel prossimo weekend potremo avere più risposte su un circuito tecnico, con gomme diverse e temperature nettamente più elevate. Il Gran Premio di Malesia ha fatto il suo esordio nel circus della Formula 1 nel 1999 e per le prime due edizioni è stato collocato in calendario nel mese di ottobre, per poi trovare, a partire dal 2001, collocazione stabile a marzo come seconda gara del campionato. Si tratta di un cicuito dalle strutture molto moderne che coniuga sicurezza e tecnica. Caratterizzato da una sede stradale larga ben 25 metri, la più larga del mondiale, il circuito è un susseguirsi di curvoni molto veloci e di diversi cambi di pendenza. E' un tracciato medio-veloce ma ben ritmato, fluido e consente i sorpassi al termine dei due lunghi rettilinei. Come già detto, si tratta di un cicuito tecnico che mette a dura prova l'efficienza aerodinamica delle vetture così come i sistemi di raffreddamento a cause delle temperature molto alte. Molto sollecitati anche gli pneumatici, l'asfalto è molto abrasivo e la Pirelli per questo porterà le due mescole più dure tra le quattro disponibili. Una nota che evidenza l'elevata tecnicità di questo circuito viene da Fernando Alonso, secondo il quale il tracciato malesiano presenta una delle curve più difficili del mondiale, la curva 14 che immette sul rettilineo che precede quello del traguardo. Occhio alle condizioni atmosferiche! Il weekend malesiano è da seguire con attenzione perchè offrirà , con tutta probabilità , le stesse temperature che i team incontreranno in Europa durante le gare estive. Il Gran Premio di Malesia non solo costringe gli ingegneri a raffreddare di più le vetture, ma condiziona anche i piloti che escono dalle loro monoposto letteralmente massacrati a causa dell'altissimo tasso di umidità che caratterizza il clima tropicale della zona. Durante l'edizione del 2003 l'allora pilota della Jaguar, l'inglese Justin Wilson, dovette ricorrere alle cure dei medici a causa di un collasso dovuto proprio al gran caldo, e nel 2005 si sono avute le temperature più alte mai registrate durante una gara di Formula 1 con l'asfalto che addirittura raggiunse i 53 gradi. Il tracciato di Sepang sorge poco a sud della capitale malesiana Kuala Lumpur, proprio vicino all'aeroporto internazionale. La realizzazione dell'impianto è stata curata dallo studio dell'architetto tedesco Tilke che poi ha preso il tracciato di Sepang come modello per la realizzazione di tutti gli altri circuiti di nuova generazione: molte delle curve presenti su questa pista vengono richiamate anche su altri tracciati e le tecniche costruttive per la sua realizzazione sono poi state adottate anche altrove. Un punto senza dubbio a favore della pista malesiana è data dal fatto che vie di fuga sono sì molto larghe, e quindi estremamente sicure, ma sono ricoperte di ghiaia e non d'asfalto e questo rende fatali gli errori. Il Gran Premio di Malesia ha ormai una certa storia, la prima edizione, quella del 1999, verrà ricordata per il ritorno alle gare di Michael Schumacher dopo il terribile incidente di Silverstone e per la squalifica (in seguito annullata) alla Ferrari per le irregolarità ai deviatori di flusso. Nessuna polemica, ma solo tanti festeggiamenti nel 2000 con la casa di Maranello che, dopo il mondiale piloti conquistato da Schumacher nell'appuntamento precedente in Giappone, agguantò anche il titolo costruttori. Le edizioni 2001, 2009 e 2012 furono funestate dalla pioggia, delle vere e proprie tormente, tipiche di questo periodo e tipiche di queste parti. Nel 2001 trionfo della Ferrari con doppietta. Nel 2009 la gara fu addirittura interrotta prima che fossero completati i 3/4 dei giri e quindi si dovettero assegnare i punteggi dimezzati. Lo scorso anno a vincere fu Alonso al termine di una gara caotica interrotta, sempre per pioggia, e in seguito ripresa. Il pilota spagnolo andò a vincere davanti al giovane Perez su Sauber e a Lewis Hamilton. Asciutte e caratterizzate tutte dal gran caldo le altre edizioni. Nel 2003 Fernando Alonso ottenne la prima pole position della carriera e Kimi Raikkonen la sua prima vittoria, precedendo Barrichello e lo stesso Alonso. Importante per i colori nostrani l'edizione 2006 con Giancarlo Fisichella che ottenne la pole position e la vittoria, si tratta, a tutt'oggi, dell'ultimo successo di un pilota di casa nostra nella massima serie automobilistica. Bottino pieno per la Red Bull nelle edizioni 2010 e 2011. Insomma si giunge in Malesia con la Lotus in cerca della conferma su un tracciato diverso e con temperature ben più alte di quelle di Melbourne. La Ferrari ovviamente tenterà di vincere così come la Red Bull, ma il vero scatto d'orgoglio lo si attende dalla McLaren che in Australia ha vissuto un weekend orribile: mai in lotta per la pole, mai in lotta in gara. La situazione a Woking è nera, si era parlato addirittura di un ritorno alla vettura del 2012 prontamente smentito dai vertici della squara. Vedremo se il team inglese saprà ragire. Al termine della gara malesiana, il circus della Formula 1 osserverà due domeniche di pausa per poi ritrovarsi il 14 Aprile a Shanghai per il Gran Premio di Cina. Domenico Della Valle Passione a 300 all'ora - http://www.passionea300allora.it/events/event/gran-premio-della-malesia-2013/
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