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  1. v6dino

    Cooper T24 '53 Atlantic S.

    DATI GENERALI Scuderia Team Atlantic Stable Anno di produzione 1953 Motore Alta F2 L4 1970 cc Telaio traliccio tubolare in acciaio Pneumatici Dunlop Luogo di produzione Surbiton (GBR) google.maps Progettista Owen Maddock Impiegata nel 1953 e 1954 Piloti Peter Whitehead STATISTICHE GP Disputati 2 (+17 fuori campionato) Vittorie 0 Podi 0 (+4 fuori campionato) Pole Position 0 Giri Più Veloci 0
  2. v6dino

    Cooper Mk2 Special '53

    DATI GENERALI Scuderia Cooper Car Company Anno di produzione 1953 Motore Alta F2 L4 1970 cc Telaio Traliccio tubolare in acciaio Pneumatici Dunlop Luogo di produzione Surbiton (GBR) google.maps Progettista Owen Maddock Impiegata nel 1953 Piloti Stirling Moss STATISTICHE GP Disputati 2 (+6 fuori campionato) Miglior risultato Nel 1953 alla Cooper la produzione era febbrile e la creatività notevole. Accanto alle “T23” (la Formula 2 MkII della casa, siglata secondo la complicata e molto britannica catalogazione delle proprie produzioni da parte di Charles e John Cooper) vendute principalmente alle scuderie-cliente, e alle "T24 Alta" progettate per Peter Whitehead e Stirling Moss, Owen Maddock progettò una vettura “ibrida” che aveva le caratteristiche di una vera special su indicazioni dello stesso Moss e che sarebbe stata portata in pista direttamente dalla squadra corse Cooper Cars Co. Si trattava di una Cooper T23 (da qui la denominazione MkII) opportunamente modificata per ospitare il motore Alta 2.0 della "T24" ancora alloggiato anteriormente. Aveva muso molto più basso di tutte le altre Cooper, una livrea ancora più filante abbastanza simile a quella scelta per la coeva Ferrari "Squalo" 553 F2. La vettura non ebbe però un grande successo, tanto che a fine luglio '53 Moss preferì ritornare ad una "T24" tradizionale. Massimo Piciotti
  3. v6dino

    Cooper T20 '52

    Leslie D. Hawthorn Ecurie Richmond DATI GENERALI Scuderia: Cooper Cars Company + Varie Squadre Private Anno di produzione: 1952 Motore: Bristol BS1 L6 1971cc (di derivazione BMW) Telaio: Longheroni in acciaio scatolato con rinforzi tubolari Carburante e lubrificanti: miscela di alcool e benzina Pneumatici: Dunlop Luogo di Produzione: Surbiton (GBR) Progettista: Owen Maddock Impiegata nel: 1952-1953 in F1 e fino al 1956 in gare extra Campionato Piloti: Cooper Cars Company: John Cooper, Reg Parnell, Alan Brown, Eric Brandon, Adolfo Schwelm-Cruz, John Barber Team A.H.M.Bryde: Mike Hawthorn, Reg Parnell, Archie Bryde, Jean Lucas Team B.C.Ecclestone: Bernie Ecclestone Ecurie Richmond: Alan Brown, Mike Hawthorn, Eric Brandon Team Border Reivers: Jimmy Somervail, Keith Hall, Charles Mauritzen Team L.D.Hawthorn: Mike Hawthorn, Roy Salvadori, Duncan Hamilton Team R.J.Chase: Mike Hawthorn Scud. Franera: Ken Wharton Team Fraser-Hartwell Synd.: André Loens, John Sparrowe Ecurie Ecosse: David Murray, Ninian Sanderson, Jimmy Stewart, John Lawrence Team A.W.Birrell: Alastair Birrell, Jimmy Somervail Team J.D.Barber: John Barber Team T.A.D.Crook: Tony Crook STATISTICHE GP Disputati: 8 (+42 extra campionato) Vittorie: 0 (+3 extra campionato) Podi: 1 (+12 extra campionato) Pole Position: 0 (+2 extra campionato) Giri Più Veloci: 0 (+2 extra campionato) T20 Nel 1952 John e Charles Cooper progettarono la loro prima vettura di F.2, dal punto di vista meccanico direttamente sviluppata a partite dalle 500 cc. precedenti e dotata di quello che allora veniva considerato il miglior motore inglese 2 litri sulla piazza, il Bristol BS derivato da componenti BMW. I primi clienti ad acquistare i prototipi "T20" – noti anche come MkI della famiglia delle F.2 – furono Archie Bryde e Bob Chase: quest'ultimo lanciò nelle corse ad alto livello un giovane talento, figlio di un suo amico d'infanzia: Mike Hawthorn. Subito i risultati furono strabilianti in ambito britannico, ma anche internazionale se è vero che Hawthorn portò al GP del Belgio la "T20" ad un incredibile quarto posto e addirittura al terzo nel successivo GP di Gran Bretagna. Massimo Piciotti
  4. v6dino

    Cooper T12 '50

    DATI GENERALI Scuderia Horschell Racing Corporation Anno di produzione 1950 Motore JAP V2 1100 cc Telaio derivato dalla FIAT 500 "Topolino" Pneumatici Dunlop Luogo di produzione Surbiton (GBR) google.maps Progettista Owen Maddock Impiegata nel 1950 Piloti Harry Schell STATISTICHE GP Disputati 1 Miglior risultato 0 T12 Charles Cooper faceva il meccanico a Surbiton, un sobborgo di Londra e aveva una spiccata passione per le automobili e gli aerei. Prima della Guerra decise di costruire per suo figlio adolescente John una piccola autovettura dotandola del motore JAP di una motocicletta. Charles battezzò la sua creazione "Cooper Type 1". Incredibilmente da quello che era poco più che un giocattolo prese le mosse la più innovativa e rivoluzionaria casa automobilistica sportiva degli anni '50 e '60, capace di cambiare completamente il volto della tecnica costruttiva delle auto da corsa e anche di spostare verso i paesi anglosassoni il baricentro del motorismo sportivo internazionale, storicamente dislocato fin dal primo dopoguerra fra Italia, Francia e Germania. Nel 1946 Charles & John fondarono la Cooper Cars il cui primo modello fu una vettura per la 500 cc – l'odierna formula tre – dotata proprio del motore JAP usato per la "T1": ebbe subito un successo clamoroso, una enorme diffusione fra i clienti-piloti inglesi e contribuì in maniera decisiva all'ascesa dalla casa londinese che nel giro di pochi anni divenne un modello per molti costruttori che si cimentavano nelle nuove categorie nazionali ed internazionali. Rapidamente, accanto alle diverse evoluzioni delle 500 cc., si affiancarono nella produzione Cooper le sportcar e le F.2. La Cooper "MkIV" nacque per la neonata Formula Internazionale Tre istituita dalla Federazione nell'inverno del 1949, ed era la naturale evoluzione della "MkIII" dell'anno precedente. Come quest’ultima era utilizzabile anche in Formula due, grazie alla possibilità di essere dotata dell'ormai collaudato motore di derivazione motociclistica JAP sia da 500 cc. che da 1.0 o 1.1 litri. Della vettura erano disponibili due versioni: la "T11" a passo corto e la "T12 a passo lungo. La vettura fu messa in vendita per i clienti a partire da un prezzo di 425 sterline – completa di motore – ed ebbe grande successo, raccogliendo numerose vittorie sul suolo britannico, anche grazie ad una versione apparsa a fine stagione '49 ulteriormente potenziata con un propulsore MG TD da 1.250 cc. commissionata da Cliff Davis. La MkIV era molto maneggevole e fu spesso utilizzata anche in gare open, specialmente a partire dal 1952 quando i nuovi regolamenti equiparavano la F.2 alla F.1. Inutile dire che il coraggioso ed un po' incosciente tentativo di Harry Schell di disputare il GP di Monaco 1950 usando la piccola Cooper contro le potentissime Maserati, Talbot, Ferrari e Alfa Romeo fu l'unico esempio nella storia delle corse di iscrizione di una vettura di Formula 3 in un Gran Premio di Formula Uno. Massimo Piciotti
  5. Da "Quattroruote" del febbraio 1986 (trentennale della rivista):
  6. 61066

    Ron Dennis

    Ron Dennis nasce a Woking il 1° giugno 1947. Fin da piccolo alimenta la sua passione per la meccanica e la sua creatività sperimentando con il Meccano. Il fratello maggiore Michael lo porta a Brands Hatch per una gara di Formula Libera e rimane affascinato da una monoposto. Divenuto adolescente comincia a frequentare nei weekend l'officina della Brabham, situata nella vicinissima Byfleet, in qualità di curioso. Qui entra nelle simaptie di due meccanici, Tim Wall e Roger Billington, che gli insegnano la precisione e la meticolosità come metodo di lavoro, indipendentemente da ciò che vorrà fare nella vita. Desideroso di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti, Ron lascia la scuola a 16 anni per andare a fare l’apprendista alla Thomson & Taylor di Byfleet, azienda famosa anche per la costruzione di prototipi da record di velocità su terra, edificata a pochi metri dall’anello di Brooklands. Contento del proprio lavoro il giovane Dennis frequenta la scuola serale presso il Guildford Technical College dove si diploma in meccanica automobilistica e quando la Thomson & Taylor viene rilevata dal Chipstead Group chiede ed ottiene di essere trasferito in una delle loro aziende, la Cooper Car Company, ceduta da John Cooper al gruppo stesso alla morte del padre Charles avvenuta nel 1964. Alla Cooper, Ron costruisce monoposto di F2 e F3, il suo entusiasmo viene notato dai colleghi più anziani e a soli 19 anni viene aggregato alla squadra di F1 e inviato a Monza per il GP d'Italia nel classico ruolo di garzone di bottega: porta il tè ai colleghi, tiene pulito il box e fa tutti i piccoli lavoretti necessari per imparare l’arte del meccanico da corsa. Dimostrando le sue capacità, Ron viene promosso a vice-responsabile della macchina di Jochen Rindt nel quale però non nutre molta fiducia perchè non lo ritiene sufficientemente preparato in tecncia meccanica. Dennis lo vedrebbe meglio su una F2 piuttosto che su una F1 oltretutto dotata di un motore scorbutico come il Maserati V12 e il rapporto tra i due non è sempre dei più sereni. 1967 Kyalami Zandvoort Silverstone Nel 1968 l’austriaco passa alla Brabham e si porta dietro Dennis (gli piaceva molto il modo in cui gli teneva la macchina sempre pulita e in ordine) che lo segue ma, nella speranza di diventare capo-meccanico, si mette al servizio dello stesso Jack Brabham insieme ad un altro giovane meccanico: Neil Trundle. 1968 Monza Mont-Tremblant Watkins Glen Ron si dedica anima e corpo al suo lavoro, tanto da non avere il tempo per spendere i soldi guadagnati nei normali divertimenti dei suoi coetanei e a soli 21 anni può permettersi di acquistare una Jaguar E-type con i propri risparmi. 1969 Montjuic Parc In alcune gare segue il giovane Jacky Ickx, pilota subentrato a Rindt che è passato alla Lotus. Zandvoort Brands Hatch Nella seconda parte del campionato Ickx vince due GP e conclude il mondiale al secondo posto mentre Jack sviluppa la BT26A e prepara il 1970 nel migliore dei modi. La BT33 è infatti un'ottima monoposto e solo una serie sfortunata di episodi, insieme alla costanza e all'opportunismo di Rindt, impediscono al vecchio Black Jack di combattere fino alla fine per quel quarto titolo mondiale che avrebbe potuto coronare la sua lunga carriera. Ormai Ron è diventato un valido punto di riferimento sia per Brabham che per Ron Tauranac e si occupa dell'organizzazione del team in pista, delegando ai colleghi le operazioni tecniche. Quello a destra nell'ultima foto qui sopra è Nick Goozée, protagonista di un episodio famoso avvenuto a Brands Hatch e che è costato a Brabham la vittoria in quel GP. Prima del via Tauranac calcola il quantitativo di benzina necessario a disputare il GP e fa eseguire il rifornimento poco prima della partenza. Goozée si dimentica di regolare adeguatamente la carburazione della vettura. Infatti nel warm-up del mattino, a causa della temperatura decisamente fresca, la carburazione è esageratamente ricca e lui si dimentica di riportarla in posizione normale, dato che per il GP la temperatura dell'aria si è alzata. La conseguenza è che il Cosworth consuma più del dovuto e proprio all’ultima curva Brabham rimane a secco, viene superato dalla Lotus di Rindt e perde un GP già vinto. Durante la corsa, Black Jack si accorge del problema “sentendo” il motore. Dennis realizza di aver fatto una discreta cappella e si avvia verso la vettura con gli attrezzi per cercare di modificare la carburazione di nascosto e cercare così di coprire il collega ma Jack lo vede con la coda dell’occhio e gli urla un “DON'T EVEN THINK ABOUT IT!” che lo spettina. Continua...
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