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Ci sono un paio di cose da tenere in considerazione. Della prima ne parliamo anche qui da diversi anni e Massimiliano Ambesi ha ribadito benissimo il concetto nell'ultimo podcast di Eurosport: il calendario è sbilanciato. Se nelle stagioni scorse tutto sommato chissenefrega perché tanto Hirscher non si batteva, da quest'anno la storia cambia. Tenendo in considerazione solo le quattro discipline classiche Pinturault e Kristoffersen hanno una gara in più a disposizione rispetto a Paris, Mayer e compagnia velocista, ma non bisogna dimenticare Combinate e Paralleli che comunque allo stato attuale delle cose sono più a favore dei tecnici che dei velocisti. Aggiungendo quelle, lo scarto passa da una gara a sette. Alexis e Henrik non sono esattamente degli schiacciasassi come lo è stato Marcel (e ribadisco che la sua assenza si sta facendo sentire molto più della sua presenza), perciò il discorso rispetto agli anni scorsi cambia di tanto, qui la coppa del mondo mette davvero sullo stesso piano atleti che in realtà non partono alla pari. La seconda la dico io perché i telecronisti sembrano ignorarla perlopiù. Paris non è ancora un atleta in grado di andare forte su ogni pista. Anche quest'anno a Beaver Creek ha steccato e gli è già andata molto bene che abbiano cancellato una gara ostica come la Val Gardena spostandola a Bormio, dove lui vola. Sulle sue piste è praticamente imbattibile, sulle altre sta fuori anche dalla top 10 quasi. Vedremo a Wengen, che almeno sulla carta (Yangqing e Cortina non le conosciamo) dovrebbe essere l'ultima gara anti-Paris. La conseguenza di questo fatto, ad ogni modo, è che renderebbe tutto difficile già con un calendario alla pari, ma così non è, quindi la situazione si complica ulteriormente. La situazione attuale dice che Kristoffersen ha già svaccato tre (ma forse anche quattro) gare su otto, Pinturault quattro su dieci e Paris tre su otto (non conto i Giganti, che avrebbe potuto benissimo saltare). La mia impressione è che i due tecnici continueranno a perdere punti mentre Paris non sprecherà più tanto, quindi il deficit di calendario potrebbe non dico appianarsi ma quantomeno ridursi sensibilmente con le prestazioni in gara. Chiaro che se Henrik e/o Alexis ingranano la marcia si fa molto dura, ma ho la sensazione che non succederà. Il problema di Paris, che per dare una risposta definitiva per me questa coppa del mondo la può assolutamente vincere, è più che altro Kilde, che in Discesa e Super-G non sarà altrettanto competitivo ma è atleta da tanti punti e soprattutto è più completo di Paris, perché è capace di risultati importanti anche in Gigante, Combinata ma pure in Parallelo. Domme potrebbe ritrovarsi a rimpiangere lo stupido ed inutile errore commesso nello Slalom della Combinata di Bormio, dove avrebbe potuto incassare sui 45-50 punti e invece ne ha portati a casa solo cinque.

Model: Tom Sneva – ‘Norton Spirit’ McLaren M16C #68 1975 Chassis number: M16C-4 Team: Penske / Roger Penske (USA) Brand: Carousel1 in 1/18 (#4810) Material: Diecast body with attached parts, rubber tires, lettering with decals Edition: Indianapolis500 1975 Limited Edition / Serial number: #0184 of 1.200pcs. Modifications by me: none GEAR Canon EOS 1000D Canon EFS 18-55mm f/3.5-5.6 IS II F/22, 1, ISO-100, 20mm (2012) © logo by lezebre.lu/aufkleber

Nella prima prova di Altenmarkt miglior tempo per Kira Weidle davanti a Schmidhofer (+0.24), Ledecka (+0.57) e Gut (+1.05), Goggia con due tagli di porta è 8^ seguita da Corinne Suter e da Nicol Delago, ottima prova per Nadia Delago 13^. E Sofia ci ha regalato questa foto

Stage 5 do-mi-na-to da Carlos Sainz! Ha datto 3 minuti a Nasser Al-Attiyah e 6 a Stéphane Peterhansel...

Bella gara! Peccato per Zenhausern che andava forte Italiani: Vinatzer ha commesso un errore di gioventù forse, mi è piaciuto Moelgg che ci ha provato fino alla fine, bene Maurberger che ha portato a casa un po' di punti, Gross non è lui Menzione di merito anche per J. Strolz

DATI GENERALI Scuderia: Equipe Gordini Anno di produzione: 1947 Motore: Gordini T18 L4 1500cc Telaio: Traliccio in tubi d'acciaio e alluminio Carburante: miscela di benzina e alcool Pneumatici: Englebert Luogo di Produzione: Les Ulis (FRA) Progettista: Amedeo Gordini Impiegata nel: 1952, 1953 Piloti: Maurice Trintignant, Harry Schell, Pablo Birger, Robert Manzon, Prince Bira, Jaques Pollet STATISTICHE GP Disputati: 4 (+ x extra Campionato) Vittorie: 0 (+ x extra Campionato) Podi: 0 (+ x extra Campionato) Pole Position: 0 (+ x extra Campionato) Giri Più Veloci: 0 (+ x extra Campionato) Miglior risultato: M.Trintignant, 5* posto nel GP di Francia 1952 Massimo Piciotti

DATI GENERALI Scuderia: Equipe Simca Gordini + altre Squadre Private Anno di produzione: 1947 Motore: Gordini T15C e T16C L4 1500cc, Compressore Telaio: Traliccio in tubi d'acciaio e alluminio Carburante: miscela di benzina e alcool Pneumatici: Englebert Luogo di Produzione: Les Ulis (FRA) Progettista: Amedeo Gordini Impiegata dal: 1947 al 1954 Piloti: Maurice Trintignant, José Scaron, Zdenek Trejbal, Raymond Sommer, Aldo Gordini, Jean-Pierre Wimille, Juan Manuel Fangio, Amedeo Gordini, Adrien Alin, Felix José Lopes, Prince Bira, Igor Troubezkoy, Robert Manzon, Jean Behra, Pierre Veyron, Ives Giraud-Cabantous, Benedicto Campos, Luis Chiron, Luis Alberto DeDios, André Simon, Jaques Pollet, Jean Thepenier, Jaques Cazalot STATISTICHE GP Disputati: 14 (+42 extra Campionato) Vittorie: 0 (+ 3 extra Campionato) Podi: 0 (+ 3 extra Campionato) Pole Position: 0 (+ 3 extra Campionato) Giri Più Veloci: 0 (+ 3 extra Campionato) Miglior risultato: R.Manzon, 4° posto nel GP di Francia 1950 Simca Gordini Type 15 Se la Type 11 era nata per assecondare i regolamenti della neonata F.2, La Type 15 era la risposta del mitico "Sorcier" alla nuova categoria Grand Prix varata nel corso della stagione 1946 che istituì, di fatto, la F.1. Dal punto di vista del telaio la vettura non si discostava particolarmente né dai canoni tipici del tempo – motore anteriore, serbatoio alle spalle del pilota, caratteristico disegno "a sigaro" – né dalla "cugina" T11; montava però un nuovo motore Gordini sovralimentato di notevole potenza. Fu espressamente costruita per Jean-Pierre Wimille ma probabilmente la potenza del motore montato su un telaio estremamente leggero la rendeva molto nervosa e difficile da guidare; Wimille morì in Argentina nel 1949 alla guida della "T15" e lo sviluppo della vettura, in cui l'asso francese aveva un ruolo determinante, subì un duro colpo tanto che all'avvio del Campionato Mondiale nel 1950 il confronto con Alfa Romeo, Maserati e Ferrari evidenziò chiaramente i limiti della vettura che non andò mai oltre a qualche buon piazzamento in gare minori e fuori campionato. Massimo Piciotti

DATI GENERALI Scuderia: Equipe Gordini Anno di produzione: 1952 Motore: Gordini T20 L6 2000cc Telaio: Traliccio in tubi d'acciaio e alluminio Carburante: miscela di benzina e alcool Pneumatici: Englebert Luogo di Produzione: Les Ulis (FRA) Progettista: Amedeo Gordini Impiegata nel: 1952, 1953 Piloti: Jean Behra, Maurice Trintignant, Harry Schell, Robert Manzon, Prince Bira, Carlos Menditeguy, Fred Wacher, Roberto Mieres, André Pilette, André Simon, Juan Manuel Fangio, José-Froilan Gonzalez STATISTICHE GP Disputati: 15 (+ 25 extra Campionato) Vittorie: 0 (+ 5 extra Campionato) Podi: 2 (+ 10 extra Campionato) Pole Position: 0 (+ 7 extra Campionato) Giri Più Veloci: 0 (+ 5 extra Campionato) Miglior risultato: Gordini Type 16 Nel 1951 Gordini terminò la propria joint-venture con la Simca che non intendeva comprendere più nei propri programmi di produzione l’impegno in Formula 1. La nuova Scuderia Sportiva si installò così in Boulevard Victor nel 15° Distretto di Parigi. Amedée concepì allora il primo motore costruito interamente in proprio, un 6 cilindri da 1987 cm³ con due alberi a camme e tre carburatori doppio stadio Weber. Intorno all'unità propulsiva fu costruita in vista della stagione '52 la nuova "Type 16" che ebbe una longeva vita sportiva e raccolse numerosi successi, specialmente in ambito nazionale. Se nel Campionato del Mondo i risultati più prestigiosi furono due terzi posti colti da Behra e Manzon nel 1952, l'impresa più esaltante fu senza dubbio la strepitosa vittoria dello stesso Behra a Reims, nella gara fuori campionato dello stesso anno, quando riuscì a battere "l'imbattibile" Ferrari di Alberto Ascari. Nel 1954, con i nuovi regolamenti che permettevano motori da 2,5 litri, Gordini dotò le "T16" di una nuova unità propulsiva più potente e utilizzandola così fino al 1956, ma senza grandi risultati. Massimo Piciotti

Pep, mi racconti la discesa di Lisa Grill invece? Tempo interessantissimo per lei...

La Ferrari 312T3 di Gilles Villeneuve ai box...

Secondo me quando smette con la Formula 1, Hamilton smette col motorsport in toto. Il suo futuro penso sia a Hollywood o qualcosa del genere, non certo in Formula E che, tra le varie opzioni che l'inglese potrebbe avere, è proprio quella dove ce lo vedo meno...

Moto, vittoria di tappa per Toby Price davanti alle due Husqvarna di Quintanilla (+1'12") e Short (+2'31"). In classifica generale Price e Quintanilla si infilano tra le tre Honda e troviamo quindi Brabec davanti a Price (+9'06"), K. Benavides (+11'32"), Quintanilla (+16'01") e Cornejo Florimo (+20'25). Quad, Romain Dutu vince davanti ad Alexandre Giroud (+47") e ad Ignacio Casale (+2'26). In classifica generale Casale guadagna su Enrico (+31'37") e Vitse (+41'39"). SSV, ieri vittoria di tappa per Mitchell Guthrie davanti a Domzala (+19") e Jones (+1'16") invece nella tappa di oggi vittoria a sorpresa per Cyril Despres (si era ritirato dopo la terza tappa ma è rientrato in gara come partecipante al Dakar Experience, per lui è record personale avendo vinto almeno una tappa in tre categorie diverse) che precede Domzala (+41") e Rautenbach (+4'14"). In classifica generale Kariakin prende il comando davanti a Currie (+1'10") e Chaleco Lopez (+1'47"). Da segnalare l'ottima Dakar del francese Axel Alletru, ex pilota di motocross rimasto paraplegico in seguito a un incidente, la sua storia è paragonabile a quella di Robert Wickens (1h33'44")

Il problema è che lo stipendio di HAM costa quanto un intero team di FE

Quella possibilità poteva averla Villeneuve, ma purtroppo la prese sottogamba. Aveva vinto il titolo di F.INDY, di F.1 e di F.CART. Con la formula e avrebbe fatto poker... nessuno lo avrebbe potuto imitare....

K-PAX si espande nel GTWC Europe diventando team di riferimento di Bentley M-Sport si concentrerà sull'IGTC sempre per conto di Bentley

V6DINO: tu trabajo es increible, y como fanatico de la Formula 1 desde hace mas de 40 años te doy las gracias. Recibe mis cordiales saludos V6DINO: il tuo lavoro è incredibile e come fan della Formula 1 da oltre 40 anni ti ringrazio. Ricevi i miei migliori saluti

Peccato anche per Myhrer aggiungerei. Sta andando davvero forte, all'età che ha poi... Campiglio ha dato grande spettacolo ed è già da un paio di edizioni che si corre in pochi centesimi. Appuntamento imprescindibile, inutile dirlo. Gli italiani mi stanno piacendo parecchio, soprattutto i giovani. Era ora.

Yule come Stenmark, Tomba e Kristoffersen a Campiglio. Non lo avrei mai e poi mai creduto, dopo le seconde manche di Kristoffersen e Noël.

Immagine postata da @anorak Spaccato della Salih Epperly Offenhauser 'Belond AP Special' Disegno di Leslie Cresswell. Vincitore della Indianapolis 500 nel 1957 pilota Sam Hanks #9 QP 13 nel 1958 pilota Jimmy Bryan #1 QP 7

Ok che Nikolaev è sempre partito tranquillo, ma è arrivato a 1h11' di ritardo. Comunque domani dovrebbe iniziare a fare sul serio visto che le dune sono il suo terreno di caccia preferito.

Ci avevo pensato anche io, ma temo vada in Ferrari...scelta senza una logica apparente da entrambe le parti, secondo me

40 auto di 11 costruttori diversi alla Bathurst 12h e ben 21 equipaggi di classe Pro.

DATI GENERALI Scuderia: Equipe Vicomtesse de Valckiers / Ecurie Belge Anno di produzione: 1947 Motore: Gordini T15C L4 1500cc Compressore e T18 L4 1500cc Telaio: Traliccio in tubi d'acciaio e alluminio Carburante: miscela di benzina e alcool Pneumatici: Englebert Luogo di Produzione: Les Ulis (FRA) Progettista: Amedeo Gordini Impiegata nel: 1950, 1952 e 1953 Piloti: Johnny Claes, Robert O'Brien, Georges Berger, Anton Branca, Paul Frére STATISTICHE GP Disputati: 6 (+15 extra Campionato) Vittorie: 0 Podi: 0 (+2 extra Campionato) Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: 14° posto nei GP di Belgio e GranBretagna 1952

No no, che linciare.... Anzi, sono d'accordo. Mi fa schifo il pandoro, mi fa schifo il panettone, mi fa schifo tutto il vario dolciame di natale. Anzi, molto più pragmaticamente direi che mi fa schifo il natale in toto....

Once the work is finished, I´ll post the remaining 10 drawings. Greetings from México

I have finished the assignment of the five winners of the Race

The 1953 Ferrari works Team being shipped to Mexico in the SS Constitution.

Since the beginning, La Carrera Panamericana was run by women

The international response was enthusiastic, attracting pilots Gijs van Lennep, Joachen Mass, Eric Comas, Phillipe Alliot, Clay Ragazzoni, Guy Edwards, Luigi Villonesi and musicians such as David Gilmour and Nick Mason, who made the soundtrack of a documentary about their participation in the race of 1991 driving a Proteus. The thirty-first version was held from October 11 to 18, 2018, the route covered more than 3200 kms through Querétaro, Mexico City, State of Mexico, Michoacán, Guanajuato, San Luis Potosí, Zacatecas and Durango; The Carrera Panamerica is national´s motorsport most important, a week with festive atmosphere in each city that visits: a unique family atmosphere, like the one that reigned 64 years ago. Attracts pilots and male and female audience; people of all ages.

In 1988, Pedro Dávila and Eduardo León Camargo convened various automobile groups around the world to celebrate, in accordance with the discipline of Rally, the Pan-American Race; would contend for cars built between 1940 and 1975 in four groups with ten categories of competition: GROUP A Pan American Cars. Sports, GT and production sedans built from 1940 to 1954, similar to those that participated in the original races from 1950 to 1954: - Tourism Production from # 2 to # 99 - Tourism Major from # 100 to # 149 - Sport Minor from # 150 to # 199 - Sport Major from # 200 to # 249 B GROUP Historic Cars. Production vehicles in limited series from 1955 to 1973 and more recent models with aesthetics and equal mechanical components to those of 1973: - Historic A from # 250 to # 279 - Historic A Plus from # 280 to # 299 - Historic B from # 300 to # 349 - Historic C from # 350 to # 399 GROUP C Original Pan American Games Cars of the same brand, model and year of those who participated in the original Pan American Race from 1950 to 1954: From # 400 to # 450 GROUP D Exhibition Cars. All vehicles that do not correspond to any of the 9 previous competition categories: From # 450 to # 499

In 1954 Il Drake had his revenge: the Ferrari 375 Plus Pininfarina of Umberto Maglioli won with almost 10 hours less than in 1950: 17º40'26 ", this record remains in the annals of world motorsport. The presidency of Alemán ended in 1952 with a huge inflation, the new “Hueyi Tlahtoani” (Ruling King in Nahuatl, the language of Aztecs) Adolfo Ruiz Cortines, had to deal with devaluation cutting federal expenses. As the main intention of La Carrera Panamericana was to promote México as a touristic destination, the accumulation of 27 deaths in 1954, one of the highest death rates in the history of motorsports, wasn´t helping very much: the event was canceled as a premonition of what happened at Le Mans 1955.

183 cars participated in 1953, 'Il Commendatore' did not showed official team; ‘el Chueco de Balcarce’ (Juan Manuel Fangio) victory (18º11'00 ") in a Lancia D24 Pininfarina was shadowed by the tragic death of his teammate: Felice Bonetto at Silao, Guanajuato. That year the Carrera Panamericana became part of the nascent World Championship of Brands (the Mexican test was added as the calendar´s last encounter, after the Tourist Trophy in Dundrod, Great Britain). To comply with FIA´s ruling, the category “Sport Menor” (Smaller Spórt) was added, which was entirely dominated by Porsche with its 550 model making a fabulous 1-2-3 in the cars commanded by José Herrarte, from Guatemala, Fernando Segura, from Argentina, and Hans Herrmann, from Germany. Since then the word Carrera is synonymous with the Stuttgart firm, to such an extent that in 1955 they called "Carrera" the Type 356 with the highest level of motorization; the first production car with 1.5-liter engine able to surpass 200 kph, which, in 1955, was a feat

Eager to repeat in 1952 the “medicine” dose applied to his rivals at 1951, Don Enzo ordered to create the “Ferrari 340 Mexico Vignale”, which only mission was winning in the land of “Tequila”. Conceived as a lightweight (990 kilos), with measures 4.201 mm long, 1.504 mm wide, 1.334 mm high and wheelbase of 2.588 mm, the body was drawn by Giovanni Michelotti and made of aluminum, resulting one of the most extravagant designs that came out of Alfredo Vignale's workshops. The chest had an air inlet and two small side outlets, an insect deflector made of plastic was mounted on this outlet, each door panel had a concave section allowing air to cool the rear brakes (drums, like front ones) with lightweight Borrani chromed wheels mounted on Pirelli tires, the brand that sponsored the team - although in practice the Italian rubber did not resist the rough asphalt of the national roads and were "clandestinely" replaced by Mexican tires from General Popo and “Hulera Euzkadi”, according to what was available route´s cities. To overcome the opposition, a fifth speed was added to the gearbox, transmission and rear axle were reinforced. The car´s frame was a tubular structure with two elliptical side members, whose old conception - since 1946 - comes from the Grand Prix cars. The power source was created by Aurelio Lampredi for the famous 340 America with 220 horsepower, but improving substantially the original design reaching 280 ponies at 6,000 rpm, with a compression ratio of 8.1: 1. This longitudinal V12 with opening angle at 60° displaced 4.102cc; modified camshafts for a new piston heads (two valves per cylinder of 80 x 68mm, which gave a unit capacity of 341.83cc) housing 40mm Weber triple carburetors. Able to obtain the amazing acceleration from 0 to 160 kph in 16 seconds (remember it was the early 1950´s), in 1952 the México was the most powerful model form the Cavallino´s Rampante stable. Only four copies of this magnificent Maranello´s beast were built: three Berlinetta (chassis 0222, 0224 and 0226) and only one Spyder (0228); to be lighter, the latter was considered the team´s most “deadly” weapon having better aerodynamics and weight-power ratio. However, the Spyder did not enter the race because of difficulties in the customs (a gossip was murmured: Black Hand from the Mercedes-Benz team, which had an official importer in México, but as you can imagine, corruption invaded my country long time ago). Only the three Berlinettas were left to defend the "Rosso Corso" and with five available drivers the cars were assigned to the duos 'Gigi' Villoresi / Franco Cornacchia (0222), Luigi Chinetti / Jean Lucas (0224) and Alberto Ascari / Giuseppe Scotuzzi (0226) – take note: Villoresi and Chinetti ran with a pilot on the side, while Ascari did it with his faithful mechanic. The luck continued without smiling to the 'Ciccio' Ascari (two times F1 champion), who abandoned the race when taking badly a curve, crashing in the first stage; on the third day of competition the 340 Mexico of 'Gigi' Villoresi had transmission problems: also left out. The surviving Ferrari had a decent end at the hands of Luigi Chinetti (winner in 1932, 1934 and 1949 at the 24 Hours of Le Mans, as well as discoverer of many F1 pilots: Dan Gurney, Richie Ginther, Phil Hill, Chinetti´s friendship with Don Pedro Rodríguez started at “La Carrera, later the Italian promoted the sports career Don Pedro´s kids: Pedro & Ricardo, “les enfants Rodríguez”), who came third to the finish behind the silver arrows of “fat Neubauer”, but far from the projected win. Karl Kling captured world's attention stopping chronometers in 18º51'19 ".

The first “Panamericana” departed from southern frontier at El Ocotal (now Ciudad Cuauhtémoc), Chiapas to the northern border at Ciudad Juárez, Chihuahua, attracting NASCAR´s racers (among others) Phil Hill, Carroll Shelby, funder Bill France Sr. and work teams from Buick, Cadillac, Chevrolet, Chrysler, Ford, Hudson, Lincoln, Mercury, Nash, Oldsmobile, Packard & Studebaker. Hershel McGriff won in 1950 with an Oldsmobile 88 Sedan 2 doors "City of Roses" (Portland, Oregon), arriving at Chiapas in 27º34´25". The presence of the Le Mans winner Luigi Chinetti (invited to watch the race, in those days Ferrari´s representative in USA & NART -North American Racing Team owner) and the participation of Felice Bonetto / Bruno Bonini in a Alfa Romeo 6C 2500 spread later the race in Europe. In 1951 European work teams appeared to contend on Aztec asphalt: Alfa Romeo, Ferrari, Lancia, Maserati and OSCA from Italy, German Mercedes-Benz and Porsche, the English Jaguar and the French Gordini. The second Panamericana changed direction, now running from south to north facilitating the cars´ transportation to the teams at the race´s end. Also 226.6 km were cut out because the stretch from El Ocotal to Tuxtla Gutiérrez was too dangerous and caused several accidents. The winner was the Italian F1 Piero Taruffi in a Ferrari 212 Export Pininfarina with a time of 21º57'52 ", which would force to separate the cars by categories: Sport cars (generally European) and Touring cars (the Americans) with which both sides they could sing victory; the Government could be satisfied with this ingenious rule that seemed emanated from diplomacy.

Unfortunately the start and end of the “La Carrera Panamericana” is not due to sport, but to political and economic reasons: Supporting Monroe´s Doctrine centenary, in March 28, 1923 OEA´s (Organización de Estados Americanos / American States Organization) V International Conference held at Santiago de Chile, reinforced the Pan Americanism declaring the construction of the Pan-American Highway (from Prudhoe Bay, Alaska, United States of America, to Ushuaia, Tierra del Fuego, Argentina) to unify the continent. In 1931 AIACR (Association Internationale des Clubs Automobiles Reconnus / International Association of Recognized Motoring Clubs), today FIA, incorporated Club ANA (Asociación Nacional Automovilística / National Automobile Association) to represent it in Mexican territory. March 18, 1938: México´s nationalization of all petroleum reserves, facilities, and foreign oil companies, Pemex (Mexican State Oil Company) is founded. After the sinking by German U-106 submarines of its oil tankers “Potrero del Llano”, “Faja de Oro”, “Tuxpan”, “Las Choapas”, “Oaxaca” & “Tampico” between may & June 1942, Mexican Government declared a “State of War” to the Axis Powers sending the 201st Fighter Squadron to participate in the Philippines´ liberation. End of World War II: as part of the Allies México received a strong economic compensation bringing to the country a great industrial growth (called the Mexican Miracle in the 1950´s), in the administration of President Miguel Alemán Valdez (México´s first civil president; Alemán was nicknamed “President Businessman” because he wanted to make money, with everything, as soon as possible). United States territory was not demolished during the conflagration, when its “GI-Joes” were freed from service in Europe, they returned having tasted the forbidden fruit: the extensive range of sports cars offered by the old continent, very far from outdated armors offered by American manufacturers. Designed for and with pleasure in mind, the erotic, slender and curved strokes of European vehicles were very attractive to Americans, especially at a time when the list of offers in their country was limited. European firms focused their attention on North America to sell very similar commercial street adaptations, in engineering and style, to the vehicles they used to compete; for this reason car races regained importance at the USA. As a foxy entrepreneur would do, Alemán knew that and wanted to promote his country (in his administration México began to be an international touristic destination, starting with the creation of Acapulco, first Mexican resort “city”); so, using the resources from the war and Pemex the Federal Government "accelerated" the construction of the Mexican section of the Pan-American Highway. Organized by Enrique Martín Moreno, in April 1949 Club ANA announced to the international racing community the longest (3,342 kilometers) road test in the world: held in five “Stages” or days under the Rally discipline (As Targa Florio) all vehicles must use Mexican “80 Octanes” gasoline, undergoing scrutiny in the 'Parc Ferme' at the end of each stage, as American Racing did long time before, sponsoring was admitted as “cars livery” (much before Colin Chapman´s Formula 1 cars did in 1968).

1952

1950

Because a man can not live only of F1. I was commissioned to draw the five winners of the last, longest & most dangerous Road Race in the world: La Carrera Panamericana. Wanted to share it here... I´m drawing them in chronological order, already have the Oldsmobile 88 Sedan (City of roses) driven by Hershel Mc Griff in 1950, this one & the 1952 Mercedes Benz ("Buzzard" not "Seagull" wings because of Kling´s incident at the race) 300SL/W194. I thought you would be interested in the winning Italians at Mexico, I am working on the two missing ones (1953 Lancia D4 driven by Fangio & 1954 Maglioli´s Ferrari 375 plus, also I´m including in the work the Ferrari 340 Mexico Vignale, which obtained second place in 1952 by the hands of Luigi Chinetti). Hope you enjoy it & if you want to see the remaining (& previous) works let me know to inlcude them here. Greetings from México. af2

Ed invece, problemi meccanici... Previste altre 2-3 ore di ritardo...