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ema 66

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  1. Stai scherzando vero ? Con il tachifludec ci curi un'influenzina !
  2. Gio sei ammalato ? Qualche giorno fa ho chattato con Nelson, volevo chiedergli di suo figlio Pedro, le notizie sono buone, riprenderà a correre la settimana prossima. Mi ha detto che è già campione di F3 ma mancano 4 prove. Vi risulta? Poi dice che a gennaio farà il campionato TRS di 5 settimane in Nouva Zelanda prima di iniziare il campionato di F3 europeo.
  3. Ci credo che fosse bellissimo ! In F1 invece ci sono troppi soldi in ballo e questo va a scapito del divertimento genuino!
  4. Gio, ti sei perso quello che ho scritto prima ! Parlavo di ore in autodromi desolati e vuoti!
  5. Anch'io ho comprato per anni Autosprint e Rombo. Non li ho tenuti per intero, ho messo in una decina di raccoglitori tutti gli articoli che parlavano di Nelson insieme a quelli usciti sui giornalini di tutto il mondo.
  6. La vita della compagna di un pilota è fatta anche di lunghe attese. I giorni del GP erano comunque piacevoli (ansia a parte), facevamo gruppo fra noi e si sa, alle donne non manca la chiacchera. Una volta ci dissero : "Siete in cinque, parlate tuttte cinque, ma chi ascolta?" Anche fra noi, come spesso accade nei gruppi di donne, serpeggiavano invidie e gelosie. Nelson mi disse che una fra loro gli fece non poche avances. Non chiedetemi la moglie di chi, perchè non lo dirò mai ! Era giusto per farvi capire l'andazzo. Avevo 18 anni e presto ho dovuto imparare a non abbassare la guardia. Per me non è stato facilissimo destreggiarmi sempre con gente più grande di me. Nelson mi confortava dicendomi che avevo 18 anni solo sulla carta d'identità ma che la testa ne dimostrava di più. Sarà anche stato in parte vero, ma tutti sappiamo quanto conti l'esperienza ! Le ore che non passavano veramente mai, erano quelle trascorse in autodromo per i test, quasi sempre in Inghilterra ,in circuiti deserti e il primo paesino a chilometri di distanza. Almeno Donington ha un museo, conoscevo ogni pezzo a memoria da quante volte l'ho visitato ! Con quel rumore era difficile anche concentrarsi sulla lettura di un buon libro, quindi lavoravo all'uncinetto....pazzesco...ho fatto immense tovaglie che ancora oggi uso a Natale ! Voi non avreste di certo questi problemi, lo so! A lungo andare questa vita nomade,mi ha portato ad una certa spersonalizzazione. Non c'era spazio per niente di mio, tutto era già fatto,organizzato,non decidevo mai niente, semplicemente andavo dove dovevo andare, stavo con la gente con cui dovevo stare, è un po' una vita da bella statuina con il senno di poi. Nel bilancio totale però è stata un'esperienza bella che mi ha insegnato molto e che mi ha reso un po' cittadina del mondo Mi sono divertita, penso si capisca dai miei racconti, ho solo voluto rendervi partecipi di qualche aspetto meno invidiabile.
  7. Rispondo a te Ragastas, ma vale anche per quanto scritto da Fedele Da Mò poco dopo. C'è stato un piccolo malinteso...non mi riferivo certo alla vita dei piloti. Ovvio che per loro sia il massimo e la passione per ciò che fanno ripaga di ogni sacrificio, ci mancherebbe ! Io parlavo di tutti gli altri che gravitano intorno al circus. La mia era una considerazione fatta in seguito alla frase "il mondo dove tutti vorremmo essere" Non sono un pilota ma in quel mondo c'ero e non tutto era rose e fiori.
  8. Allora i pantaloni li ha comprati nell'86, io ho vissuto con lui fino all'85.
  9. Praticamente usava solo jeans e aveva un abito elegante per i galà !
  10. Vedi Isomax89....rischio di essere un po' ripetitva....non si sono criticati molto come piloti, si erano molto antipatici a livello personale. Ayrton non capiva come Nelson potesse essere così poco nazionalista e trattare male i giornalisti brasiliani, credo che a parte Reginaldo Leme, li giudicasse degli incompetenti, me ne accorgevo perchè quando veniva avvicinato da uno di loro, lui cambiava faccia prima ancora che aprissero bocca. Ayrton era orgoglioso del suo paese e ci viveva, Nelson amava l'Italia, è qui che passavamo il tempo libero. A lui non importava di tornare in Brasile, andavamo solo a fine campionato per stare con la sua famiglia e qualche amico. Nelson faceva illazioni sulla vita privata di Ayrton che non ho mai condiviso e preferirei non ripeterle adesso. La loro antipatia reciproca veniva sicuramente acuita dai media. Ti faccio un esempio: Ayrton andava mediamente meglio di Nelson sul bagnato, probabilmente essendo più giovane,si sentiva di rischiare di più. Una volta un giornalista brasiliano, lo ha fatto notare a Nelson, che subito ha risposto acidamente " Nao so pato" che vuol dire "non sono un'oca". Una risposta del genere da adito a molte interpretazioni, potrebbero aver scritto che Nelson dava dell'oca ad Ayrton oppure potreste sbizzarrirvi .....cosa voleva dire? Io non lo so! A quei tempi mi sono fatta una personalissima idea del vero perchè di tutto questo. Sono convinta che Nelson pensava di essere il miglior pilota del momento, almeno il più completo, e Ayrton stava dimostrando di essere alla sua altezza e questo probabilmente gli dava molto fastidio!
  11. Particolare questa foto, dove l'hai trovata ? non riconosco il luogo e nemmeno i pantaloni ! Non credo fosse della mia epoca.
  12. qualche problema con il software c'è.....sopra ho quotato il post di Fedele da mò di qualche giorno fa e non lo ha riportato.
  13. Ti ringrazio per il complimento.....se è così, usa pure tutte le m che vuoi! Per le foto mi dispiace ma non ho lo scanner. è giusto che voi appassionati vogliate vivere nel mondo che amate, ma è anche giusto che ne conosciate i risvolti più difficili. Quando penso a chi segue il circus da decine di anni, non posso fare a meno di avere un moto di ammirazione. Anche se si cerca di fare tutto nel modo più comodo possibile, immaginate una vita di fai e disfa valige, sali e scendi dagli aerei, lunghe attese in aereoporto, cibi sempre diversi, climi sempre diversi, talmente frequentemente da svegliarti al mattino senza ricordare bene dove sei. Non so esattamente come sia oggi, ma all'ora oltre ai GP si facevano altrettanti test e le presenze agli eventi degli sponsor, con il risultato di stare al massimo 3-4 giorni nello stesso posto per i GP e 1-2 per le altre occasioni. Io l'ho fatto per solo 2 anni e vi assicuro che non è facile. Il paradosso è che fai tutto questo per poi incontrare sempre le stesse persone. , Che mi sia divertita molto in quel periodo è innegabile ma un'altra volta cercherò di spiegarvi le difficoltà di essere la compagna di un pilota.
  14. Non conosco l'episodio di Stoner..... Oggi sarà tutto molto diverso, i piloti saranno indaffarati con le radio e le ultime indicazioni dai box, trent'anni fa non era così. Non c'erano le radio e i piloti erano lasciati molto di più a loro stessi immediatamente prima della partenza. C'era chi preferiva il silenzio ( per quanto possibile ) e chi come Nelson amava scherzare o parlare di tutt'altro. Non ho mai pensato fosse ansioso ,( io avevo il mio bel da fare a dominare la mia di ansia ) piuttosto era il suo modo di liberare la mente in vista di due ore in cui non è permessa nessuna distrazione. Ogn'uno cerca la necessaria concentrazione a modo suo.
  15. Certamante ne parlavamo, non l'ha mai criticato come pilota, i suoi commenti erano sempre rivolti al suo modo di essere, alla visione completamente differente che avevano della vita, comunque niente di diverso dalle critiche fatte pubblicamente. Il sentimento era ricambiato, senza troppi misteri. Forse si pensa che due bravi piloti entrambi brasiliani, abbiano per forza qualche cosa in comune ma non è così. Tutto diametralmente opposto.Oserei dire anche , che la dose fosse rincarata dai media....i giornalisti adoravano tirare fuori da tutti e due quante più frecciatine possibili pur di scriverne. Riguardo all'ansia, ti posso dire che non ne ho mai letta nei suoi comportamenti. Se un pò ce ne fosse stata era ben celata ed esorcizzata da quante più burle possibili.
  16. si, ti traduco cosa ha risposto lui alla domanda della giornalista riguardo alle ragioni della sua mancata presenza al funerale : Innanzi tutto sottolineo il fatto che la morte di Aytron è stata una grave perdita per tutti, quindi è stato bello che ci fosse tanto calore e affetto da parte di una nazione intera, dopotutto lui come me e Fittipaldi, ha rappresentato il Brasile nel mondo. Io ho deciso di non partecipare, in primoluogo perchè non sopporto i funerali, poi il mio carattere e la mia educazione, mi hanno impedito di metterci la faccia,non mi sono sentito di essere ipocrita come Prost, che ha parlato male di Senna fino all'ultimo giorno, anche nel suo libro, per poi andare al suo funerale a dire che aveva perso un punto di riferimento. Quale diritto avevo io di esserci? Forse per apparire? Non mi interessa ! Ho preferito rimanere in disparte. Per me Ayrton era un collega ma non si può certo dire che fossimo amici.
  17. Il problema è sempre lo stesso che si tratti di figli o no. Non si possono paragonare piloti di epoche diverse! Dopo aver visto il video che ci ha proposto Bertoku, ne ho guardati altri, altre interviste di Nelson di epoche diverse. La mia attenzione è stata attirata da un discorso fatto credo non molto tempo fa, dove Nelson parlava della differenza enorme fra i suoi tempi e quelli odierni, basti pensare al fatto che una volta bisognava cambiare le marce, con il pericolo di sbagliare la cambiata, innescare quella sbagliata.....oppure mandare il motore fuori giri....tutte cose che oggi non esistono più ( purtroppo oserei dire) tutto ha cambiato radicalmente il modo di guidare, le caratteristiche dei piloti e via dicendo.......come credo aver già detto, conta solo chi ci fa emozionare. P.S. FEDELE DA MO mi sei molto simpatico e sei l'unico che abbia risposto alla mia domanda sull'emozione di un padre che vede l'incidente del proprio figlio.......ma non mi chiamo Emma!
  18. Grazie Bertoku per questo video ! Il giornalista si è posto le mie stesse domande. Loro dicono che è tutto passato che si va avanti come prima...mah! Nelson mi sembra invecchiato di 10 anni in un colpo e il suo tipico sguardo è tutt'altro che furbetto. Vero è che la cosa è molto fresca.
  19. Il problema dei figli d'arte, probabilmente non è il minor talento, ma sopratutto parlando di piloti di F1, mi viene spontanea una considerazione. I padri erano infinitamente più carismatici dei figli, sul perchè sia così si può discutere
  20. non era molto che non lo sentivo, l'ultima volta ad agosto per il compleanno....è sempre simpatico. Grazie a tutti voi, per leggere i miei ricordi....percepisco il vostro affetto!
  21. ah grazie delle informazioni......vedi si vive tanti anni con convinzioni sbagliate!
  22. Credo di si....quando gli ho chiesto come stava lui, mi ha risposto che sta lavorando ancora molto. L'ho trovata un po' particolare come risposta in questa circostanza....forse non è preoccupato o voleva minimizzare.
  23. Ne sai sicuramente più tu di me! Allora il fatto che fosse appoggiatissimo dalla famiglia è leggenda?
  24. Avete senz'altro saputo dell'incidente di Pedro, il figlio di Nelson. è stato molto fortunato, se l'è cavata con qualche ammaccatura. Un paio di giorni fa gli ho scritto per avere notizie e mi ha risposto che sta recuperando. Non posso nemmeno immaginare se fosse stato figlio mio. Pedro ha 17 anni.....può la passione per uno sport, superare ogni apprensione per l'incolumità di un figlio? A questo proposito ho pensato spesso anche al padre di Ayrton....cito loro perchè sono padri che hanno fortemento voluto la carriera dei propri figli. Voi veri appassionati cosa ne pensate? Aiutatemi a capire!
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