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Jps76

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messaggi inviate da Jps76

  1. 1 ora fa, aleabr ha scritto:

    Sollevo una questione sia qui che nel topic sulla INDY. 

    Sarà la mia parcondicio ma ogni volta che sfoglio un periodico sportivo e automobilistico in generale rimango basito dallo squilibrio che trovo. Da anni oramai raccolgo le gazzette della domenica e del lunedì del GP di F1. Dall'anno scorso anche quelle del giorno dopo di formula.e (la domenica). 

    La cosa che oggi mi ha confermata l'imbarazzante realtà è la seguente. Auto Sprint uscito martedì scorso dopo il GP di Long Beach non inserisce uno straccio di pagina sulla INDY. Ma la cosa tremenda è che questa cosa accade anche quando non c'è un GP di F1 ma uno di INDY. Ci sono pagine e pagine sulla F1 nonostante la domenica non si sia corso e manco un trafiletto sulla INDY che magari ha visto disputarsi un garone da paura.

    Vengo alla formula.e; oggi vado a prendere la gazzetta per cercare il trafiletto su Parigi (perché al massimo è di un trafiletto che si parla) e mi trovo invece uno specchietto pure con foto di Di Grassi. Allora piacevolmente stupito mi dico: "cavoli vediamo se magari su TottoSport o sul Corriere dello Sport c'è magari di più". Risultato (che un po mi attendevo) è stato... il niente. Che che se ne dica dalla prima gara di formula.e disputata, la gazzetta è l'unico quotidiano sportivo che inserisce magari un misero trafiletto, ma almeno lo inserisce. 

    Questa cosa mi conferma sempre più la presa che vige in Italia per il motorismo sportivo. Sta cosa è imbarazzante in una maniera ventreschesca. 

    Sulla INDY ormai ci ho fatto il callo, nonostante si continui a trattare sempre e comunque del campionato più vecchio del mondo, ma sulla formula.e cavoli è un campionato nuovo, tutto nuovo, dove bene o male ci si può avvicinare. Niente, assolutamente niente. 

    Mamma che schifo.... 

    Menomale che esiste la rete altrimenti sarebbero veramente c***i acidi! 

    E pensare che quando seguivo le moto io (500, 250, 125, SBK, SS) eravamo 3 gatti in Italia, Rossi correva ancora in 250, Edwards vinceva il titolo in SBK contro Haga e Bayliss sulla Ducati e Capirossi era ancora in 500! Oggi vedi campeggiare il motociclismo Rossi ormai 'vecchio' vincente sulla Gazzetta e il mondo che parla di MotoGP!!!! A quei tempi parlavo di Akira Yanagawa e della Ninja Kawasaki e la gente mi scambiava per un forsennato otaku nerd! Era tutto prima di Locatelli o Melandri o del Sic. Erano i primi anni del 21° secolo!

    Non sia che fra qualche anno mi troverò a discutere con qualche sfigato bimbo minchia di formula.e che se ne esce con bufaloni e strafalcioni solo perché LUI segue la formula elettrica ed i quotidiani vanno giù pesanti con una scuderia o pilota forte del momento. 

    Mi faccio paura da solo a immaginare la mia reazione...

    Ma di che ti sorprendi???

    Prova ad estendere il tuo ragionamento a ciò che vedi in televisione (in chiaro)

    Mi spiego meglio: faccio l'edicolante, e nella misera pausa che mi concedo a metà giornata (spesso interrotta da rompicoglioni assortiti) viro su Studio Sport su Italia 1.

    Insomma, non è che muoio se non sento parlare di ciò che rimane del mondo dei motori, ma...

    Studio Sport cazzo lo dice il  nome STUDIO - SPORT

    Già nel sommario mi sale la bile: Dietro appaiono Mancini, Balotelli, Higuain, Allegri, qualche volta Spalletti. Con le loro espressioni intense ed affaticate, le barbe da fare. Che fanno molto cool.

    Parte il treno dei servizi che riguardano, in ordine sparso: Juventus, Napoli, Milan, Inter, Roma, Lazio, Fiorentina, lotta per non retrocedere, news di mercato elencate tramite un mega tablet che la presunta figa di turno raramente riesce ad adoperare in maniera convincente.

    Pubblicità. E te dici, oh, finalmente adesso parleranno di qualcos'altro

    Riecco Taveri e passiamo alla Liga, dove ovviamente dobbiamo vedere di che colore è la cacca di Messi. Poi Cristiano Ronaldo e le sue pose idiote.

    Basta Spagna tocca alla Premier. Ranieri.. Il Liverpool. Poi non siamo sazi, ecco la Bundesliga.

    Di nuovo pubblicità. E tu pronto a menare il fendente ai tuoi polsi con la lametta che pensi dai che ormai hanno finito.

    Macchè. Andiamo in Francia a vedere stavolta quanti ne ha mandati affanculo Ibra. Poi uno sguardo ai social (necessari, come fai senza?????)altro mercato sparso made in Bargigia che non si sa mai.

    Il tempo sta per scadere, dai che ce la fai a parlare di ex Formula 1 o di Motociclismo, di WRC di birdwatching, di qualsiasi stracazzo di cosa che non sia calcio.

    Infatti.

    Andiamo in Canada, vediamo che in MLS Giovinco ha segnato con la natica sinistra....

    E con te vinto e sconfitto davanti allo schermo Taveri ti schernisce concludendo: arrivederci a domani con Studio SPORT!

     

     

     

     

    Mi sa che sono una idea OT, ma è stata una sorta di sfogo

    Yanagawa con la verdona e Fujiwara con la GSX 750 ...belin che tempi

     

    @Rabbit: Grazie, gentilissimo.

     

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  2. Chissà se i gestori della rubatelevisione italiana quando contano giulivi i proventi dei canoni pensano a coloro che, come me, hanno una attività in proprio e quindi al sabato non ci sono davanti allo schermo e alla domenica alle 6 magari dormono.

    Qualcuno sa se per caso mandano una accidenti di replica domani o dopodomani? 

    • Like 1
  3. E' a mio giudizio riduttivo (e passatemelo..ingiusto?) prendersela solo con Ecclestone. Se la Formula 1 degna di questo nome è entrata nelle case di milioni di persone lo si deve soprattutto a lui. Che sarà ben stato un paraculo micidiale, quello è pure vero, ma dal punto di vista organizzativo ha dimostrato nel corso degli anni di avere doti non comuni. Poi uno può mugugnare e menargli il belino finchè vuole, ma le realtà dei fatti che io ho appurato fino al 2001 è questa. Dopo non garantisco, ma da cosa percepisco non deve essere cambiata molto.

    Diciamo che questa categoria (erroneamente chiamata Formula 1) è figlia di questa epoca. E Bernie ovviamente si è adeguato all'andazzo, chiedendosi, soprattutto, come potrò fare per far si che la gente guardi 'sta roba?

    Chi sono queste persone, questi potenziali sacchetti di EURI , cosa vogliono?

    Bè, giusto l'altra sera l'ho visto in televisione, uno dei potenziali clienti ecclestoniani: era allo stadio, all'Olimpico. tottigò aveva appena segnato er gò con il quale a maggica roma aveva ribaltato, anzi, ribbbaltato il risultato. Col telefonino, inquadrava er capitano che festeggiava e piangeva. Studente, 22 anni. Stadio, telefonino, mantenuto da cima a fondo, mai preso un martello in mano, eppi auar, palestra, pizza da Ninetto er trucido co 'a pischella. Guarda la partita, Amici di Maria de Filippamela e Colorado. Un prototipo trasteverino, che fa il paio con chi pianse per Del Piero o chi va a manifestare sempre e comunque per senso del soqquadro: E perché, a suo dire, è tanto profondo e preoccupato per il futuro. Magari finisce la pensione der nonno. E che se capita girando distrattamente tra i canali dice ahò, ce sta er gran premmmmio

    Ecclestone scruta con attenzione il prototipo e conclude: che devo fare per attirare costui a vedere un gran premio? semplice, scendo al suo livello. E quindi drs, purple rain, destruction point, e soprattutto tanti tanti appassionantissimi tim redio 

    Quando ero giovane e figo ero solito dire al mio fido acerrimo nemico di tifo automobilistico (eravamo in 2 in 250 km quadri, per gli altri calcio e basta) al massimo dell'insulto vatti a vedere la partita, vai

    Per l'italiano medio sarebbe blasfemia.

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  4. Infatti, facevo riferimento a quello che dichiara nel tuo articolo la Pons.

    Ricordo di aver visto (non so quanti secoli fa) Mikkola in mezzo alla foresta che armeggia nel cofano della Quattro della francese.

    Indipendentemente dai nomi e dai protagonisti era veramente una altra epoca, piena di umanità e di fiera collaborazione tra avversari. E perché no, episodi singolari, come quello che vide protagonista (anche) la Mouton al Tour de Corse '80, con un albero in mezzo alla strada e stop forzato per alcuni concorrenti, tra cui la pilotessa transalpina appunto e Rohrl. Dopo il via libera si scatenò una sorta di gara Wacky Races mode :asd: con Frequelin (navigato da un certo Sacco di The - Jean Todt) che finì la gara in un burrone

    Davvero altri tempi

  5. Direi che negli anni 89/92 è stato, seppur di pochissimo, il massimo esponente della categoria.

    Ed essere il migliore di una teppaglia formata da gente come quella voleva dire per forza di cose avere il destro terribilmente pesante.

    Di Sainz mi è sempre rimasta impressa la svolta negativa che ebbe la sua carriera dopo il 1992: sempre protagonista, sempre al top (ricordo ad esempio un rally in Svezia, mi sembra fosse il '96 ma vado a memoria dove prese una Escort tenuta assieme col fil di ferro e giunse secondo ) ma per una storia o per l'altra mai capace di calare il tris.

    In piu' non si riprese mai a livello psicologico dal RAC 1998...

  6. Ovvio, come tutti, tranne i finnici, nasce sull'asfalto, ma io o sostengo che nonostante fosse un discepolo della scuola di Darniche, Nicolas, Frequelin e compagnia sovrasterzante diede il meglio di sé sulle ps sterrate.

    Quanto al RAC '92 ricordo distintamente una ps disputata dentro il circuito di Silverstone (ovviamente) sotto la pioggia. La delta aveva la guidabilità di un dragster, l celica era su due binari. Che poi lo stop sia giunto per altro è un fattore differente. Dico che il francese aveva (da tempo) tra le mani una vettura lasciata a se stessa (ricordi che uscita inspiegabile in Spagna?), mentre la Celica, nata decisamente peggio della Delta, veniva costantemente sviluppata.

     

     

  7. Parlo, tanto per cambiare :asd: per esperienza dovuta all'anagrafe :senilità:
    L'avvento di McRae per quello che allora era ancora il Mondiale Rally e non ancora il WRC ebbe l'impatto di un elettroshock. Il pallidissimo pilota figlio d'arte aveva dalla sua una cosa che altri, seppur grandissimi, non avevano: lo stile
    Intendiamoci, quella era un epoca zeppa di campioni figlia di un epoca piena di campionissimi :pipa: Si era passati infatti dai vari Alen, Toivonen, Mikkola, Blomqvist, Bettega e Darniche a gente come Sainz, Kankkunen, Auriol, Biasion e compagnia cantante. Però fra questi pilotissimi nessuno aveva la sfrontatezza, l'esuberanza e l'incoscienza di calcare ogni ps come faceva lo scozzese, convinto probabilmente che quella era l'unica prova speciale messa a disposizione dalla vita.
    Mi avventuro in un paragone scomodo. Detto da me è piu' scomodo ancora :asd:. McRae (quel McRae) stava ai rally come Gilles Villeneuve era stato alla Formula 1. Era esuberante, grintoso e spericolato al limite del fastidioso e spesso questo lo portava ad andare anche molto oltre. Ma era quella la sua forza, la sua magia, il suo carisma. Ebbe poi il grandissimo merito di sdoganare i rally e farli propri anche di chi no capiva un accidenti di road book e controlli orari. Non era solo una questione di videogiochi di successo: McRae ed il suo rotolantissimo stile di guida condussero le competizioni su strada ad una popolarità che non si vedeva (in italia) neanche ai tempi della 131, giudicata da molti troppo naif seppure proletaria, neanche ai tempi del Drago di Cavarzere o dei mostri Gruppo B
    La sua guida aveva un sapore speciale ed esaltante. Lo vidi all'opera sul campo in quattro o cinque occasioni. L'ultima di queste la ricordo bene
    Era il Sanremo del 2000 se non ricordo male. Dopo aver dormito sulla brina di un prato del monte Ceppo venni svegliato dal borbottio dei primi ricognitori :vaffanculo: Ero nei pressi di una svolta, una sorta di mini Motodrom posto sulle alpi marittime, posto bellissimo. Poco dopo le nove cominciarono i passaggi del primo giro: Panizzi, Delecour, Makinen, Sainz....compivano una sinistra destra che li faceva atterrare in un piazzalone, dove compivano una lunga sinistra che li faceva scomparire nel bosco....tutti molto puliti (eccezion fatta per Auriol con la Seat) ed apprezzati dal pubblico, esperto e non, tutti esaltati ed esaltanti. Ma quando passato Liatti il tipo del camioncino degli hotdog che seguiva la ps in compagnia di un commissario captò dalla radiolina che il prossimo sarebbe stato lui lo disse in modo da far circolare la voce e fu così che si zittirono (quasi) tutti. Dico sul serio, cambiò l'atmosfera. E quando apparve preannunciato dall'elicottero fu qualcosa di particolare. Gli altri guidavano, sterzavano, cambiavano marcia, sbandavano.... Lui, che non era certo un genio del tarmac faceva qualcosa di diverso. Sembrava danzare, leggero. Sempre di traverso ma senza mai lasciare una traccia sull'asfalto. Un secondo e la Focus non c'era piu'. Fu solo allora che la gente, conscia di aver assistito a qualcosa di speciale, tornò a respirare normalmente, anche perché stavano arrivando le Hyundai :pipa:
    Corse qualche stagione di troppo. Il McRae della Citroen e della Skoda non aveva piu' senso. Era come un leone che aveva perso la fame. E' la cosa piu' brutta che possa esserci.
    Ma il primo McRae, quello che esaltava e rotolava, quello che per poco non perse un mondiale già vinto ed un altro paio li buttò per colpa sua nel cesso, quello che faceva dannare, quello che cercava fama denaro ma anche pace interiore attraverso la guida, cosa che non gli riusciva mai, quello che non era mai abbastanza soddisfatto del tempo ottenuto, non lo dimenticherò mai.

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  8. Il ‎22‎/‎11‎/‎2012 at 13:23 , sundance76 ha scritto:

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    Auriol era il pilota degli anni '90 per cui facevo il tifo, mi piaceva un sacco, mi esaltava.

    Forse c'erano piloti più forti, come Sainz o altri, o più vittoriosi, ma Auriol aveva sempre un non so che ti faceva pensare che la grande impresa poteva sempre essere possibile.

     

    Nel mondiale arrivò stabilmente nell'87, a 29 anni, quindi non era più giovanissimo, eppure già  con la Sierra fece delle cose stupende. Mi ricordo un quarto posto a Sanremo '87 (quello dell'erroraccio di Markku, sto ancora bestemmiando...) con una 2 ruote motrici e faceva tempi eccezionali sullo sterrato!!

     

    L'anno dopo vinse in Corsica riportando alla vittoria la Ford che non vinceva da sette anni!!!

     

    Al Mille Laghi arrivò ottimo 3°, primo latino a raggiungere il podio in Finlandia.

     

    Ci ha messo tempo per arrivare al titolo (1994), ma non sempre era colpa sua.

     

    Chi di voi c'era, ricorderà  che nel 1991 faceva cose eccezionali, dove era l'unico lancista a correre col Jolly, sempre in testa in quasi ogni gara, ma ogni volta si rompeva una turbina, un alternatore, insomma sempre un accessorio. Vinse solo a Sanremo, ma secondo me nel '91 Auriol disputò una delle sue migliori stagioni.

     

    Ai più giovani non sembrano numeri eccezionali i suoi, ma nel 1992 vincere 6 rally su 10 era qualcosa di abnorme. Dieci rally, ciascuno lungo il doppio di oggi. E infatti per batterlo non ci è voluto Loeb, ma ci sono voluti 12 anni, un calendario a 16 gare, gare lunghe (meglio corte) solo 300 km, macchine elettroniche a prova di distruzione, orari impiegatizi, niente notte, e la finisco qua, altrimenti quel record rimaneva per qualche altro anno.

     

    Anche quel '92 da record gli negò il titolo, eppure passò immediatamente da Lancia alla Toyota e sbancò il Monte '93 come se niente fosse, il suo terzo Montecarlo vinto.

     

    Specialista in rimonte impossibili, contro Sainz al Monte '90 (con reclamo della Toyota), contro Delecour al Monte '93, ancora contro Sainz in Argentina '94 (ECCEZIONALE) e Sanremo '94.

     

    Che emozioni pazzesche a quel maledetto RAC '94, dove fece due erroracci (uno a causa del buon Occelli) nelle prime due tappe. Era sprofondato al 100° posto, Sainz sembrava sicuro campione, ma la tensione con la squadra e con McRae giocava un brutto scherzo al bravo spagnolo che finiva in un fosso verso la fine, e finalmente Auriol prese per i capelli quel titolo mondiale che gli sfuggiva da quattro anni.

     

    Nel '90 fece alcuni errori, ma comunque vinse Monte, Corsica e Sanremo, un prestigioso tris che gli diede il secondo posto a fine campionato dietro il fenomenale Sainz (che ne vinse 4 compresi Mille Laghi e RAC mai vinti prima da un latino: un giovane penserà  che sono matto a magnificare una stagione con 3-4 vittorie, ma i "vecchi" mi capiranno).

     

    E nel '98, quando tornò in pianta stabile nel mondiale con la Toyota dopo lo scandalo del Catalunya '95 che travolse la Casa giapponese e lui stesso, all'età  di ormai 40 anni, a fianco di Sainz, vinse in Spagna sparigliando le carte della Toyota che non lo aveva designato come pilota portatore di punti-Costruttori, e fece tante altre grandi gare, mi ricordo l'Acropoli, perso alla fine per un banale contrattempo tecnico, ma comunque concluso al 2° posto, così come in Argentina...

     

    Nel '99, a 41 anni, fu il più serio contendente di Makinen per il titolo, vincendo il Rally di Cina.

     

    Ha ottenuto la sua ultima vittoria nel Mondiale al rally di Spagna nel 2001, a 43 anni di età .

     

    Nei suoi anni migliori, dall'89 al '94, a livello puramente velocistico non temeva nessuno dei grandi assi del periodo, che magari lo superavano in strategia.

     

    All'inizio si pensava fosse il solito francese fortissimo sull'asfalto, ma quasi subito divenne un "terraiolo" a livello degli specialisti: Sanremo '87, Mille Laghi '88, e soprattutto Acropoli '89 ( una gran lotta con il grande Biasion, suo compagno-rivale), e poi le grandi vittorie del '92, Acropoli, Argentina, Mille Laghi (secondo latino dopo Sainz) e Australia, che si aggiunsero al Monte e alla Corsica.

     

    Ancora oggi non posso crederci come finì quel '92....

     

    Primatista assoluto dell'asfalto con 6 vittorie in Corsica, vanta anche un bottino di ben 3 Montecarlo e 3 Sanremo, oltre ad aver vinto su terreni come l'Acropolis, l'Argentina, il Mille Laghi, l'Australia, la Cina e la Spagna.

     

    20 Vittorie nel Campionato Mondiale Rally:

     

    1988

    Tour de Corse (Ford Sierra RS 2x4)

     

    1989

    Tour de Corse (Lancia Delta Integrale)

     

    1990

    Montecarlo (Lancia Delta Integrale 16V)

    Tour de Corse (Lancia Delta Integrale 16V)

    Sanremo (Lancia Delta Integrale 16V)

     

    1991

    Sanremo (Lancia Delta Integrale 16V)

     

    1992

    Montecarlo (Lancia Delta HF Integrale)

    Tour de Corse (Lancia Delta HF Integrale)

    Acropolis (Lancia Delta HF Integrale)

    Argentina (Lancia Delta HF Integrale)

    Mille Laghi (Lancia Delta HF Integrale)

    Australia (Lancia Delta HF Integrale)

     

    1993

    Montecarlo (Toyota Celica 4WD)

     

    1994: CAMPIONE DEL MONDO RALLY

    Tour de Corse (Toyota Celica 4WD)

    Argentina (Toyota Celica 4WD)

    Sanremo (Toyota Celica 4WD)

     

    1995

    Tour de Corse (Toyota Celica GT-Four)

     

    1998

    Catalunya (Toyota Corolla WRC)

     

    1999

    Cina (Toyota Corolla WRC)

     

    2001

    Catalunya (Peugeot 206 WRC)

     

     

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    Eccolo nel 1991, "dirottato" al Jolly Club, con la Lancia-Fina:

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    Nel magico e maledetto 1992:

    1992auriolargentina.jpg

     

    Finalmente il titolo di campione del mondo nel 1994:

    1994auriol94st185.jpg

     

    celicast18502.jpg

     

    jkacr19941.jpg

     

    Nel '98 torna in Toyota con Sainz, e l'anno dopo lotta per il titolo contro Makinen:

    auriol1.jpg

    Direi che nel Mondiale rally a cavallo fra gli '80 ed i '90 era quello che meno mi attirava.

    O meglio, mi piaceva, si, molto piu' di Malcom Wilson ovviamente ma infinitamente meno di Drei K, per esempio.

    Quello che non mi convinceva dell'ex autista di ambulanze era soprattutto il suo stile sul tarmac, ed a me che mi elevavo a purista di quel fondo quella lacuna appariva come peccato mortale :asd: 

    Detto questo ce ne fossero stati di aracnofobici come lui...

    Aveva una grinta esagerata: ricordo che quando  passava riusciva a compiere sempre un "di piu'" rispetto alla traiettoria ideale(con relativa perdita di tempo), come se la strada fosse incapace di contenere la sua esuberanza. Pure McRae el suo cospetto a volte pareva pacato.

    Di Didier ricordo bene quanto citi tu: le enormi prestazioni con la Sierra e la arata che diede a quel campo al Sanremo '89 con il muso della sua Delta, la strana stagione 1991, nella quale fu affidato alle cure di Bortoletto (e vabbè....)probabilmente piu' per tenerlo fuori dal dualismo Biasion - Kankkunen che per mirare realmente al titolo; il tremendo finale della stagione '92 (io non credo al complotto perché anche KKK andò poi alla Toyota...piuttosto la Delta cominciava a non poterne piu' e a Torino avevano chiuso i rubinetti tutto lì. Se rammenti c'era anche un grosso gap di gomme, con la Michelin in pappa totale e la Pirelli, che calzava la Celica che invece sfornava gomme da urlo, e la cosa si fece sentire parecchio al decisivo RAC) il Monte '93 (rally bellissimo) concluso con quella pazza nottata a recuperar secondi alla debuttante Escort Cosworth di  Delecour, che non ebbe poi remore ad accusarlo in pubblico di aver barato (ci vollero anni per appianare la cosa), il Mondiale '94 arrivato come giusto premio per una carriera comunque brillante

    Ma se si pensa che uno come Makinen ne ha vinti una borsata, a lui ne venivano almeno un altro paio.

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  9. Se dovessi riassumere il mio giudizio sull'ex autista parrocchiale :asd: in una parola direi...completo.

    La grandezza di Rohrl si misura nel fatto che ha saputo vincere con qualunque tipo di macchina su qualunque tipo di fondo per una quindicina d'anni almeno. E il tutto senza avere chissà quali incidenti catastrofici, eccezion fatta per il minimo sindacale :asd:

    Quello che ho sempre apprezzato nel tedesco è stato il suo sopraffine senso della meccanica. Tempo fa mi sono gustato un programma nel quale parlava della 037 e la raffrontava con la 911 e con la Quattro...sembrava di sentir parlare un progettista.

    Rohrl aveva il culo per guidare con sensibilità, il coraggio, la tenacia, la classe, la conoscenza tecnica e la meticolosità che posseggono i grandi. Molti della sua epoca avevano queste doti, (Mikkola, Blomqvist, Alen, Vatanen, Waldegaard, Toivonen e Bettega, che ho visto anche dal vivo....penso di poter includere pure Roger Clark e Munari ) ma non quanto lui.  Perché se così non fosse non vinci un rally mondiale con la 911 e ti ripeti che so, con la S2

    Rohrl arrivò ad essere così conscio della propria superiorità sulla concorrenza da decidere di buttare non so, 3, 4, 5 campionati del mondo dalla finestra per dedicarsi alla goduria che gli dava guidare vetture diverse per rally singoli e per il fascino che provava verso i progetti ambiziosi: Due mondiali non rendono giustizia alla sua bravura tra le stradine delle ps.

    Però quella staccata con la GTE al RAC...:wub:

  10. Il ‎25‎/‎08‎/‎2014 at 00:08 , znarfdellago ha scritto:

    Salve a tutti,

     

    Paragonare piloti di epoche diverse e' sempre molto complicato, troppe considerazioni da fare. Quello che appare più che chiaro e' che quando correvi un Safari negli anni '70 lo facevi partendo flatout e rimanendoci per 55/60 CO ovvero 5000 km ... Oggi da buoni impiegati corrono un oretta al giorno, per un totale di tre ore in tre giorni, con una buona dormita assicurata tra una tappa e l'altra. Quindi quando sento parlare di fenomeno Loeb, senza nulla togliergli perché è tra i migliori della sua era, mi viene da sorridere. Anche lui si è dovuto sbarazzare con la "politica" di uno che poteva toglierli gli ultimi due titoli ...

    Se c'è un Olimpo non c'è un podio ma un senato ed il Presidente è Rohrl (visto di persona all'Acropoli 72 tra gli altri) pilota e uomo capace di ogni cosa con un volante in mano e che mentre correva era in grado di dirigere la squadra e prendere decisioni ( Portogallo 84 docet ma anche Fiorio ne sa qualcosa) ... Sugli scranni metterei certamente Henry, Hannu, Miki, Sandro, etc ma non andrei oltre l'86, perché con tutto il rispetto, visti loro, niente poteva più valere la pena, anche se dei miei 77 rally mondiali effettivamente 56 sono datati post 86.

     

    Alla prossima

     

    Franz

    Concordo appieno.

    Parlo per me, ovviamente.

    I primi ricordi che ho legati al mondo dei rally risalgono ai primi '80, quando le ps abbondavano ancora di Stratos, 131, R5 e 911.

    Da Lancista convinto il primo scontro epico che vissi da mini tifoso fu quello fra la 037 di Chivasso e le terribili Quattro.

    Terribili perché erano veloci, maledettamente veloci. Ma quello che piu' mi spaventava, e mi spaventò effettivamente vedendole al'opera dal vivo al Sanremo, fu il ringhio del V5.  Nonappena ho avuto a disposizione internet, anni fa sono andato a ripescarmelo. E' un suono che scuote dentro, dà i brividi. Anche a decenni di distanza.

    E siccome ai tempi, essendo una Casa italiana impegnata direttamente nel Mondiale anche nel belpaese si potevano adeguatamente seguire i rally ricordo che potevo sperare in un rally percorso su strade asfaltate, favorevoli alla Rally, piuttosto che sterrate, benigne nei confronti dei trattori made in Piech.

    Certo la scomparsa di Bettega fu per me seconda solo a quella di quell'ex pilota di motoslitte. Ma ero come dire, già conscio del fatto che i rally erano pericolosi, ben piu' pericolosi delle gare su pista.

    E fu così che la pensai anche quando in quel torrido mese dell''86 seppi del destino del protagonista di questo trhead. Sfortuna, va bene, ma prima o poi doveva accadere....correvano a cavallo di bombe ad orologeria.

    Catalogo i rally fino agli anni 2000. Perché, a pelle, c'era un gusto diverso. Che andrebbe vissuto, mica raccontato. Poi la vedo come znarfdellago

    Quanto ad una classifica ideale di quelli che ho visto, spesso dal vivo, nelle ps mondiali direi che si, Herr Walter può essere posizionato davanti a tutti. Con la ragione.

    Con il cuore dico Jean Ragnotti.

     

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  11. Sono sempre piu' convinto che quello che ho scritto dopo Melbourne corrisponda al vero. Il distacco fra Mercedes e ferrari è, oggi come oggi, molto ma molto ma molto piu' ampio di quanto i media italioti e mamma Rai in primis si sforzino di voler far credere.

    Magari da Sochi tutto verrà capovolto, ma ora come ora la realtà è questa, le dichiarazioni di facciata sono fuffa.

    Eloquente il silenzio di mazzonuccio & co quando durante le qualifiche Rosberg ha segnato quel tempo con le soft, con le ferrari incapaci di andare oltre lo scarto di un decimo abbondante.

     

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  12. Capisco quello che vuoi dire. Io mi sono limitato a sottolineare che prima di tirare in ballo certi nomi chi bazzica il patinato mondo dei film farebbe cosa buona e giusta ad informarsi maggiormente su quello che dichiara. Secondo me il nome di Capone non avrebbe dovuto essere minimamente tirato in ballo.

    Per concludere il discorso su film/automobilismo segnalo a voi giovani una serie televisiva che andò in onda sulla Rai verso la fine degli anni '80, intitolata semplicemente "Rally", dove Giuliano Gemma interpretava l'intrepido Alan Costa. Si vedono molti frammenti di gare autentiche. Mi sembra che lo si trovi sul tubo, a differenza di una altra (splendida) serie di telefilm di produzione francese ambientata nel mondiale F1 1987

  13. Chiedo anticipatamente scusa se in questa mia straodinaria escursione nel settore Vintage ho cannato il topic di pertinenza...

    E che volevo fare una osservazione e quello su Toivonen mi sembrava il topic piu' vicino all'argomento

    Non dico che chi critica il mio stantio punto di vista non abbia le sue ragioni, anzi.
    Però io non capisco come uno possa anche solo provare interesse per una società come questa, fatta di stupidaggini, di esaltazione del nulla, di superficialità ed ignoranza allo stato puro
    Da qualche settimana si legge sui giornali e si vede in televisione il trailer dell'ultima fatica :paperino: di Stefano Accorsi
    Veloce come il vento
    E fin qui niente da dire.
    Peccato che il film venga sbandierato come liberamente ispirato alla storia di Carlo Capone.
    Bene, sono vecchio ed arcivecchio e all'epoca seguivo si i rally ma restando in ambito europeo ho senz'altro ricordi piu' nitidi del mega duello fra Cerrato e Zanussi avvenuto un paio di stagioni dopo e di Toivonen con la Porsche 911 Rothmans piuttosto che Capone con la Lancia, (che comunque rammento per essere stato compagno di squadra di quel piciu di Tabaton e per la bellissima livrea West della sua 037, precursore della Zakspeed F1). Sapevo che non correva piu' da anni, quello che non sapevo era la fine che aveva fatto.
    Ora, qualche strafenomeno pieno di app di smart di giga e mega, qualcuno che magari si pensa di capirne qualcosa di questa meravigliosa epoca che tanto appassiona e passa come era dell'intellighenzia qualcuno che magari si appassiona a sta roba è così gentile da spiegarmi cosa cazzo centra la storia di Carlo Capone con il campionato Gt?

     

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  14. Quando nel 1999 si cominciò a paventare l'ingresso del sistema a pagamento per la visione dei Gran premi di Formula 1 ricordo una unanime levata di scudi davanti alle telecamere, capeggiata da Schumacher che (giustamente) ribadiva quanto la categoria fosse necessario veicolo promozionale per le Case per avvicinare il potenziale cliente al proprio prodotto. Nascondere i gran premi a chi non voleva/poteva pagare era deleterio per l'essenza stessa del circus

    Io stesso mi cagavo addosso, essendo irrimediabilmente dipendente dall' automobilismo sportivo in genere, e dalla Formula 1 soprattutto, pensavo a quella dell'avvento delle pay tv come una evenienza a dir poco apocalittica.

    Ero comunque uno dei pochi in zona tossicodipendente da Formula 1. Il savonese medio dei tempi confondeva Hakkinen con Makinen e quando il Sanremo passava in zona ci si chiedeva eh ma la settimana scorsa l'ho visto in Giappone in tv, adesso derapa qui, foooorte

    Poi, parlando del sottoscritto, venne il fatidico 24 giugno 2001 e con esso il gesto storico dello spegnere il televisore. E 15 anni dopo devo dire che non me ne sono mai pentito, anzi. E non parlo tanto del fatto che sia uno "spettacolo" a pagamento, quanto del fatto che aldilà del concetto di sportività che uno cova dentro di sè, questo "spettacolo" non sia degno di essere pagato.

    Seguo distrattamente la Formula Processione perché cerco una disperata via d'uscita a quello che è il mondo calciocentrico che da sempre dilaga nel belpaese; ma da qui a dire che pagherei per vedere sta sbobba ce ne passa.

    Comunque sia non sono 22 miliardari che inseguono una palla piena di vento [cit. Guy Martin] e di conseguenza faccio finta che mi possa andare bene.

    Provo un misto di tenerezza ed incredulità verso chi si abbona per gustarsi l'andazzo odierno.  Ma sono scelte, ognuno dei propri soldi deve poter fare l'accidenti che vuole, amatissimo tricolore permettendo. Fossimo in un paese libero :lol: ce ne sarebbe d'avanzo per esigere il non pagamento del canone (e quindi l'impossibilità di andare in sullucchero con la provocantissima Stellina): il non vedere piu' come hanno ridotto Hockenheim, Monza, Silverstone e Zeltweg sarebbe un buon brodino per il cuore e per le tasche

     

  15. Lo sport sarà anche di tutti, come recita la perculante reclame della televisione ladra ed infame dello stato viscido e maledetto ma ho dovuto attendere martedì sera per vedere la gara. Per fortuna non vale piu' la pena seguir nulla.
    Detto ciò Di Grassi sta dimostrando di averne assai di piu' dei suoi compagni di merende. Non solo nell'occasione della gara sulla violentatissima Long Beach pace all'anima sua, ma piu' in linea generale nella totalità delle gare disputate finora.
    Comunque in California si è vista una Audi decisamente sopra la concorrenza, una Venturi che ha sempre qualcosa di positivo da mostrare ed un Pr...Nicolas che becca sistematicamente una accidenti di penalità, non c'è verso che ne scampi una. Peccato perché almeno i punti del 4. posto erano in ghiaccio.
    Buemi ha ancora la macchina migliore del lotto, la squadra rema dalla sua parte ma...gli è partita la brocca, boh. non mi dà l'impressione di essere un cavallo vincente, poi magari sbaglio
    Comunque la gara in sé è decisamente meglio della Formula Processione, pochi cazzi. Peccato per le batterie made in China e per Gafforio ed il suo quoziente intellettivo. Gran cosa però rispetto al traduttore stipendiato con il mio furtcanone, avessi capito mezza parola di quello che ha tentato di tradurre. Agghiacciante

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  16. Quello che predico da tempo si è visto chiaramente in questo fine settimana: a parità di scaldabagno, il fessacchiotto Ericsson è stato costantemente davanti al predestinato Nasr. Nonostante ciò in giro leggo pesanti insufficenze per lo svedese e sufficienza stiracchiata per il brasiliano....

    Proprio vero, non me ne intendo :asd:

  17. Bah, se non altro non è soccer.
    La cosa migliore della gara è stato il confronto fra l'arrivamale dello start, fancazzaro dell'albisolese style, e quello della fine, glaciale, fermo davanti al suo schermuccio.
    Per il resto, IMHO il divario fra le Mercedes e le fiat è ben piu' ampio di quello che si è visto nella prima parte di gara, quella che tanto ha fatto starnazzare mazzonuccio, e la cosa mi consola abbastanza perché credo che causa rigetto totale per il calcio bene o male guarderò tutta la stagione.
    Partenza indovinata a parte, la fiat riesce ad essere a mio avviso al passo con la Mercedes quando ha il pieno e gomme extrasoffici, probabilmente è una questione di messa in temperatura. Quando hanno calzato le soft e la macchina si è fatta piu' leggera sono stati extracazzi, perché era fin troppo evidente che al confronto Hamilton e Rosberg fossero in grado di fare che volevano. Esemplare dopo il via dietro la SC: Vettel con le extrasoft ha subito allungato, ma arrivato ai 3 secondi la situazione si è plafonata. Rosberg sembrava un gatto che teneva il topo per la coda. Poi una volta messe le supersoft Vettel non ha a mio avviso guadagnato quanto avrebbe dovuto su un Hamilton che aveva sotto gomme di marmo che avevano il doppio dei suoi giri. La cosa si notava molto in trazione, dove le macchina tedesche schizzavano letteralmente via.
    La gara in sé mah, in linea con il Trademark Formula Processione :pipa:

    E bravo a Jps76, l'ha seguita praticamente tutta :pipa:

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