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Catone

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messaggi inviate da Catone

  1. Ma Enzo Ferrari era fascista? Luca Dal Monte lo difende a spada tratta da questa "accusa" (se accusa può essere). Secondo Dal Monte Ferrari era un uomo dell'Ottocento, imbevuto di retorica risorgimentale che alcune volte ha fatto capolino in alcuni discorsi bollati come "fascisti". Dice che prese la tessera del PNF solo perché obbligatoria per chi doveva prendere il passaporto e a Ferrari il passaporto serviva. Offrì un validissimo aiuto alla resistenza, tanto da meritare la medaglia d'oro, anche se gli fu consegnata solo molto anni più tardi. Salvò il suo avvocato, Enzo Levi, dalle persecuzioni contro gli ebrei.

    Sarà, però... Io ho i miei dubbi, vi elenco quali:

    1) Durante la Repubblica Sociale Italiana, Ferrari si barcamenò tra tedeschi, fascisti e resistenza né più né meno come fecero tanti imprenditori italiani. Senza schierarsi troppo e aspettando che la bufera passasse. Aiutò la resistenza, ma fece anche degli ottimi affari con gli occupanti: il numero di addetti raddoppiò nel 1944 rispetto al 1940, segno che c'erano commesse e lavoro.

    2) Enzo Biagi ne era convintissimo, tanto che in un documentario disse che amava l'Italia e il Movimento Sociale Italiano, appoggiato in questa sua affermazione da un collaboratore di Ferrari (non mi chiedete quale, ho visto il documentario 17 anni fa e non l'ho mai trovato su youtube).

    3) La storia del funerale fascista di Dino Ferrari vi è sicuramente nota.

    4) Non mi risulta che fosse obbligatoria la tessera del PNF per avere il passaporto. Ho fatto delle ricerche, ma senza esito, se qualcuno trova qualcosa gliene sarei grato.

    5) Enzo Levi era un amico di famiglia (padre di Arrigo, tra l'altro).

    Infine la mia prova, sempre tratta dal libro di Dal Monte. Subito dopo aver compiuto i novant'anni, la salute di Ferrari si deteriora a vista d'occhio. Alla FIAT lo sanno e cominciano a pianificare il futuro. Ferrari viene a sapere che Piccinini sarà rimosso dall'incarico. Gli manda un breve messaggio dove c'è scritto: "Marco, ti rimpiangeranno! Paradiso, 28 ottobre 1988". Quindi, già nella primavera del 1988 Ferrari sapeva che non avrebbe superato l'estate. Ma la data scelta più ambigua non potrebbe essere: il 28 ottobre 1922 c'è stata la marcia su Roma. Lui, che il fascismo lo ha vissuto tutto, quella data l'ha celebrata anno dopo anno per tutto il ventennio (era festa nazionale).

     

  2. Il ‎01‎/‎01‎/‎2017 at 21:49 , sundance76 ha scritto:

    Io sto ancora intorno a pag. 300. Ma per sfizio mi sono già andato a leggere le pagine sulla stagione 1934, quelle sul mio idolo (o meglio, uno delle dozzine di miei idoli) Guy Moll.

    L'aneddoto dell'85 con Piccinini me lo ricordo pubblicato sui fascicoli di "Ruoteclassiche" usciti nell'inverno 1995-96 dal titolo "Ferrari, che gente..", raccontato da Alboreto.

    Non bastassero i tanti libri che si sono accumulati senza ancora averli letti, qualche giorno fa ho preso anche questo di Forghieri, che commenta tutte le Ferrari da corsa, prima e dopo il suo periodo di lavoro a Maranello (1960-1987), in pratica dal 1947 fino alle  Ferrari dell'era Schumacher e Alonso (termina nel 2011).

    Ci sono anche le vetture che partecipavano al Mondiale Sport (oggi volgarmente detto Endurance), categoria in cui la Ferrari ha ottenuto 13 titoli mondiali (più quello ufficioso del 1952). 

    Giusto per ricordare che il prestigio del nome Ferrari non è dovuto solo alla F1, oggi ridotta a Playstation.


    Magari non ci sarà nulla di nuovo rispetto a quello che si sa (la ritrosia di chi ha lavorato a stretto contatto del Vecchio è proverbiale), ma il volume è di grande formato molto spettacolare, con qualche foto per me inedita, e comunque ci sono dei focus di approfondimento interessanti: ho letto quello sull'esperienza di Furia in Inghilterra nel '62, e quello scritto dal ds Tavoni, che secondo me avrebbe fatto bene a scrivere un libro autonomo, per le tante cose interessantissime sui primi dieci anni di vita della Ferrari. Peccato che tali storie interessino a pochi di noi. 

     

    Beh, allora siamo tutti uguali :asd:

    Sai che il libro "Piloti che gente" ha un segnalibro all'interno? Ebbene, il mio era fisso su Guy Moll. La sua parabola spezzata è affascinante.

     

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  3. 6 minuti fa, sundance76 ha scritto:

    In molti filmati di lingua inglese la Mercedes viene pronunciata "mersedis"

    Gli inglesi fanno come gli spagnoli: ogni parola straniera viene pronunciata come se fosse inglese. Sarebbe bene lo facessimo anche noi italiani, ma purtroppo non è così. E quindi un minimo ci si deve documentare.

  4. In generale, quando pronunci un nome straniero, devi usare le regole del nome straniero senza però passare ad una inutile esibizione di stranierismi. Ad esempio: Caràcciola se fosse italiano, Caracciòla se tedesco. Sciumacher va benissimo, sciumaha (con l'acca ben aspirata) sarebbe un'inutile esibizione, visto che si userebbe un suono non presente in italiano.

    Quell'epoca l'ho vissuta, ero già grande: Terzo Raisc, Mersedes... da ignoranti... anche all'epoca...

     

  5. Il ‎11‎/‎11‎/‎2015 at 12:28 , sundance76 ha scritto:

    Nell'inverno 1992-93 uscì una collana di videocassette formato VHS insieme a una serie di fascicoli che avrebbero costituito una sorta di sintetica enciclopedia delle corse, curata dal competente e compianto Oscar Orefici. La collana si chiamava "FUORIGIRI".

     

    Belli alcuni filmati. Bisogna però dire che all'epoca, in Italia, c'era davvero una scarsissima professionalità nel giornalismo sportivo (e forse non solo in quello): sentire pronunciare "mersedes" (come il nome proprio femminile spagnolo), "auto uniòn" (come se fosse una parola in dialetto napoletano) o, peggio ancora, "terzo raisc", beh, no comment! Anzi, già comment troppo!

  6. Il ‎06‎/‎06‎/‎2016 at 14:29 , Catone ha scritto:

    Alla fine di questo filmato (minuto 5:45) si sente la voce di Tazio Nuvolari. Sinceramente sono rimasto molto deluso. Tazio Nuvolari era di buona famiglia e sentirlo parlare così mi ha fatto cadere le braccia.

    Spero fossero solo la stanchezza e l'emozione della  vittoria.

    Riprendo questo filmato che ho allegato per dare dell'ignorante a Nuvolari (:asd:) per far notare, dal minuto 5:35 l'esecuzione di una perfetta curva "alla Nuvolari" come splendidamente descritta da Enzo Ferrari nei suoi libri di memorie.

  7. 1 ora fa, duvel ha scritto:

    Andremo a vederlo:up: anche se in genere i film sulle corse mi lasciano perplessi

    Vero, in genere sono deludenti.

    Domanda a tutti: siete più andati al museo Nuvolari di Mantova?

    A me quel programmino museo+stracotto d'asino piaceva :D

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  8. Nell'inverno 1992-93 uscì una collana di videocassette formato VHS insieme a una serie di fascicoli che avrebbero costituito una sorta di sintetica enciclopedia delle corse, curata dal competente e compianto Oscar Orefici. La collana si chiamava "FUORIGIRI".
    Erano 20 vhs, io ne comprai solo 10.
    All'epoca io ero un'ignorante che credeva che esistesse quasi solo la F1 (e che essa valesse la pena di essere conosciuta solo dal 1970 in poi) o al massimo i rally e Indy. E schifavo ogni cosa precedente, figuriamoci l'anteguerra.
    Quindi evitai di spendere le circa 15 o 20mila lire per il video su Nuvolari e altre videocassette (del pre-1970 comprai solo Ascari per obbligo morale ferrarista e poi Clark, che mi garbava, ma evitai ad esempio anche Fangio).
    Oggi, l'utente 330tr ha meritoriamente scovato su youtube proprio il contenuto di quella videocassetta su Nuvolari e sugli altri assi degli anni '30. Dopo 22 anni posso così visionarla, anche se mi rendo conto che le pregevoli immagini le ho già trovate in vari preziosi documentari.
    Ad esempio troverete moltissime riprese a colori degli anni 1937, 1938 e 1939, che sono state girate da George Monkhouse, trasfuse poi in un documentario BBC del 1984 chiamato "Supercharged" che vi ho postato mezza dozzina di volte (con scarsi riscontri):
    [/url]Ecco, vedo che in questa immagine scovata sul web, manca proprio la cassetta su Nuvolari, la cui "immagine materiale" quindi mi resta ancora sconosciuta dopo 23 anni:
    66eq1f.jpg
    g
    Io, invece, lavedo...

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  9. Il ‎14‎/‎08‎/‎2016 at 10:20 , sundance76 ha scritto:

    Oggi sono 28 anni dalla scomparsa del Drake.

    Ricordo la notizia in tv, avevo 12 anni.

    Dopo una bellissima giornata al mare, su una spiaggia dove andavamo raramente perché impegnativa da raggiungere, nel tardo pomeriggio ero in giardino a curare la mia bicicletta (Rock 20), e mio padre gridando mi chiamò in casa a vedere il TG. 

    Ci rimasi malissimo, io volevo andare a lavorare alla Ferrari, e soprattutto conoscerlo di persona. E ora non potevo più.

    Alcuni giorni dopo, lo sognai.  Bussò a casa mia e io stupefatto lo feci entrare. Gli dissi: "Ingegnere, ma lei è vivo e sta bene! Dobbiamo avvertire subito tutti, la stampa e la tv!", e lui sembrava stanco, come se avesse camminato tanto, con una mano si massaggiava la schiena, e mi rispondeva: "Sì, va bene, ma adesso devo prima sedermi un po' "....

    Io avevo 17 anni, invece. Mio padre non ci portava mai in vacanza. Quel giorno aspettavo che fosse pronto il pranzo e nel frattempo ero sul letto a pensare. A quei tempi o pensavo alle donne o pensavo alla Formula 1. Siccome non ero in vacanza e siccome erano tutti partiti, non mi rimaneva che pensare alla Formula 1. Avevo già una discreta "cultura" in materia. Le mie fonti di informazione erano il Guerin Sportivo (che conservavo dal 1982), Autosprint (che conservavo dal gran Premio di Montecarlo del 1987) e vari libri: Gilles Vivo, Tazio Vivo, Storia della Formula 1 di Orefici-Argentieri e, soprattutto, "Piloti che gente" che per me era la Bibbia. Insomma, una bella biblioteca per quei tempi, tutto comprato per posta aspettando biblici tempi di consegna.

    Torniamo a quella triste giornata di agosto del 1988: riflettevo, in modo adolescenziale, sulla differenza tra Ferrari e Chapman, sul fatto che uno pilotasse aerei e l'altro auto da corsa quando aprì la porta mio padre e disse: "vieni, hanno appena detto che è morto Enzo Ferrari". Mi sentii frastornato, pensavo che quell'uomo, quel mito vivente, quel semidio fosse eterno. Fu la prima volta che capii "sic transit glora mundi".

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  10. Situazione più complessa di quello che ho scritto. Imola avrebbe il preaccordo firmato con Ecclestone per organizzare il Gran Premio d'Italia. Il marchio "Gran Premio d'Italia" sarebbe però dell'ACI che ha esplicitamente detto che lo dà solo a Monza. Imola si ribella, in base all'accordo con Ecclestone e ha portato l'ACI al TAR del Lazio sostenendo che l'ACI stessa non può negare il marchio al Gran Premio d'Italia alla gara organizzata da Imola. In palio il pubblico denaro messo a disposizione dal governo per chi organizzerà il Gran Premio d'Italia. La CODACONS è scesa in campo perché con Imola ci sarebbe un forte risparmio, visto che a quel punto non servirebbe il contributo della Regione Lombardia.

    Il TAR deciderà il 26 ottobre (di quale anno? il 3016? :asd:).

    La colpa comunque è tutta di Ecclestone, che ha firmato il preaccordo.

    Maroni ha chiesto a Renzi di intervenire e di chiedere a Imola di farsi da parte.

    Io chiedo a un Videla italiano se può prenderli tutti (politici e papponi amici), caricarli su un areo e buttarli al largo dell'Oceano Pacifico. (si scherza, eh! :asd:).

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  11. Leggo su Autosprint che la firma è saltata perché Ecclestone aveva già firmato un accordo con Imola.

    Formula Imola è pronta a trascinare Ecclestone in tribunale e l'ACI e compagnia bella davanti al giudice amministrativo: il primo per non aver rispettato l'accordo; i secondi per aver turbato il mercato con pubblici finanziamenti. Anche CODACONS è pronta a scendere al fianco di Imola perché Imola farebbe tutto da sola, senza soldi di Regione e Governo.

     

  12. 2 ore fa, gio66 ha scritto:

    Cappella imperdonabile, altro che "il migliore".

     

    Evito sempre di parlare di politica sui forum ma su questo tema una parolina mi sento di dirla. Quello di Togliatti non fu un favore agli ex-neo-post-fascisti: fu solo una furbata.

    Dare l'amnistia ai fascisti, permettere l'esistenza di un partito come il MSI, significava mettere nel congelatore un bel pacco di voti che altrimenti sarebbero andati alla DC. Poi dei fascisti in circolazione sono sempre utili per le polemiche politiche più disparate, vedi quelle sul Governo Tambroni.

    Nel 1994 Eugenio Scalfari disse che l'unico (per lui) merito di Berlusconi era quello di aver "scongelato" i voti del MSI. Viste la figura da pagliacci degli eredi di Almirante, sarebbe stato forse meglio portare allo zero assoluto la temperatura del freezer o, meglio ancora, buttarli direttamente in spazzatura (sono politicamente così tonti che nella spazzatura ci si sono buttati poi da soli).

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  13. Dall'articolo e da Wikipedia in francese, ricaviamo che le FIAT 803 e 804 furono l'evoluzione della 802 per adattarsi ai nuovi regolamenti per il 1922: regolamenti che avevano portato alla riduzione della cilindrata (che era di 3.000 cc) e alla istituzione di due categorie, una da 2.000 cc e una da 1.500 cc

    La 803 partecipava alla categoria "vetturette" (1.500 cc)

    FIAT803_GP-Vetturette1926Mo.jpg

    Didascalia: Fiat 803 at Monza. The 803 was a four cylinder DOHC with 1486cc, At Monza in 1922 four 803s started and all four finished, taking for first four places.

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