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La settantesima edizione del grande giro più giovane, che scatterà sabato prossimo, si presenta come una grande rivincita dell'ultimo Tour de France. Un Tour che ha deluso molto le aspettative, che doveva essere tra i più combattuti di sempre ed invece si è rivelato essere tra i meno divertenti. Per questa edizione, la Vuelta percorrerà un gran numero di salite poco conosciute ma nonostante ciò saranno ben otto gli arrivi in salita, sei dei quali in alta montagna. Nelle scorse edizioni la corsa spagnola si è spesso rivelata essere il grande giro più spettacolare ed avvincente, e anche quest'anno non si preannuncia essere da meno. Confermata la presenza del vincitore dell'ultimo Tour, Froome, anche Movistar e Astana schiereranno i loro atleti migliori con Quintana e Valverde da una parte e Nibali e Aru dall'altra; sicuro assente invece il dominatore della passata edizione, Alberto Contador, la cui stagione si è molto probabilmente conclusa con la Grande Boucle. Si parte con una breve cronosquadre, seguita subito dal primo arrivo in quota su un GPM di seconda categoria. Gli arrivi della prima settimana sono tutti abbastanza tosti, solo quello di Málaga è davvero in pianura, venerdì il primo arrivo in salita difficile all'Alto de Capileira di La Apujarra vicino a Sierra Nevada. Risalendo la penisola a cavallo tra la prima e la seconda settimana, il mercoledì successivo vi è la tappa regina (unica sui Pirenei), interamente nel Principato di Andorra, con sei GPM dei quali quattro di prima categoria e un Hors Catégorie. La seconda settimana si conclude con tre arrivi in altra quota sulla Cordigliera Cantabrica. Dopo l'ultimo giorno di riposo, l'ultima settimana offre l'impegnativa cronometro di Burgos e altri due arrivi insidiosi, a Riaza dopo la discesa della Quesera e a Cercedilla dopo la discesa della ben più conosciuta Navacerrada, ultima difficile tappa di montagna che deciderà la corsa. Come sempre, verso la fine della prossima settimana uscirà la startlist definitiva.