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DATI GENERALI Scuderia: Ursus Pacific Grand Prix Anno di produzione: 1995 Motore: Ford Cosworth EDC V8 2994cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Thetford (GBR) Progettista: Adrian Reynard, Frank Coppuck, Paul Brown Impiegata nel: 1995 Piloti: 16 Bertrand Gachot, 17 Andrea Montermini, 16 Giovanni Lavaggi, 16 Jean-Denis Deletraz STATISTICHE GP Disputati: 17 Miglior risultato: 8° posto nei GP di Germania e Australia 1995 PR02 L'acquisizione delle strutture del defunto Team Lotus ad inizio 1995 – da cui la nuova denominazione ufficiale "Pacific Team Lotus" accompagnata dalla striscia verde-oro sulla vettura – diede un po' di ossigeno a Wiggins che ereditò anche i motori Ford Cosworth, decisamente migliori dei precedenti. Il tentativo di diventare "Team Lotus" a tutti gli effetti finì però bloccato dal tribunale e così le casse del team si svuotarono progressivamente durante l'anno. Gachot e soprattutto Andrea Montermini partirono benino, ma quando il belga dovette cedere a piloti "paganti" il proprio volante le prestazioni della vettura crollarono. A fine stagione constatata la non sostenibilità economica dell'impegno nella massima serie, Keith Wiggins decise di abbandonare la F.1 e tornare alla F.3000. Il team chiuse definitivamente i battenti nel 1998 e Wiggins si trasferì in America entrando nello staff della Lola per il Campionato Champ Car. Massimo Piciotti

DATI GENERALI Scuderia: Pacific Grand Prix Ltd / Ursus Pacific Grand Prix Anno di produzione: 1994 Motore: Ilmor 2175A V10 3478cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Thetford (GBR) Progettista: Adrian Reynard, Frank Coppuck, Paul Brown Impiegata nel: 1994 Piloti: 33 Paul Belmondo, 34 Bertrand Gachot STATISTICHE GP Disputati: 16 Miglior risultato: Mai giunta al traguardo di un GP PR01 Nel 1984 il londinese Keith Wiggins, ex-meccanico e pilota di discreto livello, cresciuto alla corte di Ron Dennis, fondò a Thetford, nell'est dell'Inghilterra, la Pacific Racing in cui ricopriva i ruoli di presidente, amministratore e direttore tecnico. Con pochi mezzi e molta passione, Wiggins partì dalla F. Ford con il pilota norvegese Harald Huysman e colse subito un inatteso successo vincendo sia il campionato europeo sia quello del Benelux di categoria. L'ascesa del team di Wiggins fu notevole e la collaborazione con Reynard, cui commissionava le vetture, si rivelò assai efficace. I successi si susseguirono a partire dal Campionato Britannico di F. Ford del 1986 con Bertrand Gachot e del 1987 con J. J. Lehto, con il finlandese che vinse nello stesso anno anche il Titolo Europeo. Lehto trionfò nella stagione successiva anche nel Britannico di F.3 e nel 1991 Christian Fittipaldi portò la Pacific a vincere anche l'Intercontinentale di F.3000. Piloti dal luminoso futuro come Eddie Irvine, Allan McNish e David Coulthard furono in pista con i colori Pacific. Quindi, quando Wiggins intravide la possibilità di fare il "grande salto" in F.1 la sua esperienza era già solida e vincente e la sua decisione fu tutt'altro che scriteriata. Ma la realtà del circus si rivelò subito difficile: la prima Pacific, siglata "PR01" era una vettura derivata da un precedente progetto di Adrian Reynard già avviato, poi abbandonato ed infine ripreso dopo un paio di stagioni. Al di là della sua bontà, il problema di fondo stava nel fatto che esso era nato per costruire una vettura dotata di sospensioni attive, nel frattempo però messe al bando dal regolamento internazionale nell'inverno del 1993. Reynard dovette quindi modificare in fretta i suoi piani e dotare di sospensioni "tradizionali" la vettura, oltre che del fondo piatto richiesto dalle norme. I motori Ilmor, acquistati dallo scomparso team March, erano poco performanti ed i soldi per lo sviluppo scarseggiavano. Stante queste premesse, non sorprende il fatto che stagione del debutto si rivelò per la Pacific un vero disastro: il "cavallo di ritorno" Gachot ed il pagante Paul Belmondo, figlio del famoso attore Jean-Paul, fra mancate qualificazioni e ritiri non videro mai la bandiera a scacchi nemmeno in una gara. Massimo Piciotti