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Best Race

  1. R18

    Superbike - Lausitzring

    until
    Superbike - German Grand Prix
  2. R18

    Superbike - Laguna Seca

    until
    Superbike - United States Grand Prix
  3. R18

    Superbike - Misano

    until
    Superbike - San Marino Grand Prix
  4. R18

    Superbike - Donington

    until
    Superbike - British Grand Prix
  5. R18

    Superbike - Sepang

    until
    Superbike - Malaysian Grand Prix
  6. R18

    Superbike - Imola

    until
    Superbike - Italian Grand Prix
  7. R18

    Superbike - Assen

    until
    Superbike - Dutch Grand Prix
  8. R18

    Superbike - Alcañiz

    until
    Superbike - Aragon Grand Prix
  9. R18

    Superbike - Buriram

    until
    Superbike - Thai Grand Prix
  10. R18

    Superbike - Phillip Island

    until
    Superbike - Australian Grand Prix
  11. La 29esima stagione del mondiale Superbike vedrà il tanto atteso ritorno in forma ufficiale della Yamaha, dominatrice dell'ultima 8 Ore di Suzuka. La Casa giapponese si affida al team britannico Crescent, che nelle ultime stagioni ha avuto in gestione le Suzuki private. Sylvain Guintoli, reduce da una stagione nera con la Honda, e Alex Lowes saranno i piloti alla guida delle nuove R1. Ma il team da battere sarà ancora Kawasaki, con un Rea pigliatutto e un Sykes che deve ritrovare motivazioni dopo averle sonoramente prese quest'anno. Confermata anche la coppia Ducati, con Chaz Davies e Davide Giugliano, quest'anno colpito da ben due infortuni alle vertebre. Grande ritorno tra le derivate sarà quello di Nicky Hayden, campione USA nel 2002, quando partecipò anche al round di Laguna Seca terminando quarto nella prima manche: gli sarà affidata una della Honda Ten Kate, a fianco del talentuoso Michael van der Mark. Prenderà una decisione sul suo futuro, a breve, anche Marco Melandri, vicino alla Ducati Althea ma poi accasatosi come test rider della MV Agusta: dovesse decidere di correre, affiancherebbe Leon Camier. Ecco i piloti e i team finora confermati: Kawasaki Racing Team, Kawasaki ZX-10R: Jonathan Rea, Tom Sykes Ducati Aruba Team, Ducati 1199 Panigale: Chaz Davies, Davide Giugliano Ten Kate Racing, Honda CBR 1000 RR: Michael van der Mark, Nicky Hayden Pata Crescent Racing, Yamaha YZF R1: Alex Lowes, Sylvain Guintoli MV Agusta Reparto Corse, MV Agusta F4 1000: Leon Camier, Marco Melandri? Team GoEleven, Kawasaki ZX-10R: Román Ramos Ed ecco il calendario, annunciato oggi. Rientrano Monza e il Lausitzring, via Portimão. 28 febbraio Phillip Island 13 marzo Buriram 3 aprile Alcañiz 17 aprile Assen 1 maggio Imola 15 maggio Sepang 29 maggio Donington 19 giugno Misano 10 luglio Laguna Seca 24 luglio Monza 18 settembre Lausitzring 2 ottobre Magny-Cours 16 ottobre Jerez 30 ottobre Losail
  12. Chi avesse visto ieri la gara della Supersport in Thailandia, difficilmente può negare di non essersi esaltato a vedere la vittoria ed i festeggiamenti del thailandese Wilairot. Qui di seguito allora vi propongo un articolo che ho trovato molto interessante su quello che potrebbe rivelarsi il futuro del motociclismo a livello mondiale http://www.italianwheels.net/2015/03/22/la-vittoria-di-ratthapark-wilairot-e-la-copertina-del-futuro/
  13. Gli effetti della gestione Dorna iniziano maggiormente a farsi sentire sul Mondiale delle derivate dalla serie a partire dalla stagione futura. Si avrà l'introduzione della classe Evo: classe molto somigliante alla Superstock, voluta per rimpolpare la griglia in maniera similare a quanto fatto con le CRT (ora Open) in MotoGP, con un massimo di sei motori a stagione e cambio e centralina molto similari a quelli di serie. Variazione anche nel format delle qualifiche, che ricalcherà quello utilizzato per la MotoGP, con il format della Superpole abolito dopo 16 stagioni in favore delle due sessioni analogamente alla classe regina del Motomondiale. Tom Sykes sarà chiamato a difendere il titolo vinto nel 2013, e cercherà di farlo salendo nuovamente sulla sua Kawasaki ZX-10R ufficiale. Tra le novità principali, Marco Melandri passerà dalla BMW (che ha chiuso il suo programma Superbike) alla Aprilia, dove affiancherà il confermato Sylvain Guintoli; Eugene Laverty è stato ingaggiato dalla Suzuki in vista del ritorno in MotoGP a partire dal 2015, ma nel 2014 gareggerà sulla GSX-R del team Crescent. Al 99%, l'irlandese dividerà il box con il vincitore del campionato inglese appena conclusosi a Brands Hatch, Alexander Lowes, che ha provato la Suzuki nei test post-campionato a Jerez. In casa Ducati, dopo una stagione fallimentare, le 1199 Panigale verranno gestite dalla Feel Racing, che sostituisce Carlos Checa (che ha appeso il casco al chiodo) e Ayrton Badovini con Chaz Davies e Davide Giugliano. La Honda Ten Kate conferma Jonathan Rea e Leon Haslam, mentre sulla seconda Kawasaki ci sarà ancora Loris Baz. Infine, tornerà in veste ufficiale in un campionato Mondiale la MV Agusta, che porterà in pista due F4RR tramite il team Yakhnich, vincitore quest'anno in Supersport con le Yamaha. Tra le Evo, al momento è stata annunciata solo la line-up del team Grillini, che affiderà due Kawasaki a Michel Fabrizio e Sheridan Morais, annunciata anche la presenza della Buell, con il marchio Hero, ancora ignoti però i rider al via. Ancora nessuna ufficialità per quanto riguarda il calendario. Confermata tuttavia l'uscita di Monza, che farà spazio al ritorno di Misano Adriatico. Lista momentanea dei piloti e dei team: Kawasaki Racing Team, Kawasaki ZX-10R: Tom Sykes, Loris Baz Aprilia Racing Team, Aprilia RSV4: Marco Melandri, Sylvain Guintoli Ducati Feel Racing, Ducati 1199 Panigale: Chaz Davies, Davide Giugliano Pata Ten Kate Honda, Honda CBR 1000 RR: Jonathan Rea, Leon Haslam Fixi Crescent Racing, Suzuki GSX-R 1000: Eugene Laverty, Alexander Lowes? Grillini Racing, Kawasaki ZX-10R: Michel Fabrizio, Sheridan Morais Yakhnich Motorsport, MV Agusta F4RR: ??? Hero Racing Team, Hero-Buell 1200: ???
  14. R18

    Troy Bayliss

    Troy Bayliss nasce a Taree, nella regione australiana del Nuovo Galles del Sud, il 30 marzo 1969. All'età di 10 anni inizia a correre sulle piste vicine a casa sua, specializzandosi nel motocross e nel dirt track, ma i soldi per continuare terminano ben presto, e così si trova costretto a lavorare in una carrozzeria come verniciatore. Nel 1992 trova il modo per tornare alla sua passione, le corse, e lo fa con una Kawasaki KR1 nel campionato australiano 250 Sport Production, passando poi alla classe Supersport, nella quale si laurea vice-campione nel 1995, a 26 anni. Nel 1996 passa a correre in Superbike, chiudendo al terzo posto, rimanendo anche nel 1997, quando ottiene il secondo posto alle spalle di Martin Craggill. La moto è una Suzuki GSX-R 750. Il 1997 è l'anno che fa conoscere Troy Bayliss in tutto il Mondo: il 23 marzo debutta nel Mondiale Superbike, sul circuito di Phillip Island, in mezzo a piloti come Fogarty, Kocinski, Slight, Chili e Russell. Troy corre con una Suzuki dell'importatore australiano, il numero è il 52, e dimostra subito di saperci fare alla grande, nonostante abbia poco meno di 28 e appena un anno di esperienza con le 1000. Si qualifica dodicesimo, a un secondo e mezzo dalla Honda RC45 di Aaron Slight, ma nelle due gare, corse sul bagnato, emerge tutto il suo talento: chiude quinto in entrambe, nonostante una caduta nella prima, battendo nettamente il suo rivale in patria, Craggill, e pure i piloti più blasonati del Mondiale (in gara-2 precederà sia l'ex campione Russell che il futuro titolato Kocinski). Ma l'anno magico di Bayliss non termina qui: nel GP d'Indonesia del Motomondiale, classe 250, Noriyasu Numata, su Suzuki, cade e si infortuna, e Arie Molenaar, proprietario del team, decide di sostituirlo proprio con Bayliss, che si appresta dunque a debuttare anche nel Motomondiale, sulla RGV 250, di nuovo sul circuito di Phillip Island. Troy non delude: si qualifica in sesta posizione, con una moto non esattamente competitiva, e in gara si gioca il podio con Jacque, Tsujimura e Harada, ottenendo un eccellente sesto posto, davanti a Stefano Perugini. I più attenti si sono dunque accorti di questo australiano, che di stoffa sembra averne. Troy viene ingaggiato, nel 1998, dal team inglese GSE, che lo porta in Inghilterra su una Ducati, per correre il BSB e le gare inglesi del Mondiale. L'adattamento alla 916 non è immediato, e nel campionato nazionale Bayliss termina solo ottavo, con una vittoria a Cadwell Park, mentre nel Mondiale non va oltre un 13° ed un 15° posto a Brands Hatch, mentre a Donington corre appena cinque giri in due gare, colpa di un problema tecnico e di una caduta. Per il 1999 viene riconfermato, e non tradisce: vince sette volte e ottiene 14 podi, battendo Chris Walker e la Suzuki nella corsa al titolo inglese. Campionato sul quale si concentra in tutto e per tutto, evitando di correre come wildcard nel Mondiale onde incappare in infortuni. Nel 2000 la Ducati lo manda negli USA con l'intenzione di vincere il campionato AMA, che manca a Borgo Panigale dal 1994, anno in cui a vincere fu Troy Corser. Finché...
  15. Per la prima volta, il Mondiale delle derivate dalla serie sbarca su Mediaset, per quanto riguarda la trasmissione delle gare in Italia, e si presenta come un campionato come sempre di alto livello. Senza il campione in carica, Max Biaggi (che sarà la voce tecnica per la TV italiana, affiancando Giulio Rangheri), i favori del pronostico sono equamente spartiti tra Tom Sykes, pilota inglese di una Kawasaki sempre più in crescita, che l'anno scorso ha perso il campionato per mezzo punto, e Marco Melandri, che si presenta ai nastri di partenza con la BMW dopo un inverno molto difficile, in cui ha avuto seri problemi alla spalla destra. Moltissimi gli outsider, a partire da Carlos Checa, che sarà il pilota di punta del nuovo team ufficiale Ducati, gestito dalla Alstare di Franà§ois Batta, senza dimenticare le Aprilia di Laverty e Guintoli, le Honda Ten Kate di Haslam e Jonny Rea ed il coriaceo compagno di squadra di Melandri, Chaz Davies (conosciuto fino all'anno scorso come "Cià zz Dèvizz" ). Una grande occasione si presenta anche ad Ayrton Badovini, che dopo due anni corsi con BMW Italia (team che si è fuso con quello ufficiale tedesco), gareggerà anch'egli per la Ducati Alstare. Il calendario: tante novità anche sul fronte delle piste. Dopo nove lunghi anni, si tornerà a gareggiare sul mitico circuito di Laguna Seca, (dove l'ultima volta dominò Chris Vermeulen), che prende il posto del Miller Park e, dopo un'assenza ancora più lunga (si corse solo nel 1990, con doppietta di Raymond Roche), il circus della Superbike tornerà pure a Jerez. La novità assoluta è rappresentata dalla gara in India, che per problemi organizzativi è già stata spostata dal 10 marzo al 17 novembre. Ancora da assegnare il GP del 23 giugno, anche se non è comparsa ancora nessuna proposta per ospitare la gara, mentre le gare di Portimà£o e Imola (9 e 30 giugno) sono ancora da confermare. Escono invece di scena Misano e Brno. 24 febbraio Australia (Phillip Island) 14 aprile Spagna (Alcaà±iz, Motorland Aragà³n) 28 aprile Olanda (Assen) 12 maggio Italia (Monza) 26 maggio Europa (Donington) 9 giugno Portogallo (Portimà£o) 23 giugno ??? 30 giugno Italia (Imola) 21 luglio Russia (Mosca) 4 agosto Gran Bretagna (Silverstone) 1 settembre Germania (Nà¼rburgring) 29 settembre USA (Laguna Seca) 6 ottobre Francia (Magny-Cours) 20 ottobre Spagna (Jerez) 17 novembre India (Greater Noida, Buddh Circuit) Piloti confermati: Aprilia Racing Team, Aprilia RSV4: Eugene Laverty - Sylvain Guintoli BMW Motorrad Motorsport GoldBet, BMW S1000RR: Marco Melandri - Chaz Davies Kawasaki Racing Team, Kawasaki ZX-10R: Tom Sykes - Loris Baz Pata Ten Kate Honda, Honda CBR1000RR: Leon Haslam - Jonathan Rea Team Ducati Alstare, Ducati 1199 Panigale: Carlos Checa - Ayrton Badovini Althea Racing, Aprilia RSV4: Davide Giugliano Fixi Crescent Suzuki, Suzuki GSX-R1000 K13: Leon Camier - Jules Cluzel Red Devils Roma, Aprilia RSV4: Michel Fabrizio Team Pedercini, Kawasaki ZX-10R: Alexander Lundh - Federico Sandi MR Racing, Ducati 1199 Panigale: Max Neukirchner Team Grillini Dentalmatic, BMW S1000RR: Vittorio Iannuzzo HTM Racing, BMW S1000RR: Ivan Clementi La qualità complessiva dei piloti è decisamente buona, ma la quantità mi fa piangere, poveri noi...
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