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Giovanna M

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Contenuti inviati da Giovanna M

  1. Giovanna M

    Ayrton Senna

    Non tutti hanno avuto la fortuna di vedere Ayrton in azione, ma chi ha avuto la fortuna di viverlo, di dire -io c'ero- sa che Ayrton ha dato un nuovo volto alla formula 1. E' stato l'unico ad avere il coraggio a mettersi contro la FIA, affermando che Balestre favorisse il suo rivale, l'unico a far sì che la sicurezza fosse una priorità . Solo dopo il suo addio,infatti, molti circiuti furono sottoposti a modifica per renderli più sicuri, solo dopo che il migliore ci aveva lasciato capirono che urgeva prendere dei provvedimenti. Ayrton ha sempre avuto una personalità molto complessa, il ragazzo spietato in pista dal cuore tenero, lo si potrebbe definire, si potrebbe quasi fare una distinzione tra l'Ayrton-pilota e l'Ayrton-uomo. A prescindere dai record, dalle vittorie, dai trofei vinti, Ayrton era già un eroe prima, perchè quando correva, in perfetta simbiosi con la sua macchina, sapeva sempre entusiasmare, perchè è sempre stato una persona semplice, ma ha saputo rimboccarsi le maniche, partendo dal basso, perchè ha rinunciato a tutto ciò che aveva per inseguire un sogno, perchè ciò che ha fatto, lo ha sempre fatto in silenzio, dignitosamente. Questi sono i veri eroi... perchè in silenzio vivono, esistono... e nulla più, e ciò basta a definirne la grandezza. Molti direbbero che non avrebbe senso aggrapparsi a qualcosa che non c'è più, ma se noi siamo qui, uniti da questo filo che ci unisce, vuol dire che lui è ancora tra noi, che i suoi valori prevalgono su tutto. Io non ho mai avuto idoli, non pensavo che un pilota di formula 1 potesse trasmettermi tanta positività ... e sotto questo aspetto, mi ritengo fortunata a poter dire all'epoca -c'ero anch'io-....
  2. Giovanna M

    Ayrton Senna

    il tempo è come sabbia nel deserto... non finisce mai! ci avvolgerà tra le sue spire, ci trafiggerà col nostro pungente passato, come se i ricordi fossero aculei... corre veloce come correvi tu, Ayrton... E quella corsa, è anche la nostra, amico mio, quella per la vita, che non sei riuscito a vincere. una vita a premere costantemente sull'acceleratore a 300 all'ora alla ricerca del nostro perchè, della nostra ragione esistenziale, del perseguimento dei nostri obiettivi, del perchè ci hai lasciato così prematuramente. 21 lunghi anni sono passati da quel maledetto gp di Imola 94 che ci ha portato via Ayrton, eppure... il tempo passa, ma il mito cresce. io ero una bambina di 11 anni quando Ayrton ci lasciava, non sapevo nulla di automobilismo, nè avevo mai seguito la Formula 1, eppure ho pianto. non so perchè... e non so perchè oggi, a distanza di così tanto tempo, ne sento la mancanza più di allora. Forse perchè ci sono dolori che il tempo non riesce a mitigare del tutto, e quando pensi che il dolore sia svanito, vai a "riaprire" vecchie ferite e ti accorgi che il dolore si fà più intenso di prima. forse perchè nell'ingenuità dei miei 11 anni, non mi rendevo conto di ciò che avevamo realmente perso, forse perchè Ayrton aveva questa capacità particolare, un certo magnetismo capace di attirare la gente, perchè Ayrton, quella domenica, l'unica in cui non voleva gareggiare, non doveva morire, forse perchè Ayrton era semplicemente... AYRTON!... Forse, Ayrton, non sei mai morto, perchè se così fosse, vuol dire che non ci hai insegnato nulla. Tutti ti usano come punto di riferimento perchè sei il più grande, con i tuoi record che vengono raggiunti, che vengono superati. Adesso i numeri dicono altro, ma non sono i numeri a fare l'uomo grande, quanto i valori... i numeri cambiano, ma alla fine ciò che rimane sei tu e quanto di buono hai fatto per noi. dedizione al lavoro, cura maniacale nei minimi dettagli, meticolosità , serietà , onestà , questi sono i valori che fanno un grande pilota, a prescindere dal grande uomo, e non è certo la tua morte ad osannare le tue gesta, innalzandoti a mito. Tu hai sempre avuto tutto dalla vita, pur rimanendo umile, ma hai anche dato tanto, senza chiedere nulla in cambio, non lasciando mai trapelare nulla di ciò che facevi, saldando quel debito con la vita che dicevi di avere. Questo è essere campioni, questo è essere uomini, anche fuori dalla pista, questo è amore... Hai saputo dimostrare che la teoria dell' "essere" prevale sull'avere. Per "essere" e diventare qualcuno nella vita, non è necessario che si abbia, ovvero più hai, più sei importante... talvolta basta poco, un semplice gesto per essere ricordati e rimanere nella storia, come quando aiutasti il piccolo Massimo ad uscire dal coma, basta semplicemente dare il cuore, dare sè stessi. Chi sa farsi onore da sè, come hai sempre fatto tu, silenziosamente, dignitosamente, e con la professionalità che ti ha sempre contraddistinto, vive per sempre, anche quando dentro di noi le immagini iniziano a farsi più opache... Sembra tutto così assurdo di come tante volte passiamo inosservati su questa terra, mentre solo quando sopraggiunge la morte si affannano a ricordarci, come se non fossimo mai stati notati... e poi eccoti dedicato il monumento... stessi tuoi occhi che "parlavano", stesso volto, sempre celato da un velo di malinconia, stessa espressione... Tu dicevi che viviamo tutti sulla stessa isola e che bisogna dare a tutti una possibilità . E' vero, ma purtroppo, chi potrebbe dare una mano a coloro che ne hanno più bisogno, non vuole, chi vorrebbe non può... Queste sono le ingiustizie della vita... quelle che hai subito in pista anche tu, come quando ti privarono del titolo mondiale dell'89. Pista di Montecarlo... la pioggia, da sempre tua fedele alleata, calava a picco, e mentre fior di campioni andavano fuori pista, ecco che si faceva largo "l'uomo della pioggia", che con una modesta Toleman, recuperava posizioni su posizioni, e quando stavi per agguantare Prost, la gara viene interrotta, privandoti così della tua prima vittoria in Formula 1. Questa era la tua forza... dove la macchina non arrivava, tu ci mettevi il tuo, portando la monoposto oltre ogni limite, perchè Ayrton doveva vincere sempre, perchè subire un sorpasso sarebbe un'offesa inpensabile. Dopo la consacrazione in Mclaren e tre titoli mondiali, e dopo aver scritto le pagine più belle della formula 1,nel 93 arriva il passaggio alla Williams, perchè il pilota più forte doveva avere la macchina più veloce. Il problema è che quella monoposto si rivelò tutto, tranne che affidabile: le sospensioni attive, fino a quel momento punto di forza della vettura, erano state abolite. L'avvio della stagione fu disatroso... Imola 94... si apre con l'incidente di Barrichello il venerdì e la morte del giovane Ratzenberger il sabato. La gara di domenica si apre con uno scontro all'inizio che coinvolge alcune vetture, si procede con la safety car, fino al settimo giro. Ayrton era in testa, come sempre, davanti a lui una prateria, poi il muretto, lo scontro, il buio... più niente. Si continua a correre, e poco importa se il migliore ci stava lasciando, a pochi importava il sacrificio di un giovane che aspirava a diventare un pilota professionista. Perchè il circus ci avrebbe rimesso troppo a interrompere la gara, perchè il business contava molto più di te, perchè la formula 1 che tu odiavi tanto, non è nient'altro che politica. "The show most go on" lo spettacolo deve andare avanti, direbbero gli inglesi... che io definisco tragedia. Se quella macchina avesse sterzato, se quel maledetto pezzo avrebbe preso un'altra direzione... se quella maledetta gara non si sarebbe disputata... La tua vita è sempre stata costellata da molti se. Non so se riuscirò mai a venire a portarti un fiore a Morumbi, ma non ti dimenticherò, questa è una promessa che ti faccio. Arrivederci, amico mio, non mi sento ancora pronta a dirti addio, è troppo doloroso. Arrivederci, maestro di vita, che mi hai insegnato a vedere il mondo con occhi di persone semplici e ad apprezzarne le piccole cose. Nell'ultima parte del video di "sfide" a te dedicata, hai detto che noi siamo troppo piccoli per capire le sue ragioni... è vero... Ma tu, di certo, sei un GRANDE! Ogni tanto Dio manda tra noi alcuni angeli che, una volta terminata la loro missione, tornano da dove sono venuti. Ciao Ayrton, ciao Magic!
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