A dieci anni da... Imola ( non voglio usare altre parole), Viviane, intervistata da una giornalista brasiliana, ci ha regalato, tra il divertito e il commosso, questo ricordo del fratello.
Ayrton era un bambino iperattivo e permanentemente affamato.
Lungo la strada per arrivare a scuola c'erano tre pasticcerie che vendevano dei dolcetti a base di carne di cui era particolarmente ghiotto. E così, tutte le mattine, accompagnato dalla mamma, consumava lo stesso rito.
Si fermava nella prima pasticceria ( primo pit-stop! ), acquistava il primo dolcetto e, camminando verso la scuola, si affrettava a finirlo prima di arrivare alla seconda pasticceria.
Qui si fermava nuovamente ( secondo pit-stop! ), acquistava il secondo dolcetto e si affrettava a finirlo prima di arrivare alla terza pasticceria.
Qui si fermava ancora ( terzo pit-stop: se fosse stato un Gran Premio non avrebbe mai vinto! ) e acquistava l'ultimo dolcetto; una volta mangiato anche questo, era finalmente pronto per andare a scuola!
Ecco, a me piace pensare che quella fame di bambino sia la stessa con cui Ayrton, fino all'ultimo, ha saputo mordere la vita per gustarla in tutta la sua pienezza...