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alby27

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  1. Rispetto la tua opinione, ma non la condivido. Di riscontri oggettivi ne ho portati anche io, relativamente agli avvenimenti del 31 dicembre, e non mi sentirei di liquidare come scaramucce di ubriaconi eventi del genere (che peraltro non sono avvenuti solo in una città ma anche a Helsinki, Zurigo, Amburgo..). E la cosa più paradossale è che prima o dopo queste tensioni sociali finiranno per gravare sulle spalle in primis di coloro che se abbandonano la loro terra lo fanno davvero con le migliori intenzioni.
  2. Boh, se per voi atti del genere, peraltro localizzati in più parti d'Europa, non solo a Colonia (che se non ricordo male tempo fa era stata lodata come esempio di integrazione e multiculturalismo), sono normali...non so che farci, per me non lo sono. E' una situazione di normalità (purtroppo) la microcriminalità nelle stazioni e nelle periferie, l'accattonaggio nelle stazioni, ma assalti del genere non lo sono, peraltro in città che normalmente non sono note per la loro insicurezza generale. Se poi la lettura che vogliamo dare è quella di una manipolazione politica della cosa ok, ma per me minimizzare a tutti i costi la realtà dei fatti dopo eventi del genere non solo significa avere le fette di salame sugli occhi, ma è molto pericoloso. Comunque, a parte i furti, la maggior parte delle ragazze hanno lamentato palpeggiamenti e molestie generalizzate (è stato anche rinvenuto un foglio con le traduzioni tedesco-arabo di parole a sfondo sessuale) e in qualche caso (uno solo mi sembra a Colonia, altri nelle altre città interessate dalla cosa) c'è stato uno stupro.
  3. Dai, vogliamo minimizzare a tutti i costi anche a fronte di una ricostruzione discretamente definita? O di testimonianze dirette abbastanza chiare? O pensare che eventi del genere (fra l'altro compiuti in più parti d'Europa) siano normalissimi e vengano risaltati solo per uno scopo politico (quale poi?)? Tra l'altro, è una cosa talmente comune e non allarmante, che hanno gentilmente dato una pedata nel sedere al capo della Polizia di Colonia.
  4. Com'é che anche i cultori della integrazione a senso unico tacciono di fronte agli eventi di Colonia e mezza Europa (che fra l'altro inizialmente erano stati minimizzati anche dalla stampa)?
  5. A parte che paragonare queste cose con la Sharia è disonesto intellettualmente secondo me, ma poi, uno è libero di credere o meno a quello che dice la Chiesa, non sono dei diktat da seguire pedissequamente. Non è socialmente e/o penalmente penalizzante non aderire a certi precetti (anzi, spesso è il contrario per assurdo). La differenza sostanziale è che nessuno impone nulla. E infatti il preservativo è una misura diffusissima tra giovani e non giovani, nelle scuole se ne illustrano le utilità, ecc. Poi ognuno è libero di agire secondo coscienza. Sulle adozioni gay il discorso è fortemente impregnato di politica e credo che sia una parte piccola dell'opinione pubblica/politica che ancora oggi è in qualche modo influenzata seriamente nella pratica dalle posizioni della Chiesa, senza un ragionamento proprio.
  6. E' logico che testi di millenni fa siano fuori dal tempo. Il problema non è che il Corano abbia dei passaggi controversi, li ha qualsiasi testo sacro o no scritto millenni fa. Il problema è che nel 2015 sia usato letteralmente e nelle accezioni più radicali per regolamentare intere nazioni e per reggere un'intera identità culturale terribilmente arretrata per i tempi.
  7. Mah, in realtà, parole mie si..ma parecchio estrapolate dal contesto. Parlavo di eco mediatico per intendere il sentimento generale di scalpore dell'opinione pubblica, di quanto se ne parla anche fra gente comune, non necessariamente intendendo lo spazio riservato alla vicenda sui media. Come ho spiegato chiaramente nel messaggio successivo. Sono d'accordo. Sempre morti sono. Ma aspettarsi che un evento del genere, in una città come Parigi, che bene o male tutti conosciamo, nella quale tutti possono trovare qualcosa o qualcuno di personale e conosciuto, non susciti reazioni particolari, beh...è sbagliato. E ipocrita. In piccolo, prova a chiedere a un bresciano qualsiasi se lo lasciò più sgomento Piazza della Loggia o Piazza Fontana, Bologna, ecc. Attentati simili, anzi, a Brescia ci furono poche vittime rispetto all'ecatombe di altri attentati. Eppure, quando vedi che quel che finora sentivi come un eco lontano, ti esplode dietro casa (letteralmente nel caso della Loggia, figurativamente per quanto riguarda Parigi), è logico che ci rimani molto peggio. E non vuol dire dare un peso diverso alle vittime, assolutamente, è un puro e semplice istinto. Sì, io avrei avuto la stessa reazione, anche perché personalmente di speciali, approfondimenti e altre cazzate televisive, non ne ho visto mezzo.
  8. No. Niente giramenti di frittata per favore. Qui si parlava della differenza dello scalpore destato da una strage piuttosto che da un'altra. Imputando il tutto (nei messaggi iniziali soprattutto) alla tendenza degli occidentali (e dei relativi media) di scandalizzarsi solo quando le vittime di tali stragi sono occidentali. In sostanza quindi dando dell'ipocrita a chiunque fosse "colpito" dall'evento parigino. Io ho portato l'esempio degli attentati in Nord Africa. Dove le vittime erano in gran parte occidentali (tedeschi, francesi, italiani) totalmente inermi e totalmente ignari del pericolo, esattamente come le vittime di Parigi di venerdì sera. Eppure, quei fatti hanno destato uno scalpore indubitabilmente minore rispetto a quello generato dai fatti di Parigi. Sia a livello mediatico che non. Quindi, ripeto la domanda, rivolta a tutti quelli che da venerdì la menano con l'ipocrisia dell'Occidente a riguardo: non è che forse, semplicemente, quando qualcosa avviene nel tuo "giardino di casa", ti fa un effetto diverso? A prescindere da chi ci finisce dentro?
  9. Anche perché le stragi tunisine di questa primavera e l'aereo abbattuto a Sharm erano, come logica e effetto, del tutto simili a quelle parigine: occidentali vigliaccamente uccisi mentre erano nel pieno del loro tempo libero, chi si godeva le vacanze in spiaggia, chi si guardava un museo, ecc. Eppure, non hanno avuto lo stesso eco mediatico. Quindi gli occidentali sono ipocriti anche nei confronti dei loro stessi compatrioti occidentali? O forse davvero quando una cosa così grande succede nel cuore di quel che pensavi il "tuo" mondo, fa un effetto inevitabilmente diverso?
  10. Ma il fatto preoccupante - e per certi versi inspiegabile - è che questo tipo di mentalità non viene abbracciata solo da folli, matti, invasati, ma anzi è discretamente diffusa. E fa pensare: quanti di quelli che ci sono in tutta Europa sarebbero pronti a imbracciare armi e mitra e scatenare l'inferno anche nelle nostre città? Basti pensare che gran parte dell'esercito ISIS che combatte in medio oriente è composto da nativi europei. E, follia delle follie, secondo mi sembra il Corriere, un quinto di questi foreign fighters sono donne! Cioè, queste vanno a combattere e/o a morire per un qualcosa che di principio le disprezza. Boh.
  11. Il fatto di essere più colpiti da qualcosa che avviene in un ambiente affine, vicino, non significa voltare le spalle o essere indifferenti a ciò che avviene altrove.
  12. Infatti questo alimenta il mio dubbio, quello che avevo chiesto all'inizio. Come è possibile che chi ha la possibilità di accedere a tenore di vita, servizi, istruzione di un paese sviluppato come la Francia, scelga comunque di abbracciare ideali - religiosi e non - così lontani dalla civiltà? Kraven diceva che la loro religione offre parecchie "consolazioni" e tende a deresponsabilizzare il singolo, se non ho capito male. Ma ad ogni modo, come è possibile che anche chi non nasce nell'arretratezza culturale decida di farsi esplodere per una religione?
  13. Secondo me però sottovalutare la componente religiosa/culturale é molto pericoloso, perché probabilmente ai piani alti non conta nulla, ma é quella che fa imbracciare i fucili ai folli, é quella che porta alcuni a farsi esplodere, é quella che porta a fischiare e urlare Allah akhbar durante la commemorazione degli attentati..e sottovalutarlo é pericoloso perché gran parte di questi elementi sono in mezzo a noi, sono quelli che fattivamente poi le stragi le compiono, e a questi, di soldi e dinamiche geopolitiche, non frega una cippa.. É oggettivamente scorretto oltre che profondamente pericoloso sottovalutare la matrice religiosa del tutto
  14. Bella gente sì. Gli ideali siamo sicuri che non c'entrino proprio niente??
  15. Grazie per la delucidazione. Tolti i folli che compiono o sarebbero disposti a compiere azioni come quelle di ieri, che sono una minoranza, rimane il fatto che la visione radicale della religione, quella che impedisce una vera integrazione, resta un fenomeno preoccupante. E la cosa più triste è che con la sola cultura e maggiore civiltà non si supera affatto.
  16. Anche, ma non solo. I foreign fighters che poi tornano in Occidente a far stragi sono la punta di un iceberg (per fortuna). C'è un sottobosco di islamici di prima o seconda generazione (quindi che sono qui da moltissimi anni o addirittura sono direttamente nati in Occidente), che continuano a sposare con convinzione certe teorie (visione della donna, bigottismo incredibile, ecc), per poi arrivare agli squilibrati che credono davvero nella Jihad (che sono più di quanto si pensi). E non capisco, ripeto, come sia possibile che chi ha la possibilità di accedere a istruzione e tenore di vita migliore di un paese civilizzato non se ne renda conto
  17. Tutti quelli che, pur essendo cresciuti in ambienti culturalmente più evoluti e più civili rispetto alle loro terre d'origine, con la possibilità quindi di vedere e vivere sulla loro pelle la differenza, abbracciano comunque i valori dell'islam in maniera estremamente radicale. Senza necessariamente arrivare ovviamente a situazioni come quella di Parigi, ma la radice è quella. E' proprio per questo che il problema ISIS sarà drammaticamente difficile da risolvere, un po' perché gli intrecci geopolitici che hanno portato a questa situazione sono complicatissimi, un po' perché uno qualunque che vive in Europa può essere uno di questi folli e gli ultimi attentati francesi hanno dimostrato che fondamentalmente sono in mezzo a noi.
  18. In realtà la mia domanda non era sarcastica, e non riesco a capire realmente come può una persona che vive immersa nello stile di vita occidentale, magari anche con una cultura medio-alta, e quindi può vedere sulla sua pelle le differenze da un sacco di punti di vista, parteggiare per determinate ideologie. E giustificarne le oscenità o addirittura arrivare a imbracciare un fucile d'assalto e uscire a sparare nelle strade fuori di casa. Ed è seriamente una cosa che mi domando, non da ieri. Ma vedo che nonostante la massima apertura alla discussione vien più facile issarsi sul piedistallo e dare patenti di pateticità e ignoranza a destra e sinistra. Peccato.
  19. "Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All'annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci. Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po' più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri [...]." Oriana Fallaci Un altro problema grave, secondo me, è che il fanatismo religioso non è imputabile solo a condizioni di arretratezza sociale/culturale e ignoranza. Gran parte degli autori dei più sanguinosi attentati verso l'Occidente (l'11/9, gli attentati di Londra, quelli di quest'anno a Parigi, ad esempio) erano persone con una cultura e/o all'apparenza perfettamente integrati nella società che colpivano, o addirittura, negli ultimi casi, cittadini e nativi delle Nazioni che andavano ad attaccare. Proprio ieri mi domandavo, cosa spinge una persona, che comunque ha la possibilità di vivere ed integrarsi in una società sviluppata, a scegliere di abbracciare ideali così palesemente lontani dalla civiltà? E' lo stesso discorso delle ragazzine che vengono prese a mazzate dai genitori perché rifiutano di sottostare alle leggi islamiche, preferendo lo stile di vita occidentale. Perché, nonostante queste persone abbiano la possibilità di vedere la differenza fra una società civile e una società dove la donna è ammazzata a sassate se consuma del sesso prematrimoniale, continuano a preferire la loro arretratezza?
  20. Direi che è UNA religione in particolare che è indietro di 2000 anni sulla "tabella di marcia" evolutiva..solo che in nome del politically correct questa cosa non si può dire. C'è una cultura in particolare che rifiuta di integrarsi. E proprio la conoscenza dovrebbe dire all'Occidente che il multiculturalismo forzato è pericoloso per tutti, sia per chi accoglie (che si trova minacciato, ignobilmente, da fatti di questo genere) sia per chi viene accolto (perché chi non c'entra, alla lunga, finirà per pagare per colpe non sue). Anni e anni di accoglienza senza controllo, di politiche lassiste hanno portato a questo. E sono curioso di vedere quali misure verranno prese, dato che in tutti gli attentati più sanguinosi della storia gli attentatori erano personaggi all'apparenza integrati con l'environment in cui vivevano.
  21. Scontato magari no, però così come è riuscito, correndo la maggior parte delle volte in difesa, a restare in testa al campionato da marzo fino a domenica mattina, era molto probabile sarebbe riuscito a rimanerci fino alla fine.
  22. Spiace per Rossi. Sono un suo tifoso ma a prescindere da questo ho ammirato come, a 36 anni, ha saputo tener testa egregiamente a un manipolo di ragazzini terribili. Ma fa ridere vedere che qualcuno ancora non ammetta il biscottone. Bisognava non avere gli occhi per non vedere che Marquez ieri (specialmente in un punto della pista) allargava la traiettoria e frenava prima per non saltare addosso a Lorenzo. Altro che "rischiare di cadere", l'avrebbe sorpassato in totale sicurezza come e quando voleva, semplicemente, non l'ha fatto, e ha impedito che Pedrosa potesse provarci
  23. Io è da qualche giorno che ho il sentore che tutto l'abnorme hype mediatico che ha accompagnato l'evento si tradurrà in una gara noiosissima, con Lorenzo in fuga solitaria e Rossi che risalirà lentamente fino alla top ten, per fermare la sua rimonta in settima/ottava posizione.
  24. Pur biasimando a mia volta le esaltazioni a fine politico (che non sono altro che strumentalizzazioni), sono realista ed è impossibile ignorare che la criminalità di questo genere ha raggiunto un livello di violenza tale per cui la legge dovrebbe adeguarsi, fornendo ai cittadini non solo le doverose tutele delle forze dell'ordine, ma anche la garanzia di essere tutelati anche di fronte ai giudici se ci si trova costretti a difendersi da soli, come spesso capita, e non solo per l'inefficienza delle varie forze di pubblica sicurezza. Se il dibattito politico si sposta su questi termini, mi trova d'accordo, senza per forza soffermarmi sul chi dice cosa, perché trovo sbagliato bollare come puttanata a prescindere quello che viene (anche) da una determinata parte politica.
  25. esiste una via di mezzo tra aver la possibilità di trovare armi d'assalto al supermercato e il difendersi (con armi regolarmente detenute e dichiarate) quando qualcuno viene a rubarti in casa. Se davvero l'uomo ha sparato per difendersi/difendere la sua casa/mettere in fuga qualcuno che gli era entrato in casa, è assurdo anche solo parlare di accusarlo di qualcosa.
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