Li chiamavano i "Conti correnti": correvano in macchina, e avevano effettivamente il titolo nobiliare di Conti di Valdagno.
La vicenda dei fratelli Marzotto, figli dell'industriale laniero conte Gaetano, è unica nella storia dell'automobilismo. Quattro fratelli – Vittorio, Umberto, Giannino e Paolo – tra la fine degli anni Quaranta e laprima metà degli anni Cinquanta gareggiarono alla guida delle prime Ferrari sport, ottenendo risultati di assoluto rilievo.
Vittorio vinse il Giro di Sicilia del 1951 e il G.P. di Monaco del 1952.
Giannino s'impose in due Mille Miglia, quella del 1950 (aveva appena 22 anni) e del 1953. In tutto vinse ben otto corse su sole diciotto disputate.
Umberto si fece luce in parecchie gare stradali e in salita.
Paolo, fra l'altro, fu tra i protagonisti di sei Mille Miglia, ottenendo, in quella del 1955, il record da Brescia a Verona a 198 di media. Nel solo 1952 vinse il Giro di Sicilia, il Giro di Calabria, la Coppa d'oro delle Dolomiti, il circuito di Senigallia e la 12 ore di Pescara, diventando campione d'Italia 1952 della categoria Sport.
Alla Coppa delle Dolomiti del 1952, la prestazione dei quattro fratelli fu un record rimasto imbattuto: si classificarono primo, secondo, quinto e settimo assoluti, monopolizzando i primi quattro posti della categoria sport, classe oltre 1100.
Sia a Giannino sia a Paolo, Enzo Ferrari riconobbe doti di veri campioni e diede loro la possibilità di correre ufficialmente per la propria squadra.