La prima Monoposto della storia dei Gran Premi europei, progettata espressamente per ospitare un solo conduttore, posto al centro della vettura.
Sigla di progetto, "Tipo B", ma ben presto soprannominata P3 per ideale continuità con la P2 dominatrice a metà degli anni '20 (vinse il Campionato Mondiale '25, il primo della storia).
Debuttò vincendo al G.P. d'Italia 1932 con un motore 8 cilindri in linea di 2654 cmc con compressore, in grado di erogare 215 CV a 5600 giri.
Ma fu continuamente sviluppata, e dal 1934 fu adattata alla nuova Formula internazionale del peso: i motori salirono progressivamente di cilindrata, prima col 2900 poi col 3200, fino a un tentativo col motore 3800 (GP Francia '35, ma il cambio non "sopportava" la potenza).
Nella sua ultima evoluzione del '35, col motore 3200, la vettura sviluppava 265 CV e raggiungeva i 270 km/h.
Fu l'auto della famosa "vittoria impossibile" di Nuvolari al GP Germania 1935 quando, ormai obsoleta e giunta a fine sviluppo, riuscì a battere le squadre tedesche che già dominavano le gare da un anno.
Poche altre monoposto hanno la singolare caratteristica di essere state guidate da così tanti campioni: la P3 fu infatti condotta in gara da Nuvolari, Campari, Caracciola, Varzi, Fagioli, Moll, Chiron, Dreyfus, Trossi, Borzacchini....
Con la P3, Nuvolari ci vinse il Campionato Internazionale nel 1932, oltre ai titoli italiani 1932 e 1935.
Caracciola ottenne il Titolo Europeo delle salite nel 1932.
Fagioli divenne Campione d'Italia nel 1933.
Anche Varzi ci vinse il Campionato Italiano, nel 1934.
In tutto, tra il 1932 e il 1935, la P3 vinse ben 46 gare ufficiali, fra Gran Premi internazionali e locali.