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Giulio

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messaggi inviate da Giulio

  1. 13 ore fa, duvel ha scritto:

    Vero, anche se a dirla tutta non era proprio amatissima dai piloti: accanto a gente come Ickx (forse anche per motivi "patriottici") o Rodriguez che non avevano alcun problema a correrci e la consideravano un rischio del mestiere, c'era Stewart che la considerava un azzardo eccessivo e in precedenza neppure Clark ci correva volentieri. Lo stesso mi pare di ricordare per Amon.

    Fino ai primi 2000 (o giù di lì) la pista attuale era ancora aperta alla circolazione normale, poi costruirono la bretella N62 visibile nell'immagine che parte dalla rotonda di Francorchamps e che finisce per immettersi appena dopo Les Combes, bypassando il settore La Source-Kemmel; dall'altra parte c'era già una strada che collegava Stavelot con Francorchamps. Questo per agevolare la normale circolazione durante le attività del circuito dopo le lamentele dei residenti.

    Ebbene, fino ad allora faceva davvero effetto percorrere la pista fino al Kemmel-Les Combes o da Blanchimont fino alla Source dove era netta la sensazione di guidare su una vera e propria pista moderna con tutta la percezione di sicurezza che ne derivava guidando una normale automobile... ma una volta passata Les Combes immettendosi nel vecchio circuito improvvisamente si piombava in un altro mondo:zrzr:, lo spazio si stringe, la pista  va in discesa e fa venire i brividi pensare che la combinazione Les Combes-Burnenville (un curvone pazzesco)- Malmedy fosse un settore da 260 di media:sbonk:. Per non parlare della chicane a Masta (300 orari nel '70!). Fantastica la curva di Stavelot e invece tutto il settore de La Carriere con l'asfalto ormai squassato.

    E' ancora tutto lì com'era una volta, a parte la rotonda costruita sul rettilineo tra Malmedy e Masta

    Avete proprio ragione. Con il "mitico" gioco Sierra GPL pilotare, nonostante i tempi preistorici della tecnologia dell'epoca, dava i brividi. Io riuscii a percorrere con il massimo impegno un giro vicino ai 3' 20'', non immagino cosa fosse realmente girarci dentro con le vetture dell'epoca, spaziale!

  2. Vi racconto questa. Mio padre era presente a quel gran premio, sostava nella tribuna all'uscita dalla Parabolica nel lato box, in quanto era andato con un viaggio organizzato dalla SIP (quella dei telefoni...) della quale alcuni suoi amici erano dipendenti. Mi dice che oltre al gran caldo e alla calca mostruosa, dopo la partenza e la prima parte di gara ricca di lotta e di sorpassi, la corsa si fece meno intensa con Regazzoni che prese del margine sugli inseguitori; lui si ruppe un po' le palle! (pensare che io sbaverei al solo fatto di poter vedere passare una vettura dell'epoca, ma i tempi cambiano...) e visto che aveva sete e il sole picchiava, si era andato a rinfrescare in una delle bancarelle dietro la tribuna (faccio notare che mio padre è un tipo un po' "particolare"). Visto il gran daffare che aveva il gestore del chiosco, mio padre gli diede una mano a mettere le bottiglie nelle casse, erano tutte di vetro sia per l'acqua che per le bibite, in cambio di un "rimborso" che in pratica coprì il prezzo del biglietto di entrata (cose oggi impossibili!). Vinta la gara da Regazzoni ci fu un delirio totale per il trionfo della Ferrari, in pratica in mio padre torno a casa a Bologna verso le 3 della mattina dopo!

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  3. Johansson fu molto fortunato, come si vede nella foto con gli orribili resti del povero animale, la McLaren centro il capriolo con le ruote di sinistra che vennero divelte dall'impatto, se lo avesse centrato frontalmente lo svedese sarebbe morto sul colpo come lo sfortunato Tom Pryce a Kyalami quando investì il commissario con l'estintore.

  4. Il ‎22‎/‎03‎/‎2016 at 10:35 , gio66 ha scritto:

    Le Mans 1971

    Steve McQueen osserva i resti della 917 di David Piper.

    6izSclb.jpg

    L'incidente di David Piper avvenne durante le riprese del film "Le Mans" con lo stesso Steve McQueen. Il povero inglese ci perse una gamba, anche se continuò a correre in seguito.

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  5. Il ‎18‎/‎03‎/‎2016 at 16:50 , leopnd ha scritto:

    Daytona, 1977...

    FpQMozd.jpg

    Io riconosco: 32 Steve Baker vincitore, 2 Kenny Roberts, 305 Warren Willing recentemente scomparso, 303 Patrick Pons, 305 Johnny Cecotto, 3 Dave Aldana quello che correva con la tuta disegnata a scheletro, 29 Christina Sarron, 204 Marco Lucchinelli seminascosto

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  6. Il ‎25‎/‎01‎/‎2016‎ ‎21‎:‎22‎:‎42 , gil4ever ha scritto:

    tumblr_o1e455CDzC1ua8zt8o1_1280.jpg

    Imola '84

    Certo che a Imola tutti gli anni beccavi la pioggia! Sarà stato il discusso personaggio di Ighina, che abitava all'interno dell'autodromo, e con le sue mirabolanti macchine diceva che poteva far piovere a piacimento...

  7. Il ‎12‎/‎01‎/‎2016‎ ‎20‎:‎08‎:‎29 , znarfdellago ha scritto:

    Salve a tutti,

    attacchi a 4 punti ... non sopportava le cinghie tra le coscie ...

    alla prossima

    Franz

    image.jpg

    Non so se fosse vera la storia che non sopportava le cinghie tra le cosce, ma questa fu una delle cause della morte durante l'incidente di Monza. Il corpo non trattenuto scivolò in avanti e rimase esposto quasi completamente al forte impatto con il rail e il palo di sostegno, causandogli le ferite letali.

  8. Imatra 1978

    3ryMFui.jpg

    26 Woddley Suzuki, 4 Cecotto Yamaha, 2 Baker Suzuki, 7 Sheene Suzuki, 1 Roberts Yamaha, dietro a Roberts Lucchinelli, Van Dulmen e il casco di Graziano Rossi tutti Suzuki, 10 Lansivuori Suzuki, 8 Katayama Yamaha, 14 Rougerie Suzuki, 15 Ferrari Suzuki, dietro Parrish Suzuki, 11 Hartog Suzuki poi vincitore, 28 Ireland Suzuki, 39 Steiner Suzuki.

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  9. Long Island 1936, George Vanderbilt Cup

    agTWNrn.jpg

     

    Nino Farina seduto sulla Shaw-Offenhauser. A sinistra Wilbur Shaw illustra la sua creatura a Nuvolari. Sul lato opposto, col piede sul predellino, il conte Brivio.

    bTUonPA.jpg

     

    Le Alfa Romeo 12C-36 della Scuderia Ferrari

    IgG1a8d.jpg

     

    Tazio e i suoi meccanici. Quello sulla destra è Attilio Marinoni capo meccanico e collaudatore della Scuderia.

    Qbe1RjJ.jpg

     

    Il Paddock Club

    OpOQvko.jpg

    KRqSQXu.jpg

     

    Il vincitore riceve il trofeo da George Vanderbilt III

    HG2jGwT.jpg

     

    Nivola viene omaggiato con un orologio da Eddie Rickenbacker, un tipo tranquillo: pilota di auto da corsa, costruttore, proprietario del circuito di Indianapolis nonchè asso decorato dell'aeronautica USA durante la WW1 con 26 vittorie nei cieli della Francia e istruttore dei piloti per la WW2.

    rH2mPo8.jpg

    Si narrava all'epoca che Nuvolari, oltra all'orologio, si porto a casa un premio in dollari immenso.

  10. (Un'immagine trovata casualmente tempo fa)

    Monza 1968 - Atmosfera di prove ufficiali del 39° Gp d'Italia. Inquadrata è la Matra 12 cilindri di J.P. Beltoise che sarà molto indietro sulla griglia

    di partenza. Ma.....guardate bene, sulla sinistra.......ma si, sono proprio loro: i fratelli 'Tino' e Vittorio Brambilla a passeggio per i boxes.

    Vittorio, fra l'altro, sembra vestire i panni del meccanico (forse per l'assistenza a qualche vettura nelle gare di contorno oppure per rientrare

    al più presto all'officina di famiglia?).

    rmmbkg.jpg

    infatti, venne pure postata un'immagine (se non ricordo male da gio) delle prove di Monza '70 con Vittorio in tuta da lavoro mentre osserva la Lotus di Rindt

    E quello sulla sinistra mezzo tagliato è mio suocero Alberto, che all'epoca si faceva qualche garetta a Monza, Imola e Mugello stradale, da fotografo in appoggio a Franco Zagari. Durante le prove stava ai box, mentre durante la gara si metteva di solito all'entrata della Parabolica.

    Mi ha raccontato che alle volte si faceva la partenza dal tetto della tribuna centrale; per una 1000 km, quando correvano anche nell'anello ad alta velocità, provò a fare foto da una delle torrette al bordo superiore delle sopraelevate, dopo due vetture passate a 300 all'ora, si ritirò dalla paura, perché passando con le gomme sopra alle imperfezioni tra i lastroni di cemento, sembravano delle mitragliatrici!

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