DATI GENERALI
Scuderia: Equipe Ligier Gauloises Blondes Anno di produzione: 1996 Motore: Mugen-Honda MF-301HA V10 2998cc Telaio: Monoscocca in fibra di carbonio con struttura composita a nido d'ape Carburante e lubrificanti: Elf Pneumatici: Goodyear Luogo di Produzione: Vichy (FRA) Progettista: Frank Dernie, André DeCortanze, Loic Bigois Impiegata nel: 1996 Piloti: Olivier Panis, Pedro Paulo Diniz
STATISTICHE
GP Disputati: 16 Vittorie: 1 Podi: 0 Pole Position: 0 Giri Più Veloci: 0 Miglior risultato: 6° posto nel Campionato Costruttori 1996
JS43
Un anno indimenticabile, l'ultimo da "vera" Ligier per la scuderia del vecchio Guy. Andiamo con ordine: Tom Walkinshaw e Flavio Briatore sono due galli in un pollaio troppo stretto per entrambi. Briatore, con l'appoggio di Guy Ligier ancora socio di minoranza, sta progettando la cessione del team ad Alain Prost, intenzionato a mettere in piedi una propria scuderia. Il patron della TWR non è d'accordo e, messo alle strette, decide di lasciare il team dopo il Gran Premio del Brasile e di acquistare dalla Footwork il controllo della Arrows. La vettura, in continuità con quella precedente, è ancora una volta una "sorella minore" della Benetton, questa volta la B196 e non presenta grosse novità rispetto allo scorso anno se non la scomparsa della scritta "Gitanes" sulle fiancate della vettura. Lo storico marchio di sigarette, che aveva accompagnato la Ligier fin dai suoi esordi in pista oltre vent'anni prima, era stato sostituito da quello delle Gauloises, peraltro prodotte al tempo dallo stesso monopolio pubblico Seita, oggi acquisito della britannica Imperial Tobacco. A Monaco, grazie ad una gara accorta ed intelligente ed a una buone dose di fortuna che però – va detto – aiuta gli audaci, Olivier Panis colse una straordinaria quanto impronosticabile vittoria, la prima dopo quindici anni della Ligier ed anche l'ultima nella sua storia. Fu un acuto straordinario in una stagione per il resto discreta e nulla più, segnata soprattutto dalla trattativa per la cessione della scuderia.
( Massimo Piciotti )