DATI GENERALI
Scuderia: Reventlow Automobiles Inc
Anno di produzione: 1960
Motore: Scarab L4 2500cc, su base Offenhauser
Telaio: Traliccio in tubi d'acciaio
Carburante e lubrificanti: Benzina speciale
Pneumatici: Dunlop
Luogo di Produzione: Venice, CA, (USA)
Progettista: Dick Troutman
Impiegata nel: 1960
Piloti: Chuck Daigh, Lance Reventlow, Richie Ginther
STATISTICHE
GP Disputati: 5
Vittorie: 0
Podi: 0
Pole Position: 0
Giri Più Veloci: 0
Miglior risultato: C.Daigh, 10° posto nel GP USA 1960
Lance Reventlow non aveva problemi di denaro: era figlio di un nobile danese e della multimiliardaria americana Barbara Hutton, ereditiera statunitense grande protagonista dei rotocalchi rosa del tempo per il suo notevole numero di matrimoni, uno dei quali fu col noto attore Cary Grant. Il quarto marito della madre, il Principe Igor Troubetzkoy, nobile russo in esilio, pilota-gentleman molto attivo nel dopoguerra guidando anche per la Scuderia Ferrari e vincitore di una Targa Florio, trasmise al figliastro la passione per le corse che divennero il primo interesse di Lance. Nel 1957 Reventlow commissionò a Dick Troutman e Dick Barnes la costruzione di una vettura sportcar tutta americana con un nuovo motore derivato dal collaudatissimo Offenhauser 'Straight 4', lo stesso montato sulla Kurtis Kraft Midget. La vettura, portata in pista da Chuck Daigh fu subito competitiva e raggiunse la notorietà vincendo il GP di Riverside 1958 davanti alla Ferrari 412-MI di Phil Hill. Il successo convinse Lance a tentare il grande balzo in F.1 e così incaricò gli stessi progettisti di costruire una monoposto per Daigh e per lui stesso, che aveva anche avuto qualche esperienza da pilota. La vettura, battezzata "LR6", fu però realizzata secondo lo schema progettuale delle roadster di Formula USAC – il campo di esperienza dei suoi creatori – con motore anteriore e quindi, quando apparve nel 1960, era già superata e non si dimostrò competitiva. Dopo una serie di delusioni Reventlow lasciò il progetto e poco dopo anche l'automobilismo per dedicarsi ai suoi molteplici interessi commerciali. Le Scarab rimasero in pista in mano a piloti privati per gran parte degli anni '60 nelle competizioni sportcar americane.
Massimo Piciotti