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  1. Ayrton4ever

    Giulio Masetti

    Propongo questo topic, aggiornato, sul conte Giulio Masetti anche su questi schermi. Buona lettura! Premessa Questo topic nasce da un episodio curioso e da una sorpresa che ho avuto il giorno di Natale del 2011. Quando è mancato mio nonno, abbiamo dovuto cominciare a vuotare la casa, facendo una cernita dei vari oggetti. A Natale, parlando di quest’argomento, mia zia dice: “Sai, abbiamo trovato le foto più impensate, anche due del pilota” Ho fatto un salto: “Quale pilota?”. E mia zia: “Come non sapevi che il tuo bisnonno è stato per anni aiutante e segretario del Conte Masetti?” Sono venuto in possesso delle foto ritrovate e ho deciso di aprire questo topic in onore di un pilota che conoscevo solo come uno dei pochi fiorentini dell’automobilismo. Ho messo per prime le due foto che ritraggono il conte e quella dei suoi funerali nel ’26. La strada è la centralissima Via Strozzi (si può riconoscere l’arco che porta in Piazza della Repubblica, l’incrocio tra cardo e decumano della città ai tempi che furono) e si vede un vero e proprio funerale solenne. Triste fine a parte, scusandomi in anticipo per gli errori, ho cercato di ricostruire la vita del Conte Giulio Masetti, il pilota “di famiglia”. Il conte Giulio Masetti da Bagnano nascea Firenze nel 1895 da una famiglia originaria di Vinci, nell’Empolese e sempre nell’empolese manterrà terreni e interessi, arrivando a ristrutturare personalmente castelli e ville antiche. Amando la competizione e il rischio di uno sport “nuovo”, inizia a correre, dividendo questa passione con suo fratello Carlo che come lui si cimenta nell’epopea pionieristica delle corse. Era uno dei tanti rampolli della nobiltà che si dilettava con le macchine amando la velocità , come il conte Gastone Brilli Peri, il conte Campari o la baronessa Maria Antonietta D'Avanzo. Ma era anche uno sportivo a tutto tondo praticando anche l’atletica, il tennis, l’equitazione e il ciclismo. Inizia a gareggiare poco più che venticinquenne con una Fiat vecchia di sei anni, il modello S57/14B. Dopo un quarto posto alla Targa Florio del 1919, il conte comincia a farsi vedere e a collezionare piazzamenti di prestigio: è secondo dietro ad un altro nobile, il marchese Niccolini, che con la sua Fiat trionfa nella Coppa della Consuma (il passo della Consuma a nord est di Firenze a circa 1000 metri di altitudine) e nella Parma- Poggio di Berceto. Il conte alla Targa Florio del 1919 1921, l’anno della svolta: arriva la sua prima vittoria, sempre con la Fiat, alla Targa Florio sul medio circuito delle Madonie. Il 29 maggio alla partenza della 12^ Targa Florio si trovano 38 concorrenti e campioni come Max Sailer della Mercedes, Campari, Antonio Ascari ed anche Enzo Ferrari che corre su Alfa Romeo e incontra per la prima volta Neubauer. Masetti vince in 7 ore e 25’ ad una media di 58 kmh per 4 giri e 432 Km totali davanti a Sailer e Campari su Alfa Romeo a tre minuti (!). Per il conte Masetti è un trionfo dovuto al suo stile sempre molto pulito e rispettoso della meccanica, ideale per un circuito molto tortuoso come la Targa Florio, la gara delle 1500 curve. Fu aiutato sicuramente dal suo mezzo, non troppo potente ma più agile delle favorite Alfa Romeo e Mercedes, bolidi da 4500 cc. Il conte, forte di questa vittoria, cerca di passare alla Mercedes ma i dirigenti tedeschi non credono in lui, attribuendo la vittoria più alla buona sorte che non ai meriti di Masetti. Quest’ultimo, che ha vinto come pilota privato, è arrabbiato ma non scoraggiato: acquista per suo conto una Mercedes, la dipinge di rosso, il colore dell’automobilismo internazionale dell’Italia e si presenta ai nastri di partenza della “Targa” del 1922. Il Leone delle Madonie 1922, 2 Aprile, 13^ edizione della Targa Florio; 42 concorrenti (25 arriveranno in fondo) che dalle 6,30 partono. Masetti, come detto si è arrangiato in proprio con la sua Mercedes da “privato” che affrontava i più potenti modelli ufficiali a 4 e 6 cilindri guidati da Werner, Sailer, Lautenschlacher, Minoia e Scheef. Tutti questi piloti e i loro potenti mezzi si trovarono ancora in difficoltà tra le curve strette con le loro pesanti vetture e il conte Giulio Masetti distanzia i tedeschi, i compagni di squadra e ingaggiando un bel duello con la Ballot di Goux, avversario temibilissimo, che rimane in testa fino all’inizio dell’ultimo giro. La gara si concluse con il bis vittorioso di Masetti che compie l’impresa anche perché ha recuperato 3 minuti e 54 secondi nel solo ultimo giro, battendo anche il tempo sulla distanza abbassandolo di oltre mezz'ora e vincendo alla media di 63,091 km/h. Terzo è Foresti sempre su Ballot. Masetti con la stessa macchina vincerà anche sul circuito di Brescia e arriverà terzo sempre a Brescia nella gara del chilometro lanciato. In Sicilia è ora un beniamino, i siciliani lo hanno ribattezzato il “Leone delle Madonie”, lo amano: un italiano due volte vincitore, l’ultima volta con una strepitosa rimonta e lui ricambia questo amore sia per gli isolani che per la “Targa”. Nel 1923 l’Alfa Romeo lo ingaggia come pilota ufficiale e lui, con la nuova auto, vince la Coppa della Consuma, si piazza secondo dietro a Brilli Peri ma davanti ad Ascari nel vecchio circuito del Mugello, quarto alla Targa Florio (l’anno dell’incendio) e terzo, dietro al fratello Carlo, nel Circuito di Brescia. Vince la gara in salita Susa-Moncenisio Nel 1924 è ancora un pilota ufficiale dell’Alfa Romeo. Alla guida di un’Alfa RL TF Masetti cerca il tris alla Targa Florio ma non riesce nel suo intento e la vittoria va a Werner che la eredita dal vincitore morale Ascari cui si ferma il motore a pochi metri dall’arrivo. Ascari comincia a spingere, i meccanici danno una mano ma i commissari prima impongono di riportare l’auto dov’era al momento del guasto poi lo squalificheranno e Masetti sarà secondo. Il 13 luglio è alla partenza della Prima Coppa Acerbo sul circuito di Pescara, una gara vinta da un certo Enzo Ferrari ma che il Conte non terminerà così come quelle sfortunate del Mugello, di San Sebastian e Monza. Nel 1925 fa parte della squadra inglese Sunbeam. Vince la corsa a Klausen, una corsa in salita sul passo omonimo in Svizzera quando per la prima volta indossa un casco rigido rivestito in pelle. Colleziona altri piazzamenti ma non partecipa alla sua amata Targa Florio per le proteste nate dopo il passaggio alla squadra inglese Sunbeam; il fascismo era al potere da circa tre anni e aveva già cominciato ad influenzare i media spingendo per un nazionalismo esasperato e dipingendo come traditori della patria coloro che non seguivano questa linea. Da gentleman promette a Vincenzo Florio la sua partecipazione all’edizione successiva, quella a lui fatale. 25 Aprile 1926. Masetti onora la sua promessa ed è al via della Targa Florio. Doveva correre con una Darracq ma a causa di un ritardo guida una Delage. Sono le 7,33 quando parte con la sua macchina n. 13 (della 17^ edizione…) per andare a recuperare su Albert Divo, il suo compagno di squadra. Guida bene, con la consueta irruenza ragionata, ma nei pressi di Sclafani Bagni succede l’irreparabile: per un probabile guasto ai freni, esce di strada e la macchina si cappotta, schiacciando mortalmente il pilota. Lo soccorrono subito un carabiniere e un altro pilota, Robert Benoist (asso dell’aviazione francese, campione automobilistico, insignito della legion d’Onore che morirà a Buchenwald in un campo di concentramento nazista) ma non c’è niente da fare e Masetti muore a 31 anni. La Delage si ritira dalla gara come segno di lutto, lutto che colpisce anche tutti i tifosi, in particolare i siciliani che sul circuito delle Madonie lo avevano visto vincere per due volte e gli dedicheranno un cippo per onorarne la memoria nel luogo dell’incidente. Il tributo in Sicilia I funerali, come si può vedere dalla prima foto che ho messo sono solenni, e i fasci metteranno altri cippi al Passo della Consuma e sulla Futa Il testo del cippo che è sulla Futa dice: SU QUESTO PASSO DELLA FUTA TESTIMONE DEI RIPETUTI TRIONFI NEL CIRCUITO DEL MUGELLO AUSPICE IL FASCIO DI FIRENZUOLA VOLLERO GLI AMICI SEGNATO NEL BRONZO IL NOME DEL PATRIZIO FIORENTINO CONTE GIULIO MASETTI DA BAGNANO PER RICORDARE AGLI ANIMOSI DI DOMANI NEL RINNOVATO CIMENTO LO SPIRITO DI LUI CHE TRASVOLà’ SU LE MADONIE NELLA GARA DI SICILIA A MOSTRARE COME SEMPRE SI POSSA ARDIRE PER L’ITALIA E MORIRE OVUNQUE SIA DA AFFERMARE UN PRIMATO DEL MONDO. I FASCI DI FIRENZUOLA E PIETRAMALA III GIUGNO MCMXXVII
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