L'immagine del Circo Massimo serve a introdurre in minima parte l'argomento, che oggi mi è tornato in mente.
Mio padre nell'inverno 1971-72 raccolse alcuni fascicoli che uscivano col settimanale "Epoca", i quali avrebbero poi composto un volume da rilegare dal titolo "Roma antica com'era": oltre al libro, c'erano alcune video-ricostruzioni dei monumenti romani. In pratica, foto attuali a cui si sovrappone una pellicola dove si può ammirare l'aspetto originale di quei luoghi in epoca romana.
Io (nato nel '76) ricordavo bene quelle schede con le videoricostruzioni, ma non sapevo che in un cassetto c'era ancora tutto il materiale del libro a fascicoli ancora in attesa di rilegatura.
Con 48 anni di ritardo, ho portato tutto in tipografia, e finalmente il libro è pronto, completo di "tasche" all'interno della copertina rigida dove custodire le videoricostruzioni.
Nel libro, uno degli otto capitoli è dedicato agli spettacoli romani, e come ben sapete lo "sport" più popolare all'epoca non erano affatto i crudeli giochi gladiatori (come erroneamente il cinema ci ha fatto credere), bensì le corse dei carri, la cui importanza nella società romana era davvero enorme.
Nel volume ho trovato questa pagina, molto indicativa.
Vi invito a notare una frase significativa, tenete presente che il libro è del 1971, in cui si dice che il mestiere dell'auriga è enormemente remunerativo, ma anche pericoloso, "sebbene la percentuale di sciagure mortali fosse, tutto sommato, inferiore a quella che si registra nelle odierne corse automobilistiche". 48 anni fa è davvero un altro mondo.