Brabham BT52
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19 ore fa, ema 66 ha scritto:
Esatto!!!!
Non è un caso che Marlene abbia scelto di vivere a Ibiza........forse ha scritto anche il libro sotto l'effetto di qualche cosa !!!! Scherzo naturalmente........
Ahahah!!! Di sicuro dopo l'ultimo GP la tentazione di farsi uno spino gli è tornata. Povero Niki
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Il 14/5/2016 at 18:23 , ema 66 ha scritto:Se tu non avessi scritto di averlo letto sul libro scritto da Lauda stesso, ti direi che la cosa potrebbe non essere vera. Non ne avevo mai sentito parlare, mai un commento da parte di Nelson, eppure lui e Niky sono amici. Anche che Bernie volesse pagare tutti quei soldi....molto strano....però se la ha scritto!!!!
Si è un libro che ha scritto proprio a fine carriera nell'85, si intitola La mia vita. Libro diventato "famoso" per quel capitolo in cui narra di aver rivissuto le sensazioni del rogo del Nurburgring sotto effetto di uno spinello in casa con Marlene. Mi ricordo le vignette di Rombo che lo disegnava con un cannone in bocca e la faccia da perso.
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Alla luce di quanto ha scritto Ema66 sulla "tircheria" di Ecclesone, sono rimasto incuriosito nel rileggere alcune righe del libro di Lauda (La mia storia).
Dopo essersi ritirato nel 1985 scrive di aver ricevuto una offerta stratosferica da Ecclestone per l'abitacolo della Brabham '86. Addirittura gli avrebbe offerto 6 milioni di dollari, una cifra stimata da Lauda stesso più del doppio del proprio valore, mentre Piquet se ne andò alla Williams per 3 milioni. Addirittura la decisione di ritirarsi vacillò.
Per Lauda questa offerta sarebbe stata generata dall'idea di Eclestone di aggiudicarsi l'unica superstar disponibile sul mercato (ragioni di sponsor) e dall'aver forse sottovalutato Nelson.
Forse Ecclestone avrebbe anche sottovalutato la volontà di Piquet di volersene veramente andare? Come sarebbe andata se fosse rimasto Piquet o se fantascientificamente sarebbe subentrato Lauda? La strada sulla via del declino del team avrebbe cambiato rotta? Certo che coi "se"...
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Il 5/5/2016 at 17:44 , ema 66 ha scritto:Ciao!
Scusa se ho tardato un po' nella risposta, quando l'ho letta qualche giorno fa ,mi sono commossa. Ho voluto aspettare di avere un po' di tempo per risponderti con la stessa passione che tu stesso hai messo nel post, e ti assicuro che si sente tutta !!!
Anche per me è stato veramente emozionante ricercare nel cuore e in tutta me stessa, quelle forti sensazioni che hanno accompagnato la mia vita in quei meravigliosi anni, e cercare di trasferirle a dei veri appassionati come voi del forum!
Sono felice che sia stato apprezzato e di essere stata testimone di un'epoca di veri grandi campioni e grandi uomini, forgiati dal sacrificio , dalla passione e grande tenacia.
Oggi effettivamente sembra essere molto diverso, correggetemi se sbaglio.
Hai scritto che da Nelson hai imparato l'onestà nello sport, ......mi fa piacere....di tutte le sue qualità , quella era forse la mia preferita. Molte volte dopo le gare sentivo i piloti accampare mille scuse se le cose non erano andate bene. Nelson invece ammetteva sempre i suoi errori pubblicamente. Diceva semplicemente "Ho sbagliato io, niente scuse".
Mi sentivo orgogliosa di vivere accanto ad un uomo del genere.
Grazie anche per avermi attribuito parte del merito del suo successo, a questa cosa non avevo proprio mai pensato, non so quanto possa essere vera. Vero è però, che anche grazie ai nostri amici italiani, Nelson era sempre allegro e con una voglia smisurata di scherzare.
Credo tu già sappia che Nelson ha passato molto tempo a Reggio Emilia, dove ha preso i suoi primi brevetti di mono e bimotore. Tu eri un ragazzino......posso dirti che era molto affezionato alla gente del posto.
Ora sono io a ringraziare te.....e benvenuto nel forum,,,,,la gente appassionata ci piace !
Sì Ema, ero a conoscenza del fatto che a Reggio E. Nelson aveva preso il brevetto ma non sapevo assolutamente che ci avesse anche vissuto!
Meglio così, meglio averlo saputo ora, da ragazzino mi sarei morso le mani.
In effetti qualche mio amico più anziano di me mi raccontava spesso che Nelson quando era nei paraggi del campo volo amava scherzare coi fans azzardando anche qualche frasetta in dialetto reggiano, tipo "...va a caghèr!...".
Allora non c'erano social o internet e non potevo nemmeno immaginarmi che il mio eroe era a pochi km da casa mia.
Sul disorso del cambio di scuderia citato dagli amici sopra, ho un ricordo molto brutto. L'ho vissuto come un tradimento (avevo 15 anni). Per me Piquet era la Brabham e viceversa. Ed io amavo entrambi in modo viscerale. Tanto che la vittora al primo GP del 1986 con la Williams nr. 6 la seguii in modo un pochino più freddo, poi tutto passò.
Mi sarebbe piaciuto vedere le immagini di Australia 1985, l'ultimo GP in Brabham. Le immagini di Nelson che si slacciava per l'ultima volta le cinture dalla sua BT54.
Che romanticone...ahahahahah!!! Ma io la vivevo così, adesso non riesco nemmeno a pensare di farmi coinvolgere a tal punto per la F1 attuale.
Ah sì! Parlavi dell'ultima vittoria nell'85. La mia gara preferita e anche la più malinconica. Mi illusi che tutto sarebbe cambiato, che la parabola avrebbe finalmente impennato alla faccia del declino ormai presagito. Alla bandiera a scacchi mi commossi, cosa che non ho più fatto per un evento sportivo a parte la vittoria del Toro ai derby (pochine anche quelle).
Tu eri lì a festeggiare quell'evento, sei una donna molto fortunata, sono veramente emozionato di averti conosciuto. Questo vale anche per tutti gli amici di questo bel forum.
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Mi sono iscritto a questo forum solo ieri,
l'ho fatto solo per avere informazioni su Nelson, il mio amato Nelson, campione mai dimenticato.
E cosa trovo? Questo 3D dove leggo da una donna che è stata per molto tempo vicina al mio Idolo di gioventù, tanti aneddoti e racconti.
Nessun pudore intimo potrebbe impedirmi di dirti con franchezza, cara Ema, che in queste 28 pagine lette post dopo post, hanno rifforato emozioni avute 25/30 anni prima, così forti che in questo momento voglio bene anche a te. Avrei tante cose da chiederti che al momento non ne ho più in mente nessuna.
Nessuna in fondo cambierebbe molto, non modificherebbe i ricordi delle ansie e i batticuore degli occhi incollati al televisore negli istanti prima delle partenze, dove Nelson a volte ciccava, specie coi BMW turbo. Le delusioni di vederlo fermo con la macchina ai margini della pista, le vittorie, quel pugno alzato e scosso davanti ad altrettanti campioni di quell'epoca irripetibile. Mi ha insegnato molto Nelson, quello che ora è in Brasile e non sa che qui a Reggio Emilia una persona di 46 anni ha imparato da lui cosa sia l'onestà e la correttezza nello sport. Avrei voluto incontrarlo molte volte, per dirgli che mi ha fatto amare lo sport, e non è poca cosa. Perchè lo sport per me è imparare a essere un uomo. E nel giro di oggi, di mezze seghe viziate ce ne sono aimè troppe, non parliamo del calcio...
Io vorrei dire un'altra cosa, lo strepitoso talento di Nelson era intrinseco nella sua natura, ma per la sua stupenda carriera il merito lo divide con le persone che lo hanno amato e supportato nei vari momenti delle stagioni. In buona parte se abbiamo avuto quindi negli anni questo fior di campione lo dobbiamo anche a te.
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Emanuela ci racconta Nelson Piquet!
In Discussioni generali
Inviata
Nelson col figlio Pedro non può certo dormire sogni tranquilli.
In F3 altro incidente senza conseguenze con la macchina del cinese Zhi Chong Li che ha provato il decollo tipo Boeng sulla macchina di Ryan Tveter.
Pedro ha poi finito di ritamponare Tveter dando una bella botta. Tutto finito con qualche mal di schiena per fortuna.
Non so come mettere il video ma sul tubo si trova facilmente.