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Catone

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Contenuti inviati da Catone

  1. Gli ho scritto, se ne sono fregati altamente...
  2. Avevo da tempo deciso di visitare il museo Ferrari di Maranello. Pur partendo da non molto lontano (Milano), decido comunque di passare una notte fuori: prendo mio figlio, passiamo il sabato sera in un buon agriturismo nelle campagne modenesi, dormita e sveglia alla buon ora per arrivare al museo per l'orario di apertura. Entriamo emozionati: ho visto delle foto, la Ck turbo, la C2, la T4, la Ferrari 500.... racconto aneddoti storici a mio figlio. C'è anche la mostra "50 anni di Schumacher". Entriamo, visita al primo piano: come pezzo raro c'è la Ferrari 750 sport. Qualche motore, dei pezzi di carrozzeria, addirittura un modello in legno che serviva per ordinare la carrozzeria ai carrozzieri di fama. Si scende, qualche auto più moderna, spicca la F40. Si sale ad un piano intermedio e c'è la mostra su Schumacher: tutte le auto che ha pilotato. Guardiamo velocemente, belle, ma siamo qui per ben altro. Ci sono i caschi di tutti i piloti campioni del mondo con la Ferrari. Vabbè. Si scende, le macchine guidate da Enzo Ferrari e poi... l'uscita! Mi blocco, non può essere finita qui: e le macchine storiche? Un addetto, un po' imbarazzato, mi dice che le hanno tolte, per ospitare la mostra su Schumacher. "Ma adesso dove sono?" chiedo. "A Londra per una mostra" è la risposta. Ecco, capito tutto: mandate a suon di sterline a Londra, le hanno sostituite con le macchine di Schumacher, altrimenti lasciavano gli spazi vuoti. I magazzini ne sono piene, sono in giro dappertutto a Maranello: all'ingresso, nei negozi. Pezzi non pregiati, come voi ben sapete. E hanno avuto anche la faccia tosta di dire che fanno una mostra in onore di Schumacher. Pure le sagome in legno hanno usato, per riempire gli spazi vuoti. I soliti furbi italioti. Nauseato, me ne vado. Di certo non ci torno più. Dovevo andare a chiedere la restituzione del prezzo dei biglietti. Anzi, della refurtiva. Mi spiace non averlo fatto. Una cosa vergognosa. Confesso, il giorno dopo, di aver goduto per i guai in corsa della Ferrari. Se ne andassero affà....
  3. Q Ce l'ho anch'io quel libro. Il documentario di Enzo Biagi cui mi riferisco è successivo alla morte di Ferrari. Resto convinto che fosse un simpatizzante, tutto sommato moderato. E comunque la sua azienda veniva prima di qualunque idea politica. Fece come quasi tutti gli imprenditori italiani: si barcamenó tra occupanti, fascisti e resistenti. Sperando di cavarsela in attesa di tempi migliori.
  4. Sono 35 anni che seguo la Formula 1 e al momento decisivo della lotta in Ferrari succede qualche strana sciagura. Sempre. L'unico anno in cui ho visto la Ferrari beffare l'avversario è stato nel 2007: per il resto abbiamo vinto i mondiali che non si potevano perdere. Le organizzazioni sono come gli essere umani: hanno un DNA che non muta.
  5. Catone

    Talbot Darracq

    Ultimamente per me le auto da corsa sono queste, quelle che hanno imperversato in Europa (e non solo) fino al 1958: meccanica pura, aerodinamica nel senso letterale del termine, inventiva, genio, rischio... Scusate, ma le macchine attuali proprio non mi scendono: tutta elettronica, tutto calcolato precisamente al computer, perfettine (ma mediocri) come due fighettini milanesi dei nostri giorni...
  6. Catone

    Talbot Darracq

    Altra foto che rivela la somiglianza con la Fiat 806: qui alla guida c'è Gastone Brilli-Peri.
  7. Catone

    Talbot Darracq

    Questa vettura fu comprata dalla scuderia che misero in piedi Nuvolari e Varzi insieme. C'è uno foto su "Tazio vivo" di Cesare de Agostini che non riesco a trovare in internet.
  8. Catone

    Talbot Darracq

    Com'è piccolo il mondo! Ricordate la Fiat 806, quella fatta rottamare dopo la sua unica gara dal sen. Agnelli? Nel 1926 la Talbot contrattò due ingegneri italiani, Becchia e Bertarione, che provenivano dalla Fiat. I due progettarono la nuova vettura da gran premio, la Talbot Darracq 700 Guardate l'allegato: secondo me si somigliano. Copio da Wikipedia. La vettura era un 8 cilindri da 1.488 cm³ sovralimentato. Il telaio era costituito da due longheroni in acciaio pressofuso, alti 25 cm e collegati da diverse traverse. Il motore contribuiva alla rigidezza complessiva ed entrambi gli assali passavano in fori praticati nei longheroni, allo scopo di abbassare il baricentro della vettura[1]. . Sulla vettura si adottò così una soluzione inedita nella storia dei Grand Prix, ma che in seguito fu ampiamente utilizzata, ovvero il motore fu montato in maniera sfasata rispetto al telaio, di modo da far passare l'albero di trasmissione a lato del pilota, che poteva così avere una posizione di guida molto più bassa[. Il punto, da me evidenziato, fa sospettare che i due progettisti Talbot conoscessero il progetto 806 e lo risprodussero in parte. Interessante è anche questa parte: Nonostante dal 1924, a seguito di un incidente mortale al Gran Premio di San Sebastián, non fosse più obbligatorio per i piloti portare in gara un meccanico come passeggero, i regolamenti imponevano una cabina di guida abbastanza larga.
  9. Catone

    Alfa Romeo P2

    L'Alfa Romeo P2 è la mia vettura preferita, ho un debole per questa macchina. Mastodontica biposto degli anni '20, potentissima e pericolosissima. Pare che Enzo Ferrari abbia sempre rifiutato di pilotarla, nonostante gli fosse stato offerto il terzo volante ufficiale Alfa dopo la morte di Sivocci. Accampava tutte le scuse possibili per non rivelare il terrore che aveva di quel bolide. Resterà per sempre legata alle imprese di Antonio Ascari: Ascari è senz'altro il pilota che meglio ha interpretato le enormi potenzialità di questa vettura. E che sarà una delle sue vittime.
  10. Io ho risolto il cubo di Rubrik nel lontano 1996 (avevo 25 anni). Sinceramente ancora adesso non so come ho fatto. All'epoca riuscivo a fare rapidamente due facce e, solo dopo molti tentativi, le tre. Una volta, realizzate le tre facce, ho deciso di andare avanti ad oltranza. In una settimana di duro lavoro (mi sa che non avevo niente da fare ) l'ho risolto. Con mio grande entusiasmo. Dopo di che il malefico cubo è sparito dalla mia vita.
  11. Ricordo che questa regola "sono davanti, imposto la curva come voglio" si è affermata lentamente e non sempre in modo pacifico. Comunque la Ferrari, quando è in lotta serrata per il titolo, cade troppo spesso in queste disavventure. Sfortuna? Karma? E chi può dirlo... Devo poi essere sincero: più passano gli anni e meno peso do al "mondiale". Nelle corse si gareggia sempre contro tutti e si vince contro tutti in ogni singola gara. L'idea di "campionato" si è, infatti, fatta strada molto tardi e un po' come scopiazzatura degli sport di squadra (dove invece ha senso, gareggiando due sole squadre a partita). E, anche guardandola sotto questo profilo, le due Ferrari si sono eliminate proprio nella gara che prometteva le migliori soddisfazioni!
  12. Sinceramente, da quel pochissimo che ho sfogliato, ha fatto bene!
  13. Pare perché i linguisti la trovino piena di "spagnolismi". Ma se si eliminano gli spagnolismi si perde tanto della prosa di Borges. Nella polemica che c'è stata Lucentini ha ragione da vendere. Io, qualche libro, l'ho letto in lingua originale. In effetti vorrei comprare anche Finzioni e l'Aleph in spagnolo. Per chi conosce lo spagnolo la prosa di Borges non è affatto difficile da comprendere.
  14. Nella foto vedo anche un "Tutte le opere": lì non c'è Inquisizioni? Ricordo tantissimi anni fa di averlo chiesto in Feltrinelli a Milano: quando è arrivato non l'ho più comprato, sinceramente di Borges mi piacciono il racconto, il resto molto meno. "Inquisizioni" è un saggio. Su Amazon e compagnia penso si trovi. Forse adesso, in età più matura, potrei provare le poesie.
  15. Catone

    Gilles Villeneuve

    Ecco, allora formulo meglio il mio pensiero. Queste parole di Enzo Ferrari sono sostanzialmente condivisibili. Probabilmente la mia allergia sull'accostamento nasce dal fatto che, da adolescente, avevo come riferimento "Gilles Vivo" di D'agostini: che, a mio avviso, insiste troppo sul paragone.
  16. Borges? Presente! Peccato ne abbia scritti pochi, mannaggia! Non so a quante persone ho consigliato di leggere Borges: tutti, con mia sorpresa, me lo hanno rispedito al mittente giudicandolo "difficile". Boh, sinceramente non pensavo di essere così geniale : la sua prosa semplice, secca, se vogliamo sintetica, mi è sempre sembrata alla portata di tutti. Che sia un po' ostica la sua metafisica? Io voterei per le raccolte "L'Aleph" e "Finzioni". Le altre due raccolte "Il manoscritto di Brodie" e "Il libro di sabbia" appartengono alla sua vecchiaia e mi sono sempre sembrate un po' forzate. Come racconti singoli ne voterei due: la biblioteca di Babele e Tlön, Uqbar, Orbis Tertius. Ah, si, c'è anche la raccolta giovanile "Storia universale dell'infamia" che contiene, tra l'altro, quattro recensioni di altrettanti libri: peccato che uno dei quattro non sia mai esistito. Un genio.
  17. Non concordo molto, avrei parecchie cose da dire ma che presumo siano già state dette. Ma una domanda si pone: se a fine 1990 avesse accettato la Williams? Per Williams aveva già firmato ma stracciò il contratto perché si presumeva che il campionato 1991 sarebbe stato dominato dalla Ferrari. Poi sappiamo com'è andata.
  18. Per me il Gran premio più bello di sempre. All'epoca ammiravo sportivamente Senna ma umanamente lo detestavo. Tifavo sempre contro Senna: ma quella volta, vederlo insistere per essere rimesso in pista, portare la macchina ai box, cambiare gomme e musetto e vederlo abbassarsi la visiera e ributtarsi in pista come un vero cavaliere del rischio... emozionante, eccitante... Prost, invece, alza le mani e se ne va. Che differenza...
  19. Secondo me è una questione di età: tu devi essere del 1976, io del 1970. Per me la vittoria più bella è quella di Suzuka 1987, dopo più di due anni di digiuno (che sembravano eterni). Stranamente il digiuno tra il 1990 e il 1994 mi sembrò meno lungo: ma si sa, ci sono molte teorie sulla percezione della lunghezza del tempo a mano a mano che l'età aumenta (questa la più affascinante). Altra cosa, a quell'età si è vittime della propaganda. "L'idolo Alesì", un pilota pompatissimo da Autosprint per coprire gli anni di magra della Ferrari.
  20. Catone

    Ayrton Senna

    Avevo 18 anni, tifavo Mansell in modo "calcistico", fanatico. Ovviamente per me era colpa della McLaren. E poi non sopportavo Senna, umanamente non mi piaceva. Oggi devo ammettere che Mansell fece una delle peggiori PORCATE della storia del nostro sport. Aveva sbagliato lui, sicuramente la sanzione era spropositata ma questi erano i regolamenti dell'epoca. Ha buttato fuori pista Senna che non c'entrava nulla e che era in piena lotta per il titolo. E Mansell che ci guadagnò a fare così? Nulla: rimediò solo la squalifica al successivo Gran Premio di Spagna che avrebbe agevolmente vinto.
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