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  1. Elio11

    Gran premio di Svizzera 1947

    Resoconto della rivista "The Motor" datato 11 giugno 1947. Fu la prima edizione del "Gran premio di Svizzera" a essere disputata a quasi un decennio di distanza dall'ultima. I piloti furono di scena nella sede storica di Bremgarten. L'evento si articolò in due batterie e una finale. La gara venne funestata dalla morte di tre indisciplinati spettatori: gli incidenti che le cagionarono furono fra loro slegati, in quanto avvenuti nelle due 'batterie' precedenti la gara conclusiva. Del primo tragico evento è protagonista, suo malgrado, Varzi, il quale proprio qui troverà la morte l'anno seguente. In generale, l'articolo sottolinea questo aspetto della sregolatezza del pubblico, un particolare che riesce a far calare il lettore nell'atmosfera di quel giorno. È interessante anche l'ultima colonna della terza pagina: vi troverete alcune notizie circostanziate e di carattere tecnico sulle vetture in gara.
  2. sundance76

    Circuito di Milano 1936

    "... A Milano come avversario ci sarà Achille Varzi con la Auto Union e con una oscura sofferenza sul volto. Ma a corsa iniziata saprà ritrovarsi limpido sciolto ed elegante, in grado di fare della Auto Union n.54 un docile delfino. Nuvolari (n.44) sfoggerà una tattica di gara perlomeno strana. Scatterà in testa all'abbassarsi della bandierina (una partenza alla Villeneuve), compirà così il primo giro, irrompendo sul traguardo davanti a tutti: una soddisfazione che vale il cinquanta per cento della corsa. Poi, alla seconda tornata, si lascerà sorpassare dall'avversario. Sorpassare e staccare. In 21 giri tredici secondi di distacco, e sembrerà spacciato. Poi il risveglio, la rimonta e il sorpasso tra il delirio della folla. Si concluderà così il giugno 1936, il mese eccezionale della sua magica carriera: quattro corse, tre vittorie (Barcellona, Ungheria, Milano) e un secondo posto (Eifel)". (Cesare De Agostini, "Tazio vivo", a cura di Gianni Cancellieri)
  3. sundance76

    Auto Union

    Stupendo, lunghissimo, completo articolo-dossier del grande Aldo Zana su Ruoteclassiche di ottobre 2003, vista la lunghezza forse devo inserirlo in diversi post. Si comincia con le quattro annate dal 1934 al 1937.
  4. La storia di questa gara entrata nella leggenda può essere divisa in due periodi ben distinti: il primo, molto pionieristico dal 1925 al 1930, su tracciati stradali nelle vicinanze della capitale libica, e il secondo, il vero e proprio periodo d'oro con l'abbinamento alla Lotteria, dal 1933 al 1940, otto edizioni disputate sull'avveniristico circuito della Mellaha, costruito con gli enormi proventi della lotteria stessa. La Libia all'epoca era Colonia Italiana, e un gruppo di italiani appassionati che vivevano nel capoluogo decisero di dar vita al "Circuito della Tripolitania". In questi primi anni la gara è ancora alla ricerca di una sua fisionomia. La prima edizione, nel 1925, si corre su un tracciato semi-cittadino, solo in piccola parte asfaltato, e mancante anche della titolazione nazionale. La lunghezza era di ben 71 Km ripetuti 3 volte per un totale di 213,300 km. Il vincitore fu Renato Balestrero su OM, un buon pilota privato che disputerà tutti gli altri Gran Premi di Tripoli, fino alla fine di questa gloriosa gara, nel 1940. Balestrero (nella foto) si impone su Gigi Platé, milanese. La seconda edizione, nel 1926, vede un percorso diverso da quello della prima, giudicato troppo lungo. Ora si corre su un tracciato di "soli" 26 km da ripetersi 16 volte, con partenza alla Porta di Tagiura, sul rettifilo in prossimità del Campo di Aviazione. Si tratta ancora di un evento a carattere locale, con molti piloti del posto. A vincere è il tunisino Francois Eysermann su Bugatti (nella foto sotto), che batte il favorito della vigilia, il napoletano Vittorio Astarita, costretto a una forsennata rimonta da una doppia foratura. Il manifesto dell'edizione 1926.
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