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  1. Davide Hill

    Damon Hill

    Damon Graham Devereux Hill (Londra, 17 settembre 1960) è un ex pilota automobilistico britannico, vincitore di 22 Gran Premi di Formula 1 e campione del mondo nel 1996. Figlio d'arte, anche suo padre Graham Hill è stato campione del mondo di Formula Uno. Dopo aver iniziato la sua carriera nel motociclismo, Hill passò poi all'automobilismo, facendo una lunga gavetta nelle formule minori e debuttando in Formula 1 a trentadue anni, nel 1992. La sua permanenza nella massima serie è stata contrassegnata nelle stagioni 1994 e 1995 da continui duelli con il tedesco Michael Schumacher, i quali hanno successivamente dato luogo a controversie legate al comportamento dell'uno o dell'altro pilota. Ritiratosi nel 1999 Hill è rimasto nell'ambiente delle corse seppur non come pilota e dal 2006 è presidente del Club dei piloti britannici. GLI INIZI Nell'agosto 1984 vinse la sua prima gara in automobile, a Brands Hatch, con una Formula Ford 1600. L'anno successivo passò definitivamente dalle due alle quattro ruote, correndo in Formula Ford per il team Van Diemen, con il quale raggiunse risultati positivi senza però sfondare: quinto nel Campionato Townsend Thoresen e terzo nel Campionato Esso, con un totale di sei vittorie. Nel 1986 passò alla Formula 3 inglese, correndo con il team Murray Taylor Racing, finendo nono in classifica con un secondo posto. Nel 1987, col Team Cellnet Ricoh, vinse due gare, arrivando due volte secondo e due terzo, riuscendo a mettere a segno due pole position e due giri più veloci in gara e giungendo quinto nel Campionato. Con lo stesso team arrivò terzo nel 1988 con due vittorie, due secondi posti, quattro terzi, due pole position, un giro più veloce in gara. Inoltre arrivò secondo nel prestigioso Gran Premio F.3 di Macao. Sempre nel 1988 partecipò a due gare in Formula 3000 con il Team GA Motorsport (ritirato a Zolder, ottavo a Digione). Nel 1989 corse una gara nel Campionato Britannico di Formula 3000 ad Oulton Park, finendo terzo; corse una gara nel BTCC, a Donington Park, finendo quarto; partecipò alla 24 ore di Le Manscon la Porsche 962 del Team Richard Lloyd Racing. A luglio 1989 venne chiamato dal Team Footwork Formula per correre nelle sei gare conclusive del Campionato Internazionale di Formula 3000. Riuscì a qualificare la macchina (una Mooncraft Mugen) in tutte e sei le gare, mentre nella prima parte del campionato la Footwork non era mai riuscita ad entrare nella griglia di partenza. Comunque la poca competitività dell'auto non gli permise altro che un misero quattordicesimo posto al Gran Premio di Spa. Nel 1990 Damon passò al Team MiddleBridge F.3000, per correre il Campionato Internazionale con una Lola/Cosworth DFV T90/50. Mise a segno tre pole position e due giri più veloci. Il miglior risultato, però, fu solo un secondo posto a Brands Hatch. Nel 1991 sempre con lo stesso team, ma con una Reynard/Cosworth 91D, Damon ottenne come migliori risultati un terzo posto a Nogaro e due quarti a Vallelunga e Le Mans. Con le credenziali di pilota veloce sul giro singolo, ma non concreto (in Formula 3000 non otterrà mai una vittoria), nel corso del 1991 venne assunto come collaudatore dal team Williams Renault di Formula 1. IL DEBUTTO IN FORMULA 1 Collaudatore della Williams nel 1991, ha debuttato in Formula 1 nel Gran Premio di Gran Bretagna al volante di una Brabham-Judd al posto di Giovanna Amati, senza ottenere grossi risultati utili. Nonostante il mezzo, si qualifica comunque al primo tentativo, nel gran premio di Silverstone, partendo ventiseiesimo e finendo sedicesimo. Riesce anche a correre il G.P. di Ungheria, finendo undicesimo, dopo essere partito dalla venticinquesima posizione. Quel Gran Premio segna anche l'ultima presenza del glorioso team inglese. LA WILLIAMS RENAULT Grazie alle qualità e alla padronanza del mezzo dimostrata come test driver, Damon venne "promosso" a seconda guida del team Williams-Renault al posto del campione del mondo in carica Nigel Mansell per partecipare al Campionato mondiale di Formula Uno. Non potendo correre con il numero 1, riservato al campione del mondo in carica, il primo anno corse con il numero 0. Suo compagno fu il francese Alain Prost. Correndo con la Williams-Renault FW15C Hill sfiorò il successo nei gran premi di Gran Bretagna e Germania e successivamente vinse il suo primo Gran Premio nel circuito di Hungaroring, in Ungheria il 15 agosto. Durante il 1993 ottenne altre 2 vittorie, in Italia a Monza e in Belgio. Alla fine del campionato fu terzo con 69 punti dietro solo a Alain Prost e Ayrton Senna. CAPITAN ZERO Nel 1993, ad Hill fu assegnato il numero 0, in quanto la Williams stessa l'anno precedente aveva vinto il Campionato costruttori e Nigel Mansell, che vinse quel Mondiale, decise di ritirarsi dalla F.1 (e solo al campione uscente spettava un numero 1 da mettere sul musetto). Anche nel 1994 Damon Hill continuò a correre con il numero 0, in quanto il detentore del titolo, Alain Prost, come Mansell l'anno precedente, decise di ritirarsi dopo la vittoria. L'anno successivo, il 1994, ebbe come compagno di team Senna, che sembrava destinato a stravincere, ma morì tragicamente in un incidente nel Gran Premio di San Marino; dopo la sua scomparsa Frank Williams ripose tutte le sue speranze sull'inglese. La situazione era tanto difficile quanto imbarazzante: dopo quattro round Michael Schumacher aveva 40 punti e Hill solo 7 e durante il corso di tutta la stagione il distacco tra i due rimase di una trentina di punti. Le settimane successive videro accadere più cose nelle aule dei tribunali che in pista: a Silverstone, Schumacher superò Hill nel giro di ricognizione, non scontò (su consiglio del team) una penalità comminatagli e venne squalificato. La scuderia spiegò l'accaduto come un errore di comunicazione tra i commissari di gara e la squadra.[1] Il mancato rispetto della bandiera nera venne punito con ulteriori due gare di squalifica, ma la Benetton fece appello, per permettere al pilota di correre almeno la gara di casa facendo slittare le squalifiche nei Gp successivi. In Germania Schumacher dovette comunque ritirarsi. Al Gran Premio del Belgio il pilota tedesco vinse ancora, ma l'eccessivo consumo del fondo in legno (anche a causa di un testacoda su un cordolo in gara), introdotto a partire dal Gran Premio di Germania precedente, portò ad una nuova squalifica. Schumacher saltò i due Gran Premi successivi per i fatti del Gran Premio di Gran Bretagna e quando tornò in pista, a Jerez, il suo vantaggio si era ridotto ad un punto sul rivale Hill che approfittando delle squalifiche, si era portato a ridosso del tedesco. A Jerez Schumacher vinse, ma arrivò dietro Hill nel Gran Premio del Giappone, corso in condizioni di bagnato intenso, e i due rivali si presentarono alla gara finale divisi da un solo punto. Schumacher dominò la prima parte del Gran Premio di Australia davanti ad Hill, fino a quando, al 35º giro, il tedesco uscì di pista ed andò a sbattere contro un muretto, danneggiando irrimediabilmente la sospensione destra. Nello stesso momento sopraggiungeva Damon Hill, che alla curva successiva lo attaccò, proprio mentre il tedesco stava sterzando per curvare: ne derivò un contatto che causò il ritiro di entrambi. Tra diverse polemiche il mondiale si chiuse con Schumacher campione con 92 punti e Hill secondo a 91. A fine stagione Hill venne nominato dalla BBC personaggio dell'anno. Nel 1995 iniziò la stagione con molta voglia di rivincita saltando subito in testa alla classifica con le 2 vittorie in Argentina e San Marino, ma dopo un inizio entusiasmante iniziò una serie di errori e di sfortune che lo relegarono quasi sempre dietro a Schumacher (in Spagna il tedesco si riprese la testa della classifica che non avrebbe più ceduto sino alla fine) che dominò la stagione e a cui regalò il mondiale con largo anticipo con una Benetton comunque inferiore rispetto alla Williams. Nonostante una stagione negativa al Gran Premio di Ungheria riuscì a dominare la gara completando unGrand Chelem (pole position, vittoria, giro più veloce e sempre in testa alla gara) e nell'ultimo Gran Premio in Australia, a mondiale già assegnato, Hill riscattò un periodo buio costellato di errori e critiche vincendo meritatamente dopo una corsa condotta in maniera impeccabile. Il 1995 fu comunque una stagione difficile dal punto di vista psicologico; piùdi una volta Hill manifestò fragilità nel gestire la sua rivalità con Schumacher. I principali motivi di questa situazione possono essere rintracciati in gran parte nelle forti critiche che da piùparti venivano lanciate a Hill per i suoi errori. Al pari, quando Hill vinceva, ciò non veniva visto come merito del pilota ma come merito della super Williams rispetto a una concorrenza inferiore. Nel 1996 il rivale di sempre Schumacher approdò ad una Ferrari in cerca di risultati e i pronostici erano tutti favorevoli alla Williams-Renault. Mantenendo alle spalle il compagno di squadra Jacques Villeneuve, esordiente ma capace di cogliere dei successi rilevanti con la Williams, Hill domina la stagione con 8 vittorie, 10 podi e 97 punti, diciannove in più di Villeneuve, ed il solo rammarico di non esser riuscito a vincere il Gran Premio di casa. La Williams del 1996 era tecnicamente superiore agli altri team e finalmente Damon corona il sogno di diventare campione del mondo di F1. L'ARROWS YAMAHA Nonostante la conquista del titolo, Hill non rinnovò il contratto con la Williams e nella stagione successiva si accasò al team Arrows-Yamaha, senza cogliere però grandi risultati per via della scarsa competitività della scuderia, eccetto il Gran Premio d'Ungheria, in cui si era sempre trovato a suo agio in Williams con 2 vittorie e 2 secondi posti, sfruttando le caratteristiche cittadine del circuito. Hill partito straordinariamente in seconda fila col terzo tempo, rimase in testa fino all'ultimo giro, quando un guasto alla vettura (problema idraulico e al cambio) lo costrinse a cedere il primo posto all'ex-compagno di squadra Villeneuve ma portando ugualmente un podio inaspettato all'Arrows. Ad ogni modo il secondo posto fu un risultato molto importante per la Arrows (e il miglior risultato nella storia della scuderia) in quella stagione, anche se una vittoria sarebbe stata clamorosa e sensazionale. LA JORDAN E IL RITIRO DALLE CORSE Nel 1998 venne ingaggiato dalla Jordan-Mugen, alla quale dopo un inizio particolarmente difficile portò il primo successo in Formula 1, nel Gran Premio del Belgio dopo una gara segnata da numerosi incidenti e clamorosi ritiri per via della pesante pioggia, ma nonostante tutto ciò in entrambe le partenze andò molto bene e per tutta la gara è sempre stato nelle prime posizioni. Oltre al primo successo il GP del Belgio 1998 segnò anche la prima doppietta per il team Jordan con la vittoria appunto di Damon Hill e il secondo posto di Ralf Schumacher. Sempre nello stesso anno ,grazie ad un quarto posto alGran Premio del Giappone permise alla Jordan di classificarsi al quarto posto nel campionato costruttori ai danni della Benetton Damon rimase alla Jordan anche nel 1999, ma ottenne scarsi risultati; alla fine della stagione, ormai demotivato, abbandonò le corse. DOPO LA FORMULA 1 Oltre ad avere la passione per i motori Damon ha anche la passione per la musica e in particolar modo per la chitarra. Da ricordare i concerti alla fine di ogni GP di Gran Bretagna nei quali Damon era componente fisso. Damon ha dimostrato le sue qualità musicali anche a livello "professionistico" lavorando come chitarrista di eccezione nell'album Euphoria dei Def Leppard. Per l'occasione ha detto il cantante della storica band, Joe Elliott: «Ci era capitato due o tre volte di incontrarlo in qualche festa e ogni volta ci raccontava di come era bravo con la chitarra. Lo abbiamo messo alla prova, e abbiamo dovuto dargli ragione. Suonerà perfino un assolo in un pezzo». Il pezzo nel quale Damon suona l'assolo finale è Demolition Man, prima canzone dell'album. Damon Hill era anche un amico stretto del grande artista e cantante George Harrison (ex Beatles ) Il 28 aprile 2006 Damon Hill è stato eletto presidente del British Racing Drivers' Club, associazione che gestisce il circuito di Silverstone e l'organizzazione del Gran Premio di Gran Bretagna di F1, succedendo a Jackie Stewart. STATISTICHE Hill ha disputato 115 gran premi, cogliendo 22 vittorie (21 Williams-Renault, 1 Jordan-Mugen), 20 pole position e 19 giri più veloci in gara. àˆ partito per 47 volte in prima fila, e ha ottenuto 56 piazzamenti nei primi 6, per un totale di 360 punti complessivi. __________________________________________________________________________________________________________________ Che dire... Dopo Mansell, Damon Hill è stato il pilota che ho tifato di più. Vuoi perchè ho sempre avuto un debole per gli "underdogs", e Hill in fondo lo era, vuoi perchè vedere un pilota dal talento tutt'altro che cristallino riuscire comunque a imporsi è motivo di ispirazione per chi, come me, nella vita non ha mai avuto i "favori del pronostico" ma che cerca comunque di ottenere i suoi piccoli "momenti di gloria"... Hill era il collaudatore dal nome pesante che esordisce già "vecchio" in F1. Il secondo pilota che divide il box coi mostri sacri dell'automobilismo. Il pilota con il numero 0 sul musetto.... Il pilota che ha cercato di lottare contro un pilota che lo sovrastava sia come talento che come carisma. Un pilota che si è trovato a dover prendere sulle spalle una scuderia allo sbando, dopo il dramma di Imola, E ce la fa, lottando fino alla fine per il titolo (e, senza il contatto di Adelaide, ci sarebbe anche riuscito...). Non è certamente stato un grandissimo fuoriclasse, nel confronto con Schumacher non c'era quasi mai partita. Ma era un bravo pilota che ha saputo cogliere la sua occasione, cosa che tanti altri più pubblicizzati di lui non hanno fatto. E' l'uomo "normale" che ha saputo ritagliarsi il suo piccolo spazio di storia. Semmai un giorno avrò l'occasione di disputare una gara, di qualsiasi tipo, certamente scenderò in pista col suo casco....
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