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Correva l'anno 1982! Galleria di immagini e commenti


JoeBlack

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Il podio di Detroit: Watson, un giovanissimo Cheever e Pironi. Escludendo la vittoria di Rathmann alla Indy 500 del '54, l'irlandese diventa il pilota partito più indietro sulla griglia ad aver vinto un Gran Premio di Formula 1; Watson batterà  il suo stesso record pochi mesi dopo, vincendo il GP di Long Beach '83 partendo dalla 22ª posizione

1982-podium-detroit.jpg

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La proverbiale solidita' delle macchine costruite da Enzo Osella.

Avercene oggi, in Italia, di Enzo Osella.

Trovo molto superficiale ridurre a qualche scatto di una stagione sfortunata la carriera di un uomo che ha passato la sua vita nel mondo delle corse, ottenendo successi ovunque ( le bellissime e plurivittoriose PA come vogliamo definirle?) tranne che in F1, dove però ha sempre corso con budget lontani anni luce da quelli dei suoi avversari, che ricostruì la carriera ad Eddy Cheever oltre che ad aiutare molti altri piloti, mettendoci soldi suoi, e che diede la possibilità  a molti tecnici e meccanici di fare strada nell'automobilismo.

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Avercene oggi, in Italia, di Enzo Osella.

Trovo molto superficiale ridurre a qualche scatto di una stagione sfortunata la carriera di un uomo che ha passato la sua vita nel mondo delle corse, ottenendo successi ovunque ( le bellissime e plurivittoriose PA come vogliamo definirle?) tranne che in F1, dove però ha sempre corso con budget lontani anni luce da quelli dei suoi avversari, che ricostruì la carriera ad Eddy Cheever oltre che ad aiutare molti altri piloti, mettendoci soldi suoi, e che diede la possibilità  a molti tecnici e meccanici di fare strada nell'automobilismo.

 

Leggi,per esempio,il libro di Cavallo Pazzo e poi ne riparliamo.

Tra l'altro la stessa cosa me la confermo' un suo ex pilota lombardo di persona.

 

Nessuno mette in dubbio i suoi meriti,ma le sue F.1,in particolar modo le prime, erano decisamente pericolose.

 

La parte in neretto è una tua libera interpretazione .

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Leggi,per esempio,il libro di Cavallo Pazzo e poi ne riparliamo.

Tra l'altro la stessa cosa me la confermo' un suo ex pilota lombardo di persona.

 

Nessuno mette in dubbio i suoi meriti,ma le sue F.1,in particolar modo le prime, erano decisamente pericolose.

 

La parte in neretto è una tua libera interpretazione .

Letto il libro, e ritengo che Gabbiani abbia avuto la sua parte nelle sospensioni staccate dall'Osella. In quegli anni tutte le F1 erano pericolose, senz'altro non solo l'Osella.

Per la parte in neretto, non è una mia"libera interpretazione", non interpreto niente, so leggere e leggo quello che, ribadisco, hai scritto, secondo me, con superficiale ed inutile ironia. Se ti rileggi, vedrai che non c'è molto spazio alla "libera interpretazione".

Mi da fastidio chi giudica da fuori senza avere coscienza delle difficoltà  che persone come Osella hanno trovato per sopravvivere degnamente nell'automobilismo, e che si faccia seduti comodamente in poltrona.

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Letto il libro, e ritengo che Gabbiani abbia avuto la sua parte nelle sospensioni staccate dall'Osella. In quegli anni tutte le F1 erano pericolose, senz'altro non solo l'Osella.

Per la parte in neretto, non è una mia"libera interpretazione", non interpreto niente, so leggere e leggo quello che, ribadisco, hai scritto, secondo me, con superficiale ed inutile ironia. Se ti rileggi, vedrai che non c'è molto spazio alla "libera interpretazione".

Mi da fastidio chi giudica da fuori senza avere coscienza delle difficoltà  che persone come Osella hanno trovato per sopravvivere degnamente nell'automobilismo, e che si faccia seduti comodamente in poltrona.

 

Credo che con le libere interpretazioni tu stia andando oltre....

 

Detto questo,quando reincontrero' il pilota che mi ha confermato lo stato precario delle Osella da lui guidate,gli diro' che "mi hanno detto che non è vero.".

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Non so quanto possa servire, ma provo, ancora una volta, ad esprimere il mio punto di vista.

 

Per libera interpretazione si intende, per convenzione, un propiro giudizio personale su una altrui affermazione. Pertanto ti inviterei allora, visto che secondo te la mia interpretazione è libera ed errata, a spiegare cosa intendevi quando hai parlato di "proverbiale solidità  delle macchine costruite da Osella".

 

Il tuo amico pilota potrebbe inoltre spiegarti il perchè, visto che la solidità  delle vetture di Osella è, e presumo anche fosse allora, "proverbiale" abbia accettato di correre con le medesime; non ne era consapevole? Oppure aveva qualche altra convenienza?

 

Ammettere di essere andati oltre non è disonorevole, io non ritengo di averlo fatto,ma, personalmente ti ribadisco che il tuo giudizio è andato, SECONDO ME, oltre.

 

Ti ricordo inoltre che non ti ho irriso e ho anzi esposto il perchè del mio fastidio, che a te prendo atto possa non interessare di meno. Ma credo che una volta di più lanche la tua ultima risposta avrebbe potuto (e dovuto) essere meno saccente, se si cerca una discussione costruttiva. Ma forse, e qui l'interpretazione è si personale, anche questo ti interessa poco.

 

Dopodichè, anche per evitare di annoiare il resto degli utenti, eviterò di tornare sull'argomento.

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L'ultima cosa che voglio è fare polemica su questo forum,per cui ti chiedo scusa se ti ho urtato .

E mi interessano le opinioni di tutti ;)

 

Riguardo alle "confidenze" del pilota...non era un mio amico ,ma un ex pilota di F.1 che stava provando una sua vecchia F.3 rimessa a nuovo,grazie all'aiuto di un suo vecchio meccanico(poi team manager) .

 

Non mi ricordo perche' siamo finiti sul discorso Osella che,per inciso, non mi descrisse come una "bara su 4 ruote" ma come di un auto,la cui mancanza di "preparazione di base" o ordinaria la rendesse alla fine comunque pericolosa.

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