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Radio paddock 2012 - Notizie dal Circus


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Il Cola se ne va

L’onore delle armi per il Cola

Amigos Cloggaros Natalizios,

come avrete notato attraverso gli anni, in questa sede ci raccontiamo la Formula Uno non soltanto nella dimensione tradizionale (piloti, macchine, ingegneri). Abbastanza spesso, capita, a me come a voi, di dedicare riflessioni a chi sta sullo sfondo. Ai personaggi che, in un contesto cinematografico, definiremmo 'caratteristi'. Fondamentali per la riuscita dello show, anche se non stanno al centro della ribalta.

Prendiamo dunque Luca Colajanni, storico pierre corsaiolo della Ferrari.

Lo prendiamo per salutarlo.

Infatti il Cola, salvo clamorosi ripensamenti, se ne va. Per sua scelta, dopo una dozzina d'anni ai box, assume un incarico diverso all'interno della struttura Ferrari.

Il Cola!

L'ho conosciuto quando era ancora quasi un ragazzino.

Cominciò occupandosi dei primi esperimenti on line del Cavallino. Poi, a fine 2001, subentrò a Claudio Berro, l'amico mio (ma soprattutto amico di Todt, s'intende) che aveva gestito la comunicazione delle Rosse nell'epico, turbolento periodo che coincise con l'avvio dell'era Schumacher.

La cosa curiosa è che tra Berro e Colajanni c'è la stessa differenza che passa tra un ubriaco e un astemio.

Ciò premesso, a dispetto di molte dispute e anche a cospetto di critiche che la base Cloggara non ha risparmiato al soggetto, io penso che il Cola abbia svolto bene un lavoro difficilissimo.

Forse da fuori non si riesce a comprendere la complessità  del ruolo.

Fare il portavoce della Ferrari da Gran Premio significa trovarsi sistematicamente nel cuore di un vortice. La Ferrari, in Italia come all'estero, non è una squadra qualsiasi. Ogni spiffero in uscita da Maranello rischia di trasformarsi in una sorta di terremoto mediatico.

Il Cola ha avuto un grandissimo pregio.

Era ferrarista dentro.

E ha avuto un gravissimo difetto.

Era ferrarista dentro.

Non sono impazzito. E' che se tu non ce la fai a dismettere l'emozione mentre devi gestire la comunicazione, ecco, magari scivoli sulla buccia di banana (do you remember Abu Dhabi?).

Però, onore al merito.

Non era semplice controllare l'immensa forza mediatica di un Mito come Schumi.

Non era comodo amministrare il mutismo del Biondino (forse, ma vado a tentoni, il pilota più amato da Luca, anche se non ha il diritto di dichiararlo pubblicamente, per ovvi motivi).

E' drammatico, fidatevi, tenere a bada l'esuberanza ispanica di Alonso, uno che non sempre mantiene la corretta connessione tra la lingua e il pensiero.

Per questo il Cola ha diritto al nostro rispetto. E non solo perchè a volte ha onorato questo ameno luogo con i suoi interventi.

Personalmente, io temo di non essere mai stato capace di fargli comprendere quanto lo considerassi amico, nel senso autentico del termine. O meglio: probabilmente nel fondo dell'anima (nerazzurra) lui lo sapeva, ma poi bastava un testo 'puntuto' sul Clog o sui giornali per scatenare le sue voglie di scomunica.

Del resto, Colajanni viene dalla migliore tradizione comunista: la serietà  e il rigore. La stessa tradizione concedeva un po' troppo spazio alla mancanza di umorismo. E al rifiuto di qualunque forma di...opposizione al centralismo democratico ferrarista.

Ma questo è un altro discorso.

Io gli voglio bene e non c'è dubbio che, nella lunga storia dei comunicatori Ferrari, Luca Colajanni stia di diritto al secondo posto, dopo una Leggenda biblica come Franco Gozzi, il megafono (spesso muto) del Drake.

Infine, conosco l 'identità  del successore.

Gli amici di Clog che mi accusano simpaticamente di essere troppo filo-Ferrari resteranno delusi.

Non sono io.

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http://www.autosport.com/news/report.php/id/104923

Colin Davis, vincitore della Targa Florio nel 1964, è morto il 20 dicembre a 79 anni.

Davis, che ha ottenuto la maggior parte dei suoi successi internazionali con le vetture Sport, era nato in Gran Bretagna nel 1933; 6 anni prima suo padre Sammy aveva vinto la 24 Ore di Le Mans con la Bentley.

Il suo debutto nelle corse avvenne nella Formula 3 Britannica 500cc nel 1954, dove correva e vinceva contro Ken Tyrrell, Stuart Lewis-Evans e Ivor Bueb.

La svolta nella sua carriera in monoposto avvenne col passaggio in Italia, alla fine degli anni '50, quando riuscì a partecipare ad una manciata di Gran Premi tra la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60, grazie ad alcune scuderie italiane (Scuderia Centro Sud, Scuderia Nord Ovest, Scuderia Repubblica di Venezia); due di queste gare, i GP di Francia e Italia 1959, erano valide per il Campionato del Mondo; il suo miglior risultato in un evento ufficiale fu l'11° posto a Monza.

Come detto, però, i maggiori successi di Davis derivarono dalle vetture Sport, dove guidò per OSCA, Maserati e per la squadra ufficiale Porsche, ottenendo 2 vittorie di classe alla 24 Ore di Le Mans, nel 1958 (classe S750 con un'OSCA 750 TN, in coppia con Alejandro De Tomaso) e nel 1966 (classe P 2.0 con una Porsche 906 ufficiale, in coppia con Jo Siffert, quarti assoluti)

La sua vittoria più importante resta però quella alla Targa Florio del 1964, ottenuta su una Porsche 904 in coppia con Antonio Pucci.

Davis si è ritirato dalle corse nel 1967, turbato dalle morti di vari suoi compagni di squadra, e nel 1976 emigrò in Sudafrica, dove è rimasto fino alla morte

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In Russia si lavora già  al manto della pista!

Procedono a gonfie vele i lavori per la realizzazione del tracciato di Sochi

Proseguono a gonfie vele i lavori di costruzione del tracciato di Sochi, che nel 2014 dovrà  ospitare la prima edizione del Gp di Russia di Formula 1. Gli organizzatori dell'evento hanno infatti annunciato che l'impianto che sorgerà  all'interno del villaggio olimpico (la cittadina ospiterà  le Olimpiadi Invernali) è entrato nella fase conclusiva della sua costruzione.

"Molti edifici che dovranno ospitare le gare olimpiche sono già  costruiti, mentre l'edificazione di altri è stata commissionata. Per quanto riguarda il tracciato, questo invece è entrato nella fase attiva della costruzione" spiega il comunicato divulgato oggi.

"I progressi dei lavori sono evidenti, inoltre abbiamo alcune squadre già  impegnate nella preparazione del fondo e per la posa del manto di asfalto. In alcune zone il primo strato di pavimentazione è stato infatti completato" prosegue.

Anche il progettista Hermann Tilke sembra soddisfatto di come procede la situazione: "Siamo lieti che tutti i lavori stiano andando secondo le tabelle di marcia, perchè questa non era una cosa facile, anche considerando la grande quantità  di coordinamento necessaria con la costruzione degli edifici olimpici".

http://www.omnicorse.it/magazine/24032/in-russia-si-lavora-gia-al-manto-della-pista-in-vista-dell-arrivo-della-f1-nel-2014

Già  le curve sono quasi tutte quadrate, in più non sembra nemmeno esserci un saliscendi o qualcosa di un pochino movimentato. Boh, a me convince sempre meno...

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AS questa settimana è molto ricco.

Grosso Poster su Vettel e Alonso in lotta.

Poster-story su Jody Scheckter e la Wolf 1977.

"Cuore da Corsa" dedicato alla storia dei piloti giapponesi in F1.

Inoltre hanno compilato quattro classifiche sui migliori 10 piloti di F1, Rally, Endurance e corse USA.

Mi è piaciuta la premessa in cui scrivono che hanno escluso i Gran Premi pre-1950 per un problema di statistiche ma che prima o poi si occuperanno anche di quel periodo stupendo.

Mi è piaciuto leggere di campionissimi come Rick Mears nelle corse USA. Ci sono anche i grandi Donohue, Earnhardt, Gurney, Gordon, Foyt, Petty, Andretti (1°).

Dindo Capello è all'ottavo posto tra i più grandi piloti Endurance di sempre. Ickx al primo.

Non mi è piaciuta l'esclusione di Bjorn Waldegard dai primi dieci dei rally. Doveva starci, anche a costo di escludere il grande e compianto Henry Toivonen.

Nella classifica F1, vince Fangio.

Senna è davanti a Clark e Prost, e può anche starci, ma mettere Schumacher e Stewart davanti ad Ayrton mi lascia perplesso (anche se le argomentazioni hanno dei fondamenti). Perlomeno hanno meritoriamente messo Ascari all'8° posto, davanti a Lauda e Vettel.

Ma ci sarebbe troppo da dire. Magari qualcuno compra ancora AS in edicola e non voglio levare lo sfizio.

Inoltre c'è anche il corposo inserto mensile "Rallysprint".

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Senna è davanti a Clark e Prost, e può anche starci, ma mettere Schumacher e Stewart davanti ad Ayrton mi lascia perplesso (anche se le argomentazioni hanno dei fondamenti). Perlomeno hanno meritoriamente messo Ascari all'8° posto, davanti a Lauda e Vettel.

Dire che l'attegiamento avuto da Senna a Suzuka '90 "lo penalizza nella classifica, in cui abbiamo voluto anche tener conto della sportività  dei campioni e del rispetto nei confronti degli avversari", piazzandolo al 4° posto, e poi inserire al 2° Schumacher, liquidando i fatti di Jerez e Adelaide solo con un generico "comportamenti poco sportivi nei confronti di Damon Hill e Jacques Villeneuve" mi lascia molto perplesso

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Dire che l'attegiamento avuto da Senna a Suzuka '90 "lo penalizza nella classifica, in cui abbiamo voluto anche tener conto della sportività  dei campioni e del rispetto nei confronti degli avversari", piazzandolo al 4° posto, e poi inserire al 2° Schumacher, liquidando i fatti di Jerez e Adelaide solo con un generico "comportamenti poco sportivi nei confronti di Damon Hill e Jacques Villeneuve" mi lascia molto perplesso

Intendevo le argomentazioni su Stewart, non quelle su Senna. Scusami, non ero stato preciso, avevo scritto di fretta.

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Dire che l'attegiamento avuto da Senna a Suzuka '90 "lo penalizza nella classifica, in cui abbiamo voluto anche tener conto della sportività  dei campioni e del rispetto nei confronti degli avversari", piazzandolo al 4° posto, e poi inserire al 2° Schumacher, liquidando i fatti di Jerez e Adelaide solo con un generico "comportamenti poco sportivi nei confronti di Damon Hill e Jacques Villeneuve" mi lascia molto perplesso

a me invece fa morire dal ridere !!! ( si fa x dire ....) ma vista la "competenza" della fonte non mi stupisco nemmeno un pochino.

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