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sundance76

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  • leopnd changed the title to Frank Williams
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Giacomo Agostini e Frank Williams a colloquio al tempo delle rinnovate ambizioni automobilistiche del centauro. Nei primi mesi del 1971, provò la March-Williams-Politoys, a Goodwood: l'accaduto fu reso noto dall'interessato soltanto dopo la conquista del decimo titolo motociclistico. "Sì, ho provato una macchina da corsa F2, sono andato quasi forte come Rindt."

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8 ore fa, Elio11 ha scritto:

Giacomo Agostini e Frank Williams a colloquio al tempo delle rinnovate ambizioni automobilistiche del centauro. Nei primi mesi del 1971, provò la March-Williams-Politoys, a Goodwood: l'accaduto fu reso noto dall'interessato soltanto dopo la conquista del decimo titolo motociclistico. "Sì, ho provato una macchina da corsa F2, sono andato quasi forte come Rindt."

Però, a pensarci bene, se si dice che "Mino" a inizio '71 provò la March-Williams-Politoys mi viene da pensare ad una F1 (o la 701 o la 711). Perchè poi lui parla di una F2?...Come ci entra poi Rindt a Goodwood?...Forse non è da ritenersi seria la prima notizia e Agostini provò in effetti solo una vettura di F2 ancora posseduta dal Team Williams?...

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Il mio 'Politoys' di cui sopra è da intendere come "sponsor" di una vettura March F2 della scuderia di Frank. Anzi, forse sarebbe stato più giusto scrivere "Motul", almeno considerando lo spazio riservato a questo nome sulla livrea. Non intendevo riferirmi alla Politoys FX3, anche perché questo progetto iniziò solo nell'estate del 1971 e Bailey vi lavorò molto a rilento anche per via delle sollevazioni fra gli operai che caratterizzarono la scena politico-sociale di quella stagione storica.

Se il nome Politoys ha generato qualche equivoco, c'è una spiegazione al suo uso. Io sapevo che Williams avesse ottenuto la sponsorizzazione della milanese Politoys, se non proprio con la condizione, almeno con la forte raccomandazione di utilizzare un pilota italiano, tant'è che girò la notizia di un accordo con Giovanni Salvati per un programma comprendente qualche gara su suolo italiano in F2 e, addirittura, il GP monzese di F1 di quell'anno. Ad avallare ciò, furono fatte anche foto della presentazione del pilota a inizio stagione. Inoltre, quanto al requisito dell'italianità, se ci pensiamo bene, abbiamo Pescarolo (GP Inghilterra 1972), il quale aveva il genitore italiano, poi ci sono Gagliardi (potenziale partecipante al GP Italia 1972) e Galli (1973). È vero che la FX3B era patrocinata dalla Marlboro, però Nanni arrivò grazie all'altro sponsor: verso la fine del 1972 girò a Vallelunga con ancora scritto sopra "Politoys".

Quanto al mese esatto in cui fu fatta la prova di Agostini sapevo fosse un'uscita invernale. A quanto pare, di questa avventura "agostiniana" esistono foto a colori.

 

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16 ore fa, Elio11 ha scritto:

Il mio 'Politoys' di cui sopra è da intendere come "sponsor" di una vettura March F2 della scuderia di Frank. Anzi, forse sarebbe stato più giusto scrivere "Motul", almeno considerando lo spazio riservato a questo nome sulla livrea. Non intendevo riferirmi alla Politoys FX3, anche perché questo progetto iniziò solo nell'estate del 1971 e Bailey vi lavorò molto a rilento anche per via delle sollevazioni fra gli operai che caratterizzarono la scena politico-sociale di quella stagione storica.

Se il nome Politoys ha generato qualche equivoco, c'è una spiegazione al suo uso. Io sapevo che Williams avesse ottenuto la sponsorizzazione della milanese Politoys, se non proprio con la condizione, almeno con la forte raccomandazione di utilizzare un pilota italiano, tant'è che girò la notizia di un accordo con Giovanni Salvati per un programma comprendente qualche gara su suolo italiano in F2 e, addirittura, il GP monzese di F1 di quell'anno. Ad avallare ciò, furono fatte anche foto della presentazione del pilota a inizio stagione. Inoltre, quanto al requisito dell'italianità, se ci pensiamo bene, abbiamo Pescarolo (GP Inghilterra 1972), il quale aveva il genitore italiano, poi ci sono Gagliardi (potenziale partecipante al GP Italia 1972) e Galli (1973). È vero che la FX3B era patrocinata dalla Marlboro, però Nanni arrivò grazie all'altro sponsor: verso la fine del 1972 girò a Vallelunga con ancora scritto sopra "Politoys".

Quanto al mese esatto in cui fu fatta la prova di Agostini sapevo fosse un'uscita invernale. A quanto pare, di questa avventura "agostiniana" esistono foto a colori.

 

Pensavo che il termine March-Williams-Politoys tu l'avessi riportato pari passo da un articolo di giornale. Non avevo capito che eri tu che ti riferivi espressamente ad una vettura di F2. Io comunque avevo inteso Politoys come sponsor, non certo alla FX3 di Bailey che debuttò in corsa a circa metà anno seguente. E l'avevo anche scritto, riferendomi solo alle March 701 e 711, usate appunto dal Team Williams durante la stagione di F1 anno 1971.

Va bene, ci siamo chiariti. A questo punto magari sarebbe interessante poter vedere quella documentazione fotografica di cui parli adesso.  

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Ho messo un'immagine in bianco e nero nella discussione "Foto d'epoca" (non ho trovato una discussione per Giacomo Agostini).

Al di là dell'argomento Agostini-March, andando a spulciare qualche AS ho trovato questo brevissimo articolo, quello in cui viene pubblicizzato l'accordo con Politoys.

MILANO - «Sembra che in Italia si sia passato finalmente il Rubicone per gli abbinamenti pubblicitari con le auto da corsa. Dopo il significativo caso delle Ceramiche IRIS, adesso è da segnalare un'altra iniziativa, dovuta alla benemerita giovane industria italiana che produce modellini di auto in pressofusione, la POLITOYS-Polistil. È stato concluso un accordo con Frank Williams, manager della Scuderia omonima, sulle cui vetture figurerà la scritta pubblicitaria della Polistil. Il team Williams ha disponibili come è noto due March F.1 (una versione '70 e una '71) e tre March F.2. I piloti sono Henri Pescarolo, Derek Bell e Neil Allen, che debutterà in F.2. Ma l'accordo con la Polistil prevede che su una delle March possa essere utilizzato un giovane pilota italiano, il quale potrebbe correre nel G.P. d'Italia di settembre sulla monoposto F.1.

Gli interessati mantengono il più stretto riserbo sul nome del pilota italiano prescelto, in attesa – si specifica – che vengano "conclusi i contatti" avviati da Frank Williams. Si fa però con insistenza il nome di Gianluigi Picchi.»

AS n.12/1971

Un paio di articoli su Salvati:

« È Salvati l'omino rosso di Frank Williams.

Col permesso di Abarth salirà già a Pau sulla March F2

Giovanni Salvati, come era stato anticipato, avrà la sua F.2 per quest'anno. Infatti, il pilota napoletano-milanese ha avuto il permesso dall'ing. Abarth di far parte del team di Frank Williams - Politoys. Salvati è dunque l'omino rosso italiano (per dirla come nella pubblicità della Casa di automodelli milanese che come è noto ha finanziato la Scuderia inglese con l'impegno di utilizzare anche un pilota italiano). 

Abarth si è dichiarato un estimatore di Frank Williams, da lui definito un "manager serio", ed ha quindi permesso al suo pilota Salvati di avere una guida in monoposto, cosa che finora non sembrava possibile.

Williams è già in Italia per parlare con Abarth, ed anche le prove delle vetture dovrebbero essere imminenti. Salvati [...] correrà certamente un minimo di quattro gare, iniziando da quella di Pau, in programma il 25 aprile, sempre che ciò non interferisce con i programmi della Casa dello Scorpione. Prima naturalmente proverà la March che gli deve essere affidata.

Come è noto nell'accordo Williams-Politoys è previsto che il pilota italiano possa correre con la March F.1 nel Gran Premio d'Italia.»

AS n. 15/1971

A Pau, invece correrà Max Jean, spinto dalla Motul anche sulla 701/6 del GP francese. L'accordo con Salvati non verrà rispettato neanche per le restanti gare, ad esempio nel GP Lotteria ci sono Bell, Max Jean e Pace (non qualificato).

Invece, il numero seguente al gran premio spagnolo di F1, il n.18/1971, inizia così, visto che il 2 maggio la F2 era andata di scena nell'ADAC Eifel, e Salvati avrebbe dovuto prendervi parte con una Tecno:

eAth6vz.jpg

 

Comunque, Williams in quella stagione di F2 trovò il modo di italianizzare la squadra non solo con Pescarolo e Pace ma anche con De Adamich (quell'anno con licenza svizzera, come tiene a precisare l'articolo) e Naddeo.

 

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