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Lancia Story


sundance76

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"L’uomo che mi siede di fronte ha molti anni sulle spalle e una memoria ancora lucidissima. È stato potentissimo ma da quando si è ritirato per consegnarsi anima e corpo a nuovi piaceri vuole restare fuori dalla scena e ci tiene a parlare all’amico ma si raccomanda di non apparire, e pure gigioneggia un po’: «Ormai sono un ex, non conosco più le cose di prima mano.»


Resto al gioco perché m’interessa quello che pensa. E siccome il discorso finisce subito sul futuro del Gruppo Fca-Psa, in stretto ordine alfabetico, ecco il suo primo vaticinio: «Carlos mani-di-forbice non faràprigionieri. È lucido nelle mosse e la sua prima sarà snellire il carrozzone.»
Dopo la ritrosia iniziale ecco la foga: il discorso si fa lungo, particolareggiato, persino brutale. La sintesi che ne esce è che alla fine il brand Chrysler si salverà per il rotto della cuffia per la stessa ragione che non si è avuta la forza di tagliare quello Vauxhall. Per il resto le prime teste che salteranno saranno i marchi Lancia e DS. La Lancia perché non ha respiro internazionale e insistere con la Ypsilon non ha senso se non fosse perché fa ancora numeri inspiegabili ma purtroppo non riproducibili all'infinito. E la DS perché continua a costare troppo in termini di investimento rispetto a quanto rende indietro.


Dopo il nostro incontro rimugino su tutto quello che mi ha detto e una volta di più resto sorpreso dalla logica fredda di chi è, oppure è stato, molto potente in campo industriale. L’emotività non traspare mai, prima vengono soltanto le mosse razionali.


Da italiano e per di più anche avanti con l’età non mi rattristo troppo per l’eventuale sacrificio del brand DS. Nella mia testa la DS rimane quella vettura magica che ha dominato sulle strade e pure nelle competizioni, ed è trascorso ancora troppo poco tempo perché mi sia potuto innamorare di un marchio nuovo che, alla ricerca di un suo spazio, sembra un po’ imposto da un’idea di marketing piuttosto che da un’esigenza del mercato. Una scommessa pensata per fare breccia nel mercato cinese dove è possibile che la DS possa essere sostituita, a parità d’investimento, da un brand del lusso di derivazione Fca. Perché non l’Alfa Romeo, per esempio?


Lancia invece cozza duro contro Citroen. Chi conosce la storia sa che troppe cose hanno collegato le due aziende negli anni: lo stile, l’eleganza, la trazione anteriore, le corse e il glamour. Ma Citroen ha più mercato e più peso dentro Psa di quanto ne abbia Lancia dentro Fca e se bisognerà togliere anziché aggiungere non ci vuole un indovino per capire come finirà.


E allora, da italiano e da vecchio del mondo auto, non riesco ad essere insensibile a una fine sempre annunciata e adesso a un passo dal divenire realtà. La Flavia Zagato è stata l'auto dei miei primi sogni di futuro pilota, la Fulvia HF quella delle prime vittorie, l’allure della marca un segno distintivo in cui mi riconoscevo. Quando succederà soffrirò come penso sia successo a molti americani quando chiusero la Packard, altro brand simbolo del lusso accessibile. Me ne farò una ragione come succede a chi si trova a perdere un arto per colpa della cancrena: si rinuncia a qualcosa per non mandare in malora tutto il resto. Però è inutile girarci intorno, si resta addolorati per il resto della vita."

Carlo Cavicchi

https://blog.quattroruote.it/viamazzocchi/sopravvivremo-senza-lancia-e-ds/?fbclid=IwAR2NpYrJC4M93ENEvmMHWYwuduXYCjXijx5IFELvPyJoZyw-NJmi1IjrzM4

 

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13 minuti fa, V6DINO ha scritto:

L'ultima che ricordo è una tristissima Thema su base Chrysler nei primi tempi della gestione Marchionne...

A me piaceva.  Aveva tantissimi pregi per un prezzo enormemente concorrenziale.

E mi piaceva anche la Delta Terza Serie 2008-2014.

Ti confesso che non approvo l'abitudine di noi italiani, che siamo pronti a cantare lodi per le Volkswagen rimarchiate Audi o viceversa, ma se lo fa la Fiat con Chrysler gridiamo allo scandalo indegno.

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2 ore fa, 330tr ha scritto:

Un funerale che dura da decenni.

Si svenda il marchio ai cinesi, ai coreani, ai mongoli o ai visigoti, sapranno di certo valorizzare meglio un marchio di tale potenza storica rispetto all'estinta e fallita amalgama di putrescente degrado chiamata europa.

Oggi a livello commerciale conta meno che zero la storia.

Brand senza tecnologie, senza una buona reputazione  a livello di qualità e tanti altri problemi.

Anche con una grossa dose di liquidità da poter investire sarebbe una missione  estremamente difficile.

Il marchio è stato ammazzato. Bisogna farsene una ragione. 

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1 ora fa, sundance76 ha scritto:

A me piaceva.  Aveva tantissimi pregi per un prezzo enormemente concorrenziale.

E mi piaceva anche la Delta Terza Serie 2008-2014.

Ti confesso che non approvo l'abitudine di noi italiani, che siamo pronti a cantare lodi per le Volkswagen rimarchiate Audi o viceversa, ma se lo fa la Fiat con Chrysler gridiamo allo scandalo indegno.

A Te piaceva e questo non è discutibile, trovo triste l'operazione Thema-Chrysler perché è l'ammissione che la casa Italiana non era più in grado di generare un suo proprio modello, non mi sono scandalizzato ma rattristato...

Gli Italiani hanno tante cattive abitudini, anche se non ho mai sentito decantare i vari rimpasti Volkswagen ma vedo far di peggio, le acquistano, facendosi fregare un terzo del valore solo perchè tedesche...

 

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44 minuti fa, V6DINO ha scritto:

A Te piaceva e questo non è discutibile, trovo triste l'operazione Thema-Chrysler perché è l'ammissione che la casa Italiana non era più in grado di generare un suo proprio modello, non mi sono scandalizzato ma rattristato...

Gli Italiani hanno tante cattive abitudini, anche se non ho mai sentito decantare i vari rimpasti Volkswagen ma vedo far di peggio, le acquistano, facendosi fregare un terzo del valore solo perchè tedesche...

 

Al contrario della Flaminia...Chrysler, la Thema piaceva e piace tuttora tantissimo anche a me, e la trovo parecchio superiore alla pur bella "gemella" americana. Così come era bella l'ultima Delta seppur quel "culo" l'ho compreso con anni di ritardo:mellow:.

Se Lancia non fosse più in grado di farsi un proprio modello boh, forse ma non ne sarei sicuro. Non sono mai salito nè tantomeno ho mai guidato una Thesis, ma quelli che ho conosciuto che l'han posseduta (privati o NCC) ne decantano tuttora le qualità, soprattutto quelle stradali ritenute fuori dal comune. E nel contempo guidavano pure le tedesche...

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29 minuti fa, duvel ha scritto:

Se Lancia non fosse più in grado di farsi un proprio modello boh, forse ma non ne sarei sicuro.

Non è che ne fossero incapaci, se mai ci fossero stati ancora tecnici marcati Lancia, questi avrebbero insegnato come si fa un'auto a Chrysler e non solo... Lancia, quella vera, non esiste da molto tempo per semplici scelte aziendali e questo, a mio parere, è cecità strategica.  

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6 ore fa, sundance76 ha scritto:

A me piaceva.  Aveva tantissimi pregi per un prezzo enormemente concorrenziale.

Concordo. Era molto elegante e si era ricavata una fetta di mercato molto interessante (quello sostanzialmente degli autisti privati di lusso) a discapito di Mercedes e in parte di Audi.

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  • sundance76 changed the title to Lancia Story

Dal 22 maggio è in edicola il nuovo numero mensile di "Autosprint Gold Collection" dedicato alla storia della Lancia Delta. Mi sembra fatto molto bene, foto bellissime, alcune interviste inedite a gente come Bortoletto e Lombardi, ma anche a Biasion, Alex Fiorio e altri. Non viene nemmeno trascurata la serie di piloti italiani che vinsero titoli nazionali ed europei con la berlinetta Lancia:

https://autosprint.corrieredellosport.it/news/edicola/2021/05/21-4270377/autosprint_gold_collection_delta_onore_nazionale/

 

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  • 1 month later...

https://blog.quattroruote.it/viamazzocchi/adesso-e-certo-la-lancia-avra-un-futuro-in-stellantis/

Ma allora Tavares ci crede proprio nella Lancia se ha trasferito a Torino con tutta la famiglia nientemeno che il capo del design del Gruppo Stellantis, Jean-Pierre Ploué, per occuparsi direttamente delle nuove vetture del nobile marchio tristemente decaduto nel corso degli anni. Fidatevi, è un segnale straordinario.

Si dirà che Ploué non è italiano e mi immagino gli indignati in servizio permanente effettivo partire in quarta. Ma resta un dato di fatto che il numero uno del neonato gigantesco Gruppo franco-italiano-statunitense (l’ordine è alfabetico), quello che sovraintende tutti i lavori di design, quello per intenderci che era De Silva nel Gruppo Volkswagen, dovrà occuparsi direttamente dello stile delle nuove Lancia. Questo a mio avviso è un messaggio fortissimo avvalorato dalle sue parole al quotidiano La Stampa: «Devo garantire al gruppo Stellantis il più alto livello di design, perché vogliamo essere i numeri uno. Poi devo essere il garante della differenziazione dei marchi, ognuno dei quali è affidato a un direttore di stile. E infine ho la gestione diretta di Lancia, in cui metto tutta la mia passione. Espatrio, trasloco a Torino, con tutta la famiglia: è una scelta impegnativa. Resterò alcuni anni per assicurarmi che la rinascita dei marchi italiani sia a un livello di eccellenza. Mi lancio nell’avventura con Fiat, Abarth, Lancia e Alfa Romeo. La ricostruzione di un marchio è un momento favoloso nella carriera del designer. Sarei molto fiero se le Lancia di nuova generazione fossero apprezzate per la loro italianità, perché equilibrate con qualche elemento sorprendente, di una bellezza perfetta e senza stravaganze… Vorrei che le Lancia di domani fossero riconoscibili nel traffico per eleganza e modernità. Manteniamo vivo il sogno.»

Ma se, sotto la sua supervisione, a capo di Alfa Romeo è arrivato un cavallo di razza come Alejandro Mesonero-Romanos che per molti designer è indicato come la vera stella del futuro, e se a capo di Fiat è arrivato François Leboine, il fatto che alla Lancia ci pensi direttamente il capo di tutti per me significa tantissimo: in particolare che qualcosa di importante arriverà. E se poi saranno i tre modelli annunciati meglio ancora. Da sempre quando di qualcosa si occupa il numero uno ci sono dei risultati. Saranno davvero auto bellissime? Non è detto, anche se lo spero. Comunque saranno tre auto al posto dell’unica attuale. E per chi come me temeva il peggio è un eccezionale passo avanti.

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