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Anthoine Hubert


leopnd

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Anthoine purtroppo si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. E' stata una tragica fatalità a cui purtroppo nessuno ha potuto farci niente. Se Correa forse lo avesse colpito un pò più dietro e non trasversalmente forse adesso non saremmo qui a ricordare il povero Anthoine. Io credo che a volte il mondo dello sport automobilistico debba fermarsi di fronte ad una tragedia come questa, sopratutto, quando muore un ragazzo di soli 22 anni che aveva un grande futuro davanti a sè.  Oggi secondo me andavano cancellate tutte le gare in programma a Spa, anche quella di Formula 1. A volte la frase "the show must go on" per una volta non debba esserci. Ciao Anthoine, adesso corri libero nell'aria nel cielo azzurro infinito.

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Il 1/9/2019 at 11:09 , Peppe Mazza ha scritto:

Anthoine purtroppo si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. E' stata una tragica fatalità a cui purtroppo nessuno ha potuto farci niente. Se Correa forse lo avesse colpito un pò più dietro e non trasversalmente forse adesso non saremmo qui a ricordare il povero Anthoine. Io credo che a volte il mondo dello sport automobilistico debba fermarsi di fronte ad una tragedia come questa, sopratutto, quando muore un ragazzo di soli 22 anni che aveva un grande futuro davanti a sè.  Oggi secondo me andavano cancellate tutte le gare in programma a Spa, anche quella di Formula 1. A volte la frase "the show must go on" per una volta non debba esserci. Ciao Anthoine, adesso corri libero nell'aria nel cielo azzurro infinito.

 

Giusto cancellare le gare di Formula 2 (come ha detto Ghiotto, nessuno era nello stato emotivo giusto per mettersi al volante), ma assolutamente corretto far correre le altre categorie. Forse si poteva annullare, eventualmente, la F3, visto che parliamo di piloti molto giovani, ma la F1 proprio no. Che piaccia o no, la possibilità di eventi tragici come questo fa parte del gioco. Si cerca di ridurre al minimo le possibilità che tali fatti possano accadere, ma ci sarà sempre un qualcosa che può non andare nel verso sperato. Un errore di guida, o una scelta sbagliata da parte di qualcuno (d'altro canto, l'essere umano non è infallibile), o una serie di situazioni sfavorevoli come quella che è accaduta sabato... 

Ho sentito parallelismi con la tragedia di Astori, o altro, e sul fatto che determinati sport si siano fermati a fronte di eventi drammatici. Personalmente, con tutto il rispetto possibile, ritengo che i parallelismi con altri sport siano assurdi e infondati. Nel calcio non è assolutamente contemplata la possibilità che un calciatore poco più che ventenne non si svegli più dal suo letto, o che possa cadere in campo per colpa di un malore. E' una possibilità che è contemplata comunque nella casistica medica, perché un corpo umano, anche se super allenato, può sempre cedere. anche se vengono fatti mille controlli per evitare che questo accada. Ma, a differenza del motorsport, la morte non fa parte del gioco... Chi si infila un casco ed entra in un abitacolo di una macchina da corsa ad alte prestazioni,  invece, sa perfettamente che quello è un rischio che può diventare reale. Che è stato sempre presente e sempre ci sarà. Anche se ci si impegna tantissimo per impedire che accada. 

Si deve avere sempre rispetto per la morte, ma i piloti sono persone consapevoli dei rischi e vanno sempre avanti spinti da una passione che è più grande di qualsiasi paura o imprevisto. Correre, è la maniera migliore per ricordare e onorare un pilota che ha dato la vita in nome di quella passione. 

 

Detto questo, Hubert era un ragazzo a modo e rispettato (il che è apparso evidente dalla reazione dei suoi colleghi e di tutto il paddock... ok che la morte rende sempre migliori, ma in questo caso mi sento veramente di confutare questa teoria. La stima e l'apprezzamento che il giovane pilota francese si era guadagnato erano ben meritati e le parole di chi lo affrontava in pista rendono perfettamente l'idea) e proprio quest'anno, con l'appoggio ufficiale Renault, poteva essere quello della svolta. 

Il pilota, d'altro canto, c'era ed era ben valido. Oltre al titolo GP3 conquistato nonostante gli sfavori del pronostico, ci sono pure innumerevoli foto in cui divide il podio con Leclerc, Gasly e Ocon, segno evidente che ci sapeva fare. Questa era la sua prima stagione in F2, ed era riuscito a vincere 2 gare. Il prossimo anno, con maggiore esperienza (e magari in un team al top), poteva tranquillamente essere uno dei favoriti e la sua carriera prendere lo slancio definitivo. Una gran tristezza, sia per il ragazzo che per il pilota che lui sognava di diventare (e che probabilmente sarebbe diventato)...

Che la terra gli sia lieve.

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