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Compio un passo indietro nel tempo.

E' interessante notare che l' AAA Racing Board, nella persona di Robert Lee Morrell, annunciò pubblicamente la creazione del campionato proprio in occasione del meeting di Morris Park del venti Maggio dove Chevrolet stabilì il primo dei record di cui ho scritto nel messaggio iniziale. Tra l'altro, l'evento di fine Maggio fu il primo ad essere organizzato dal 'Morris Park Racing Club' e,  a quanto fanno sapere il 'New York Tribune' del 21/05/1905 pag. 1 e il 'Perth Amboy Evening News' del 22/05/1905 pag.6, lo stesso tracciato in quegli articoli viene definito 'il primo del suo genere per competizioni motoristiche in America'.

In quell'evento furono battuti due record. Oltre a quello stabilito da Louis Chevrolet sulla distanza di un miglio - costui abbassò il precedente primato di Barney Oldfield di cinquantatré secondi - ce ne fu un altro: il tempo stabilito da Louis S. Ross a Providence nel 1904, cinquantasette secondi, venne abbassato di ben quattro secondi dalla 'White' di Webb Jay, questo per quanto riguarda i motori a vapore. La 'White Motor Company' di Cleveland, che sfruttava appieno il vapore surriscaldato con una nuova applicazione da loro brevettata, rimase attiva in questo campo fino al 1911.

Si parla espressamente di 'campionato automobilistico da disputare su circuiti chiusi con un sistema di punteggio'. I tracciati avrebbero dovuto avere una lunghezza non inferiore a cinque miglia e non superiore a dieci. Particolari sono le modalità per stabilire il vincitore alla fine della serie di gare: i contendenti, per essere dichiarati idonei a conquistare i punti iridati messi in palio, avevano l'obbligo tassativo di partecipare ad ogni evento ufficiale (meeting), fintantoché fossero risultati come posizionati in prima o seconda piazza nella classifica piloti del campionato. Ogni gara valevole per il campionato veniva dichiarata aperta alle vetture di ogni categoria e peso, tra quelle che avrebbero rispettato delle generiche direttive regolamentari. Il premio per coloro che si sarebbero aggiudicati la prima posizione in ogni tappa veniva stabilito in denaro, di ammontare non inferiore a centocinquanta dollari, oppure, in alternativa, in trofeo, dal valore equivalente, il tutto a discrezione del vincitore. I punti erano così assegnabili:

  • - Prima posizione: quattro punti
  • - Seconda posizione: due punti
  • - Terza posizione: un punto

L'aspetto più interessante è, tuttavia, il calendario stesso: gli appuntamenti annunciati quel giorno erano molti di più e così li riporta il quotidiano 'New York Tribune' del 21/05/1905 pag.2. Possiamo dire di aver trovato la prima bozza ufficiale del campionato. Da notare la locuzione inserita alla fine del testo prima della tabella ('at the present'):

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Un divertente aneddoto che ha come protagonista Barney Oldfield, il vincitore del campionato, ci aiuta a calarci nell'atmosfera del tempo. E' lui stesso a raccontare l'episodio. "Lo scorso anno mi giocarono un brutto scherzo. Fu un mio amico a farmelo mentre si trovava in villeggiatura in Italia. La presa in giro si è concretizzata nella forma di un telegramma. Fu spedito a carico del destinatario, cioè il sottoscritto dovette far fronte al pagamento per la ricezione dello stesso. Mi costò ben sette dollari. Quando lo aprì per leggerlo soltanto poche scarne parole vi erano impresse : 'Sto bene'. Per vendicarmi di quella presa in giro così costosa pensai a un espediente da mettere in pratica: scesi in strada e raccolsi un ciottolo qualunque, lo imballai con una carta di colore rosa di quelle che si usano per confezionare regali e, infine, lo apposi in una scatolina di bell'aspetto. Il tutto fu spedito via posta, all'estero, con le stesse modalità di pagamento. Mi sono rifatto della spesa perché al mio caro amico lo scherzo è costato di più, otto dollari. In più, avrà sicuramente trovato un bigliettino allegatovi: 'Appresa dal vostro solerte messaggio la notizia della salute ottimale che vi accompagna, questo presente non ha potuto trattenersi dallo staccarsi dal mio cuore in apprensione".

Fonte: 'New York Daily Tribune' 4 Giugno 1905 pag.4.

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Ancora qualcosa sulle gare del 20 Maggio, un sabato soleggiato reso più piacevole da una leggera brezza e totale assenza di nuvole.

Nel primo evento, gara da un miglio ('flying mile'), si affrontarono Oldfield, Chevrolet, Webb Jay, Walter Christie su Christie 60 e Charles Basle. La formula per l'apertura delle danze, lungi dall'essere 'Ladies and gentlemen start your engines' fu data con un semplice 'Pronti, via!' ('They are off!'). In questa gara furono stabiliti i due primati di cui si è parlato.

Poi, vi fu una competizione, con partenza lanciata, aperta agli amatori. Due Mercedes da sessanta cavalli furono portate in gara. Il miglior tempo fatto realizzare fu un minuto e venti secondi circa.

A questo punto, dunque, si passò alle 'sfide dirette': la più importante vide Oldfield con la sua Peerless Motor Car Company 'Green Dragon' opporsi ai novanta cavalli della Mercedes di Charles Basle. Si trattò di una gara ad inseguimento, quattro tornate da percorrere in totale con i partenti non allineati fra loro, bensì posizionati ognuno di essi, poco prima del segnale di via, sui due 'rettilinei' . Nel primo dei due confronti Basle costruì la propria vittoria grazie al vantaggio accumulato nel corso dei giri mediani (Oldfield al termine fu distaccato di circa trenta secondi); nel secondo i cinquanta cavalli a disposizione di Oldfield persero con onore e il distacco fu risicato. Al termine della gara costui annunciò di poter avere a disposizione una 'Dragon' da 90 cavalli entro i primi di Luglio.

Nella gara da due miglia, trionfò la Dacauville 40 di Guy Vaughn con il tempo di due minuti e trentuno secondi. Essa precedeva la Renault 30 di Miller, colui che finanziò la FIAT di Louis Chevrolet nel 1905.

Prima della gara da tre miglia ci fu una gara a handicap, aperta a varie classi, per cinque miglia da percorrere. Vide ai nastri di partenza, cinque contendenti: A.S. Winslow su Cadillac da nove cavalli, Guy Vaughn su Decauville 40, Alfred Camacho su AASC-Franklin da dodici cavalli, Webb Jay su White e M.Robarts su Thomas 40. Dopo le prime due batterie, nella finale finì per essere premiata l'andatura costante di Winslow.

L'evento finale constò di gara da tre miglia aperta a tutti con partenza lanciata, e ben cento dollari messi in palio come premio. I protagonisti principali furono Chevrolet su FIAT (di proprietà 'Hollander e Tangerman'), Jay su White e Basle su Bowden-Mercedes 90. Chevrolet si portò in testa dopo aver passato Basle nel corso del primo giro e Jay nel secondo, affrontando il rettilineo opposto alla linea di partenza. Basle fu costretto a ritirarsi lasciando la contesa agli altri due. Chevrolet trionfò in due minuti e cinquantun secondi.

'New York Tribune' 21 Maggio 1905 pagg. 1-2:

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Foto in dettaglio di Basle, Chevrolet e Oldfield.

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Ancora sul 'Morris Park Racecourse' situato nel Bronx, New York City, località Westchester. Una pubblicazione, più precisamente 'The Automobile', recante data Giovedì 25 Maggio 1905, lo definisce 'l'unico circuito esistente al mondo sede in via esclusiva di competizioni motoristiche'. Da quando era stato inaugurato l'ippodromo a Belmont Track, sempre a New York, l'impianto di proprietà di Morris aveva perso una centralità che prima di allora gli veniva largamente tributata. Per far fronte ai crescenti debiti fu riconvertito a sede di competizioni automobilistiche, sulla scia del crescente interesse mostrato dalla stampa e dall'opinione pubblica verso questo tipo di corse. Allo stato attuale delle informazioni possedute sembrerebbe che i 'trials' di Maggio abbiano rappresentato il vero e proprio debutto ufficiale di Louis Chevrolet (da non confondere con Gaston Chevrolet, suo fratello, che diventerà famoso qualche anno più tardi) in qualità di pilota in gare di automobili. Pubblicherò, in seguito, alcuni ritagli di quotidiani da cui si desume come in molti, al tempo, avessero individuato in Berna Eli "Barney" Oldfield e Charles Basle le uniche figure capaci di poter calamitare l'attenzione e l'interesse di spettatori e giornalisti. Alla vigilia delle prove di velocità di fine Maggio, da più parti, si sollevava un coro, emergeva la netta convinzione che fosse ben possibile stabilire un eventuale record di velocità sul miglio e che ciò potesse rivelarsi una questione quasi privata fra i due succitati piloti. Louis Chevrolet era ancora considerato un contendente di contorno. Era arrivato dalla Francia per stabilirsi a Toronto ma si spostò, in seguito, a New York lavorando per conto dell'importatore locale della FIAT più facoltoso. Si calò nel mondo delle corse, dapprima come meccanico, mentre, soltanto più tardi, gli arriderà il destino, elargendogli l'opportunità di dimostrare le proprie doti velocistiche. Gli eventi primaverili attestano e fanno fede di ciò. Al tempo, le notizie sul suo conto erano scarne, tanto è vero che si troverà nella condizione di guadagnarsi gran parte della sua fama proprio nel corso della stagione agonistica in oggetto, grazie ai trionfi riportati in vari appuntamenti. Ad esempio, è indicativo il fatto che un quotidiano di San Francisco, 'L'Italia' lo annovera addirittura tra i piloti 'italiani' al via della edizione della 'Vanderbilt Cup' di quell'anno, forse perché in procinto di parteciparvi con una FIAT (e vi avrebbe partecipato sicuramente se non fosse stato per l'incidente di inizio Ottobre che rese inutilizzabile la vettura). Non riuscirà a riportare la vittoria finale del campionato, in quanto, sarà protagonista di sfortunate vicende, tra cui un incidente quasi mortale un paio di settimane prima della corsa che ebbe luogo nella contea di Nassau, New York, e un arresto per aver viaggiato senza targa al seguito. Anche se a dire il vero, la stagione 1905 fu costellata di eventi nefasti riguardanti un po' quasi tutti i contendenti. Ci sarà il tempo per parlarne più diffusamente.

Al contrario, Barney Oldfield era lo 'chauffeur' - come si trova soventemente scritto nelle fonti - più quotato dell'epoca. Il ventisettenne deteneva i record su tracciati di varia misura avendo avuto l'occasione di stabilirli nel 1904. La fama di Oldfield, si badi bene, non verrà né scalfita né scalzata da Louis Chevrolet. A tutt'oggi è considerato uno dei più prolifici corridori delle prime due decadi del Novecento e l'unico, tra i piloti in auge nei primissimi anni del secolo, in grado di offrire prestazioni di spicco qualche lustro più tardi. Fortunatamente il tentativo di suicidio che lo vide protagonista nel Luglio del 1907 non andò a buon fine.

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Scusate, ho premuto per sbaglio il tasto 'invio' a revisione non terminata.

Ecco l'articolo di 'The Automobile' della gara di Morris Park non valevole per il campionato. A Morris Park si sarebbe corso anche a Giugno, cioè la prima gara ufficiale del primo campionato nazionale e nuovamente a Luglio. Viene indicata anche l'affluenza di pubblico. Stando a questa fonte,  il numero degli spettatori fu oscillante fra le cinquemila e le settemila unità. Non saprei dire con esattezza se sia un dato positivo o meno, trattandosi pur sempre di una metropoli come New York. A Savannah, una piccola cittadina del sud in Georgia, all'apparire delle corse ciclistiche nei primi anni Novanta del XIX secolo venne stimato un numero di circa tremila spettatori.

Dall'articolo emerge una certa insoddisfazione per l'andamento delle prove di velocità: si trova scritto che le attese createsi alla vigilia non furono pienamente ripagate e ciò per varie ragioni, tra cui il forte vento presente nel rettilineo opposto e la decisione di far partire quasi tutte le prove dal rettilineo opposto a quello dove trovava posto il pubblico locale. La pista, per l'occasione e come da consuetudine, era stata previamente levigata e cosparsa di olio per evitare che la polvere potesse alzarsi eccessivamente al passaggio delle macchine. Tuttavia, il vento spirante sul 'backstretch' rese quasi totalmente inservibile l'utilizzo di questa premura, contribuendo assieme alla foga agonistica a far alzare polveroni di fumo giallo con grave nocumento e fastidio dei concorrenti. Vengono, però, annotati anche elementi positivi: le tribune capaci di ospitare una grande quantità di spettatori, la località paesaggisticamente amena e l'ampiezza della pista, in particolar modo la larghezza dei rettilinei. Un' informazione di pregevole interesse la troviamo tra la prima e la seconda pagina: veniamo a conoscenza del fatto che gli organizzatori incrementarono la pendenza di entrambe le curve per concedere ai piloti di raggiungere velocità più elevate. Quantunque l'accorgimento fosse ingegnoso,  i corridori lo reputarono anche eccessivamente pericoloso. Costoro non sfruttarono appieno questa nuova particolare conformazione del tracciato, pavidi all'idea di affrontare una sfida di tal sorta. Infatti, viene spiegato che la prima curva sotto le tribune ('grandstand') si trovava a distanza eccessivamente ravvicinata rispetto al palco dei giudici . Cumulandosi ciò al fatto che la curva (nella mappa è quella in basso) fosse troppo stretta, le macchine più veloci (Chevrolet, in particolare) la percorsero a velocità non piena. Così, le vetture più veloci in pista, nella gara da un miglio, preferirono non arrischiare notevolmente la loro già precaria condizione. Altro notevole pregio dell'articolo è l'aver pubblicato il disegno del tracciato ove sono riportate utilissime indicazioni, ad esempio, quelle in ordine ai luoghi da dove i contendenti presero il via per affrontare le varie tipologie di gare.

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Da 'The Horseless Age' del 17 Maggio 1905.

Nei primi paragrafi si anticipa ciò di cui darà conto anche 'New York Tribune' del 21 Maggio pag. 2:

- viene data notizia della ufficializzazione della gara di Hartford, Connecticut. Emerge una certa imprecisione e vaghezza quanto alla data (seconda metà di Giugno). L'appuntamento sarà poi fissato in data 17 Giugno. Questo evento rappresenterà il secondo appuntamento valido per il campionato.

- viene data notizia anche del meeting di St. Paul, Minnesota. Questo evento non avrebbe contato ai fini del campionato, anche se vide la partecipazione dei migliori piloti di quella annata, compreso lo sfortunato Earl Kiser. Anche 'Motor Age', 11/05/1905 si sofferma su questo argomento precisando che Oldfield avrebbe presenziato alle gare e che, forse, avrebbero preso la stessa decisione anche Kiser e Webb.

In più:

- si viene a sapere che la sfida del 20 Maggio fra Basle su Mercedes e Oldfield su Peerles, sarebbe dovuto essere stato un confronto fra Oldfield e H.W. Fletcher su De Dietrich 90hp.

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Vado un attimo avanti, solo per riportare un'intervista a Oldfield alla vigilia del meeting di St. Paul - Minnesota del 6-8 Luglio a Hamline.

'The Minneapolis journal', Minnesota - 6 Luglio 1905, pagina 6:

'Barney Oldfield ci parla del suo mestiere, le corse'. Il pilota ci racconta come affrontare le gare da un miglio. Servono nervi, assennatezza e profonde cognizioni in meccanica per poter sfruttare la potenza di queste vetture di alta cilindrata'.

Emergono particolari sulla sua apparenza fisica 'di altezza nella media ma di corporatura robusta ... dà l'impressione di essere fisicamente prestante', sulla sua  personalità 'anche se impavido non è incauto ... è un tipo alla buona e ci parla in mondo coinvolgente e con competenza del mondo delle corse e di come saper pilotare queste furie inarrestabili a una velocità folle' e sul suo passato 'è stato un campione di ciclismo'.

Parlandoci del coraggio richiesto per affrontare questi circuiti di forma ellittica, Oldfield ci dice: - "Il problema di affrontare queste curve è qualcosa che le persone non avvezze a guidare le automobili non potrebbe capire intuitivamente. Quando si raggiunge la velocità di un miglio al minuto od oltre, le curve devono essere affrontate talmente rapidamente che si deve prendere una pronta decisione nella valutazione delle distanze, accurata ma, appunto, in un lasso di tempo molto breve. Se si sbagliasse di pochi pollici, ciò significherebbe trovarsi otto o dieci piedi fuori traiettoria. Richiede accuratezza estrema e molto giudizio. Io ritengo di possedere una buona capacità visiva. Visto che bisogna avere prontezza per staccare, io mi sono allenato molto sotto questo aspetto, tant'è che i successi ottenuti sono in buona parte dovuti al fatto che il mio 'occhio' non mi ha mai tradito. Se lo facesse, questo significherebbe incorrere in un incidente. La protezione per gli occhi che uso, tra l'altro indosso comuni lenti da vista, non comporta necessariamente che a essere riparato debba essere anche il viso ... (omissis) ... l'aspetto più importante per un corridore è la prudenza, così da potere rimanere raziocinante. Alcune volte sono stato colto dalla paura ma sono sempre riuscito a riflettere a sangue freddo. Certamente ciò richiede una buona dose di nervi, però, è anche vero che dopo gli infortuni in cui sono incorso, sono tornato alle rimettermi in gioco. Dopo quello di St. Louis ho stabilito tutti i record che ora detengo. Cosa significa per me correre a velocità tanto impressionanti? Me lo hanno chiesto in molti, quasi tutti quelli che ho incontrato sulla mia strada. Non saprei dare una risposta precisa, non so come mi sento a farlo. Potrei fare dei giri di parole decantando le alte velocità, ma la verità è che non provo particolari emozioni sconvolgenti, dal momento che mi ci sono abituato. In passato correvo con i bicicli e ho riportato trionfi. Poi, è stata la volta delle motociclette e, ora, ho abbracciato la moda del cimentarsi con le automobili. Ho preso l'occasione al volo. Sono state costruite per andare sempre più veloci? Bene, se questo destino grava su di esse, cercherò di adattarmi e tenere il loro passo. Qualunque parola io usassi, non renderei chiara l'idea a chi non è del mestiere, non sarebbe loro di aiuto. Da quando ho avuto gli incidenti ho preso la decisione di non portare più nessuno con me. Un mio errore di guida potrebbe rivelarsi causa di infortunio per il prossimo, sapere questo mi farebbe provare eccessivo rimorso. Di brutte cadute ne ho fatte, nondimeno credo che il mio fisico e la mia buona salute mi abbiano sempre facilitato nell'evitare di incorrere in avvenimenti funesti".

Studia meticolosamente i punti deboli delle sue vetture ed è alla ricerca costante di soluzioni alternative che possano migliorare le prestazioni, arrivando, perfino, a suggerire al costruttore di turno modifiche da apportare. E' un profondo conoscitore della materia.

L'intervista si chiude con alcune frasi  in tema di sicurezza stradale, argomento particolarmente sentito all'epoca: "Credo rappresenti un dovere per ogni buon automobilista, impegnato o meno nelle competizioni, avere a mente il funzionamento della propria vettura (omissis). Dovrebbero vietare la guida a chi non si dimostri in grado di capire, perlomeno fino a quando non abbia colmato questa insidiosa lacuna. Non credo possa giustificarsi una situazione del genere: avere la licenza di guidare senza avere la più pallida idea di cosa si stia comandando'.

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Quanto al punto 6) del mio messaggio di ieri, che riporto qui sotto:

6) Si riporta come sia stata avanzata la proposta di:

-  determinare la durata di una competizione in base al numero dei giri da percorrere, invece che delle miglia da coprire

 

In questo articolo, tratto dal sito 'theoldmotor.com', apparso (stando a quanto è scritto sul blog) nella rivista 'Automobile Topics' il 25 Giugno 1905, quindi addirittura dopo il secondo appuntamento iridato di Hartford in Connecticut, possiamo leggere qualcosa di interessante. Dovrebbe trattarsi di una pubblicazione posticipata rispetto alla stesura dell'articolo stesso. Infatti, leggendo il testo, si può facilmente comprendere come il meeting del dieci Giugno a Morris Park, non si fosse ancora tenuto: “Questo Sabato andrà in scena il primo appuntamento iridato dell'AAA. La prima tornata del campionato, al termine del quale un campione sarà eletto in base a un sistema a punti, avrà luogo questo pomeriggio, Giugno dieci.”

Oldfield viene dato per partecipante, mentre si omette il nome di Chevrolet.

Veniamo al dunque, al punto 6). Qui c'è la conferma della speculazione avanzata a Maggio: la distanza di tutte le gare di Morris Park del dieci Giugno, a eccezion fatta per la gara valevole per i punti del neonato campionato, sarebbe stata misurata in base al numero dei giri e non delle miglia “... quindi, due giri, tre giri e così via, invece di due o tre miglia”.

“Il tracciato ha subito riparazioni da quando è avvenuto il primo raduno e molte migliorie sono state apportate sul versante organizzativo. Verrà impiegato il megafono, così da dare la possibilità agli spettatori di seguire il corso degli eventi in tempo reale, allo stesso modo di quanto avviene nelle corse di cavalli.”

 

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Ricominciamo dopo la sosta forzata. Questo è un articolo tratto da 'Horseless Age' del 24 Maggio 1905. Punti salienti dell'articolo:

1) Si conferma che 'Morris Park Racecourse':

- è il primo tracciato destinato a corse automobilistiche

- ha ospitato le prime competizioni il 20 Maggio 1905

2) Affluenza attorno alle quattromila persone, stima al ribasso rispetto a quanto riportato in altri articoli di riviste e quotidiani;

3) Le prestazioni di Barney Oldfield deludono le aspettative createsi alla vigilia. La prova più attesa consisteva nella sfida modalità 'Match Race' fra Oldfield e Basle. A proposito della 'Match Race' l'articolo contiene la locuzione 'star event', poi, spiegherò il perché, anche alla luce di altri articoli che gettano un po' di luce.

4) Il record del miglio viene stabilito dallo svizzero L. Chevrolet nel primo evento 'Time Trials - Flying Mile'. Webb Jay, comunque stabilisce il record per le vetture 'steam powered', come già detto all'inizio di questa discussione. E' curioso rilevare come il tempo di Webb Jay, cinquantatré secondi, corrisponda al vecchio record del miglio, stabilito da Oldfield nel 1904. Qualche parola sulla 'White' di Webb Jay sarà spesa più avanti.

5) Si rileva anche qui la 'pericolosità' del tracciato: 'I rettilinei del tracciato ... consentono alte velocità, ma la curva al clubhouse si è rivelata insidiosa e i piloti hanno reputato pericoloso affrontarla a tutta velocità ...'

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Ora alcune fotografie:

1) La creazione della curva rialzata, la 'sharp turn' dell'articoloZKAOHDZ.jpg

2) Si affronta la curva suddetta

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3) Preparativi in vista dell'inaugurazione. Operazioni di livellamento in corso con i mezzi dell'epocaFp604py.jpg

 

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4 ore fa, massimo66 ha scritto:

La scritta kilometri? 

'Kilometre straight way', esatto! :) Abbastanza curioso utilizzare il 'chilometro' come unità di misura...

_________________________

Una digressione su Webb Jay e la 'White Steamer'.

Da 'New-York tribune' 1 Maggio 1905, pag. 9, veniamo a sapere che Webb Jay -  conclamato veterano in 'touring ... hill and track contests' - avrebbe dovuto portare per la prima volta in gara la White Steamer in occasione del meeting di Brighton Beach, New York del 6 Maggio. Utilizzo il condizionale perché, a tutt'oggi, non sono mai venuto a conoscenza di notizie ulteriori su questi eventi. Certo è che, invece, Alonzo C. Webb, Oldfield e Kiser fossero impegnati nel tracciato di Delmar a St. Louis in quegli stessi giorni: un articolo di 'The St. Louis Republic' 8 Maggio 1905 a pag. 5 lo attesta, dacché contiene il resoconto della gara. A prescindere dal fatto che questa competizione newyorkese si sia corsa o meno, questo spezzone di articolo ha una sua propria valenza. Veniamo a sapere che le procedure di assemblaggio della vettura trovarono compimento a fine Aprile e che il ventisette dello stesso mese, un giovedì, fu provata per la prima volta con ottimi riscontri: si parla, addirittura, di 'velocità straordinarie'. Jay ispezionò il tracciato il ventinove Aprile, dopo essere giunto a Brighton il giorno precedente; si mostrò talmente compiaciuto delle buone condizioni della pista e dei miglioramenti apportati, da iscrivere la sua White senza indugio. La vettura sarebbe dovuta arrivare il mercoledì seguente alla data dell'articolo, cioè il tre Maggio. Si danno notizie ulteriori:

- la potenza è di venti cavalli (la vettura viene annoverata nella 'classe di potenza media': millequattrocento libbre, circa seicentotrentacinque chilogrammi);

- Jay ha iscritto la vettura anche per la gara da dieci miglia;

- la vettura è stata costruita, similmente alla 'Green Dragon' di Oldfield, con un'altezza da terra minore della versione 'touring car'. Questo dato viene evidenziato anche dall'articolo di 'The Horseless Age' del 24 Maggio 1905: 'The body of the car is elevated but a few inches above the ground ... '.

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Sempre da 'The Horseless Age' del 24 Maggio: 'Il pilota sedeva molto indietro, mentre la parte anteriore, molto lunga, si rastremava fino a prendere una forma a punta', mentre da 'The Automobile' del 25 Maggio 1905 possiamo ricavare un quadro molto più preciso tecnicamente parlando:

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Da 'Motor Age' Vol. 7 N.24, pag. 16: viene ufficializzato dalla 'White Sewing Machine Co.' che il modello della White 20 cavalli, portato in gara fino a quel momento per tutto il mese di Maggio, avrebbe preso il via a 'tutte le competizioni stagionali più importanti'. Si fa riferimento al meeting di Chicago: delle gare disputate a Harlem, in programma fra il ventisette e il trenta Maggio, tenterò di dare una trattazione, quanto più completa possibile, un po' più avanti. E' importante soffermarsi sulle corse di Morris Park del venti Maggio e su quelle di Chicago di fine mese, perché rappresentano l'ossatura per comprendere le tipologie di prove corse all'epoca. In nessuno dei due raduni si sono messi in palio punti iridati, questo è da ricordare bene. Però queste gare di Maggio, assieme alle prove di Ormond Beach (Daytona) di Gennaio e alla 'Vanderbilt Cup' (New York) di metà Ottobre, sono stati gli eventi clou nel 1905 in terra statunitense.

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Quattro curiosità tratte da 'The sun' New York [N.Y.],  28 Maggio 1905, pag. 11:

a) La Peugeot debuttò nelle competizioni motoristiche su suolo statunitense a Morris Park il venti Maggio, dove L. Markle prese parte al quinto (Handicap Race) e sesto evento (Inaugural Cup) con una Peugeot 18 cavalli:

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b) la FIAT 90 cavalli guidata da L.Chevrolet viene detta essere di proprietà di 'Hollander & Tangerman' nelle fonti inerenti all'appuntamento di Morris Park del mese di Maggio; mentre  si trova scritto che lo svizzero corse per Major C.J.S. Miller in quello del dieci Giugno. Il tassello mancante è qualcosa che accade a fine Maggio: Miller era proprietario della Renault 30 cc, già di appartenuta a W. Gould Brokaw e condotta da Joseph Tracy in varie gare (vedasi 'The Automobile' 25 Maggio 1905 colonna sinistra in basso). In seguito, questi decise di acquistare la FIAT degli importatori di New York, dando la possibilità a L. Chevrolet di guidarla in eventi ufficiali e riservandosi di disputare con la Renault gare a livello amatoriale. La compravendita sembra essere avvenuta Mercoledì 24 Maggio. Si danno notizie precise sulla consegna della merce. Sembra fosse in procinto di essere imbarcata con destinazione Worcester, dove si sarebbe tenuta una gara di salita. Tuttavia, per volere dell'acquirente, fu fatta trasferire a Chicago per le gare di fine Maggio.

c) vi era l'intenzione di organizzare un Match Race a Morris Park fra Chevrolet e la Mercedes di Basle per il 1 Giugno.

d) l'ultima curiosità riguarda la 'Vanderbilt Cup' 1905: come è noto l'Italia iscrisse cinque vetture e tre di queste appaiono note fin dalla fine di Maggio: Lancia, Cedrino e Chevrolet per la FIAT.

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Un'altra curiosità, questa volta riguardante il record del miglio fatto segnare nella 'Gara 1) - Time Trials - Flying Mile' da L. Chevrolet. Come si è detto, costui migliorò il tempo di cinquantatré secondi fatto segnare da Barney Oldfield a Los Angeles il 21 Dicembre 1904. Si viene a conoscenza che Oldfield reclamò facendo presente che lo svizzero avesse stabilito il nuovo record percorrendo un miglio ma affrontando una sola curva. Al contrario, egli, qualche mese prima, dovette percorrere un intero giro e, quindi, due curve. All'epoca, gli 'ovali' avevano una forma allungata essendo piste ippiche e le curve avevano l'aria di essere quasi dei tornanti da affrontare dosando la velocità. Il primato fu, comunque, mantenuto e, poi, battuto il dieci Giugno.

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Dunque: l'articolo del messaggio precedente è tratto da 'The Seattle star. (Seattle, Stato di Washington)', 1 Giugno 1905, ed. straordinaria pag. 2. Mi ero dimenticato di scriverlo.

Ricapitolando:

Scaletta eventi
Morris Park Track, Bronx NY
Sabato  20 Maggio 1905

 

Apertura ufficiale ore 14.00

Inizio delle competizioni 14.15 ora locale

Fonte:  ‘New York Tribune’ 20 Maggio 1905 pag. 10.

1) Time Trials - Flying Mile (Non propriamente gara ma prove sulla distanza di 1 Miglio)

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Per la gara/prova da un miglio era richiesto il percorrere soltanto una porzione del tracciato. In alto ho riportato la mappa: la linea di partenza era posizionata nel rettilineo opposto alle tribune. Vi è la scritta ‘Start 1 Mile’ (Partenza per la gara da un miglio). Chevrolet vince e stabilisce il nuovo record da un miglio percorrendo una sola curva. Ho indicato il senso di percorrenza, la linea di partenza, ¼ di miglio, ½ miglio, ¾ di miglio (tutte in rosso) e la linea di arrivo posizionata di fronte alle tribune (in blu). In verde chiaro ho segnalato anche ‘the chute’, ovverosia il piano inclinato da cui il giudice Pardington aprì le danze.

‘Tutti gli sguardi erano puntati sul giudice di gara A.E. Pardington, prossimo a dare il segnale di partenza dal piano inclinato posto nel rettifilo opposto alle tribune. “Via!” – fu il grido risonante nell’aria ed ecco che cinque imperterriti alfieri scatenavano le loro macchine in una corsa contro il tempo. Rispondevano ai nomi di Barney Oldfield, Charles Basle, Louis Chevrolet, Webb Jay e Walter Christie. Un mormorio di applausi si sollevava non appena gli intrepidi si andavano allontanando in linea d’aria dalle tribune. Diveniva moto di preoccupazione quando gli spettatori li videro, prima, appropinquarsi alla curva scorta in lontananza, poi, andare incontro alla stessa con uno stridio a passo veloce, sessanta miglia orarie e, infine, riaffiorare dalle polverose nubi gialle per imboccare diritti il lungo rettilineo che li avrebbe portati al traguardo’.  I tentativi secondo l’ordine: Chevrolet, Jay, Oldfield, Basle, Christie.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Status scuderia

Tempo

1

Louis Chevrolet

FIAT

90

Privato – H&T

 52.4/5

2

Webb Jay

White

20

Ufficiale – White Motor  Company

53.0

3

Charles Basle

Mercedes

90

Privato – H.L. Bowden

54.8

4

John Walter Christie

Christie

60

Privato – J.W.Christie

56.6

5

Barney Oldfield

Peerless

60

Ufficiale – Peerless Motor Company

60.6 circa

 

Qui sotto, la foto che ritrae Chevrolet  assieme al giornalista J.P. Holland della rivista ‘The Automobile’ scattata il mattino del giorno dell’inaugurazione del tracciato. Holland fu un passeggero d’eccezione per un giro lanciato dello svizzero. Le sue sensazioni riguardo all’esperienza presero corpo e furono trasfuse nell’articolo di cronaca pubblicato il 25 Maggio (‘The Automobile’ 25 Maggio 1905, Vol. 7, N.21).

A6kTzgp.jpg

Christie era un privato tuttofare: suo il motore e suo il progetto della vettura. La Mercedes 90 cavalli guidata dal francese Charles Basle apparteneva a H.L. Bowden, un magnate di Boston attivo nel mondo delle competizioni almeno dalla fine del 1903, a quanto mi risulta. Era stato addirittura un pilota ed era un membro dell’AAA Racing Board. Nel Gennaio del 1904 Bowden fece stabilire un  record  ufficioso da un miglio a Ormond Beach, in Florida, con una Mercedes approntata per l’occasione: la Flying Dutchman da centoventi cavalli percorse il miglio in ben trentaquattro secondi  (approssimazione per difetto) alla media di centodieci miglia orarie (approssimazione per eccesso). Con quel tempo avrebbe 'stracciato' il tempo di Chevrolet.



2) Gara da 1 Miglio per amatori da disputare con vetture di proprietà

Prima gara vera e propria. Vi parteciparono soltanto due vetture: Richard Stevens ebbe la meglio su George Scott per dodici secondi. Entrambi corsero a parità di vettura e cavalli. Il percorso è lo stesso indicato sopra.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Status scuderia

Tempo

1

Richard Stevens

Mercedes

60

Privato

69

2

George Scott

Mercedes

60

Privato

81.4 circa

Qui sotto una foto di Stevens su Mercedes 60, scattata proprio quel giorno.

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3) Match Race 5 Miglia - Oldfield vs Basle

Due sfide in programma, in caso di parità si disputa la ‘bella’.

'The Evening world' 18 Maggio 1905, ed. serale pag. 12. Prestate attenzione alle scritte 'Barney Oldfield starting point' e 'Where Basle starts' con tanto di croce patente vicino. In mezzo una fotografia del viso di Oldfield. Non è sicuro che Basle avesse il numero 5, quindi la raffigurazione sotto, con molta probabilità, non si riferisce all'evento.

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Capitolo Match Race o possiamo chiamarla anche ‘sfida a inseguimento’. Era una tipologia di corsa in voga in cui si fronteggiavano soltanto due piloti fra loro. Il regolamento fu stilato nel senso che la vittoria sarebbe andata a chi fra i due fosse stato in grado di prevalere in due gare, anche consecutivamente. Due gare erano previste di diritto mentre la terza si sarebbe corsa nell’eventualità del pareggio. I piloti prescelti furono Barney Oldfield e Charles Basle per alcuni motivi. Barney Oldfield era il ‘campione’ che ‘deteneva’ secondo l’opinione comune un fantomatico ‘titolo’, il quale gli dava di diritto (consuetudinario) la possibilità di scegliere quando e contro chi sfidarsi per metterlo in palio.

Da 'Motoring and Boating' del 27 Aprile 1905, quindi quasi un mese prima. E' stato Oldfield a volere la sfida. Avrebbe sfidato chiunque si fosse dimostrato propenso ad accettare la sfida (alla data di pubblicazione dell'articolo non si sapeva ancora che Basle sarebbe stato l'avversario). Avrebbe messo in palio un titolo di 'Campione d'America' di cui non poteva disporre, non avendolo. Si parla anche di gare a Brighton Beach, New York, dell'autunno 1904 in cui Oldfield era stato sconfitto.

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I due corridori erano in pista contemporaneamente ma badate bene, non si trattò di una competizione ‘testa a testa’ come siamo abituati a pensare, lo ripeto perché l’avevo scritto in precedenza.  I piloti presero il via da posizioni differenti, opposte l’un l’altra. Vennero percorsi quattro giri per un totale di poco più di cinque miglia (5,25 miglia totali) e i loro tempi vennero cronometrati.

Round  1 - 5 Miglia

Oldfield iniziò la sua gara partendo dal rettifilo ove erano posizionate le tribune, mentre Basle prese il via dal rettilineo opposto. La Peerless di Oldfield pagava un forte svantaggio in termini di potenza, questo va detto.  Nonostante ciò, la sua partenza fu discreta e alla fine del primo giro sembrava tener testa alla più quotata Mercedes. Il vantaggio di trenta yarde, guadagnato da Oldfield nelle prime fasi del giro iniziale, al termine della prima tornata si era azzerato.  Da quel momento in poi, a rimonta completata, Basle incrementò il proprio vantaggio. Di fatti, già al termine del secondo giro, la superiorità della Mercedes di Basle apparve evidente essendo il rivale distanziato di uno spazio pari a un quarto di miglio. Dopo la terza tornata il vantaggio fu pari a tre ottavi di miglio e prima della fine eguagliava il mezzo miglio. Oldfield, al termine della gara, fu distanziato di trentadue secondi. Prima del secondo round vi fu una pausa ricreazionale.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Status scuderia

Tempo

1

Charles Basle

Mercedes

90

Privato – H.L. Bowden

5:34.6

2

Barney Oldfield

Peerless

60

Ufficiale – Peerless Motor Company

6:06.8


Round  2 - 5 Miglia

I piloti si scambiarono le posizioni di partenza. Anche in quest’occasione Oldfield fu autore di una buona partenza. Questa volta la gara fu combattuta fino alla fine, complice la volontà di Basle di amministrare il vantaggio e omaggiare il pubblico spettatore creando le condizioni per una spettacolarizzazione dell’evento. La suspence crebbe già alla fine del terzo giro, al punto tale che i due, al momento di tagliare il traguardo, si dissero essere distanziati soltanto di una lunghezza pari al passo di due vetture. Il distacco finale, rispetto a quello fatto segnare al termine del primo round, apparve molto contenuto.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Status scuderia

Tempo

1

Charles Basle

Mercedes

90

Privato – H.L. Bowden

5:58.8

2

Barney Oldfield

Peerless

60

Ufficiale – Peerless Motor Company

6:02.4

Da 'The Spokane Press' (Spokane, Washington) del 26 Maggio 1905, pag. 2: 'La scalpo di Oldfield è di Basle'. 'Choofey' è, probabilmente, il soprannome di Oldfield.

QayG0PI.jpg

Round 3 Finale (in caso di necessità) - 5 Miglia

Mai disputato essendo superfluo ai fini della determinazione del vincitore.

Per la cronaca si possono fare alcune considerazioni. Nel primo round Basle fu più veloce di ventiquattro secondi rispetto al tempo fatto segnare nella seconda prova; al contrario Oldfield abbassò il proprio tempo di quattro secondi. Questo fa pensare, appunto, alla volontà di Basle di tenere a freno la propria vettura, tanto per questioni ludiche, tanto per risparmiare le componenti in vista della volontà di disputare ulteriori gare. Però, si potrebbe obiettare che, essendo stata la corsa disputata ‘in solitaria’ da parte di entrambi, ognuno viaggiante in posizione opposta all’altro, sarebbe stato arduo valutare quanto e come contenere la propria velocità. Forse, accusò problemi oppure, chissà, già all’epoca si soleva segnalare la posizione con speciali formule. Di ciò, però, le fonti non dicono nulla.

Oldfield fu sonoramente battuto anche in questa occasione e da questa frustrazione nacquero i commenti al vetriolo riportati in un precedente messaggio in questa discussione. A maggior ragione, visto che in qualità di stella annunciata del meeting, deluse enormemente le aspettative. A livello di qualità, a Morris Park il venti Maggio 1905, si assiste al primo schieramento di vetture e piloti veramente probante per le qualità di Oldfield, in attività fin dal 1902. La rincorsa degli altri era terminata, la Peerless Dragon da sessanta cavalli iniziava ad essere considerata tecnicamente superata.

A testimonianza:

1) 'New-York tribune' (New York [N.Y.]), 17 Maggio 1905, pag. 5, 'Mai prima d'ora nella storia dell'automobilismo sono state iscritte così tante vetture prestanti in occasione di un raduno ... '. Si parla, addirittura, di trenta iscrizioni, dando rilevanza alla sfida Oldfield-Basle.

VBdwQsi.jpg

2) 'The evening world' (New York, N.Y.), 18 Maggio 1905, ed. serale, pag. 12: 'la lista di iscrizione più ampia e competitiva mai ricevuta, annovera piloti di chiara fama e vetture di marche internazionali'. Anche qui si sottolinea come 'Morris Park' sia l'unico tracciato 'devoto' esclusivamente alle corse automobilistiche. Leggete attentamente alla fine della prima colonna: secondo il giornalista la sfida fra Oldfield e Basle sarebbe stata valida per la corona, ossia per l'American championship. Niente di più falso, visto che ancora non si era corso il vero evento ufficiale (Morris Park 10 Giugno), il quale peraltro non fu un 'Match Race' ma una gara da cinque miglia, così come era stato stabilito da tempo.

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La foto qui sotto 'Oldfiel all'inseguimento di Basle' è parte integrante dell'articolo di 'Motor Age' che ho già pubblicato sopra. Fu scattata proprio in occasione di una delle due gare della 'Match Race'.

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4) Match Race Classe media -  Vaughn VS Major C.J.S. Miller

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Gara da due miglia con partenza lanciata per vetture di cilindrata media. Guy Vaughn era un pilota già affermato e si rivelerà nel 1905 un valido contendente al titolo AAA. In questa gara portò al successo la Decauville quaranta cavalli, una vettura veloce e affidabile, al tempo ostica da battere. Miller aveva da poco acquistato il modello della Renault da W. Gould Brokaw, guidato nel 1904 da Joseph ‘Joe’ Tracy. Dalle fonti non è molto chiaro, però, sembrerebbe che Miller sia stato capace di prendere parte alla gara ritirandosene subito dopo. Non se ne conoscono le cause e, probabilmente, riscontrò problemi meccanici. Ho segnalato la linea di partenza con il colore verde.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Status scuderia

Tempo

1

Guy Vaughn

Decauville

40

Ufficiale – Decauville

2:31 circa

2

Major CJS Miller

Renault

30

Privato

  Rit.



5)  Handicap Race - 5 Miglia

uFVfaJv.jpg

Gara da cinque miglia disputata nel tardo pomeriggio composta da due manches (quattro giri cadauna) e una finale: tre vetture al via nella prima batteria e tre nella seconda. I migliori quattro (il primo e il secondo meglio piazzati nelle rispettive prove di qualifica) ebbero accesso alla gara vera e propria.  Le fonti sono discordanti sia sull’ammontare dei secondi di handicap che sui risultati della seconda batteria e della gara finale. Dovendo scegliere fra i quotidiani e le riviste specializzate, ho pensato di preferire queste ultime.

In rosso ho evidenziato il punto di partenza. La scritta ‘3 giri per 5 miglia’ non è esatta, perlomeno, per questa gara. La pista di Morris Park era lunga circa 1,3 miglia e, molto spesso nelle fonti si arrotonda il dato a un miglio e mezzo. Quindi la gara da cinque miglia (o da 5.25 come detto in alcuni articoli) si componeva di quattro giri: 1,3 X 4 = 5. La freccia rossa indica il senso di percorrenza. In celeste ‘Curva 2’ dove Vaughn nella ‘finale’ ha il cedimento del cambio. In verde il rettilineo dove Jay passa Vaughn nella ‘finale’.

1° Batteria 
La Cadillac di A.S. Winslow ebbe l’handicap più esteso: fu mandato in pista per primo essendo la sua vettura dotata di soli nove cavalli. Il vantaggio rispetto a McIlvoid, su Royal da trenta cavalli almeno e partente senza handicap, ammontò a più di quattro minuti. Questo è quanto è scritto in alcuni resoconti (circa tre minuti e mezzo secondo altri ndr). La Pope-Toledo di Camacho partì come seconda, con due minuti di svantaggio rispetto a Winslow e altrettanti di vantaggio su McIlvoid. Stando a qualche fonte, McIlvoid prese il via anch’egli con un handicap oscillante fra i settanta e i centodieci secondi ma non si capisce bene nei confronti di chi. E' più probabile considerarlo al via senza handicap alcuno, disponendo egli di una vettura, sulla carta, più prestante.

Qui sotto il report di ‘The Automobile’ compendiato con altri dati. Metterei in risalto l’assenza di uno ‘scratch starter’, cioè un pilota ad essere partito senza handicap, a differenza di quanto si riportò essere avvenuto nella seconda batteria e nella finale. Probabilmente si trattò di un errore del redattore. Vi sono differenze di vedute sul tempo finale fatto registrare: per alcuni la prima batteria terminò dopo sei minuti e mezzo, per altri dopo otto minuti e mezzo.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Risultato

Handicap

Pos. di partenza

1

A.F. Camacho

Franklin

12

Finalista 8:35/8.2-5

115 o 155 sec.

2

2

A.S. Winslow

Cadillac

9

Finalista

203 o 285

1

3

W. McIlvoid

Royal

32-38

Eliminato

70 o 110

3

 

2° Batteria
In questa batteria, secondo alcune fonti , a partecipare fu, in realtà, L.A. Mitchell, al posto di Vaughn. Forse, si trattò di un errore dell’estensore dell’articolo (New York Tribune 21 Maggio) oppure si può ipotizzare un cambio di programma in extremis. Fatto sta che le incongruenze non terminano qui: per alcuni Webb Jay, dopo essere partito terzo, in qualità di ‘scratch starter’ rimontò tutto lo svantaggio andando a qualificarsi per la finale, addirittura in prima posizione. Per altri, invece, fu inesorabilmente eliminato. Inoltre, se la Thomas di Montague Roberts avesse avuto quaranta cavalli non si riuscirebbe a comprendere la ragione dell’handicap nei confronti di Vaughn/Mitchell nell’ordine di una misura di tempo compresa fra i cinquanta e gli ottanta secondi: alcuni ipotizzano che la Thomas disponesse di una potenza inferiore ai quaranta cavalli. Non vi furono incongruenze quanto al crono fatto segnare dal vincitore, chiunque fosse stato. Riporto due differenti tabelle che ho tentato di ricostruire.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Risultato

Handicap

Pos. di partenza

1

Webb Jay

White

 

15/20

Finalista 7:19.2-5

0

3

2

G. Vaughn o L.A. Mitchell ?

Decauville

40

Finalista

35

2

3

Montague Roberts

Thomas o White

20/40

Eliminato

80 o 120 sec.

1

 

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Risultato

Handicap

Pos. di partenza

1

Montague Roberts

Thomas o White

20/40

Finalista 7:19.2-5

80 o 120 sec.

1

2

G. Vaughn o L.A. Mitchell ?

Decauville

40

Finalista

35

2

3

Webb Jay

White

 

15/20

Eliminato

0

3

 WOinQiJ.jpg

Morris Handicap Feature Race
Per ‘New York Tribune’ l’ordine di arrivo fu: Camacho, Jay e Montague Roberts (non vi è traccia di Winslow). Per la maggioranza, al contrario, Winslow vinse. Tutti concordano sull’uscita di scena di Vaughn a un certo punto della competizione.

Winslow partì per primo con i soliti quattro minuti di vantaggio. Webb Jay con la White ‘Whistling Billy’ dovette partire per ultimo. Ciò sarebbe giustificato soltanto pensando ad un ritiro di Vaughn prima del via, essendo la vettura di questi dotata di almeno venti cavalli in più. Per ‘The Automobile’ Vaughn ebbe la sventura di sciupare il vantaggio, di circa venticinque secondi, di cui poté disporre su Jay . Ciò accade dopo che fu percorso poco più di un miglio. All’avvicinarsi del rivale, Vaughn fu costretto a forzare troppo la mano per non farsi passare: strinse troppo in curva con il risultato di ‘perdere’ la vettura in curva 2 (la curva tra la postazione dei giudici e lo scivolo ‘the chute’). Jay passò Vaughn nel rettifilo opposto alle tribune, avendo vita facile. Non solo, sfruttò anche la ghiotta possibilità di superare Winslow in prossimità della linea di partenza/arrivo. Nel giro finale Jay, a questo punto protagonista in assoluto della gara, riprese Camacho ma la lotta serrata fra i due permise a Winslow di rifarsi sotto e guadagnare la prima piazza, mai più persa. Dietro quesi la battaglia per la seconda posizione finale fu avvincente fino al termine, tanto che Jay tagliò il traguardo, secondo, distanziando di poco la Pope-Toledo.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Risultato

Handicap

Pos. di partenza

1

A.S. Winslow

Cadillac

9

 Vincitore 8:02.2-5

255 o 257

1

2

W. Jay

White

20

2

0

4

3

A.F. Camacho

Franklin

12

3

73 o 79

2

4

G. Vaughn

Decauville

40

?

?

?



6) Inaugural Cup race o Touring Car Race - 3 Miglia (non oltre 30 cavalli motore)

xwmUGGU.jpg
Gara da tre miglia con al via soli due concorrenti. I piloti dovevano, a motore spento, far salire a bordo della propria vettura un passeggero di fronte alla tribuna dei giudici, in seguito, compiere un giro attorno al tracciato, ritornare di fronte alla tribuna stessa per caricare un secondo passeggero, quindi, eseguire un nuovo giro e, dopo essere tornati di fronte ai giudici, dare modo ai trasportati di scendere. La vittoria sarebbe andata al vettore capace di compiere tutte queste operazioni nel minor tempo possibile. E’ in questa gara che la Peugeot, condotta da Markle si mette in luce per la prima volta.

Ho segnalato la linea di partenza in giallo, il senso di percorrenza in marrone e la tribuna dei giudici (celeste)

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Tempo

1

L. Markle

Peugeot

24-30

5:11 circa

2

L.E. van Sickles

Pope-Toledo

30

  Rit.

New York Tribune' 21 Maggio 1905 pag. 2 inverte i nomi e ‘fa vincere’ van Sickles. Inoltre, descrive lo svolgimento della gara in modo diverso.

dQ51PsI.jpg


7)  Free for all Race (Gara aperta a tutti) 3 Miglia

aN1wqCJ.jpg

Gara da tre miglia con partenza lanciata, aperta a iscrizioni senza limiti di cilindrata o classe, con premio di cento dollari per il primo classificato. Presero il via soltanto tre vetture: Mercedes, Fiat e White. Le velleità di Oldfield dovettero fare i conti con problemi meccanici della Peerless. Ho evidenziato in rosso la linea di partenza della gara; con la freccia rossa il senso di percorrenza; in blu i vantaggi accumulati da Jay tra il primo e il secondo giro; in verde dove Basle si ritira e Jay viene sorpassato da Chevrolet.

Chevrolet passò nel primo giro Basle (costretto a ritirare la propria vettura a gara in corso) e, poi, Jay durante il secondo sul rettilineo da dove era partito nei ‘Trials’ per stabilire il record del miglio. Al via la ‘Whistling Billy’ di Jay registrò circa trenta yarde di vantaggio sui rivali, precisamente, nel momento in cui oltrepassò il palco dei giudici di gara. Basle precedette l’altro europeo di circa dieci yarde. L’avere affrontato la curva meglio degli altri diede alla White ulteriori venti yarde di vantaggio sugli inseguitori: al termine del rettilineo opposto il vantaggio divenne di cinquanta yarde. Aumentò ulteriormente a settantacinque, dopo che Jay passò la linea di partenza per incominciare il proprio secondo giro. Dietro, frattanto, la FIAT era riuscita a sopravanzare Basle non senza patemi. Quando per Jay giunse il momento di affrontare la curva finale, il motore a vapore iniziò a mal celare gli sforzi cui era stato sottoposto, dando i primi segni di cedimento. Fu in questo frangente che avvenne il ritiro del rivale Basle. Nulla poté, invece, contro la potenza della FIAT dello svizzero, il quale affrontò il curvone rialzato a così tanta velocità che, al momento in cui Wagner dichiarò cessate le ostilità, si ritrovò a condurre il gruppo - in realtà composto ormai soltanto da Jay - di ben quattrocento yarde.

Pos.

Pilota

Vettura

Potenza

Status scuderia

Tempo

1

Louis Chevrolet

FIAT

90

Privato – H&T

 2:51/54

2

Webb Jay

White

20

Ufficiale – White Motor  Company

3:04.

3

Charles Basle

Mercedes

90

Privato – H.L. Bowden

Ritirato

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