sundance76 Inviata January 27, 2020 at 23:07 Autore Share Inviata January 27, 2020 at 23:07 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sundance76 Inviata March 1, 2020 at 21:05 Autore Share Inviata March 1, 2020 at 21:05 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare sundance76 Inviata March 2, 2020 at 13:22 Autore Questo è un messaggio popolare Share Inviata March 2, 2020 at 13:22 Prima di immergerci nell'intero weekend tripolino, ecco un'anteprima tutta dedicata alle vicissitudini di Nuvolari. L'8 maggio, durante le prove, Nuvolari subì l'improvvisa esplosione di un pneumatico a più di 200 all'ora, l'auto si rovesciò drammaticamente sbalzando fuori il pilota. Lo trovarono dolorante, ma ancora in grado di parlare. Pare che abbia detto: "Dove sono i miei guanti? Cercate i miei guanti!" e poi svenne. Gli furono riscontrate diverse contusioni, ma la botta più dura l'aveva presa la colonna vertebrale: alcune apofisi delle vertebre si erano incrinate. I medici dissero che non poteva correre. Nella notte il dolore fu atroce. Ma l'indomani mattina, un giorno prima della gara, Nuvolari appariva in autodromo camminando lentamente sorretto a destra e a sinistra. Il pubblico lo applaudì alla grande. Tazio chiese di poter fare qualche giro di prova senza che nessun altro scendesse in pista per non far correre rischi inutili agli altri se lui avesse perso il controllo. Il favore gli fu accordato. Lo aiutarono a salire sulla macchina di Tadini, e cominciò a girare. Gli calcolarono una media sul giro migliore di 208 km, un po' piano rispetto al giro più veloce che sfiorava i 230 di media (segnato da Stuck su Auto Union), ma sempre un bel passo visto che Varzi vincerà il Gran Premio a 207 di media (sull'intera distanza del GP). Nuvolari fu risoluto: "Domani correrò". Gli prepararono la macchina di Brivio, a Brivio dettero quella di Tadini, e a Tadini quella incidentata da Nuvolari frettolosamente riparata. Tazio disse al giornalista Canestrini: "Per guarire dalle ammaccature non c'è niente di meglio che i massaggi della macchina in corsa". Arrivò 8° a prezzo di grandissimi sforzi ma poi ubbidì al progettista Vittorio Jano che gli aveva telegrafato: "Mio consiglio non correre Tunisi". Tunisi era l'appuntamento della domenica seguente. "Al ritorno in piroscafo - testimoniò lo stesso Canestrini - lo sentimmo urlare dal dolore perché invece dei massaggi della vettura ci voleva del riposo". 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sundance76 Inviata March 18, 2020 at 22:13 Autore Share Inviata March 18, 2020 at 22:13 A PIEDE GIU' Agli inizi del 1936 Hermann Lang era un ex-meccanico Mercedes (era stato addetto alla vettura di Luigi Fagioli), da alcuni mesi promosso a pilota di riserva per la squadra ufficiale, con poche gare all'attivo. Non fu iscritto al Gran Premio di Tripoli, ma il DS Neubauer lo portò ugualmente al seguito del team in Africa, e durante le qualifiche lo fece persino scendere in pista per impratichirsi, così Lang poté inanellare diversi giri prima che i commissari lo fermassero perché non era iscritto alla competizione. In quei giri, Lang andò piuttosto bene. Nella velocissima piega a sinistra dopo il traguardo, Hermann aveva osservato gli altri piloti, ascoltando attentamente il rumore dei compressori (all'epoca le vetture erano sovralimentate col volumetrico). Il rumore rimaneva costante, dunque Lang pensò che gli altri piloti non alzavano il piede dall'acceleratore, facendo la curva in pieno. E così anche lui passò e ripassò in quella curva a piede giù. Poco dopo, nei box Caracciola disse a Neubauer: "Lang è pazzo! Fa la prima curva a tutto acceleratore!". Hermann si difese dicendo che tutti, anche Caracciola, la facevano in pieno, perchè aveva sentito il rumore del compressore. Ma Caracciola rispose: "Mai e poi mai!! Vuoi volare via con la vettura a quella velocità? Devi alzare il piede!". In pratica, tutti alzavano un po' il piede in quella curva, ma di quel poco per cui il rumore del compressore non cambiava! Quindi Hermann Lang aveva ripetutamente fatto in pieno la curva senza aver compreso esattamente il rischio. "A dispetto della ramanzina che mi beccai - disse poi Lang - questo episodio mi diede, inconsciamente, una certa forza, perchè avevo capito che se hai coraggio puoi prenderti certi rischi e superarli". L'anno successivo, promosso a titolare, Lang centrò la sua prima vittoria in carriera proprio a Tripoli, pista dove trionfò per tre anni consecutivi, fino a diventare il miglior pilota del mondo dominando la stagione 1939. Poi scoppiò la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, che in pratica mise fine a una delle più belle carriere nella storia dei Gran Premi. 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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