Nonostante fosse lontanissimo dalla filosofia dei rally "all'europea", il Safari da moltissimi era considerato il più duro, il più imprevedibile, il più difficile dei rallyes.
Non so se riusciranno a farlo disputare nel 2021, e non so nemmeno in quale formato, ma l'epopea di questo rally è una delle cose più entusiasmanti della mia passione automobilistica:
Perché uno sport così spettacolare senza DRS e Kers vari non se lo fila nessuno?
Il WRC perde pezzi ogni anno, le tappe diminuiscono, i piloti se ne vanno e gli sponsor pure. Eppure la gente che lo segue c'è, possono dire che è pericoloso, ma una gara di moto lo è molto di più a pensarci bene...
Dite la vostra, sempre se ne avete voglia...
Il 1987, prima stagione dopo l'abolizione delle vetture di Gruppo B, si era chiuso col dominio della Lancia Delta, e con i suoi tre alfieri a giocarsi il titolo piloti all'ultimo round tra le foreste del Rac. Con Biasion (3 vittorie: Monte, Argentina, Sanremo) leader provvisorio ma assente nell'ultima gara (gli accordi erano 7 gare a testa), Markku Alen (3 vittorie: Portogallo, Acropolis, Mille Laghi) gettò al vento ogni chance con due capotamenti, regalando vittoria e campionato a Kankkunen (2 vittorie totali, Olympus e appunto Rac), che bissava il titolo vinto l'anno prima con la Peugeot sempre ai danni del lancista Alen.
Con la partenza di Kankkunen verso la Toyota, il favorito '88 era Biasion.
Il Mondiale come (quasi) sempre iniziava a Montecarlo. Percorso totale 2023,80 km con 26 p.s. per 628,30 km cronometrati.
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