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Libri "da corsa"


sundance76

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Deduco che la risposta è negativa.

E qualcosa mi dice che nessuno di noi ha mai incrociato il libro "Grand Prix" di Barré Lyndon, pubblicato nel 1935 :asd:

Però deve essere interessante, tratta della stagione 1934, compresa Indianapolis:

Peccato che costi centinaia di sterline :asd:

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L'altro ieri ho ordinato via-mail il libro di Francesco Parigi "Emilio Materassi - Un Campione Dimenticato", presentato alcuni mesi fa a Borgo San Lorenzo, paese natale del pilota.

Materassi è uno che ha vinto molto, tanto per dire: il circuito del Montenero (3 volte), il Gran Premio di Tripoli, la Targa Florio, il Mugello.

Conosco l'autore di cui ho letto un precedente libro, "La Sfida", incentrato sulla formidabile lotta Ferrari-Ford nel periodo 1964-1967, molto bello.

Credo che anche questo sarà  a livello del precedente.

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Colmo di coincidenza, sul sito AISA (Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile, di cui sono socio), è uscita oggi una bella recensione:

 

http://www.aisastoryauto.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=490&Itemid=47


Emilio Materassi – Un campione dimenticato
EdizioniNoferini.it, Firenze(?) 2012. Formato 15,5 x 22,5 cm. Pagine 400 in brossura. Prezzo: € 22,00 presso l’autore: pedro@postadelgufo.it

Verrebbe facile passare oltre un libro di piccolo formato, una copertina
poco invogliante, un apparato iconografico limitato e nemmeno di grande
qualità  tipografica. Sarebbe un errore totale perché non farebbe conoscere il
protagonista del libro, Emilio Materassi (1894-1928), pilota di Itala, Bugatti,
Talbot, e la qualità  del testo, opera di Francesco Parigi, socio Aisa.
L’autore ha il grande merito (oggi, ben poco comune) di avere fatto una ricerca
accurata e approfondita sulle fonti originali, cioè i giornali dell’epoca.
La descrizione delle corse è dettagliata, ma non noiosa. La qualità  e l’ampiezza
della ricerca hanno permesso di arricchire la parte sportiva con fatti e notazioni
che ci riportano all’epoca e alla roboante retorica del fascismo. Pagine molto
interessanti e rivelatrici sono dedicate all’incidente a Monza in cui Materassi morì
assieme a 22 spettatori: fino a Le Mans 1955, fu il più grave nella storia delle corse
automobilistiche.
Questa attenzione nel riportare dettagli collaterali alle corse fa perdonare la
scelta di non trattare le vicende familiari di Materassi. Avrebbero impreziosito
il racconto della carriera sportiva e inquadrato ancora meglio quei tempi, ormai
ignoti alla maggioranza dei lettori.
Le poche fotografie sono, in questo libro, sufficienti a trasferire con messaggi
visivi lo scenario attorno al pilota, anche perché appaiono poco definite. E’ un
limite qualitativo che è difficile superare quando si racconta di un pilota, per di più
dimenticato, di quasi un secolo fa.
Il racconto è completato da un’appendice con i risultati delle corse cui Materassi
ha partecipato. Il valore del libro si ritrova anche in queste pagine: raramente, si
vedono elenchi così completi e dettagliati.
Belle le brevi biografie dei personaggi, piloti e organizzatori, citati nel libro.
Formidabile l’Epilogo: tre pagine in cui l’autore fa parlare Emilio Materassi in
prima persona, enunciando però il proprio punto di vista: “La mia vita è finita
male – dice Materassi-Parigi – ma non la cambierei fino a quel maledetto ultimo
minuto. L’ho vissuta sempre a testa alta, col vento sulla faccia”.


 

materassi.jpg

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  • 3 weeks later...

Come scusa?

Beh, per essere poca, lo è.

Proprio x questo ho voluto fortemente la nostra WikiF1, dove nessuno ci può imporre limiti di spazio, come invece è successo col libro.

Abbiamo dovuto tagliare circa l'80% dello scritto. D'altra parte, pagavano tutto loro e quindi a caval donato non si guarda in bocca.

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Beh, per essere poca, lo è.

Proprio x questo ho voluto fortemente la nostra WikiF1, dove nessuno ci può imporre limiti di spazio, come invece è successo col libro.

Abbiamo dovuto tagliare circa l'80% dello scritto. D'altra parte, pagavano tutto loro e quindi a caval donato non si guarda in bocca.

L'80%?!?!?!?!

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Beh, per essere poca, lo è.

Proprio x questo ho voluto fortemente la nostra WikiF1, dove nessuno ci può imporre limiti di spazio, come invece è successo col libro.

Abbiamo dovuto tagliare circa l'80% dello scritto. D'altra parte, pagavano tutto loro e quindi a caval donato non si guarda in bocca.

Gio,hai idea di quando verra' Pronta?

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Ci stiamo già  lavorando ma non è una cosa semplice.

Per quanto riguarda "Nel regno di Ayrton" per me è fatto bene perchè ha la cronaca di ogni gara di più di 10 anni di F1, le biografie dei piloti, le tabelle di ogni anno e tante foto. Se poi i professoroni che criticano (senza aver fatto nulla) ci indicano dove possiamo trovare tutte queste info allo stesso prezzo in italiano, allora ci fanno un favore

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