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Pensieri e parole, le citazioni dei piloti


Luke36

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20 ore fa, Elio11 ha scritto:

"Quando si ha un incidente di cui non si ha colpa, è soltanto un peccato. Mi spiego: lo choc che ho avuto è stato uguale a quello che avrei se un giorno, guidando prudentemente su strada, uccidessi qualcuno per colpa sua ... insomma, mettiamo un bambino che attraversi un'automobile rapidamente, per cui non si può evitare d'investirlo. È esattamente la stessa cosa ... non c'è problema".

Beltoise, un anno e mezzo dopo l'incidente Giunti, ritorna sull'argomento.

Chissà se le pensava veramente queste cose....

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"Ho ancora in mente quegli attimi tremendi di Buenos Aires, non li scorderò mai. Sono tanti mesi che il rimorso, il dubbio mi tormenta anche alla notte impedendomi di dormire. Però certe volte sono abbastanza tranquillo, quando penso che è successo a lui, come poteva succedere a me. Bastava un attimo prima e sarei morto anch'io. Forse sarebbe stato meglio ... Sono stato bollato come un cane rabbioso da certa gente e questo mi dispiace molto. Nella disavventura che mi è capitata non c'è stata serenità nei giudizi nei miei confronti"

Sempre Beltoise, dopo Monaco e prima del GP della Repubblica Italiana (a Vallelunga), programmato per il giugno 1972. Aggiunse anche che avrebbe voluto dedicare la vittoria monegasca a Ignazio.

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Al di là di questa dichiarazione di segno opposto alla prima, ci sono spunti per credere che fosse una persona schietta, mossa da quella spontaneità che, a volte, può essere scambiata con l'ingenuità.

Altre volte le sue considerazioni, nella loro semplicità, sono molto lucide.

"Ciò che conta è non essere cattivi col prossimo. Se si è buoni col prossimo, tanto meglio, in caso contrario si deve vivere soli per non essere di peso agli altri".

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  • 3 months later...
  • 2 weeks later...
  • 7 months later...

Visto che ha avuto una brevissima esperienza da pilota, la inserisco qui.

“Il cambio Weismann a sette marce ci sarà molto utile in qualifica. Ci aiuterà anche a preservare il carburante soprattutto nei lunghissimi rettilinei. Penso a quello del Paul Ricard”.

Gordon Murray, durante le giornate delle prove collettive a Jacarepaguá, gennaio 1986.

Modificato da Elio11
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  • 1 year later...

“La pista mi piace, ma i rally mi piacciono di più. Penso che tutto dipenda dal mio modo di interpretare le competizioni. Quando sono in pista mi sembra di non poter dimostrare tutte le mie capacità. Penso sempre che, in fondo, non è così difficile percorrere correttamente otto, dieci curve di un circuito. Sono sempre le stesse, non cambiano mai e, soprattutto, su queste curve ci si è già passati un centinaio di volte... insomma, la pista mi piace ma non mi affascina. Forse perché in questa situazione non sono "il" più veloce, ma solamente uno come tutti gli altri. In un rally, invece, in una prova speciale si devono affrontare venti curve differenti e in ognuna c’è l’opportunità di esprimersi al meglio, in ognuna posso provare di essere il migliore”

Walter Röhrl, campione del mondo rally 1980 e 1982

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